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Autore: Lely1441    13/06/2011    2 recensioni
Centosei giorni alla maturità. Raccolta degli sprazzi di vite che si intersecano: Nad, la celiaca; Sì, la fragile principessa; Ann, la lesbica; Mat, il cavaliere della lesbica; Bas, l'anonimo; Melassa, la secchiona. Ed un coro da tragedia per il quale Euripide in persona si rivolterebbe nella tomba.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'It's the final countdown'
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Measuring a summer’s day,
I only find it slips away to grey.
The hours… they bring me pain.
(*)
 
Lunedì 13 giugno 2011
 
«Mi ricordi perché sono qui?»
Bas fa spallucce e proprio in quel momento la madre entra cinguettante in cucina, brandendo un mestolo di legno.
«Cara, ti vanno le omelettes per cena?»
«Mi va bene qualsiasi cosa», sospiro, accasciandomi sulle braccia incrociate sopra il libro di scienze. Giuro che al termine di una giornata simile sarei capace di mangiarmi anche un rinoceronte ancora vivo, ma forse è meglio non dirlo ad alta voce. La signora Ulissi ha la graziosa abitudine di non saper cogliere la mia vena sarcastica: questo significa che parlare con lei è come parlare contro un muro. Sarebbe capace di credermi sul serio. Terrificante.
Bas inizia a togliere i libri e i quaderni dalla tavola, e io mi alzo per aiutarlo ad apparecchiare. Guardo con un senso di nausea la pila di roba che ci resta da fare, soprattutto in considerazione che mancano solo otto fottutissimi giorni all’inizio del nostro personalissimo inferno. Le ore passano fin troppo velocemente per i miei gusti, portando con sé angoscia e terrore.
Non ce la faremo mai.
«Prima mi ha mandato un sms Ann. Mi ha chiesto se per la cena con i professori ci va bene sabato questo, così la D’Agostino è sicuramente fuori per il week-end e non sarà presente».
«Oh, benissimo!»
Non sono l’unica ad odiare quella di matematica, sapete?
Ha passato gli ultimi giorni di scuola minacciando di bocciare chi non aveva la piena sufficienza nelle sue materie dato che, testuali parole, “a me cosa interessa se dovete ripetere l’anno?”
Ha mandato in totale paranoia metà classe - inclusa me e il mio splendido cinque e mezzo di matematica -. Razionalmente sai che non verrai mai bocciato, ma vogliamo metterla con il fattore delirio presente nell’aria già da maggio? Siamo improvvisamente diventati tutti superstiziosi. Melissa ha incrociato un povero piccione spiaccicato sulla strada, venendo a scuola mercoledì, ed è scoppiata a piangere. L’abbiamo trovata devastata cinque minuti prima del nostro discorso d’addio, rintanata in un bagno a mugugnare tra sé e sé.
Leggenda vuole che ne abbia letto le interiora come un aruspice vero e proprio, e vi abbia tirato fuori che non riuscirà a prendere il suo benedetto cento e lode.
Per noi è solo spaventata a morte dall’idea di avere un incidente il giorno prima degli esami e non poterli sostenere. Io faccio continuamente questo incubo. Insieme a Satana che mi propone di mollare tutto e andare insieme a lui a vendere ghiaccioli al Polo Nord.
«Ragazzi, ancora non mi avete raccontato com’è andato l’ultimo giorno di scuola! Aspettavo giusto te, Nadia, perché sai com’è fatto Sebastiano… Non riesco a cavargli di bocca una parola che sia una! Ma io sono così curiosa!»
Oh. Ohohoh.
Bas alza di scatto la testa e stavolta giuro di poter vedere il lampo allarmato nei suoi occhi nocciola - sono finalmente riuscita a capire di che diamine di colore siano, e vi assicuro che non è poco. Il collo diventa teneramente roseo, e capisco che la sua faccia debba essere andata in fiamme. Scuote la testa per implorarmi di tacere, ma non ha fatto i conti con la mia voglia di vendicarmi. Mercoledì il dannato mi ha versato addosso metà bottiglia di spumante (mi ha mirata, l’ho visto! Lui e la sua aria da sadico, mentre con Mat e Fabio faceva saltare il tappo), e il fatto che poi sia dovuta ritornare a casa in corriera, puzzando come un barbone alcolizzato, tra gli sguardi sconvolti delle vecchiette non lo ha minimamente scalfito.
“Eddai, quanto sei permalosa, abbiamo spruzzato tutti! Non sai stare al gioco…”
Bene, vediamo se anche lui non sa stare al gioco.
Dopotutto, non ero mica io quella che, in preda ad un momento di esaltato delirio, saltellava in giro coi calzoni abbassati, esponendo il suo grazioso didietro fasciato dai boxer alla popolazione mondiale femminile riunita nel cortile per sentire i saluti dei quinti. Ammetto però che quello di Mat non era decisamente male…
«Posso fare di meglio! Ho un video registrato da una mia amica dell’altra sezione, salvato sul cellulare… Lo vuole vedere?»
«Oddio, ma certamente! Ho solamente intravisto la bozza del vostro discorso dissacrante, quindi se non sono importuna…»
«Macché!»
Bas - Nad: 1 - 1. Così impara a fare il bastardo.
«Sebastiano, tesoro, perché scappi? Dai, sono sicura che non sarà nulla di così vergognoso…»
«Nah, assolutamente. Siamo pur sempre liceali del Classico, seri e studiosi, no?»
Credo che Bas mi abbia appena lanciato il malocchio. Meglio che recuperi un cornetto.
Non sono superstiziosa, eh, ma non si sa mai.
 
 
Sono senza connessione da mercoledì. Ridete pure - riderei anche io, se non dovessi finire la tesina e non fossi quindi nel famoso liquame maleodorante tanto spesso invocato a teatro. Ho passato delle singolari ore al telefono con i gestori dell’Adsl (nel bel mezzo della chiamata: “Io sono Roberto, e lei?” Ma che ti frega!) e ormai questa casa è il rifugio degli operatori. Sono giorni che trafficano senza risultato (bellissima la domanda: “Ma siete sicuri di aver sempre avuto l’Adsl?” No, guarda, mi è schiattato il criceto nella ruota che faceva andare avanti l’ambaradan, solo che lavorava in nero e non posso denunciarne la scomparsa), e quindi non riesco a controllare recensioni e quant’altro. Smollo questo capitolo alla mia piccola Nori, così me lo pubblica lei, sperando non mi trapani il cervello in preda anche lei allo sclero da esame. Per ora sono ancora viva, quindi ho fiducia.
Intanto è iniziato il ripasso. Cito la scritta di una mia amica sul diario:
“Non senti nell’aria quella NEVROSI da pre-maturità? Io sì! :(“
Mercoledì è stato l’ultimo giorno. Ho dovuto occuparmi, insieme alla santa addetta alla pubblicazione sopracitata, del discorso irriverente d’addio di cui sono abbastanza fiera. Mentre ci davamo alla pazza gioia con il Gioca Jouer - no comment, please, io ero del partito “prima sigla dei Pokemon” - il nostro caro ex-rappresentante di istituto con l’ancor più caro ex-ex-rappresentante d’istituto (infiltratosi non si sa come, dato che a momenti non facevano entrare noi a scuola, figurati un universitario di cui hanno le foto segnaletiche appese ai muri) hanno dato sfogo ai loro istinti più primitivi facendoci il bagno con lo spumante e sì, saltellando in giro seminudi. Dico solo che a momenti avevo le lacrime agli occhi per il troppo ridere. Semplicemente epico, troppo per non riportarlo qui. E abbiamo il video!
Chiudo questa parentesi parecchio lunga (non ho voglia di tornare a storia, si vede?), vi abbandono e vado a votare. E magari anche a recuperare qualcosa per pranzo.
Aggiornerò appena possibile, a costo di farmi un cavo nuovo con la pelle del cranio degli operatori.
See ya
 
(*)
Calcolando le dimensioni di un giorno d’estate,
scopro soltanto che scivola nel grigio.
Le ore… mi arrecano sofferenza.
 
Led Zeppelin - Tangerine
   
 
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