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Autore: jkio    15/06/2011    5 recensioni
"'Questo non accadrà mai più'.
Sasuke non rispose, mulinò il liquore e lo ingurgitò. Stava ancora tentando di soffocare l'impulso di spingere Naruto nelle profondità della foresta e soddisfare del tutto i suoi desideri, ma era rimasto poco tempo e non poteva rischiare di allarmare Sakura.
'Sono serio Sasuke, è finita'."
Sasuke crede che un'insignificante istituzione come il matrimonio non dovrebbe mai compromettere una perfetta relazione. Purtroppo per lui, non tutti la pensano allo stesso modo.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha | Coppie: Naruto/Sasuke
Note: AU, Traduzione | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Note dell'autrice: beeeene direi che questo è stato, almeno per ora, il capitolo più difficile da tradurre (e anche il più lungo). Accidenti, mi ci sono volute due settimane per completarlo! Però c'è da dire che è stata anche colpa dei maledetti esami, che grazie al cielo sono andati bene....peccato che ne ho altri tre a fine Luglio. Ma sono normali secondo voi i professori? A fine Luglio, cribbio???

Lasciando da parte questo sclero, assolutamente fuori luogo e inopportuno, ringranzio di cuore tutte le persone che leggono e aggiungono la storia nei vari archivi. Un ringraziamente speciale va a tutti coloro che hanno recensito il capitolo precedente (sono particolarmente contenta che la storia sia riuscita a catturare anche l'attenzione di alcune lettrici del mondo SasuNaru! :3 ): ryanforever, blackberry, lorelei95, Panda_chan, chibikitsune, maraman, kagchan e giorgiayna!!! Continuate a recensire, è soprattutto grazie a voi se riesco a tradurre la storia in tempi relativamente rapidi...mi gasate troppo!!! *__*

Per quanto riguarda le domande che mi sono state fatte, Itachi e Kakashi potrebbero comparire ad un certo punto della storia...anzi, uno di loro lo farà sicuramente! Ma chi sarà? E perché? Ehhhh non faccio spoiler. xD

Infine ho una tragica notizia da darvi: nel tentativo di fare i biscottini che vi avevo promesso, mi è andata a fuoco casa, quindi temo che non potrò più inviarveli!! ç___ç Però, ehm...vi mando un bacetto virtuale in cambio? Un bacetto virtuale e un capitolo nuovo! Leggete e ditemi che ne pensate, please? :)


Per come stavano le cose Naruto desiderò essere ovunque tranne che in quel luogo. Scosse la testa e si chiese come fosse possibile che le persone che conosceva potessero incastrarlo in quelle ridicole situazioni. Mentre entrava nell'ascensore che l'avrebbe portato all'ufficio di Hyuuga Neji, contemplò tutti i possibili piani di fuga. Prima che potesse formularne uno, le porte dell'ascensore si aprirono e senza poter avere l'occasione di fare retromarcia e tagliare la corda, una segretaria davvero efficiente lo aveva già accompagnato in ufficio.

Neji corrispondeva esattamente alla descrizione che Tsunade aveva fatto di lui e a come Naruto se l'era immaginato. Era alto, pallido e dall'aspetto austero, con gli occhi intensi e distintivi tipici del clan Hyuuga. Erano il loro marchio di fabbrica dopotutto. Naruto si meravigliò di come una chioma tanto fluente potesse essere così ordinata, non un singolo capello era fuori posto. La persona di Neji era sicuramente destinata a risultare intimidatoria, ma per qualche motivo fu ciò che mise Naruto a suo agio. Era familiare con quel tipo di persona; era un tipo di persona che Naruto conosceva come il palmo delle sue mani.

Si scambiarono i saluti d'obbligo e si inchinarono. Neji offrì a Naruto una sedia e si prepararono a parlare di affari.

"E' un piacere riuscire finalmente a conoscerla, Naruto-san. Tsunade-sama ha parlato frequentemente di lei durante i nostri negoziati."

Neji si espresse con freddezza e distese una montagna di carte di fronte al biondino, il quale dal canto suo cominciò a impallidire sia all'idea di Tsunade che parlava di lui, sia per la vasta documentazione che aveva cominciato ad accumularsi sulla scrivania. Quale parte di tutto questo avrebbe dovuto essere una 'semplice formalità'?

"Davvero?"

"Sì, e ci ha intrattenuti con le immagini e le storie dei suoi anni da adolescente. E' stata una piacevole sorpresa."

Il modo impassibile con cui Neji gli si rivolse, indicò che era stata tutt'altro che una piacevole sorpresa. Naruto avrebbe ucciso quella donna. Tsunade l'aveva adottato a tredici anni e per la prima volta fu sollevato del fatto che non l'avesse fatto prima. Per lo meno non giravano fotografie imbarazzanti di quando era stato un bebè. Almeno così sperava, non osava chiedere.

"Ancora una volta, ci piacerebbe avere l'occasione di ringraziare Tsunade-sama per averci dato l'opportunità di essere suoi partner e di poter investire nella sua compagnia. Le corporazioni Hyuuga confidano nel fatto che entrambe le parti trarranno immenso beneficio da questo accordo."

"Sì, certo..."

Questo non era il campo di Naruto, non aveva idea di cosa dire. L'intero, vasto mondo delle trattative aziendali e dei grandi affari era per lui completamente ignoto e di certo non se ne rammaricava. Ogni volta che Sasuke lo coinvolgeva farneticando su un certo affare andato male o su un qualche problema d'ufficio, Naruto si limitava a sorridere e annuire, aspettando che il moretto la smettesse da sè, sfiancato dalla sfuriata.

Questo era il piano di cui si servì anche per quell'incontro.

"Tutti i campi che richiedono la sua firma sono stati evidenziati. Posso offrirle qualcosa da bere o da mangiare?"

Naruto fu tentato di andare alla ricerca del cavo di alimentazione collegato a Neji, ma immaginò che sarebbe stato scortese da parte sua. Un uomo tanto robotico doveva per forza usufruire di un qualche tipo di alimentatore. Probabilmente funzionava ad energia solare, dopotutto quello degli Hyuuga era un clan molto pratico e avanzato. Naruto annuì mentre fingeva di leggere i documenti. Decidendo che di qualsiasi cosa si trattasse non valeva la pena di farsi venire un'aneurisma, Naruto si decise a firmare.

Neji guardò il biondino, assorto com'era nel suo incarico di firmare le carte, con minuzia. Aveva di certo conosciuto un picco di crescita rispetto ai tempi rappresentati nelle immagini che Tsunade-hime gli aveva mostrato. Il biondo non era il suo tipo, non lo era affatto. Neji preferiva che i suoi uomini fossero calmi, composti, spassionati ed avversi ad attacchi di iperattività. Gli piaceva che riflettessero il più accuratamente possibile la sua personalità, così da scongiurare potenziali separazioni complicate.

Sulla base di ciò che Tsunade aveva così appassionatamente raccontato durante i negoziati e sulla base di quel poco che Neji aveva avuto modo di osservare fino a quel momento, aveva concluso che il biondo era il suo esatto opposto.

In quel momento Naruto girò una pagina, arricciò il naso e ridusse gli occhi a due fessure. Poi scrollò le spalle e firmò dove vi era indicata una 'X', accettando apparentemente di unirsi al clan Hyuuga nella sua prossima ricerca del Santo Grail.

Neji non potè evitare di sorridere tra sè e sè. Naruto non era chiaramente la persona più arguta di questo mondo, almeno per quanto riguardava gli affari. Tuttavia l'uomo era bello e non c'era modo di negarlo. Con quei capelli d'oro selvaggi, gli occhi azzurri e la pelle abbronzata, il biondo era un dio del Sole.

Percependo di essere fissato, Naruto alzò lo sguardo e sollevò un sopracciglio in segno di domanda a Neji.

"Per favore, presti particolare attenzione all'articolo 37, paragrafo 3; mi dica se è tutto di suo gradimento. Non possiamo che sforzarci per la completa soddisfazione di entrambe le parti." Neji coprì facilmente la sua assente valutazione di Naruto.

"Sì...certo." Naruto strizzò gli occhi in direzione del paragrafo in questione, il quale sembrava affermare che in caso di emergenza, avrebbe scambiato il suo regno per un cavallo. Aveva senso per lui; i cavalli erano creature molto utili.

Neji trattenne un altro sorriso e continuò a fissare il biondino. Definitivamente non il suo tipo, sarebbe stato saggio non provarci. Di fronte ad un altro paragrafo Naruto si bagnò lentamente il labbro inferiore in costernazione e Neji si ritrovò a dover riconsiderare la sua precedente decisione. Dopotutto cos'era la vita senza questi momenti al sole?


Dopo quella che sembrava un'eternità e un grave caso di Sindrome del Tunnel Carpale, Naruto si alzò per andarsene, riuscendo a sfuggire a quel calvario relativamente illeso. Aveva quasi raggiunto la porta e assaporato la dolce, dolce libertà, quando la voce di Neji lo bloccò.

"Naruto-san, c'è un'altra cosa di cui vorremmo discutere con Tsunade-sama. E' una banalità, ma sarebbe gradito se si potesse arrivare subito ad un chiarimento. Dal momento che Tsunade-sama non è disponibile e ha nominato lei come suo rappresentante, l'onere ricade su di lei."

Il cuore di Naruto sprofondò sotto terra. Avrebbe ucciso quella donna. Si voltò per affrontare Neji.

"Ehm, sì...certo."

"Purtroppo mi sono stati prenotati altri appuntamenti per il resto della giornata..." Neji sfogliò distrattamente la sua agenda per gli appuntamenti, completamente vuota, che si trovava sulla scrivania solo per esposizione. "Forse potremmo incontrarci dopo il lavoro. C'è questo ristorante di curry che un amico mi ha sempre consigliato di provare."

"Intende dire quello in periferia? La Bottega del Curry della Vita?"

"Ne ha sentito parlare? Perfetto. Ci vediamo lì, diciamo per le otto?"

Naruto annuì mesto. Non c'era modo di entrare in contatto con Tsunade prima di allora e già sapeva che non avrebbe avuto la minima idea di come affrontare un qualsiasi tipo di problema che Neji gli avrebbe presentato. Avrebbe dovuto fingere di sapere come comportarsi.

Neji sorrise e scosse la testa mentre Naruto si chiudeva la porta alle spalle. Definitivamente non la persona più arguta di questo mondo.


Neji avrebbe ucciso Lee la prossima volta che l'avrebbe incontrato. La 'Bottega del Curry della Vita' non era altro che un largo capannone di legno costruito in mezzo al nulla, quasi completamente circondato dalla vegetazione del bosco. Aveva dovuto parcheggiare in uno spiazzo ad almeno un mezzo miglio di distanza dalla meta e proseguire a piedi lungo il sentiero che l'avrebbe portato al ristorante. Poteva solo immaginare cosa Naruto doveva aver pensato di lui quando aveva suggerito quel posto. Sbuffò la sua frustrazione e cominciò a camminare lungo il sentiero buio del bosco, pianificando di uccidere Lee fino a che non fosse morto per mezzo dei suoi soli progetti di morte mentali. Dopo aver coperto a piedi circa tre quarti del sentiero, si accorse che Naruto lo stava aspettando, appoggiato pigramente contro uno degli alberi che avviluppavano il percorso desolato.

"Ho pensato di aspettarti. Indossi abiti e oggetti costosi e non volevo che qualcuno ti aggredisse o cosa. Non c'è praticamente nessuno da queste parti."

Neji si sforzò di non arrossire di imbarazzo. "Ti devo le mie scuse. Quando questo posto mi era stato descritto, non mi era stato menzionato quanto...bucolico fosse."

Naruto sembrava genuinamente divertito.

"Non preoccuparti. E' il posto perfetto per un misero incontro clandestino, giusto?"

Allo sguardo sorpreso di Neji, Naruto si strinse nelle spalle. "L'ho capito mentre scendevo in ascensore. So che me ne sarei dovuto accorgermene immediatamente, ma a volte ci metto un po' più di quanto dovrei a capire le cose. Nessun Hyuuga concluderebbe mai degli affari in un ristorante di curry, e quale posto migliore di questo potrebbe mai esserci per non farsi vedere da nessuno dei propri colleghi?"

"Non ti ho chiesto di incontrarci qui per nasconderti. Ho scelto questo luogo nel costante spirito di provare qualcosa di nuovo."

Era il turno di Naruto ostentare un'espressione stupefatta, mentre tentava di capire dove Neji volesse andare a parare. "Qualcosa di nuovo?"

"Tu non sei il mio tipo." Neji rabbrividì di fronte al terribile modo in cui le parole gli uscirono di bocca. Da qui il suo sollievo quando Naruto scoppiò effettivamente in una risata.

"Davvero? Perché la cosa non mi sorprende? E' ironico comunque, dal momento che tu sei assolutamente il mio tipo invece."

Neji si raddrizzò un poco, la sua curiosità era stata pienamente catturata. Naruto sorrise, lento e sexy, e la risposta fisica di Neji fu immediata e scioccante. Era una così cattiva idea e Neji si ritrovò inchiodato sul posto.

"Lo sono?"

"Oh sì, assolutamente. Hai l'intero fascino dell'uomo alto, pallido e intenso dalla tua. Hai anche l'attrattiva del distaccato principe di ghiaccio e un senso, non del tutto fuori luogo, di superiorità accompagnato a una tendenza a credere di avere diritto a tutto. Scommetto che hai anche frequentato tutti i corsi avanzati della tua scuola."

"Credo di aver saltato un paio di classi." Neji rispose automaticamente, incantato dall'uomo che aveva di fronte.

"Certo che sì, e scommetto che sei anche pieno zeppo di problemi con la figura paterna, eh?"

"Senza essere specifico in modo allarmante, i miei di problemi sembrano abbastanza insopportabili."

"Incredibilmente insopportabili," concordò Naruto, annuendo saggiamente, "e assolutamente indispensabili. Cosa posso dire; mi piace ciò che mi piace..."

Il bacio colse entrambi di sorpresa. Neji non sapeva cos'era accaduto nello spazio di tempo tra l'ascoltare Naruto distruggere la sua esistenza e l'afferrarlo per le braccia. Non abbe più importanza comunque quando lo spinse contro un albero, percependo il calore delle sue labbra asciutte contro le proprie e godendo del calore che aveva cominciato ad attraversare il suo corpo in vertiginosa crescita. Quando Neji finalmente realizzò ciò che stava facendo, si tirò indietro, stordito e turbato.

"E questa è un'altra caratteristica del mio tipo," Naruto continuò ininterrottamente, come ignaro del fatto che Neji l'avesse appena assalito, "voi ragazzi puntate sempre dritti all'oro, vero? Cosa c'è che non va in voi arrivisti e nei vostri tentativi di saltare tutti i preliminari?"

"Mi dispiace, non avrei dovuto farlo. Non so cosa mi sia preso."

Naruto alzò leggermente le spalle e continuò con le sue riflessioni. "Non è colpa tua. E' salvato qualcosa nel mio DNA che suggerisce alle persone di farmi cose inappropriate nei boschi."

"Cosa?"

"Senti Neji, sembri un bravo ragazzo; sei eccitante e tutto, ma sono...impegnato."

Neji riconobbe il discorso del 'chiudiamola qui', tuttavia venne particolarmente colpito dall'interessante pausa nella sua dichiarazione. "Lo sei? Non ne sembri molto sicuro."

Naruto sospirò e si infilò le mani in tasca, tentando di inquadrare i suoi pensieri con attenzione. "E' complicato."

"Quindi non sei disponibile a causa di un rapporto complicato?"

"Sì, direi di sì."

"Ah..." Neji puntò lo sguardo su Naruto per un momento, ancora attraversato dai fremiti del bacio appena condiviso. Inoltre fu eccessivamente divertito da quel secco rifiuto per sentirsi abbattuto. "Ti dispiace elaborare meglio?"

"Sì, in verità."

"Mi sembra giusto. Beh, visto che ormai ci troviamo qui, tanto vale andare a mangiare; o forse questo tuo rapporto complicato non te lo permette?"

Naruto guardò Neji con profondo sospetto, immaginando con successo che il suo educato tentativo di deragliare le lascive intenzioni dell'uomo fosse stato sommariamente ignorato.

"Perché mi guardi in quel modo? E' solo cibo. Un uomo deve pur mangiare, no?"


"Quindi Hiashi-sama non ha problemi con il fatto che sei..."

"Gay? Non ne ho mai discusso con lui. I miei affari personali non devono interessare mio zio."

Naruto sollevò un sopracciglio di fronte a quella malcelata ostilità. "Voi uomini di clan non fate altro che intrigarmi."

"Ne deduco che far parte di un clan aumenta il mio fascino?"

Naruto non potè che sorridere alla domanda di Neji, mentre sedevano su una delle panchine di legno del ristorante di curry. Neji stava chiaramente tentando di propinargli la sua versione di flirting e limitarsi a sorridere fu tutto ciò che Naruto potè fare per evitare di ridergli in faccia. L'uomo era certamente più adatto ad approcciarsi alle questioni d'affari che non al romanticismo, dunque aveva palesemente poca esperienza con l'essere respinto dopo aver avanzato una proposta, che fosse stata fatta all'interno della sala del consiglio o meno.

"Beh, se mi avessi lasciato finire prima di tentare di deflorarmi nei boschi, ti avrei detto che essere un uomo di clan è una delle cose più eccitanti di te." Se Naruto fosse stato completamente onesto con se stesso, avrebbe ammesso di non aver fatto del suo meglio per respingere le avances di Neji; il motivo era da ricercarsi nel fatto che quello era stato un anno difficile e quindi aveva bisogno di distrarsi, anche solo per un po'.

"Davvero?"

"Sì, dico sul serio. Quando ero al college una delle mie amiche di psicologia mi disse che sono attratto dalla struttura, dalla diciplina e dal profondo senso di appartenenza, tratti caratteristici del far parte di un clan. La mia attrazione deriva dal fatto che sto cercando di compensare tutte quelle cose che mi sono mancate nella vita. Almeno credo fosse questo ciò di cui mi parlò. A quel tempo ero ubriaco e incazzato con il mio ragaz-con un mio amico."

Neji sbattè le palpebre di fronte alla cruda e onesta rivelazione di Naruto. Con poche frasi aveva scoperto più cose del giovane uomo di quante ne sapesse di qualsiasi altra persona di sua conoscenza, con l'eccezione di qualche amico stretto. Naruto cambiò immediatamente discorso, mettendo da parte quel momento rivelato come se non avesse mai avuto luogo e cominciando a commentare sulla qualità del cibo.

C'erano dei problemi, dei problemi seri; se ne accorse anche quando Naruto tentò volutamente di alleggerire l'atmosfera dopo quella rivelazione così inaspettatamente gravosa. Neji sapeva che probabilmente sarebbe stato meglio per entrambi se non si fosse più fatto vedere. Purtroppo però non si era mai sentito così vicino a qualcuno come in quel momento.

"Chiedile di fartelo assolutamente poco piccante..."

"Come scusa?"

"Il tuo curry, chiedile di fartelo leggero. Lo fa piccante...veramente troppo piccante."

"Posso sopportare un po' di bruciore." Neji replicò pieno di boria, traducendo l'avvertimento in una sfida.

"Eh, vedi, stai cercando di flirtare e pronunciare frasi a doppio senso. Non ti sto sfidando; sto tentando di salvarti la lingua!"

Prima che Naruto potesse esporre più a lungo le sue considerazioni, la piccola rugosa proprietaria del negozio si materializzò davanti a loro. Ancora prendendo le parole di Naruto come una sfida, Neji ordinò il piatto speciale. Naruto roteò gli occhi e ordinò una delle pietanze poco piccanti della casa. In poco tempo, la donna piazzò sul loro tavolo due piatti fumanti di cibo.

Odiava doverlo ammettere, ma Neji aveva iniziato a sentirsi nervoso. Non gli erano mai stati particolarmente a cuore i cibi piccanti e il curry che aveva di fronte aveva già cominciato a fargli lacrimare gli occhi. E perché mai aveva quel super lucido colore rosso? Naruto non stava nemmeno mangiando, aveva deciso invece di osservarlo in trafelata attesa. Ormai non c'era modo di tirarsi indietro. Ingoiando convulsamente, Neji afferrò il cucchiaio.

"Itadakimasu..." Mormorò prima di prendere con la posata una generosa dose di curry e infilarsela in bocca.

Neji masticò pensieroso. Non era male...era piccante, sì, ma non in modo insopportabile. Naruto aveva chiaramente esagerato. Lanciò un'occhiata trionfante al compagno, che sembrava più confuso che deluso.

Poi accadde.

Era come se qualcuno gli avesse acceso un fiammifero in gola; sembrava che una fiamma gli si fosse estesa per tutta l'area della lingua e del palato, pervadendo la sua bocca come lava infernale.

Naruto guardò con stupore Neji ingoiare il suo curry senza accusare nessun effetto negativo. 'Beh, che sia dannato; suppongo che a qualcuno debba pur piacere piccante!' Stava per concedergli di fronte alla sua ovvia superiorità nel sopportare il curry piccante. Stava anche per rivolgere l'attenzione al suo piatto quando si accorse che l'uomo aveva cominciato a colorarsi rapidamente di un rosso acceso. Un'eruzione cutanea sembrava che si fosse diffusa per tutti i tratti del suo viso e perle di sudore avevano iniziato a punteggiargli la fronte. Naruto non era un dottore, ma era abbastanza sicuro del fatto che le vene che gli circondavano gli occhi non avrebbero dovuto essere tanto pronunciate. Prima che Naruto potesse spingergli un bicchiere d'acqua in mano, Neji boccheggiò e senza tante cerimonie rovinò a terra.

"Oh caro dolce dango, il curry l'ha ucciso." Naruto si portò rapidamente sulle ginocchia e tentò di far rivivere l'uomo svenuto. "Non entrare nella luce, Neji! Non entrare nella luce!"


Neji sedeva sulla panchina e tentava di ingurgitare il suo gelato al tè verde con tutta la poca dignità che gli era rimasta. Almeno pensava che fosse gelato al tè verde. Non aveva idea di cosa stesse mangiando dal momento che le sue papille gustative erano state bruciate in un feroce attacco al curry. Seriamente, se quella donna non fosse stata così decrepita e così palesemente mezzo squilibrata, le avrebbe avuto già fatto causa. Era un segno. Da quando Naruto gli era piombato in ufficio, era stata una successione di umiliazioni una dietro l'altra. Era un messaggio dei cieli: scegli il buon senso agli ormoni e lascia perdere i biondi idioti.

La nuova rovina della sua esistenza era seduta in silenzio accanto a lui, mangiava un gelato alla menta e cercava disperatamente di tenere sotto controllo la contrazione delle labbra. Neji ignorava fermamente il tutto.

"Allora...non hai detto nulla da quando abbiamo lasciato il ristorante. Stai bene?"

Naruto soffocò una risata e Neji leccò il suo gelato, continuando a ignorarlo volutamente.

"Senti, prima mi hai fatto cagare sotto dalla paura. Ancora non so bene cos'è accaduto. Quindi, se non apri la bocca e non mi convinci del fatto che stai bene, ti trascinerò letteralmente per i capelli all'ospedale più vicino. Perciò te lo richiedo, Neji, stai bene?"

"Di, do bene..."

"Scusa, ehm, cosa hai detto?"

Neji raddrizzò la schiena e, chiamando a raccolta quanta più dignità possibile, tentò di soffocare con la sola forza di volontà la sua momentanea blesità.

Neji provò. Neji fallì.

"Ho deddo che do bene!"

Niente potè impedire a Naruto di scoppiare in una risata tanto fragorosa da fargli abbandonare la presa sul cono gelato, che rovinò a terra. Si piegò in avanti per la forza delle sue urla divertite e Neji si girò bruscamente, ammassando tutta la fredda furia del clan Hyuuga sulla testa del biondo. Un'anima più sensibile l'avrebbe finita lì, ma Naruto rise ancora più sguaiatamente di prima. Era bello ridere; non ricordava l'ultima volta che l'aveva fatto.

Neji si alzò impettito e cominciò ad allontanarsi. Naruto gli corse dietro e gli frenò davanti, tentando coraggiosamente di ridarsi un contegno.

"Mi dispiace, mi dispiace. Non sto ridendo di te. E' solo che...sono stati una serata e un paio di mesi strani e...mi dispiace."

Neji non riuscì a incontrare il suo sguardo, sentiva che gli equilibri di potere si erano troppo sbilanciati dalla parte di Naruto in una relazione che non era nemmeno ancora iniziata. Questo doveva essere uno dei giorni più sconvolgenti della sua vita, il che era assurdo, dal momento che aveva una svastica tatuata al centro della fronte. Naruto sorrise di fronte all'evidente difficoltà dell'uomo di gestire il suo imbarazzo. Era davvero accattivante. Era meglio lasciarlo in pace.

"E' stato un piacere conoscerti, Hyuuga Neji."

Neji non rispose, ancora concentrato a fissare un punto oltre la spalla sinistra di Naruto.

"Guarisci presto." Naruto urlò con disinvoltura mentre si allontanava, lasciando Neji congelato sul posto.

Se solo le cose non fossero state così complicate.


Naruto, mentre si incamminava verso il suo appartamento, si ritrovò a ghignare al ricordo della giornata davvero strana che aveva vissuto. Il sorriso però si affievolì quando, girato l'angolo, trovò Sasuke seduto sul bancone della cucina.

"Finalmente, pensavo che non saresti più tornato a casa."

"Che ci fai qui, Sasuke? Sono le dieci passate! Non puoi venire quando ti pare, cosa hai detto a Sakura?"

"Non le ho detto niente. E' stata chiamata d'urgenza al laboratorio, così sono venuto quando se n'è andata. Sai quanto a lungo si trascinano le sue emergenze; probabilmente resterà a lavoro fino al mattino, quindi rilassati."

Naruto sospirò e si rilassò leggermente.

"Allora, dove sei stato?"

"Fuori." Naruto rispose laconico, un invito a Sasuke a lasciar perdere l'argomento.

"Ti ho comprato la cena." Sasuke offrì ingenuamente, indicando le buste della spesa dietro di lui.

"Mi hai comprato la colazione; ho già cenato."

Sasuke si sporse in avanti, afferrò la maglietta di Naruto e se lo portò vicino fino a farsi sormontare dal biondino, che lo guardò dall'alto in basso. "Che sia colazione allora. Non avevo fame comunque."

In piedi tra le gambe di Sasuke, Naruto si lasciò alle spalle la giornata appena passata, un ricordo ormai sfocato e dissolto, che sembrava non avesse mai avuto luogo. Era come se si fosse appena svegliato da un sogno.

Raggiunse automaticamente il viso del moro ancora seduto, accarezzandolo. Si piegò leggermente in avanti, sfiorando appena le labbra di Sasuke con le proprie, facendo rizzare la peluria della parte posteriore del collo di Sasuke per la tensione sessuale.

"Hai un buon odore," Naruto sussurrò contro la guancia di Sasuke, sentendo il corpo dell'uomo rispondere alla vicinanza del proprio. "Ti sei già fatto la doccia?"

Sasuke annuì silenziosamente, spostandosi a sbottonare la maglietta di Naruto e distraendo inavvertitamente il biondo con il riflesso della luce sulla sua fede d'oro. Naruto si allontanò bruscamente, lasciando Sasuke momentaneamente spiazzato.

"Io no, e ho bisogno di farmene una. Puzzo di curry." Naruto si allontanò, si tolse la maglietta e si diresse verso il bagno, lasciando in cucina l'uomo sbalordito. Sasuke buttò fuori un respiro carico di frustrazione. Odiava quando Naruto faceva così, quando lo eccitava e poi se ne andava, lasciandolo insoddisfatto. Si morse l'interno della guancia e si alzò per riporre il cibo nel frigorifero.


Naruto lasciò che l'acqua fredda gli scivolasse lungo il corpo. Chiuse gli occhi e cercò di risolvere il guazzabuglio di idee nella sua testa. Si chiese se sarebbe stato sempre così difficile, sempre così arduo fare ordine tra i suoi pensieri. Doloroso com'era il dilemma, non potè evitare di chiedersi cosa ne sarebbe stato del suo spirito, della sua anima, il giorno in cui non gli avrebbe più comportato una crisi di coscienza.

Rimase immobile sotto l'acqua anche quando sentì il pannello divisorio della doccia scivolare lungo il pavimento e aprirsi per opera di Sasuke. Forse stava solo prendendo in giro se stesso. Dopotutto, un dilemma non era tale fino a che l'esito non si fosse rivelato?

Sasuke rimase per un minuto sotto la doccia, intento a fissare i rivoli d'acqua scendere lungo il corpo dell'amato. Era davvero bello, lo era sempre stato. Era stato il primo pensiero coerente che avesse mai avuto di Naruto, la cui avvenenza aveva apprezzato sin da quando erano stati dei piccoli bambini. Il sentimento era cambiato, era maturato e aveva acquisito un significato più ampio. Naruto era bellissimo e, ancora più importante, gli apparteneva. Si spostò per premere il suo pallido corpo contro la lunghezza di quello abbronzato, apprezzando il contrasto tra le due carnagioni e amando la sensazione che lo pervase. Mordicchiò gentile la spalla del biondino e fece scorrere le mani lungo gli addominali del suo stomaco scolpito.

"Pensavo che te la fossi già fatta la doccia?" Naruto gli chiese piano, boccheggiando quando Sasuke fece scivolare la mano lungo l'asta della sua già piena erezione.

"Hmm, non c'è nessuna legge contro l'essere troppo puliti, no?"

Era un dilemma solo se si era costretti a una scelta per la sua risoluzione. Naruto sapeva come sarebbe andata a finire. Tra un attimo si sarebbe voltato e avrebbe intrappolato Sasuke contro il muro della doccia, adulandolo di baci e palpeggiandolo fino a che entrambi non avessero varcato i confini della pazzia. Presto sarebbe affondato nel corpo del moro, dimenticandosi di tutto e tutti fino a che entrambi non fossero di nuovo riemersi nel mondo della razionalità. Allora sarebbero rimasti solo turbinanti sentimenti di soddisfazione, rimpianto e struggimento, fino alla prossima volta che Sasuke avrebbe avuto bisogno di lui.

Gemette, ogni singolo suono del suo nome pronunciato dalle labbra di Sasuke lo portava a una nuova vetta di beatitudine. Si strinse forte ai fianchi stretti del moro, affondando dentro il suo corpo con sempre più velocità e ardore fino a che entrambi non esplosero. Poi si afflosciarono contro le bagnate mattonelle del muro, mentre l'acqua si riversava su di loro. Naruto ansimò e appoggiò la testa contro la spalla del suo amato, la sanità gli ritornò.

Si può essere troppo puliti, ma cosa si può fare quando non ci si sente puliti abbastanza?





  
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