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Autore: terrastoria    06/06/2011    8 recensioni
[SasuSaku]
Los Angeles è caotica, è inebriante, è trafficata.
Sono imbottigliati nel traffico di mezzogiorno da quaranta minuti.
Naruto impreca ogni due per tre, Sakura continua a dirgli di stare calmo sortendo l'effetto contrario, Sasuke non fa altro che cambiare stazione della radio.
“Sentite, vi va se andiamo in spiaggia?” esordisce tutto d'un tratto Naruto, che oramai guida a torso nudo, tutto sudato.
“Cosa? Adesso che siamo arrivati a Los Anglese!” esclama Sakura prontamente e guarda fuori dal finestrino, laggiù, alla sua destra, si intravede la linea blu del mare.
“Non abbiamo mai fatto una pausa da nessuna parte, a parte per quel piccolo...ehm disguido. Possiamo anche permetterci di farci un tuffo! Cavoli, siamo a Los Angeles!”
Naruto non sta più nella pelle, i suoi occhi individuano il cartello “beach” piazzato a pochi metri più in là, ad uno svincolo.
Ora o mai più, pensa, e senza chiedere ulteriori conferme fa di testa sua: gira bruscamente a sinistra e si tuffa verso il mare immenso.
[...]
Un viaggio di maturità, un viaggio alla ricerca di se stessi.
SasuSaku, cenni NaruSaku, Team 7.
Storia in due capitoli.
Buona lettura. Spero vi piaccia!
terrastoria
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha | Coppie: Sasuke/Sakura
Note: AU, Lemon | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Posto o non posto? Me lo sono chiesto praticamente tutta la mattinata, ma oramai la fan fic era pronta e mi sembrava irrispettoso non postare il seguito e sciocco postarlo dopo secoli visto che, ripeto, la fan fic doveva essere una lunga one shot!
Uhm.
Spero che questa seconda e ultima parte possa,come dire, “attirare” più gente. E' un po' più lunga e sinceramente a me piace di più ^^
Spero sia di vostro gradimento!
Ci sarà molto SasuSaku e vedremo come vanno a finire le cose...

Ci si sente a fine capitolo, buona lettura! ;)




VIAGGIO DI MATURITA'

SasuSaku

Parte due. L'emozione non ha voce


I will try to fix you
[Coldplay]



E' lì.
Rannicchiato al bordo della strada, la testa tra le mani, le spalle che si alzano e si abbassano al ritmo dei singhiozzi.
Sasuke non lo ha mai visto così sconvolto; a dir la verità non lo ha mai visto piangere e vedere un uomo che piange gli fa un effetto strano, da un lato prova una sciocca vergogna, dall'altro un velo di frustrazione.
Dunque è così debole, Naruto?
Sembra non averlo notato; Sasuke gli si avvicina e si siede a poca distanza da lui, su quel prato bruciato dall'asfalto e dal sole.
Sasuke è lì e non sa nemmeno lui perchè
lo stia facendo.
Gli va a sedere vicino, a Naruto che ancora sembra non averlo visto ma che in realtà l'ha visto eccome e vuole semplicemente fare finta di niente per un po', perchè è così strano che Sasuke sia lì da lui che non può non godersi il momento.
Non è più arrabbiato, Naruto. Percepire la presenza del moro accanto a sé gli mette un'assurda pace, in quel momento.
Ha ancora la scena davanti agli occhi, certo, però se ne sta già facendo un'abitudine. Ha come l'idea che ne vedrà molte altre, di scene così, da lì alla fine del viaggio.
“Io torno indietro” esordisce Sasuke a tono basso, piatto.
Naruto allora si gira, lo fissa con gli occhi rossi, una lacrima sulla punta del naso.
Tra tutte le cose che poteva dire ha scelto proprio
quello.
E' proprio un'idiota, l'Uchiha, si dice Naruto mentre fa scattare in aria un braccio.
“Tu non torni da nessuna cazzo di parte”
Il pugno va a scontrarsi sulla guancia pallida del moro, un rumore sordo, occhi neri che si dilatano.
Non se lo aspettava, Sasuke. E fa male, eccome se fa male. Si tocca il punto dolente e prima ancora di poter reagire ecco che si trova intrappolato in un abbraccio.
Le braccia del biondo stringono forte le sue spalle, la testa preme contro la sua spalla destra.
Che cazzo sta succedendo?
Non lo sa. Non riesce a muoversi; ci prova, ma proprio non ci riesce.
“Il pugno è perchè sei uno stronzo...l'abbraccio perchè sono un coglione e ti voglio bene, Sas'ke” mormora Naruto, al voce impastata dal pianto. Sasuke può sentire il suo petto alzarsi e abbassarsi su di lui, il corpo statuario sussultare al ritmo dei singhozzi.
Cosa mai gli tocca – pensa – eppure non abbandona la presa e anzi, fa scivolare le proprie braccia sulla schiena di Naruto, prima piano, poi forte.
Quell'abbraccio gli fa tornare in mente il primo abbraccio con la sua nuova madre, dodici anni prima: fu una cosa talmente mozzafiato che tremò tutto, alla fine, perchè non aveva mai ricevuto un amore del genere. Dio, aveva dimenticato quel particolare e con esso molti altri; lui, che con sua madre e suo padre era fin troppo duro, come se fossero loro la colpa di tutto, ma loro lo avevano salvato.
Salvato.
L'abbraccio di Naruto ha qualcosa di uguale, è caldo, è totalizzante. Lo spiazza.
“Sei proprio uno stupido...” sussurra Sasuke che non ha altro da dire, e chiude gli occhi.
Potrebbe anche dormire, tra quelle braccia.
Naruto ha smesso di piangere, fa respiri ampi. Pensa che avere lì il moro addosso a sé è assurdo, quel moro che non si è mai voluto far avvicinare da nessuno, che solamente nell'ultimo anno di scuola lui e Sakura sono riusciti a tirare vicino, a farlo parlare, a intrufolarsi nella sua vita. Che l'Uchiha ricambiasse l'abbraccio non se lo sarebbe mai aspettato, Naruto.
Il suo pensiero ora va a Sakura, lo sguardo va oltre la spalla del suo migliore amico.
E la ragazza è davanti ai suoi occhi, un miraggio nell'aria bollente.
Sta avanzando verso di loro, Sakura che non crede a ciò che sta vedendo. Vorrebbe quasi fermarsi per non disturbarli, però continua ad avanzare fino quando non arriva di fronte ai suoi due compagni di viaggio.
Naruto le fa l'occhiolino, poi si stacca da Sasuke il quale sente un gran caldo pervaderlo, gli gira la testa, ha la mente annebbiata.
“Sakura io...”
Naruto si alza in bomba e corre da lei, lei che gli butta le braccia al collo e si fa stringere forte forte.
Sasuke li osserva, non gli fa male una scena del genere ma solo una remota voglia di piangere. Lui che piange? No, non piange, ma la sensazione è quella, ed è così nuova per lui che crede di essere impazzito. Piangerebbe anche per se stesso e per quel fratello che forse incontrerà. Non lo fa, rimane impassibile, una palpebra che trema.
“Ti voglio bene, Naruto, ti voglio così tanto bene...” ripete più e più volte Sakura che non poteva chiedere di meglio, perchè sta abbracciando Naruto e perchè egli non la manda via.
Sta per dire che lo ama, ma le parole le muoiono in bocca; lo ama, certo, di un amore puro, genuino. E' più di un amico, Naruto.
E' il suo ossigeno.
Lo sguardo le cade su Sasuke, ancora seduto al bordo della strada.
E' serio, è bellissimo.
Sakura gli fa un sorriso timido.
Sasuke allora si alza, va loro accanto, li supera e ricomincia a camminare. E' ora di uscire di scena per qualche istante, troppe cose in una volt lo fanno andare fuori di testa. Ha bisogno di stare solo, di respirare.
Se ne torna in macchina, accende la radio e come farlo apposta le note dei Coldplay gli si ribaltano addosso. Fix you gli fa tornare la voglia di piangere.
“Puoi scusarmi?”
Naruto prende Sakura per le spalle, la guarda con gli occhi ancora rossi.
Sakura si sente morire, non ha mai visto quegli occhi azzurri bruciare così e sente che è tutta colpa sua.
“Non sei tu quello che deve scusarsi” dice, abbassando lo sguardo ai piedi, sulle All stars rosa tutte rotte.
“Sì, sono io. Prometto che d'ora in poi farò la persona matura” insiste Naruto che le dà un buffetto sulla guancia e le regala un sorriso.
Sakura sente che lo ama per davvero e sa che non potrà mai fare a meno di lui, come non potrà fare a meno di Sasuke.
Li ama in maniera diversa, ma li ama entrambi.
“Saremo tutti e tre più maturi, Naruto”
Sakura prende la mano al ragazzo e fianco a fianco si avviano alla macchina, senza dire più alcunchè.
Sasuke se li vede arrivare mano nella mano, le facce serene. E pensa che quei due sono tutto quello che ha al momento e che non importa se non incontrerà suo fratello, a quel punto non ne sente il bisogno.



Thanks for the memories


Los Angeles è caotica, è inebriante, è trafficata.
Sono imbottigliati nel traffico di mezzogiorno da quaranta minuti.
Naruto impreca ogni due per tre, Sakura continua a dirgli di stare calmo sortendo l'effetto contrario, Sasuke non fa altro che cambiare stazione della radio.
“Sentite, vi va se andiamo in spiaggia?” esordisce tutto d'un tratto Naruto, che oramai guida a torso nudo, tutto sudato.
“Cosa? Adesso che siamo arrivati a Los Anglese!” esclama Sakura prontamente e guarda fuori dal finestrino, laggiù, alla sua destra, si intravede la linea blu del mare.
“Non abbiamo mai fatto una pausa da nessuna parte, a parte per quel piccolo...ehm disguido. Possiamo anche permetterci di farci un tuffo! Cavoli, siamo a Los Angeles!”
Naruto non sta più nella pelle, i suoi occhi individuano il cartello “beach” piazzato a pochi metri più in là, ad uno svincolo.
Ora o mai più, pensa, e senza chiedere ulteriori conferme gira bruscamente a sinistra.
Trova pure parcheggio al primo colpo, un vero miracolo.
“Sempre a fare le cose di testa tua...eh?”
Sakura scende dalla macchina furiosa, percorre tutto il perimetro della vettura e si piazza davanti al biondo.
“Avanti, lo so che anche voi non stavate nella pelle”
Naruto le indica il mare davanti a loro, devono solo attraversare la strada e sono in spiaggia.
Sakura sbuffa, non ha più voglia di sgridare nessuno: quel cielo, quel mare schiumoso e quel profumo di sale che vede e sente suo malgrado la mettono di buon umore.
Allora cerca Sasuke con lo sguardo, lo trova già sulle strisce pedonali. Lei e Naruto si scambiano un'occhiata stupita.
“Aspetta, lasciami prendere le infradito almeno”
Sakura cerca tra il casino delle cose di tutti e tre sparse nei sedili dietro,afferra due asciugamani, toglie le all star e mette le infradito. Naruto e Sasuke le hanno già ai piedi, previdenti.
Vorrebbe cambiarsi anche i pantaloni, i jeans corti le stanno appiccicati addosso tutti stropicciati, però Sasuke è già dall'altra parte. Non vuole perderlo.
“E va bene, facciamo questa pausa a Los Angeles!” esclama mettendosi in marcia.
“Chissà cosa deve provare, in questo momento”
Naruto ha parlato sommessamente, Sakura si volta ad osservarlo: ha gli occhi lucidi.
La realtà le cade addosso bruscamente: sono nel posto d'origine di Sasuke.
Non ci aveva pensato davvero, accecata com'era dall'essere arrivata a Los Angeles, a destinazione.
“Vorrà stare da solo” immagina, e Sasuke è già una figura tra la folla che si riversa nella spiaggia.
“Sì, lo sorveglieremo da lontano”
Naruto sente che sono a un punto di svolta, ora il protagonista è solo Sasuke Uchiha.
E' un momento delicato, quel momento che tutti e tre avevano scansato.
“Sai, hai fatto bene a proporre di venire in spiaggia” ammette Sakura toccando Naruto sul braccio.
Naruto annuisce energicamente, orgoglioso.
“Ovviamente sì” dice e poi accelera il passo sulla sabbia bollente, guarda la riva con totale estasi.
Naruto ama il mare. Naruto è il mare.
Sakura gli sta dietro a fatica, lo raggiunge dopo un po'.
Lo trova già dentro all'acqua a sorridere da solo come un pazzo.
“Vieni!”
Sakura fa roteare lo sguardo in giro per quel pezzo di paradiso pieno di surfisti, ragazze e ragazzi al massimo del divertimento, famiglie serene. Almeno apparentemente. E lo vede, seduto sulla riva, i piedi nell'acqua, le braccia sotto al mento, rannicchiato su se stesso, a fissare il mare.
Non avrebbe senso andargli vicino. Quando e se vorrà si avvicinerà lui. Quello è il momento di Sasuke.
Allora Sakura si toglie i pantaloni e la camicetta, li appoggia alla bell'e meglio sulla sabbia accanto alle infradito e corre da Naruto che non può fare a meno di provare un brivido al vederla in costume.
E' bellissima, ai suoi occhi.
“Nooooo!”
Le ha tirato addosso l'acqua, lei grida. Assottiglia gli occhi e si prepara alla guerra.
Nel giro di pochi minuti ritornano bambini.
Non ha mai riso tanto.

Sasuke ricorda che quando era in Casa Famiglia le suore lo portavano al mare ogni sabato, d'estate, lasciavano lui e gli altri bambini giocare nell'acqua, farsi i dispetti, ridere. Degli attimi di svago, una parvenza di normalità.
Sasuke ricorda che a lui il mare metteva una strana eccitazione, fantasticava che ci fossero dei mostri marini sotto al mare e che lo avrebbero attaccato; e allora il suo fratellone sarebbe venuto a salvarlo. Itachi, però, non era lì con loro. In Casa Famiglia i bambini erano divisi per fasce d'età, Itachi era troppo grande per stare con loro più piccolini.
Sasuke ricorda che un pomeriggio le suore avevano portato tutti al mare, anche i più grandi. Sasuke stava nuotando, stava fantasticando e sentiva che presto i mostri lo avrebbero attaccato, era questione di secondi. Infatti ecco che qualcosa sotto l'acqua si muoveva, egli non sapeva che era un suo compagno di stanza che se ne stava in apnea. Poi ad un certo punto, quando stava per gridare, ecco che due braccia forti lo stringono. Sasuke allora si gira e Itachi è davanti a lui, sorride.
Sasuke ricorda che in quell'istante si era sentito salvo e glorioso, aveva urlato il nome del suo fratellone e gli era saltato addosso. Era così grande Itachi. Poi due suore erano giunte, una aveva preso Itachi per un braccio, l'altra aveva preso lui per un braccio e lo aveva portato via, sulla riva.
“Mi dispiace, Sas'ke” aveva detto il salvatore e tutto era finito, i mostri erano tornati.
Sasuke ricorda che ogni volta che c'era un avvicinamento tra lui e suo fratello qualche suora interveniva, li separava. Non dovevano stare assieme. Poi ci fu l'adozione e nemmeno l'ultimo saluto, diede ad Itachi.
Aveva cominciato a dargli la colpa, ad odiarlo. Questo fino all'inverno precedente quando aveva ricevuto quella strana richiesta d'amicizia su facebook e i suoi genitori gli avevano detto che le suore avevano l'ordine dalle assistenti sociali di separare i due fratelli di modo che non si affezionassero e il distacco definitivo fosse graduale.
Il mare è agitato, Sasuke si ritrova a pensare ai mostri e si vergogna di se stesso da piccolo, a fantasticare in continuazione,
Pensa che ad un certo punto non ha più pensato ad Itachi, immerso come fu in una realtà tutta nuova. Non che lo abbia dimenticato, ma semplicemente non ne ha sentito il bisogno.
Il fato ha voluto che Itachi si rifacesse vivo, però questo non ha compromesso molto Sasuke il quale davvero non sa che dire, di quel fratello, che dirsi. Fa parte di una vita passata e finita.
Non sa che potrebbe dirgli da lì a poco, che potrebbe succedere una volta che si sono rivisti, se sarà mai possibile ristabilire un rapporto, se ne ha la voglia, se ne ha la vera necessità.
Sasuke osserva il mare, è pieno di persone: bambini, ragazzi, vecchi. In lontananza si intravedono pure Naruto e Sakura, ridono come dei bambini anche loro. Sasuke sa che si sono allontanati apposta, per lasciarlo
riflettere.
Una bambina che deve avere a stento sei anni lancia un urlo, è caduta malamente di pancia nell'acqua, tuffandosi dalle braccia dell'uomo. Un uomo di spalle corre da lei, la tira su prendendola per la vita, la stringe a sé.
Sasuke non riesce ancora a vedere il volto dell'uomo dai capelli scuri, bagnati, raccolti in una coda bassa.
Una donna si avvicina alla bambina e all'uomo, è una ragazza che di forme e viso vispo ricorda parecchio Sakura. La ragazza lo ha notato, Sasuke, gli fa un sorriso complice mentre prende dalle braccia del padre quella che deve essere sua figlia.
Sasuke non sa che pensare, quel sorriso lo ha spiazzato.
“E ora gara di nuoto!!” propone il giovane padre e si gira.
Si gira verso di lui, Sasuke.
Ha i lineamenti sottili,
gli occhi neri.
A Sasuke sembra di essere andato avanti nel tempo, di riconoscere se stesso tra cinque anni.
Il cuore fa un balzo in petto, poi accelera impazzito.
L'uomo lo fissa intensamente, gli occhi nerissimi che sembrano leggergli dentro.
Sasuke ha solo un nome in mente, è certo di quel nome.
“Itachi ti sei imbambolato? Avanti che noi partiamo!”
La donna torna a sorridergli, poi prende l'uomo per un braccio e la bambina per una manina.
La bambina dalle stesse iridi del padre vuole attenzione, osserva Sasuke e gli fa la linguaccia. Finalmente suo padre è tutto per lei la gara può iniziare.
Sasuke vede Itachi voltarsi un'ultima volta verso di lui, è serio, vorrebbe dire qualcosa, ha le labbra socchiuse.
Itachi
L'uomo si gira, ha perso l'equilibrio, sta per cadere nell'acqua; la donna scoppia a ridere trascinando con sé la bambina.
Sasuke sente la
sua risata bassa propagarsi ogni dove, entrargli dentro. Emblema di una felicità che lo spiazza.
Itachi ride.
E capisce, Sasuke Uchiha. Capisce tante cose, improvvisamente lucido.
Troppo tempo è passato, entrambi si sono costruiti le loro vite.
Quel che c'è stato c'è stato. Punto e basta. Non va rinnegato.
Oramai è troppo tardi per costruire qualcosa; lo sente distante, Sasuke. Lontano anni luce da sé.
Gli fa tristezza, questa consapevolezza; eppure non è triste fino in fondo.
Lo sguardo torna su Naruto e Sakura, stanno uscendo dall'acqua esausti, si guardano intorno alla
sua ricerca.
Lo individuano, non sanno se sorridere. Alla fine sorridono. Naruto alza una mano in aria, Sakura ha lo sguardo innamorato. Lui lo può vedere anche da così lontano.
Lo stesso sguardo della donna che era accanto ad Itachi.
E capisce, Sasuke Uchiha.
Loro sono la sua felicità.
E capisce, Sasuke Uchiha.
Capisce che non ci sarà nessun incontro.
Sorride appena al mare che ora non ha più mostri.


Naruto dà una gomitata a Sakura che sta per sgridarlo ma lui le fa cenno di guardare davanti a loro.
Sasuke Uchiha li sta raggiungendo, la testa alta, le spalle un po' incurvate, il volto disteso.
Sakura pensa che sia bellissimo, e non nel senso banale del termine; negli occhi scuri del ragazzo intravede, man mano che egli si avvicina, una luce nuova. Una consapevolezza nuova.
Vorrebbe correre da lui ed abbracciarlo, dirgli che va tutto bene.
Naruto sospetta qualcosa, ha voglia di andare lì a riempirlo di domande, chiedergli cosa ha deciso – perchè sa che ha preso una decisione -. Non muove passo, aspetta che sia lui a raggiungerli.
Lo guardano pieni di emozione, Sasuke se ne avvince, si sente strano ad essere protagonista di tali sguardi; ha sempre odiato situazioni di quel genere; ma deve
affrontare anche quello per poter riacquistare una vita, il senso di una vita.
E' stato sempre fin troppo distante.
“La volete smettere di guardarmi come fossi un bambino di tre anni ai suoi primi passi?!” sbotta dopo un po', calciando il castello di sabbia che Sakura e Naruto avevano fatto precedentemente, perchè erano loro due i bambini.
La tensione si allenta, si sgretola, cade in mille pezzi come l'involucro di vetro che copriva il cuore di Sasuke.
Quasi si può udire il rumore del vetro che va in frantumi.
Sakura ha i brividi, Naruto ha in corpo tante di quelle sensazioni che non sa più come contenersi.
I due si guardano, annuiscono e all'unisono si gettano addosso all'Uchiha.
Hanno entrambi capito ogni cosa, lo leggono negli occhi neri e luminosi di un
nuovo Sasuke, nelle labbra che non sanno se piegarsi all'insù, nei pezzi di vetro che cadono a terra.
Gli piombano letteralmente addosso, lo circondano, lo imprigionano.
Sasuke pensa se per caso ci sia una svendita improvvisa di abbracci: due in neanche un giorno. Cosa sta succedendo?
“Che cavolo...” le parole gli muoiono tra i denti, Sakura e Naruto o fanno cadere a terra.
Rotolano sulla sabbia, loro tre, dapprima silenziosamente, poi Sakura e Naruto ridono.
A sentire le loro assurde risate Sasuke si sente un deficiente, tutto ciò non ha assolutamente senso. Eppure li lascia fare. Realizza che gli piace sentire ridere, lui al quale le risate hanno sempre dato fastidio.
Non è possibile che in così poco tempo siano cambiate così tante cose; sono partiti dal Montana appena tre giorni prima, ancora così diversi e distanti l'uno dall'altro. N
Non è possibile che Sasuke si lasci
prendere così, si dice Sakura, non è possibile che Naruto si stacchi da loro due e li lasci l'uno addosso all'altro, lei sotto Sasuke.
Eppure è così. Ed è così giusto.
Naruto si allontana un po', va a giocare con dei bambini con cui ha fatto conoscenza un'oretta prima, adora i bambini; lascia soli quei due, è il minimo che possa fare. Gli fa male dare loro le spalle, sapere che sono soli, ma non torna indietro, non si gira. Sa che non li vedrà per diverse ore, ha deciso così. Li lascerà alloggiare in un albergo mentre lui dormirà in macchina. E' uno sciocco, certo, ma vuole troppo bene ad entrambi per fare altre scenate. E poi gli basta sapere Sakura felice, gli basta poterla tenere per mano e sentirsi amato a quel modo, puramente, ingenuamente.
E fine della storia, quello è e sarà il suo ruolo, Avrebbe dovuto capirlo fin da subito. Lo accetta a testa alta.
Però non può non udire il nome dell'Uchiha pronunciato da Sakura, perchè come lo pronuncia lei non lo fa nessun altro al mondo: amore, passione, preghiera, in quella limpida voce. “
Sas'ke”.
Naruto sa che sarà una notte lunga.


L'amore, come la morte, cambia tutto 

[Gibran, Kahalil Massime spirituali]


E' come se lo aspettava.
Esce dal bagno proprio come lei si aspettava: un ciuffo di capelli neri che gli ricade ribelle davanti agli occhi intensi, il busto nudo con i pettorali allenati, un paio di boxer troppo
stretti, un'eleganza innata, una sensualità disarmante.
Ha la gola secca, Sakura. Vede e già fantastica, lo osserva e già parte per la tangente. Perchè Sasuke è così dannatamente perfetto. E poi se la guarda
così, in quel modo che sembra divorarla, non riesce proprio a darsi una calmata.
Sono soli. Sakura lo realizza alla velocità della luce, le guance in fiamme.
Dio, quanto ha aspettato quel momento. Il suo sogno adolescenziale, ciò per cui ha passato serate intere a fantasticare, prima di addormentarsi. E il protagonista è proprio lui, il ragazzo di cui è innamorata da cinque anni.
Ha perso tanti pezzi di quella
loro storia, Sakura; improvvisamente il ritmo ha accelerato, ogni pezzo di puzzle ha trovato la giusta sistemazione.
Dev'essere psicologicamente stanco, pensa Sakura, Sasuke dev'essere distrutto: si trova nel suo posto d'origine, ha appena scelto. Dev'essere sconvolto.
Eppure quando Sasuke la chiama per nome e la stringe a sé e Sakura si sente bagnare da quel corpo ancora pieno di gocce d'acqua, sente che egli non è stanco. Che egli ha bisogno di lei. Che non sarà una notte di riposo.
Dio, non sembra vero.
“La vuoi smettere? Ti andrà in fumo il cervello”
Il soffio di Sasuke sull'orecchio è incisivo, ironico,
distruttivo. La sta rimproverando nel suo solito modo da superiore, e Sakura, un po' masochista, ama essere rimproverata dall'Uchiha.
Sakura fa scattare le braccia in avanti, le butta al collo di Sasuke che non attendeva altro.
Era come se l'aspettava, Sakura. E' uscito dal bagno e l'ha vista in piedi a bordo letto, una camicia da notte quasi trasparente, corta, i profumati capelli tirati su a lasciar scoperto il collo liscio e lungo, le spalle minute, le labbra secche schiuse, le gote arrossate e tanto, tanto desiderio nelle iridi speranza. Probabilmente lei non si era accorta di mostrare tanto desiderio negli occhi.
Sasuke ha sentito uno strano movimento dentro sé, l''eccitazione invaderlo; l'ha chiamata a sé e lei ubbidiente è giunta, quando il corpo di lei ha aderito al proprio il suo sesso s'è mosso. Soltanto a venire in contatto con Sakura lui si è eccitato.
Ed ora che la bacia, ora che le accarezza le cosce, che vuole di più, Sasuke sente che non sa più trattenersi.
E' sempre stato un
romantico, strano a dirsi ma non ha mai pensato di fare sesso con una qualsiasi, sì che ne avrebbe potuto avere tante, di donne con cui farlo; non ha mai pensato di fare sesso con una per cui non prova niente, tanto per farlo. Sasuke è convinto che ci possa essere il triplo del piacere se la donna con cui lo fai ti piace.
Sasuke non sa se la ama davvero, Sakura, o se è solo una invasiva attrazione.
Sa che è amato e che mentre la stende sul letto, sotto di sé, a sentire il proprio nome pronunciato da quella donna è sicuro di provare qualcosa che ci assomigli, all'amore.
Se solo lo volesse potrebbe dirle tante cose. Non lo vuole, se ne sta in silenzio.
Agisce. E' l'unica cosa che può fare: sentirla sua, farla godere, farle perdere la testa dal piacere.
Quando è dentro di lei per la prima volta sa anche che possiede davvero qualcosa, che non lo deluderà, che niente e nessuno riuscirà a separarla da lui. E le invocazioni di Sakura affinchè continui, ancora, ancora, a penetrarla, gli danno l'assoluta certezza che non la perderà mai, che non succederà mai come con Itachi.
Sakura dal canto suo sa che dovrà offrire tutto l'amore di cui è capace e tutta se stessa per infondere fiducia a Sasuke, per fargli capire che lei la avrà sempre; che dovrà rimboccarsi le maniche per riuscire a stargli vicino e che alla fine, piano piano, con un po'd di sacrificio ce la farà, infine, a tenerlo con sé per l'eternità, a farlo staccare definitivamente dal passato, non a dimenticarlo.
Sakura sa che in quel momento è felice, e lo è anche Sasuke; il suo corpo è pervaso da mille sensazioni nuove e ne vuole ancora, nonostante non ce la faccia più, non ce la fanno più entrambi. Il dolore che ha sentito all'inizio, quando Sasuke è entrato in lei, è stato nulla in confronto al piacere seguente. E' stato l'assaggio metaforico di tutte le prove che dovrà superare in futuro, per stare accanto all'Uchiha degnamente, per arrivare a godere appieno di lui.
“Sas'ke...sto per v...”
Le parole vengono soffocate dalle labbra di Sasuke, i gemiti pure, mentre all'unisono raggiungono l'amplesso, un attimo di paradiso.
“Ti darò la felicità, Sas'ke”
Sakura è convinta che la tenerezza con cui, alla fine di tutto, accarezza il volto di Sasuke steso accanto a sé è una vera promessa di felicità.
Sasuke dovrebbe dire qualcosa, ringraziarla. Ma resta in silenzio, perchè lui è Sasuke Uchiha, e i suoi silenzi sono più eloquenti di mille parole.
Sprofonda in un sonno senza sogni, ora esausto, cullato dalle carezze di lei.


Naruto li squadra curioso, gli occhi azzurri che mandano bagliori.
Sasuke mette il suo borsone nel bagagliaio senza proferire parole e sempre muto come un pesce sale in macchina, al posto del conducente.
Non vuole
parlarne, la notte appena passata è affar suo, tutto suo.
Sakura implora silenziosamente il suo migliore amico di non fare domande, e arrossisce mentre ripensa a poche ore prima, fregandosi da sola.
Naruto sorride tra il soddisfatto e il malizioso, Sakura abbassa la testa, apre la portiera.
“Si è sentito tutto” mente ad alta voce mentre sale in macchina per ultimo, e lascia lei imbarazzata, impalata, a frugare nella borsa alla ricerca del cellulare, lui che mette in moto con un forzato cipiglio indifferente, senza sapere che lo sguardo è
sereno, è estasiato.
Naruto lo può vedere e gioisce, buono com'è.
Ha passato una notte insonne in una macchina scomoda, con musica anni 90 a fargli compagnia e nostalgia, eccitandosi al pensiero di Sakura e Sasuke e provando allo stesso tempo un gran affetto per entrambi.
Sa che sarà dura, a far finta di niente, a sorridere loro; eppure ha dalla sua il fatto che vuole bene ad entrambi e così
felici non li ha mai visti in vita sua, specialmente Sasuke.
Si chiede quanto durerà tutto quello, prega dio affinchè duri a lungo. E non solo il periodo di un folle viaggio di maturità.
Sasuke accelera di colpo e in un attimo Los Angeles è alle loro spalle.
“'Fanculo, L.A.” sibila, continuando a premere forte l'acceleratore.
Naruto pensa che il suo amico non poteva trovare parole migliori, per cominciare il viaggio di ritorno.
Sorride sotto i baffi, è tutto ancora una volta così giusto.

Nessuno dei tre ha la minima intenzione di tornare a casa.





Fine. (?)
__________________________________________________________________



La fine è un nuovo inizio, in pratica ;)
Non potevo non fare il lieto fine, o almeno in parte.
Itachi e Sasuke alla fine non si sono incontrati, vi sembrerà strano ma a mio avviso era fin troppo banale che si incontrassero, litigassero e poi tornasse tutto a posto. O no. Diciamo che una situazione del genere la sto vivendo, seppur in modo decisamente diverso, sulla mia pelle e vi assicuro che due strade che si sono separate bruscamente sì possono rincontrarsi ma devono passare molti, moltissimi anni prima che si intreccino di nuovo per davvero. Che poi chi lo sa, ognuno la vede come vuole: magari per qualcuno di voi Itachi e Sasuke si rincontreranno più avanti!
Sono oramai affezionata a questa lunga one shot e spero che pure qualcuno di voi possa affezionarsi <3
Ringrazio di cuore quanti hanno letto, recensito quanti leggeranno, recensiranno, hanno messo o metteranno tra preferiti, seguite, ricordate.
E' importante sapere che ne pensate, gente, anche un semplice “Mi piace” , “Carina”, “Dovevi fare di più” o “Fa schifo” (bè quest'ultimo no...ehm ehm) va bene ^^

Oh. Vi va se faccio degli extra ? ;)
Un abbraccio stritolatore a tutti, ora vado a scrivere per le due long, se riesco ;)

alla prossima

terrastoria

   
 
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