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Autore: _Giuls17_    08/06/2011    1 recensioni
vi presento un'altra storia basata in parte sul 7 libro, Hoqwarts sta cedendo sotto la pressione dei mangiamorte, i maghi e le streghe sono costretti a scappare, lei però aspettarà perché il suo obiettivo è un altro adesso, il suo obiettivo è stare con lui, ma il fato lo ostacolerà per molti, molti anni. e chissà forse un giorno gli concederà l'amore....
Tratto dal capitolo 5: -Perché mi sento cosi fragile? Cosi vuota?.- dissi iniziando nuovamente a piangere.
-Perché senza me non sei niente.- disse una voce vicina.
Mi voltai per lo spavento e lo trovai, proprio davanti a me. Con la sua divisa perfettamente stirata.
Con i suoi capelli biondi pallidi adorabilmente scombinati.
Con i suoi occhi grigi fissi nei miei.
-Ma pechè?.- chiesi disperata.
-Perché tu mi ami.- dissi lui avvicinandosi a me.
-E tu? Tu mi ami Draco?.- gli urlai contro.
-Amarti? Sai che un Malfoy non capisce la parola amore.-
Per un attimo stetti zitta, incredula.
-Ma io sono l’eccezione alla regola, mia cara Hermione.- disse aiutandomi ad alzarmi –Io penso di essere l’unico Malfoy che sappia cosa vuol dire amare, e la cosa più pazzesca non è questa, è che io mi sia innamorato di una mezzosangue.
-La più brillante e bella mezzosangue di tutta la scuola.- disse scostandomi un ciuffo ribelle dagli occhi. –E non ho paura di dirlo.-
Genere: Fantasy, Romantico, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Tom Riddle/Voldermort | Coppie: Draco/Hermione, Harry/Ginny, Luna/Ron
Note: Movieverse, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VII libro alternativo
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Capitolo 15.

-Chi puó esser stato?.- chiesi bevendo un sorso di caffè.
-Non lo so.- rispose Harry.
-Stai bene?.- chiesi.
Era stanco, da una paio di gironi non faceva altro che consultare incantesimi e chiamare persone.
-Harry vai a casa, hai una moglie che ti aspetta.- dissi dolcemente.
-Mia moglie sta bene, tu no.- disse serio.
-Harry, sesamo che abito qua, sapranno anche di te, non è giusto mettere in difficoltà Ginny.- ribadí calma.
-Ma...- provó a controbattere.
-Niente ma, vai a dopo.- dissi incoraggiandolo.
Lui non rispose, mi salutó con un breve gesto della mano e uscí di casa.
Sorrisi, Harry era davvero un bravo marito.
Mi alzai e decisi che era inutile farsi prendere dal panico, chiunque fosse stato a mandarmi quel messaggio, lo avrei scoperto, prima o poi.
E nell'attesa avrei impiegato il mio tempo a fare altro.
Mi concessi una doccia rigeneratrice, ma qualcosa catturó la mia attenzione mentre l'acqua fredda mi colpiva il volto, un rumore, un rumore strano e sospetto proveniente dal piano di sotto.
Il cuore inizió a battermi forte, chi era? Mi chiesi in preda a prossima crisi isterica.
Chiusi l'acqua e indossai subito i vestiti che avevo lasciato in bagno, non c'era tempo di asciugarsi pensai prendendo la bacchetta.
Lo sconosciuto non avrebbe aspettato.
Strinsi la bacchetta nella mano destra e aprí lentamente la porta, con il cuore che non smetteva di battere forte uscí, il corridoio era totalmente vuoto, e sembrava anche che il rumore fosse cessato.
Fui pronta a rilassarmi, ma appena sospirai, sentí lanciarmi contro uno stupeficium, che mancai appena in tempo.
Mi nascosi dietro l'angolo e attesi il prossimo colpo, che tardó ad arrivare peró.
-Chi sei?.- urlai per farmi sentire.
Non poteva essere vero, non potevo anche essere attaccata a casa mia, cose da uscire pazzi.
Ma non ottenni nessuna risposta.
-Rispondi!!.- urlai ancora piú forte.
Non rispose, ma potei sentire la sue presenza nella casa, stava ascoltando, su questo non c'era alcun dubbio.
Cosi decisi di far io la prima mossa.
Respirai a fondo e mi girai verso il corridoio, lo trovai vuoto ma riuscí a intravedere l'ombra del mio assassino.
Bene, pensai, non sei poi cosi furbo.
Alzai la bacchetta pronta a colpire.
Non mi sarei fatta fregare una seconda volta, ma notai che il mio aggressore non aveva intenzione di muoversi, niente di niente.
E la cosa mi lasció abbastanza di sasso, infatti mi alzai e girai l'angolo, lo avrei fregato con le sue stesse mani, pensai sorridendo.
Ma ancora non aveva o idea di chi mi sarei ritrovata davanti.
Non appena fui vicina alla sua postazione, potei sentire il suo respiro pesante, aveva paura? No pensai, era altro.
Ma cosa? Non mi diede il tempo di rispondere che si fece avanti e si paró davanti a me.
Cavolo, mi sono fatta fregare, indietreggiai, ma trovai dietro di me il muro.
Sono finita, pensai respirando a mala pena.
Ma appena vidi il suo volto, capí tutto.
Vidi i suoi terribilmente freddi e inespressivi, del colore dell'odio, grigi come la bufera piú potente.
Riconobbi i suoi capelli bianchi, quel bianco quasi inesistente al mondo, e infatti questo era il suo segno di riconoscimento.
Trovai al suo collo la collana che mi era stata data, era ancora là dopo tutto questo tempo.
Trovai nella sua mano che teneva la bacchetta il simbolo che lo avrebbe identificato a vita, anche dopo la morte il marchio nero.
Trovai questo e molto altro, ma l'unica cosa che riuscí a dire fu.
-Sei...vivo.- e poi scoppaiai a piangere.
   
 
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