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Autore: Envy99    07/06/2011    3 recensioni
-Perchè mi hai salvato?
-Non è il momento Envy!
-Non avresti dovuto salvarmi a rigor di logica!
-Smettila!
-Non avresti dovuto metterti nei casini per me!
-Aaah piantala!
-Non avresti dovuto baciarmi!
-ENVY!
Torno dopo 3 anni con un'altra storia!
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Edward Elric, Envy, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Oooobladì ooobladà! Life goes on!
Rieccomi col secondo capitolo! La fan fiction l'ho finita e ne sono venuti quattro! Vi auguro buona lettura e ci tengo a ringraziare Chiby Rie-chan, animefan95 e SundayBloodySunday che hanno recensito il capitolo precedente!





Che situazione strana.
Torno a mettermi steso e guardo assorto gli ultimi minuti del tramonto. Il sole sparisce immerso nell'orizzonte come una sottile lingua di fuoco.
Quando esce dal bagno ha addosso una maglietta nera e i boxer, lega attentamente i capelli nella solita treccia e chiude la finestra. Decido di provare ad alzarmi un po' di più, pessima idea.
Nel piegare troppo l'addome, sento un leggero bruciore, inizio a tremare mentre il bruciore aumenta.
-Che diavolo fai!?- domanda lui dopo essersi girato avendo sentito il rumore.
Non faccio in tempo a rispondergli perchè sento un gusto strano in bocca. Porto una mano alle labbra e vedo che si sporca di sangue, come il lenzuolo sotto di me.
-Cazzo!!- esclama lui correndo verso di me.
Lo stomaco mi fa troppo male, mi accascio di lato mentre la vista si appanna pian piano.
-Quanto sei stupido!- mi tiene su la testa danomi dei leggeri schiaffi su una guancia -Tel'avevo appena detto che non ti puoi ancora muovere!-
Lentamente riesco a riprendere la vista e appoggio la schiena alla testiera del letto.
Vedo che fruga nel cassetto del comodino trovandoci un fazzoletto. Me lo passa sul mento e sulla bocca ripulendomi dal sangue.
Ancora una volta le sue dita sfiorano le mie labbra. Anche se ora posso muovere agevolmente almeno le braccia e le mani, lascio che sia lui a pulirmi guardando il lenzuolo e cercando di toglierlo dato che si era sporcato anche quello.
-Lascia, faccio io!- esclama togliendolo e mettendomi addosso una coperta.
-Che schifo...- mi lascio sfuggire.
-Che cosa?- mentre parliamo ripiega il lenzuolo e lo lascia nel bagno.
-Odio questo essere così fragile.-
-Adesso ti devi ancora rimettere, tra un po' cambierà tutto. Non ti posso assicurare che riprenderai appieno tutti i tuoi poteri, ma almeno avrai la forza di stare in piedi.-
Si siede sul bordo del letto e passa una mano tra i capelli sospirando.
-Sono stanco. Ne avrai ancora per un po' da stare a letto. Domani dovrebbero arrivarmi dei soldi da Al, in tutto quel trambusto non ho preso nulla.-
-E allora come fai a pagare questa stanza?-
-Quando ti ho portato qui ho fatto un po' di scena dato che non ti svegliavi, così hanno acconsentito ad aspettare che i soldi mi arrivassero dato che non ne avevo con me.-
I suoi occhi sono visibilmente assonnati, non riesce a tenerli aperti così si alza e si lascia cadere di peso sul divano poco più in là.
Bofonchia qualcosa che sembra un "allora buona notte..." e si addormenta nel giro di poco. Sembra a suo agio e non è minimamente preoccupato del fatto che io sia a pochi metri di distanza. Con questi pensieri per la testa e mille altri, mi addormento.



-Hey...hey!!! Ci sei?-
Lentamente apro gli occhi infastidito dalla luce della lampada troppo forte. Guardo attorno a me e lentamente realizzo dove sono e ricordo il giorno prima.
-Che ore sono?- Domando con la voce resa bassa dal sonno.
-Le sette...- risponde lui fissandomi stupito.
-Cosa?? Che mi svegli a fare a quest'ora! Fuori è ancora buio!!- Accidenti, non mi sembra di dover andare anche a scuola, mammina!
-Si...forse perchè sono le sette di sera. Hai dormito tutto il giorno.-
Mi metto seduto di scatto, era da tanto che non dormivo per tutto questo tempo.
-oh...- è l'unica cosa che mi riescie di dire.
-Riesci a muovere le gambe adesso?-
Faccio un tentativo e, lentamente con un dolore lancinante, riesco a portare le ginocchia al petto.
-Voglio fare una doccia!-
-Direi che ne hai bisogno!-
Lo squadro con uno sguardo omicida -Stai insinuando che puzzo nanetto?-
-Chi sarebbe il nanetto scusa!? Non è forse stato questo nanetto a salvarti?!-
Trattengo con difficoltà altri nomignoli e riferimenti alla sua altezza, che si riuniscono tutti in un unico versaccio nasale che non riesco a trattenere. Sorride divertito per l'avermi zittito a quel modo.
-Sei più attaccato alla vita di quanto immagini.- Altro versaccio come risposta.
Mi porge la mano per aiutarmi ad arrivare fino al bagno. -Avanti!-
Roteo gli occhi, mi sento come un vecchietto malato che ha bisogno della badante.
-Ah! Cazzo! Cazzo!! Fa un male cane!-
-Cosa?-
-Tutto! La pancia, le gambe, le braccia!!-
Fa passare il mio braccio destro attorno al suo collo, ora i nostri visi sono pericolosamente vicini. Arrossiamo entrambi guardando altrove.
Tra i miei versacci infastiditi per il dolore, un passo alla volta, arriviamo fino alla porta del bagno. Mi fa sedere sul bordo della vasca incerto sul dafarsi.
-Da qui mi arrangio...- preciso rompendo un silenzio imbarazzante -...grazie!-
-non...non c'è di che- balbetta mentre i suoi occhi vagano tra le piastrelle azzurrine. Esce velocemente chiudendosi la porta alle spalle. Lo sento appoggiarvisi e tirare un sospiro. Sorrido compiaciuto.

No.
Non esiste!
No no, proprio no!
Non lo voglio chiamare per questo!

Esco faticosamente dalla vasca e mi asciugo. Fermo l'asciugamano in vita e mi avvicino alla porta. Faccio sporgere fuori solo la testa.
Silenzio imbarazzante. Ci fissiamo e lui arrossisce.
-si?- chiede come se l'avessi chiamato
-Non ho pensato a cosa mettere prima di fare la doccia. I miei vestiti sono sporchi e mezzi bruciati.-
-oh....a..aspetta, vado a chiedere alla reception se possono aiutarci...c..cioè aiutarmi...aiutarti...-
-ah ha...- faccio si con la testa e mi sento un rincoglionito completo.
Lo vedo uscire frettolosamente dalla porta. Torna dopo pochi minuti e vedo il suo braccio fare capolino dalla fessura della porta. Stringe nella mano una maglietta bianca ed un paio di jeans.
Non avendo la minima intenzione di chiedergli aiuto per vestirmi, impiego circa dieci minuti per fare tutto da solo.
Esco lentamente dalla porta e lo vedo restare fermo qualche secondo. Mi fissa imbambolato. Non credo mi abbia mai visto indossare qualcosa che non fosse il mio solito abbigliamento.
Si alza di scatto lasciando sulla scrivania un taccuino e la penna.
-Ce la faccio...ce la faccio!- esclamo facendogli cenno di stare al suo posto.
Muovo un paio di passi, ma appena stacco la mano dallo stipite della porta cado rovinosamente sbattendo le ginocchia ed accasciandomi a terra.
-Aah!!! Merda!!-
Effettivamente in bagno mi ero sempre aggrappato a qualcosa per spostarmi, per questo ci ero riuscito.
-Ce la fai, eh?- si avvicina velocemente cercando di aiutarmi, ma sbatto un pugno a terra.
-Cazzo!! Non riesco neanche a stare in piedi da solo!- la frustrazione nella mia voce fa quasi sembrare che io voglia piangere.
Sento la sua mano sinistra poggiarsi sulla mia spalla. Mio malgrado mi lascio aiutare.
Finisco per lasciarmi cadere seduto sul letto. I palmi delle mani mi coprono la fronte, mentre le dita si intrecciano tra i capelli.
Non sa cosa dire.
-Basta...- mi esce istintivamente dalla bocca -sono stanco di tutto questo!-
Capisce che non sono abituato a trovarmi alle prese con difficoltà fisiche. Sento gli occhi farsi lucidi ed una sola piccola lacrima scende andando ad infrangersi sui miei pantaloni. Ben visibile, ovviamente, all'altezza del ginocchio.
So che l'ha notato, lo so perfettamente.
-E..Envy...tu..-
Non esiste! Non gli lascerò finire la frase. Non dirà ciò che sta per dire.
-Ho sonno, forse mi sono sballottato troppo.- detto questo mi giro più velocemente possibile facendo in modo che lui non possa vedere il mio volto.
-Notte.-
Chiudo gli occhi e penso che passerà, che non durerà in eterno.


---
Ecco, questa è una scena che non si vede tutti i giorni. Proprio no.
Il piccoletto d'acciaio seduto sulla sedia di fianco alla scrivania, suo fratello, quell'armatura gigante, impalato in fronte a me e quella biondina di cui non ricordo mai il nome di fianco a lui. Mi fissano.
Lui sa benissimo che sono a disagio, ma fissa il fratello e l'amica che non hanno la più pallida idea di come relazionarsi con me.
-Cia...ciao!- a rompere il ghiaccio è il fratellino.
In mancanza di altre idee altrettanto intelligenti, saluto tutti anche io.
Bene, fino a qui siamo arrivati, ed ora? La ragazzina è piuttosto confusa, il fratellino credo sia agitato dato che dall'armatura non è che si possa capire cosa prova, e lui?
Calmo e tranquillo, come se fossero arrivati i parenti per Natale.
-Tu...tu dovrai fare colazione- Il silenzio viene nuovamente rotto dalla ragazzina. Perchè diavolo non mi ricordo il suo nome?
-..e...anche tu Ed!- detto questo mi lancia un'occhiata fuggevole, prende la bella statuina per un braccio incitandolo ad aiutarla a portare un paio di vassoi.
Rimaniamo io ed il piccoletto, paradossalmente c'è più confidenza ormai. Non serve nemmeno che lo chieda che mi dà spiegazioni.
-Erano preoccupati, anche se Al dirà che è venuto per darmi i soldi di persona perchè non si fida di spedirli per posta, e Winry per il mio automail.-Winry ecco! Si, effettivamente quell'aggeggio è ridotto male. Dice tutto con un sorriso che lascia intendere che dovrò abituarmi alla situazione.
O così o niente, è così e basta.
Viene verso di me stringendo qualcosa tra le mani -Tieni, l'avevi dimenticata in bagno- dice porgendomi la fascia nera.
Sospiro come per prepararmi al nuovo giorno e , dopo aver preso i capelli con una mano tirandoli su, li faccio passare nella fascia, sistemandola sulla fronte. Durante l'atto vedo che lui mi guarda costantemente il collo e le spalle. Alla fine gli sorrido malizioso.

Dopo aver fatto colazione ed esserci lentamente abituati gli uni alla presenza degli altri, la ragazzina si alza in piedi dirigendosi verso una strana valigia abbastanza grande.
Ne tira fuori vari attrezzi e guarda il piccoletto con fare omicida.
-Devo proprio?- domanda con sconforto
-Certo che devi, che domande fai? Non vedi come l'hai ridotto?- lo rimprovera indicando l'automail.
Non riesco a capire perchè sia tanto infastidito dalla cosa.
Si alza dalla sedia sbuffando. In pochi secondi si toglie la maglietta e rimpiango di non poter fare lo stesso utilizzando lo stesso lasso di tempo.
La lascia cadere svogliatamente sullo schienale della sedia, mentre il mio sguardo cade sul suo petto e sul suo ventre scolpiti. Passo immediatamente a fissare l'armatura, tanto per non dare a vedere che stavo guardando proprio lui.
La ragazzina comincia ad armeggiare tra cacciaviti e bulloni, riempiendo in poco tempo la scrivania di minuscoli pezzettini, a suo dire, indispensabili.
Il piccoletto si siede sulla sponda del letto passando una mano tra i capelli.
Per allentare la tensione il fratellino inizia ad interessarsi a me. Ormai quell'alone di fastidio reciproco sta svanendo velocemente, renderebbe la situazione già difficile e strana ancor più fastidiosa.
-Allora, vedo che ti stai rimettendo. Ed ci ha detto che ne avevi bisogno, così ti abbiamo portato dei vestiti, io e Winry...sai...-
-Grazie.- A questa semplice parola si voltano tutti e tre a fissarmi. Capisco di essere ancora come una sorta di mondo inesplorato per loro.
-Prego.- mi risponde garbatamente.
Scopro le gambe per vedere la situazione. Muoverle mi fa ancora male e stupisco ancora tutti quando, cercando di piegarle, mi lascio sfuggire qualche lamento con una faccia infastidita.
La ragazzina interrompe il suo minuzioso lavoro, versa dell'acqua in un bicchiere e prende quelle che da qui sembrano un paio di pillole. Viene verso di me sorridendo mentre il vestito rosato che indossa ondeggia assieme ai suoi passi.
-Prendine una, ti farà sentire meno il dolore e ti farà rimettere più in fretta. L'altra prendila questa sera prima di dormire.- mi spiega gentilmente tutto porgendomi il bicchiere dopo che ho messo in bocca una pillola.
Perchè sono tanto gentili con me? Non ne hanno motivo!
Ringrazio nuovamente.
Guardo fuori dalla finestra aperta, c'è il sole e sento una leggera brezza entrare nella stanza.
Inizio a fissare la mia mano destra concentrandomi su di essa. Gli altri tre iniziano a fissarmi. -Envy...- il piccoletto sembra aver capito quello che tento di fare.
Sento l'intera mano che inizia a bruciare, ma vedo solo qualche parte cambiare forma. A chiazze cambia colore, segno che non sono ancora pronto per tornare com'ero prima.
Winry si è dinuovo distratta dal suo lavoro, assorta nella reazione chimica della mia pelle, mentre Al sembra sorpreso, anche se meno di lei.
Acciaio mi lancia uno sguardo d'intesa, so di non aver ancora ripreso nemmeno a camminare, figuriamoci questo. Mi accorgo che è la prima volta che mi rivolgo agli altri due con i loro nomi.
-Come ti senti- mi chiede lui.
Incrocio per un istante i suoi occhi dorati -Brucia, brucia un sacco.- rispondo tenendo la mano dolorante nell'altra.
-Per quel che può importare.- ammetto.
-In che senso?- chiede Al perplesso.
Sopsto lo sguardo su di lui -Ora come ora, preferirei riuscire ad alzarmi in piedi e poter camminare senza dovremi tenere a qualcosa o a qualcuno. Poi, anche se non mi potessi più trasformare, non avrebbe la minima importanza. Alla fine era un potere che usavo solo per obbedire a qualcuno, non per me.-
Non mi pesa nemmeno più parlare di me, sento che alla fine con persone come loro non è un problema. Io non li giudico e loro non giudicano me, siamo tutti troppo stanchi di questa situazione e di questa guerra per farlo.


Sono passate un paio d'ore. Winry ha terminato la manutenzione dell'automail e vedo il viso di acciaio mutare in una smorfia di disappunto.
Ora capisco perchè, poche ore prima, fosse tanto contrariato. Non avrei mai pensato che rimettere quell'affare fosse tanto doloroso.
Lo vedo spogliarsi dinuovo della maglietta e fisso lentamente ogni suo movimento. Si siede dando le spalle a Winry e comincia a stringere i denti chiudendo gli occhi.
La ragazza rimette il braccio nella sede e si appresta a collegarvi i nervi. Inizia un conto alla rovescia da tre che, almeno credo, per Acciaio debba essere un supplizio.
Lo sento urlare e vedo la mano sinistra stringere forte la stoffa dei pantaloni. Non riesco a capire perchè, ma vedere i muscoli delle sue spalle e del braccio buono contrarsi, sembra quasi eccitante.
-Cazzo! Fa male-
-Smetti di piagnucolare! Sai benissimo che fa male!- lo ammonisce lei.
-Grazie! Non è che sapere a che punto arriva il dolore lo fa diminuire, mi prepara e basta!- su questo devo dargli ragione. Per un attimo ricordo con amarezza il dolore che provai quando Mustang mi fece bruciare gli occhi.
Porto istintivamente una mano sulle palpebre chiuse e sospiro.

La giornata prosegue bene o male il suo corso. Non sento più quella stanchezza che mi appensantiva ieri. Ormai è tardo pomeriggio e sono davvero stanco di stare a letto, così cerco di alzarmi.
Nella stanza siamo solo io ed il fratello del piccoletto. Non ho ascoltato molto ciò che si sono detti prima di uscire, ma credo che la ragazza sia nella sua stanza e Acciaio si sia diretto all'ufficio postale per spedire il falso rapporto su quest'assurda situazione.
-Ce la fai, vuoi che ti aiuti? Il fratellone mi ha detto che ti fanno ancora male le gambe- dicendo questo si avvicina ma, con le poche forze che ho, lo blocco poggiando una mano sull'armatura. -No.-
Mi sento ridicolo, devo appoggiarmi al comodino per alzarmi dal letto.
-Voglio...Io voglio riuscirci da solo-
Sento che mi fissa mentre percorro il tragitto fino alla finestra, lasciandomi crollare alla fine sulla sedia con il fiatone.
-Che schifo cazzo!-
-Posso capire come ti senti, ma se dopo solo due giorni riesci ad alzarti e camminare da solo, vuol dire che ti stai rimettendo in fretta.-
Sospiro passando una mano tra i capelli e lo guardo -Perchè siete così gentili con me? Cosa c'è sotto?-
-Sotto? Nu...nulla!- è sorpreso dalla mia domanda.
-Io ho ucciso un vostro compagno! Faccio parte dei "cattivi" ricordi? Non dovreste volermi vedere morto?-
-Io non voglio fare del male a nessuno. Comunque...- si ferma un attimo a guardare l'albero appena fuori dalla finestra, come se stesse scegliendo attentamente le parole da dire. I fiori perdono qua e là i petali che cadono a terra creando un letto rosato.
-...anche noi abbiamo ucciso dei tuoi compagni. Non so se tu li consideravi tali, se tra voi foste amici o meno, ma alla fine è comunque un omicidio. Io non lo approvo, e reagendo con l'odio non miglioro assolutamente la situazione.-
Resto in silenzio ad ascoltarlo.
-Mio fratello ha deciso di salvarti e ,se l'ha fatto, vuol dire che ha visto qualcosa di buono in te che tu non vuoi mostrare!-
Sto pensando a qualcosa da dire, ma effettivamente ha ragione quindi fatico a trovare una risposta a tono. Schiudo appena le labbra ancora incerto su cosa dire, ma nello stesso momento entra Winry.
Si dirige verso di me sorridente dopo averci salutati entrambi.
-Vedo che sei riuscito ad alzarti!- esclama felice. Non ho la più pallida idea di cosa lei sappia di me, potrebbe anche ignorare il mio passato.
-Ti ho preso queste! In farmacia mi hanno detto che fanno al caso tuo!- mentre parla fruga in un sacchetto e ne estrae un blister di pillole. Sono vitamine.
-G...grazie.- Odio non sapere cosa dire o come reagire a questa gentilezza così inusuale.


Il piccoletto non impiega molto per tornare e, dopo aver mangiato, rimaniamo soli nella stanza.
-Che hai scritto nel rapporto?- mi interesso rompendo il silenzio. Si trova chinato sulla scrivania e dopo pochi secondi si volta a guardarmi con la matita che penzola dalle labbra.
-eeehh...sinceramente...-
-Non l'hai scritto, eh?-
Fa la faccia imbronciata per essere stato scoperto così facilmente -Infatti! Non ho la più pallida idea di cosa scrivere.-
-Mmh...non potresti dire che sono morto?-
Resta interdetto dalla semplicità con cui ho risposto. Sono certo che l'ha pensato anche lui, allora perchè non l'ha scritto?
-Non...non pensavo ti andasse a genio l'idea. Poi dovrai sempre nasconderti!-
-E quale sarebbe il tuo problema al riguardo? A te che importa della vita che condurrò quando uscirò di qua? E poi scusa, te lo sei dimenticato che io so cambiare il mio aspetto!?-
-Potresti anche non riacquistare quel potere! Non sappiamo che effetti abbia avuto l'aver assorbito quegli homunculus per la seconda volta. Già la prima ti aveva indebolito, non riuscivi a tener testa a Mustang!-
-Beh allora se mi vedranno potrai dire che non sei riuscito ad uccidermi, o che mi sono finto morto, o qualsiasi stronzata vuoi! Non stupirai nessuno piccoletto, incompetente come sei, sono certo che nessuno si aspetta che tu sia riuscito ad uccidermi!-
Come ci siamo arrivati alle frecciatine da bambini delle elementari? E' visibilmente infastidito ed il suo sguardo ne è la conferma.
-Quanto sei stronzo! Perchè non vai da Mustang a farti ammazzare prima che lo faccia io!?-
-Oooh si! Questa è bella! Fatti sotto pidocchio!-
Fatto trenta, facciamo trentuno. Un po' di sano divertimento mi mancava!
Gli mostro una linguaccia accompagnata dal dito medio.
-Sei peggio di un bambino! Non ti conviene infastidirmi! Non riesci nemmeno a camminare e pensi di potermi battere?-
Si fa sempre più vicino e stringe i pugni irritato. La situazione diventa sempre più divertente, soprattutto quando lo prendo con un cuscino in piena faccia -Idiota!- lo canzono.
Gli passa completamente di mente che non sono in condizione di fare la lotta, ormai vede rosso dalla rabbia e mi salta addosso.
-Brutto ingrato! Se non fosse per me, Dio solo sa dove saresti adesso! Deficiente!-
-Datti meno arie piccoletto!- Mi fa male ovunque, ma mi sto davvero divertendo troppo per badarci.
Approfittando della mia situazione si mette a cavalcioni su di me e tenta varie volte di colpirmi, nel frattempo mi tira i capelli.
-Imbecille!-
-Stupido!-
Continuiamo così per circa dieci minuti, fino a quando riesco a dargli una ginocchiata nella schiena che lo fa cadere in avanti.

Per un attimo nessuno dei due sa che fare.
I nostri visi sono vicinissimi, le fronti quasi si toccano e noto che non si alza.






Ooooh stronzaggine che mi scorri nelle vene!
Si, il capitolo finisce qui! Che succederà nel terzo? Mah, mah!
Spero che la sospensione sul punto cruciale vi metta curiosità e vi invogli a continuare a leggere! Fatemi sapere che ne pensate...senza linciarmi per la sorpresina di questo finale! Ahah!
Alla prossima! <3
  
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