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Autore: HarryJo    18/06/2011    5 recensioni
« Una Giratempo... » mormorò Harry, piano quasi da risultare impercettibile.
« Una cosa? » chiese Fred, un po' allarmato dal fatto che quell'affare non si fermasse.
Tutti si voltarono a guardare Harry, che cercò di spiegare meglio che potè.
« È una Giratempo. Serve a tornare indietro nel tempo. Ce n'era una teca piena prima, ma lo Schiantesimo di Neville l'ha colpita, per questo dev'essere impazzita... » disse, più a se stesso che agli altri. Era come se la battaglia fosse a centinaia di chilometri di distanza, e non solo a qualche metro. Ogni tanto si sentivano urla e imprecazioni di Mangiamorte e membri dell'Ordine, ma affascinati com'erano dalla Giratempo, era tutto di un debole sottofondo, e nessuno pensava più che da lì ad un istante sarebbero potuti crollare colpiti da un Anatema Che Uccide.
Poi, di colpo, con un scatto netto, la collana smise di girare su se stessa, e fu come se tutto quanto attorno a loro si fosse fermato.
Ormai il silenzio avvolgeva tutti quanti, niente si riusciva più a riconoscere del luogo che li ospitava, nulla si riusciva a vedere se non il contorno di quelli attorno a Fred e alla Giratempo.
« E' il tempo » sussurrò sgomenta Hermione. « Il tempo... »
Genere: Avventura, Fantasy, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Fred Weasley, Ginny Weasley, Il trio protagonista, Luna Lovegood
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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Harry Potter e il viaggio della Giratempo

Harry Potter e il viaggio della Giratempo

 

1, Al rogo, al rogo!

 

« Me… Me… Medioevo? » chiese Ron, come per assicurarsi di aver sentito male.
« Sì, mi sa proprio di sì » rispose Hermione, mordendosi le labbra.
Harry si guardò intorno, cercando qualcosa che confermasse l’ipotesi dell’amica.
Le persone che li circondavano erano vestite con quelli che si sarebbero potuti definire “stracci”, segno evidente di una grande povertà. I bambini giocavano a rincorrersi in mezzo alla strada, cadevano e poi ridevano, come se non gli importasse di farsi male, o di essere vestiti con magliette sporche e logore. Alcuni uomini lì vicino erano impegnati a lavorare i campi, mentre le donne chiacchieravano tra loro mentre erano occupate a lavorare a maglia e a richiamare i bambini di tanto in tanto.
Non c’era dubbio, erano finiti proprio nel Medioevo.
« Harry » disse Ginny d’un tratto, distogliendo il ragazzo dai suoi pensieri.
« Sì? » chiese, voltandosi a guardarla.
« Puoi darmi una mano a camminare? Non riesco molto bene ».

« Oh, certo! » e così dicendo le prese un braccio e lo poggiò sopra la sua spalla, aiutandola così a camminare verso l’abitazione della donna che aveva offerto loro il suo aiuto.
« Ma ci vedi? Hai gli occhiali tutti sporchi » gli disse poi la ragazza, notando che l’amico continuava a assottigliare gli occhi per cercare di mettere a fuoco.
« Tipico mio! » rise lui, e si fermò un momento per prendere e pulire al meglio le lenti.
Mentre il ragazzo, ancora sorridente, faceva questo, la donna che davanti a lui li indirizzava verso la sua casa, si girò di scatto, e lo vide.
Hermione capì subito cosa c’era che non andava, e trasalì: Fred dovette chiamarla più volte per farla calmare, ma ormai era troppo tardi.
« Ragazzo, cos’hai in mano? » chiese la donna, sospettosa.
« Degli occhiali? » rispose lui sconcertato, evidentemente sorpreso dalla domanda.
« Occhiali? E cosa sono? »
« Mi permettono di vede… » Non fece neanche a tempo di finire la frase che la donna glieli prese di mano e cominciò a osservarli.
Hermione lì accanto non sapeva né che dire né che fare per togliersi dalla situazione, mentre a tutti gli altri ancora non era chiaro ciò che stava succedendo.
Ormai metà villaggio si era riunito attorno a quella scena, e tutti si stavano passando di mano in mano gli occhiali e li guardavano come se non avessero mai visto oggetto più bizzarro.

« Cosa sono? » chiese un uomo con tono barbuto e fulminando tutti con lo sguardo.
« Non lo so » rispose la donna che li aveva presi di mano a Harry. « Il ragazzo qui ha detto che gli servono per vedere, li indossava sul naso prima, proprio di fronte agli occhi ».
L’uomo, scettico, li inforcò. Passò neanche mezzo secondo, che si ritrovò a urlare: « Aaaaaaah! I miei poveri occhi! Diavolo! Satana! Non ci vedo più! Al rogo, al rogo! Figli del Diavolo, cos’avete fatto ai miei poveri occhi?! »
Ron era sbigottito e borbottò subito: « Qui solo Luna è strana, noi no. Quelli son dei semplici occhiali! Te li togli e torna tutto normale! »
« Ron » lo rimbeccò Harry, ma ormai era troppo tardi.
Fred guardò il trambusto che stava facendo la folla attorno a loro e l’uomo che continuava a urlare: « Questa è stregoneria! I miei poveri occhi! Al rogo, al rogo! », poi si decise a chiedere: « Ma che sta succedendo? Hermione, illuminaci! »
Hermione, continuando a mordersi le labbra, rispose con un fil di voce, in modo che solo loro la potessero sentire.
« Nel Medioevo gli occhiali ancora non esistevano ».

Harry, sentendo queste parole, comprese subito che le cose già si stavano mettendo male, e quando Ginny si strinse più che mai al suo braccio per evitare un mestolo lanciato dalla moglie dell’uomo impazzito, seppe che aveva ragione, e che i suoi peggiori incubi si stavano trasformando in realtà.

 

***

 

« E ora che facciamo? » le chiese Fred, quasi spaventato.

Hermione non sapeva che cosa rispondere, per la prima volta in vita sua. Sentiva solo le parole della McGranitt che le rimbombavano nella testa: « Mi raccomando, signorina Granger, quando usa la Giratempo è essenziale che nessuno la veda, o che alteri il corso del tempo ».

In quel momento, probabilmente, avevano fatto molto peggio.

Presentando un oggetto in un’epoca precedente alla sua creazione avrebbe potuto procurare solo guai, specialmente in quel periodo, dove ogni forma di magia era bandita e condannata.

Prima che potesse pensare sul da farsi, la donna che prima li stava accompagnando a casa per medicarsi, prese Harry per un braccio e gli disse: « Questa è stregoneria! Ed ora verrai condannato per questo! Hai rovinato gli occhi al signor Alfredo! »

« Ma io… non… » cercò di borbottare, senza sapere esattamente cosa dire.

« Guardate che se se li toglie torna a vedere come prima » sbottò Ron, cercando di togliere la mano di un uomo che lo teneva stretto per un braccio.

« Proviamo a fare come dice » disse una ragazza, avvicinandosi al signor Alfredo, che stava ancora lamentandosi. Gli tolse gli occhiali, e per un momento tutti rimasero in silenzio.

« Ci vedo… Vedo di nuovo! » esultò, e tutti applaudirono.

« Sono buffi, non trovate? » chiese Luna, sognante.

« No, non sono buffi, hanno qualche rotella fuori pos… »

Ron non fece tempo a terminare la frase perché Alfredo lo indicò insieme a Harry e si mise ad urlare: « Sono degli stregoni! Tutti e due! Ed ora avranno la fine che si meritano! Portateli in prigione, domani verranno giustiziati! »

Un coro di approvazione seguì quella condanna.

« Che?! » domandò Ron, assai preoccupato.

Il cervello di Hermione lavorava frenetico, cercando di trovare al più presto una soluzione. Ormai il labbro le sanguinava, da quanto teneva stretti i denti.

Fred stava per aprire bocca e dire chissà quale cosa, ma Hermione lo bloccò.

« Non peggiorare la situazione, potrebbero mandare al rogo anche te ». Lui la guardò stupito, ma decise di seguire il suo consiglio.

« Ci vediamo presto, Ron » salutò Luna, mentre gli uomini presero e portarono via i due ragazzi.

La donna che li voleva curare chiese ai quattro rimasti: « E voi? Siete con loro? »

« No, li avevamo trovati per strada… » mentì Hermione, con una voce troppo acuta per essere creduta, ma evidentemente lei non ci fece caso.

« Allora venite in casa » sorrise loro. « Avete rischiato grosso, chissà cosa avrebbero potuto farvi! Io mi chiamo Adelaide ».

« Grazie, signora, è molto gentile » le rispose Luna.

« Si può sapere che intenzioni hai? Ron e Harry! » sussurrò Ginny indignata contro Hermione.

« Se ci facciamo condannare a nostra volta non potremo essergli di alcun aiuto » le rispose sottovoce. « Da fuori possiamo fare qualcosa… Spero… » disse, molto preoccupata.

Fred le diede una pacca sulla spalla in segno di conforto.

« Forza, Hermione, ce la faremo. Trova qualcosa in quel tuo cervello per salvare Ronnie, sennò poi mamma condannerà me al rogo, una volta tornati a casa ».

Hermione sorrise, cercando di non pensare alla domanda che le era venuta sentendo quelle parole.

Come sarebbero tornati a casa?

 

 

 

 

 

 

{ Spazio HarryJo

Ecco finalmente il secondo capitolo di questa storia.

Sono finiti nel Medioevo e non sono stati così ben accolti, no?

Beh, non so più che dire.

Spero che sia stato di vostro gradimento il capitolo.

Ovviamente, in particolare spero che theMarauder () sia soddisfatta di ciò che sto scrivendo, perché l’idea di questa long appartiene anche a lei.

A presto, fatemi sapere che cosa ne pensate, se avete consigli o critiche sono sempre ben accetti.

Au revoir,

Erica

   
 
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