Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: DelilahPotter    12/06/2011    3 recensioni
Molte autrici si sono dedicate alla fuga di Sirius, in milioni di modi… io dal canto mio ho deciso di descrivere quelli che secondo me sono stati i suoi pensieri prima, dopo e durante la fuga.
Ho deciso di scrivere il tutto al presente e in prima persona (chiaramente il narratore è Sirius) per testimoniare la sua folle impulsività…Magari può essere meno piacevole e scorrevole come lettura ma esprime i sentimenti del nostro caro protagonista “a caldo”.
Il titolo invece è un proverbio inglese cui io ho aggiunto l’ovvia negazione. Vuol dire testualmente che il sangue è più denso dell’acqua, quindi che i legami familiari sono la cosa più importante che ci sia…
Vi auguro buona lettura.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Famiglia Black, Sirius Black
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
Capitoli:
 <<  
- Questa storia fa parte della serie 'Counting Stars'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

“Spero di non vederti tra le file dei Mangiamorte!”

Io invece spero di vederlo tra quelle degli Auror, aspetto di trovarmelo come avversario per la resa dei conti.

Aprendo gli occhi e riscuotendomi dai miei pensieri mi rendo conto di avere la testa poggiata al muro, i muscoli contratti, i denti digrignati e le orecchie che fischiano per la rabbia.

Ho un pugno schiacciato contro il muro come se lo avessi appena colpito, ma non ricordo di averlo fatto.

Guardo il pavimento e solo in quel momento un’enorme lacrima si stacca dalle mie ciglia cadendo lentamente nel vuoto fino a raggiungere il parquet dove s’infrange.

Mi passo con forza una mano sulle guance e sugli occhi, sono più che certo che le mie lacrime siano causate dall’odio per Sirius, non certo per la tristezza o la nostalgia del nostro rapporto andato perduto o meglio, mai cominciato veramente.

Improvvisamente sento la sua voce provenire dal piano di sotto, non distinguo le sue parole ma non è difficile immaginarle.

Mi avvio a passo svelto verso le scale, non so cosa voglio fare, invece di chiudermi in camera mia, nascondere la testa sotto il cuscino e aspettare di sentire la porta della camera accanto chiudersi fragorosamente, i miei muscoli si muovono verso tutto quel rumore invece di cercare la calma e il silenzio rassicurante della mia camera.

Nell’istante in cui raggiungo la cima delle scale, vedo la porta d’ingresso serrarsi alle spalle di mio fratello.

Uno strano senso d’inquietudine e oppressione m’invade, come se quella vecchia porta di legno scuro debba rimanere chiusa per sempre e il suo sordo rumore stia per riecheggiare tra queste vecchie mura in eterno.

Improvvisamente nella mia mente si materializza l’immagine di due bambini di sei e sette anni che trascinavano grandi libri della biblioteca giù per queste scale e su quel pavimento fino alla porta, per tirare la maniglia e correre fuori a giocare con dei giochi babbani, i ricordi si moltiplicano, nel primo giochiamo con i soldatini magici, uno ci rappresenta mentre litighiamo, un altro mentre ci abbracciamo per fare pace, ce n’è uno in cui lui mi spiega per la milionesima volta le regole degli scacchi, poi mi ricordo di quando durante un pomeriggio da soli a casa abbiamo spostato i divani del salone e arrotolato i tappeti per correre con i pattini, aggeggi che lui aveva comprato al primo anno di Hogwarts grazie all’aiuto di un suo amico mezzosangue.

Forse un rapporto tra noi due c’è stato, anche se in un passato molto remoto, eravamo così simili da piccoli e ora siamo completamente diversi, non siamo più neanche fratelli.

Quando questa sfilza di ricordi s’interrompe, mi rendo conto che mia madre non è più ferma nel mezzo del corridoio, ma si è spostata nel salone, dove mio padre è seduto in poltrona con un sigaro spento tra le labbra e lo sguardo perso nel fuoco che scoppietta nel camino.

Muovo alcuni passi per avere una migliore visuale della sala.

Lei poggia una mano sullo schienale della poltrona per sostenersi e lui finge di non vederla, poi lei avvicina il viso all’orecchio di suo marito e con voce sommessa dice qualcosa che da questa distanza fatico a captare, lui impassibile prende la scatola dei fiammiferi dal tavolino vicino e con una lentezza estenuante riaccende il suo sigaro per poi voltarsi verso mia madre e  annuire con un cenno impercettibile della testa.

Un piccolo movimento che causa una nuova frenesia nei movimenti carichi d’ira di mia madre che si scosta rapidamente dalla poltrona mentre lui tira una boccata di fumo, estrae la bacchetta tenendola saldamente tra le dita tremanti e in silenzio la punta contro l’arazzo incenerendo in un istante il ritratto di Sirius.

Il suo viso in penombra, vagamente illuminato dal fuoco del camino, improvvisamente sulla sua guancia intravedo una goccia luccicante, sta piangendo.

I miei muscoli hanno uno spasmo e mi ritrovo al centro dell’arco della porta e lei in quell’istante si volta a guardarmi, inizialmente il suo sguardo è sconvolto poi lentamente s’indurisce e con voce austera mi ordina di andare a letto mentre mio padre ci ignora.

Evidentemente entrambi mi considerano un bambino che deve rimanere all’oscuro delle dinamiche che coinvolgono gli adulti.

Non sono d’accordo ma non sono neanche un ribelle come mio fratello e allora annuisco piano

“Certamente, Madre” dico mentre mi avvio su per la scala.

 

Angolo Autrice!!

Eccomi qui, alla fine di questo breve spaccato di vita dedicato ai miei due personaggi preferiti, i fratelliBlack.

Vi do una breve spiegazione di alcuni particolari, cioè:

-Il titolo è un modo  di dire inglese “Il sangue è più denso dell’acqua” al quale io ho aggiunto una negazione che nel caso della famiglia di cui parlo è d’obbligo.

-I titoli dei capitoli sono uno l’opposto dell’altro per ovvi motivi.

A questo punto devo solo ringraziare tutti coloro che hanno recensito e messo la storia fra le seguite.

 

Arrivederci a tutti e alla prossima!!

   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: DelilahPotter