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Autore: funnybee    11/06/2011    4 recensioni
Ginny è sposata con Harry,si svolge tutto dopo l'epilogo di zia Row; per una serie di eventi Ginny e Draco passeranno del tempo insieme, si capiranno o continueranno ad odiarsi? Harry è davvero un marito amorevole o ha altro per la testa?
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Ginny Weasley, Harry Potter | Coppie: Draco/Ginny
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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la foglia coraggiosa

Sono mancata molto tempo, lo so, vi chiedo scusa, immensamente scusa.

Vorrei ringraziare tutti coloro che pazientemente seguono la storia, in particolar modo tutti coloro che spendono un po’ del loro tempo per farmi sapere cosa ne pensano, apprezzo davvero molto quello che mi dite, nel bene e nel male; grazie di cuore!!

Grazie anche a tutti quelli che leggono in silenzio!!

Ed un ringraziamento particolare a Gin90, che adoro sempre di più *-*

Un abbraccio!:)

Funnybee

PS: perdonatemi per i titoli ma non sono il mio forte!XD

 

Previously: Ginevra decide di tornare al lavoro e Lily si appresta a fare il suo ingresso in una scuola per gli studi precedenti ad Hogwarts. Harry si arrabbia con la moglie e parte per una delle sue missioni senza quasi salutarla.

 

 

LA FOGLIA CORAGGIOSA

 

 

*********

 

Era quasi ora, doveva recarsi ad Hogsmeade ad incontrare la preside e parlare

La voglia purtroppo le mancava, le sembrava così lontana la sensazione di euforia che l’aveva pervasa dopo la sua riassunzione che quasi credeva di aver sognato.

Lily era fuori da solo poche ore, si era ambientata subito e nel migliore dei modi nella nuova scuola, ma la casa le sembrava irrimediabilmente vuota; Harry era partito senza quasi salutarla, senza accennare minimamente al suo ritorno, il che rendeva la casa anche fredda, quasi come se non le appartenesse.

 

***

 

Il pomeriggio seduti alla Testa di Porco in compagnia di Minerva e di Draco passò come se nulla fosse, ascoltò con strana calma tutto quello che aveva dire la preside senza mai ribattere, senza mai cedere alle provocazioni ed alle frecciatine di Malfoy.

In realtà Ginevra non prestava realmente attenzione a quello che stava succedendo attorno a lei ed alle cose che Minerva diceva, vedeva chiaramente che stava parlando e che talvolta si infervorava molto nel discorso ma il suono della sua voce non riusciva a raggiungere le orecchie della donna. Quando la preside propose una possibile soluzione e Ginny annuì accondiscendete Draco la guardò con gli occhi sbarrati e pieni di stupore, dovette fare una fatica enorme per non sputare la burrobirra che stava sorseggiando e lavare la McGrannit. Non credeva alle proprie orecchie, come poteva anche solo aver immaginato di accettare una cosa del genere! Ed invece, senza nemmeno esserne consapevole Ginevra aveva accettato di far incontrare le famiglie Potter e Malfoy per cercare finalmente di ripianare antiche rivalità ed antichi contrasti. Draco era quasi sul punto di urlare alla donna, chiedere che cosa le stava passando per la testa, ma si frenò. Ricompostosi la osservò meglio, cercò di capire cosa di diverso c’era in lei rispetto a qualche giorno prima, cercava di capire cosa l’avesse resa così arrendevole ed accondiscendente, caratteristiche che non erano certo parte del bagaglio della rossa. Non era da lei non rispondere alle battutine, non cercare alcuna provocazione; ne era certo, in una situazione normale la donna non avrebbe affatto accettato una condizione del genere, o magari si è completamente rimbecillita ed ha deciso di far compagnia al maritino e al fratello!

La preside rimase impressionata positivamente dal comportamento dell’ex-allieva; non si lasciò scappare l’occasione, e guardò Draco con occhio severo e supplichevole allo stesso tempo, in modo da far accettare anche a lui la decisione.

Dopo i consueti convenevoli, la preside si congedò e si incamminò verso il castello; Ginny abbozzò un leggero sorriso e si incamminò, non aveva intenzione di tornare a casa, il pomeriggio era ancora lungo e una bella passeggiata le avrebbe fatto sicuramente bene.

Non aveva ancora fatto dieci passi che si sentì afferrare per il braccio, in modo tutt’altro che gentile.

 

-          Malfoy, che vuoi? Ti pare questo il modo di strattonare le persone?

 

-          No ma dico io, hai ancora il coraggio di chiedere cosa faccio io? Ti è per caso saltata qualche rotella?

 

-          E perché dovrebbe essermi saltata qualche rotella? Sei tu quell’idiota che mi tira in mezzo alla strada, e per quale motivo poi?

 

-          Ti sei almeno resa conto di cosa hai detto, o meglio a cosa hai dato il tuo consenso prima?

 

-          Volevi per caso che i nostri figli rimanessero impuniti? Non mi pare il caso di fare lamentele, hanno combinato dei bei pasticci ed è ora che paghino. Devono imparare ad assumersi le loro responsabilità!

 

Draco la guardò con gli occhi sempre più fuori dalle orbite:

 

-          Possibile che tu non sappia quello che fai?

 

Siccome Ginevra continuava a guardarlo con aria interrogativa, l’uomo continuò:

 

-          Guarda che la McGrannit non ha accennato per ora a nessuna punizione per i due disgraziati.. Ha proposto di far incontrare la mia e la tua famiglia per “appianare le nostre divergenze, siccome è una cosa che si prolunga ormai da molto tempo” e tu hai accettato, senza battere ciglio! Ti sembro ancora io quello con le rotelle fuori posto adesso?

 

-          Co..Cosa avrei accettato io? Dimmi che è uno scherzo, uno dei tuoi stupidi scherzi perché questa è davvero la volta buona che Harry mi uccide..

 

-          Oh no no mia cara piccola idiota! Tu hai combinato questo casino! Direi che lo spettacolo di vedere Potter che ti uccide potrebbe però rivelarsi interessante!

 

-          Piantala Malfoy, non ti rendi conto in che guaio ci siamo cacciati?

 

-          Ci siamo? Vorrai dire, ti sei cacciata! Tu hai combinato il casino e tu lo risolvi!

 

-          Beh, però se non erro eravamo in due là dentro, per quale assurdo motivo tu non sei intervenuto? Potevi benissimo impedire tutto questo!

 

-          Ahahah, questa si che è buona! Eri davvero in qualche paese lontano e sperduto per non aver visto la faccia della McGrannit dopo il tuo consenso! Mi avrebbe spezzato in due, se solo avessi provato a dire qualcosa di diverso!

 

-          Bene, allora non ti lamentare perché è colpa di tutti e due!

 

-          Si, come no! Adesso dobbiamo pensare a qualcosa per risolvere la situazione! Non ho nessuna intenzione di mischiarmi con della feccia come voi!

 

-          Ah beh, torna tu adesso da Minerva e dille che non siamo più d’accordo! Ti immagini la sua reazione? Non ho nessuna intenzione di vivere rintanata i prossimi anni della mia vita perché lei mi da la caccia!!

 

Le battute dei due erano un misto tra scherzo e realtà (nda: con realtà intendo cattiveria,ma non mi piaceva accostare le due parole quindi ho optato per questa, spero che il senso si capisca), nessuno dei due sapeva bene come doversi comportare, la finta gentilezza non aveva mai fatto parte del bagaglio di nessuno dei due. Non erano semplici conoscenti, i loro cognomi erano tra i più conosciuti nel mondo magico, entrambi sapevano molto l’uno dell’altro senza essersi effettivamente mai parlati, non erano di certo amici ma avevano scoperto ormai adulti di non essere nemmeno così nemici e di non doversi necessariamente odiare; tuttavia non era ancora loro chiaro se quello che si dicevano era impregnato dell’odio che avevano provato o si stava trasformando in scherzo bonario.

Un paio di vecchie streghe, pettegole come vecchiette babbane, osservavano i due mentre discutevano animatamente, bisbigliavano e li indicavano di nascosto, facendo attenzione a non farsi scoprire. Ad una ragionevole distanza potevano sembrare una qualsiasi coppia, di amici o di fidanzati, intenti a litigare bonariamente, ma i personaggi erano tutt’ altro che qualsiasi e le vecchiette se ne erano accorte. Draco notò che stavano diventando una sorta di piccolo spettacolo, non era da tutti stare a battibeccare in mezzo ad una via, e non era usuale vedere due personaggi come Ginevra Potter e Draco Malfoy condividere qualcosa. Lo fece presente a Ginny

 

-          Bene, direi che possiamo separarci, non è il caso di creare qualche altro danno! – disse la rossa

-          Già, saranno abbastanza odiosi i prossimi incontri che la dose giornaliera è finita. Io vado di qua.

-          Ed io vado dalla parte opposta.

 

Si salutarono con un cenno e presero direzioni opposte. Ginny si diresse verso l’esterno del villaggio; le era sempre piaciuto passeggiare in mezzo alla natura, la pace e il silenzio la aiutavano a pensare ed a rilassarsi; ed aveva dannatamente bisogno di riflettere, se non fossi stata così impegnata a concentrarmi su Harry e cosa può pensare avrei sicuramente evitato di accettare cose senza senso per la McGrannit.

 

Passeggiava lungo un sentiero sterrato che si inoltrava nella boscaglia, le mani nelle tasche del cappotto, lo sguardo perso, con i piedi scostava le foglie già cadute dagli alberi mentre la mente vagava e il flusso dei pensieri sembrava quasi prendere vita. Era accaduto tutto così in fretta che non era ancora riuscita a fermarsi il tempo necessario per capire, capirsi. No. Quello l’aveva fatto, sapeva esattamente che voleva continuare per la strada ormai intrapresa, il lavoro le aveva dato tante soddisfazioni, non era un capriccio come poteva pensare Harry, era un qualcosa che l’aveva fatta sentire utile, apprezzata ed indipendente, sensazioni che si erano affievolite nel tempo. Adesso però le aveva ritrovate, si era sentita di nuovo pronta per una nuova avventura. Perché, perché non capisce? Le faceva tremendamente male pensare che Harry sarebbe stato arrabbiato ancora per molto, o che non la appoggiasse, ma doveva farsi coraggio, non voleva più essere l’ombra del marito, anche lei aveva la sua aura da mostrare e questa volta poteva finalmente tornare a splendere.

Una foglia si staccò da una quercia e fluttuando spinta dal vento sfiorò la guancia della donna, appena toccò il terreno la raccolse, era rossa come i suoi capelli, lo interpretò come un segno, segno che le diceva di continuare per la sua strada, prima o poi anche Harry lo avrebbe accettato. Rivolse lo sguardo verso il cielo, il sole filtrava attraverso i rami degli alberi e colpiva il viso della donna, una delle ultime sensazioni di calore che provocava prima dell’imminente arrivo dell’inverno. Chiuse gli occhi pronta a godersi quell’attimo meraviglioso. Una mano le sfiorò la spalla, si girò di scatto spaventata, tutto si aspettava fuorché trovarsi di nuovo faccia a faccia con Draco Malfoy.

 

-          E tu cosa ci fai qui? Non dovevi andare dall’altra parte?

 

-          In realtà dovevo andare nella tua stessa direzione e quando sono tornato sui miei passi ho visto che ti addentravi qui. Mi sono ricordato che prima non ho finito di dire tutto quello che volevo.

 

-          Non ho la testa per litigare ancora Malfoy. Facciamo un’altra volta

 

-          Non ne ho nessuna intenzione, voglio solo sapere perché eri così assente, scommetto che c’entra Potter! Sicuramente quando ha saputo che torni in attività ha avuto la sua solita reazione da prima donna! Già mi immagino la scena!

 

-          E per Merlino, come mai sei così interessato? Non siamo amici, non ti devo alcuna spiegazione!

 

-          Oh si che me la devi specie dopo quello che hai combinato!!

 

-          Ma perché ti interessa così tanto? Dovresti essere a gioire invece di chiedermi il perché!

 

Già, perché gli interessava, Draco con sapeva darsi una risposta. O forse, non voleva ammettere che il rapporto con Ginny gli piaceva, e inconsciamente non voleva vederla né soffrire né essere triste perché aveva il potere di contagiare anche lui con quelle sensazioni. Non rispose, si limitò a guardarla mentre si sedeva sul bordo del sentiero. Non si curava minimamente di poter sporcare il vestito o semplicemente di sgualcirlo; Draco non poté fare a meno di confrontarla con la moglie, sicuramente a ruoli invertiti non si sarebbe spesa per cercare di riprendersi il lavoro, per lei è già abbastanza impegnativo organizzare tutte le feste! E sicuramente avrebbe reso una tale conversazione molto più drammatica e teatrale, non avrebbe mostrato in modo così palese e cedevole i propri sentimenti. Oh si, perché poteva benissimo cercare di nasconderlo, ma gli occhioni castani di Ginny lasciavano trasparire più di quello che lei stessa era consapevole di provare. Draco sorrise, chi l’avrebbe mai detto che un giorno avrei pensato a Ginevra Potter come una creatura da proteggere, scosse la testa, tutto ma non quello, pensò. Tuttavia si accomodò accanto a lei, senza dire nulla.

 

Stettero uno accanto all’altro per un po’, nessuno parlava, Draco guardava una coppia di uccellini inseguirsi tra i rami, Ginny con i gomiti appoggiati sulle sue cosce rigirava tra le dita la foglia raccolta in precedenza fissando un punto imprecisato del terreno. L’uomo interruppe poi il silenzio:

 

-          Non credo che tu debba abbandonare il percorso che hai scelto. Non mi guardare con quella faccia stupita, so benissimo che morivi dalla voglia di chiederlo a qualcuno che non fosse tua madre o la Granger. L’unica persona che ti avrebbe potuto rispondere schiettamente è Lunatica, ma da quel che ho sentito è ancora in Finlandia e non può sapere nulla. Quindi assolvo io il suo compito.

 

-          Perché ti comporti come se fossimo amici? Non ho bisogno di nulla. Ma comunque grazie, ero già giunta alla conclusione che questa volta non farò alcun passo indietro..

 

-          Te l’ho detto che il Malfoy della scuola è leggermente cambiato. Poi se posso fare qualcosa per rendere la vita difficile a Potter, ben venga!

 

-          Ma non hai detto che eri cambiato?

 

-          Un passo per volta Weasley. Uno alla volta!

 

Non dissero più alcuna parola per almeno mezz’ora, ognuno era immerso nei propri pensieri, ma la vicinanza di un’altra persona tranquillizzava entrambi.

Era quasi sera, Malfoy si alzò, la rossa lo guardò e lo imitò:

 

-          Inizia a tramontare il sole, direi che possiamo tornare alle nostre case. – disse Ginny

 

-          Credo proprio che tu abbia ragione, beh.. – le prese la foglia dalla mano, la teneva delicatamente per il picciolo – non ti arrendere, questa foglia si è aggrappata al suo ramo fino alla fine, non ha mai mollato la presa, ed è caduta in mani sicure. Direi che è un esempio da imitare.

 

Le rimase la foglia tra le mani e si diresse verso il paese per tornare a casa. Ginny fissava la foglia, ancora non capiva come potesse allo stesso tempo detestare ed apprezzare Malfoy. Lo chiamò:

 

-          Non posso dire ad Harry e agli altri che è colpa mia se ci toccano gli incontri, mi costringerebbero a passare i week end con Fleur, e non è che ci tengo molto.

 

-          Beh, non mi sembra il caso di dire nulla allora. La McGrannit ha preso quella decisone e ci siamo dovuti adeguare.

 

-          Graz…

 

-          Oppure potrei spiattellare tutto e ridere poi di gusto nel vederti in difficoltà!

 

-          Dove sono finite tutte le tue belle parole? Non è possibile, un momento sei accettabile e quello dopo ti detesto! Non..

 

-          F i d u c i a Weasley. Si chiama fiducia quella che devi avere. Vediamo se è vero che io sono cambiato e tu sei una persona migliore! Adieu

 

Le fece l’occhiolino poi si smaterializzò.

 

Ginny rimase di stucco, scherzava, non scherzava, chi poteva saperlo? Una parola le rimase impressa: fiducia. Forse era davvero ora che qualcuno dimostrasse a quell’uomo che non tutti sono uguali, lei quella fiducia gliel’avrebbe data. Parola di Ginevra Weasley!

 

Si smaterializzò anche lei, raggiunse la camera da letto, aprì il cassetto del suo comodino, prese il libro che si trovava all’interno, il suo preferito, lo accarezzò, quasi fosse una reliquia, lo aprì al capitolo preferito, vi adagiò la foglia raccolta nella boscaglia e lo richiuse. Strinse al petto il libro rannicchiata sul letto.

Non mi arrendo, contaci.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Funnybee’s Space.

 

Siete così buoni che vi meritate un altro ringraziamento! Grazie di cuore davvero a tutti!

Spero che questo capitolo vi soddisfi e vi piaccia, non so se sono riuscita a rendere al meglio alcune scene, ma spero che l’immaginazione che mi accompagna durante la stesura possa essere la stessa per voi!

Un bacione!:)

 

   
 
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