Harry Potter e il viaggio della Giratempo
1, Al rogo, al rogo!
« Me… Me… Medioevo? » chiese Ron,
come per assicurarsi di aver sentito male.
« Sì, mi sa proprio di sì » rispose Hermione, mordendosi le labbra.
Harry si guardò intorno, cercando qualcosa che confermasse l’ipotesi
dell’amica.
Le persone che li circondavano erano vestite con quelli che si sarebbero potuti
definire “stracci”, segno evidente di una grande povertà. I bambini giocavano a
rincorrersi in mezzo alla strada, cadevano e poi ridevano, come se non gli
importasse di farsi male, o di essere vestiti con magliette sporche e logore.
Alcuni uomini lì vicino erano impegnati a lavorare i campi, mentre le donne
chiacchieravano tra loro mentre erano occupate a lavorare a maglia e a
richiamare i bambini di tanto in tanto.
Non c’era dubbio, erano finiti proprio nel Medioevo.
« Harry » disse Ginny d’un tratto, distogliendo il ragazzo dai suoi pensieri.
« Sì? » chiese, voltandosi a guardarla.
« Puoi darmi una mano a camminare? Non riesco molto bene ».
« Oh, certo! » e così dicendo le
prese un braccio e lo poggiò sopra la sua spalla, aiutandola così a camminare
verso l’abitazione della donna che aveva offerto loro il suo aiuto.
« Ma ci vedi? Hai gli occhiali tutti sporchi » gli disse poi la ragazza,
notando che l’amico continuava a assottigliare gli occhi per cercare di mettere
a fuoco.
« Tipico mio! » rise lui, e si fermò un momento per prendere e pulire al meglio
le lenti.
Mentre il ragazzo, ancora sorridente, faceva questo, la donna che davanti a lui
li indirizzava verso la sua casa, si girò di scatto, e lo vide.
Hermione capì subito cosa c’era che non andava, e trasalì: Fred dovette
chiamarla più volte per farla calmare, ma ormai era troppo tardi.
« Ragazzo, cos’hai in mano? » chiese la donna, sospettosa.
« Degli occhiali? » rispose lui sconcertato, evidentemente sorpreso dalla
domanda.
« Occhiali? E cosa sono? »
« Mi permettono di vede… » Non fece neanche a tempo di finire la frase che la
donna glieli prese di mano e cominciò a osservarli.
Hermione lì accanto non sapeva né che dire né che fare per togliersi dalla
situazione, mentre a tutti gli altri ancora non era chiaro ciò che stava
succedendo.
Ormai metà villaggio si era riunito attorno a quella scena, e tutti si stavano
passando di mano in mano gli occhiali e li guardavano come se non avessero mai
visto oggetto più bizzarro.
« Cosa sono? » chiese un uomo con
tono barbuto e fulminando tutti con lo sguardo.
« Non lo so » rispose la donna che li aveva presi di mano a Harry. « Il ragazzo
qui ha detto che gli servono per vedere, li indossava sul naso prima, proprio
di fronte agli occhi ».
L’uomo, scettico, li inforcò. Passò neanche mezzo secondo, che si ritrovò a
urlare: « Aaaaaaah! I miei poveri occhi! Diavolo! Satana! Non ci vedo più! Al
rogo, al rogo! Figli del Diavolo, cos’avete fatto ai miei poveri occhi?! »
Ron era sbigottito e borbottò subito: « Qui solo Luna è strana, noi no. Quelli
son dei semplici occhiali! Te li togli e torna tutto normale! »
« Ron » lo rimbeccò Harry, ma ormai era troppo tardi.
Fred guardò il trambusto che stava facendo la folla attorno a loro e l’uomo che
continuava a urlare: « Questa è stregoneria! I miei poveri occhi! Al rogo, al
rogo! », poi si decise a chiedere: « Ma che sta succedendo? Hermione,
illuminaci! »
Hermione, continuando a mordersi le labbra, rispose con un fil di voce, in modo
che solo loro la potessero sentire.
« Nel Medioevo gli occhiali ancora non esistevano ».
Harry, sentendo queste parole,
comprese subito che le cose già si stavano mettendo male, e quando Ginny si
strinse più che mai al suo braccio per evitare un mestolo lanciato dalla moglie
dell’uomo impazzito, seppe che aveva ragione, e che i suoi peggiori incubi si
stavano trasformando in realtà.
***
« E ora che
facciamo? » le chiese Fred, quasi spaventato.
Hermione non
sapeva che cosa rispondere, per la prima volta in vita sua. Sentiva solo le
parole della McGranitt che le rimbombavano nella testa: « Mi raccomando,
signorina Granger, quando usa
In quel momento,
probabilmente, avevano fatto molto peggio.
Presentando un
oggetto in un’epoca precedente alla sua creazione avrebbe potuto procurare solo
guai, specialmente in quel periodo, dove ogni forma di magia era bandita e
condannata.
Prima che
potesse pensare sul da farsi, la donna che prima li stava accompagnando a casa
per medicarsi, prese Harry per un braccio e gli disse: « Questa è stregoneria!
Ed ora verrai condannato per questo! Hai rovinato gli occhi al signor Alfredo! »
« Ma io… non… »
cercò di borbottare, senza sapere esattamente cosa dire.
« Guardate che
se se li toglie torna a vedere come prima » sbottò Ron, cercando di togliere la
mano di un uomo che lo teneva stretto per un braccio.
« Proviamo a
fare come dice » disse una ragazza, avvicinandosi al signor Alfredo, che stava
ancora lamentandosi. Gli tolse gli occhiali, e per un momento tutti rimasero in
silenzio.
« Ci vedo… Vedo
di nuovo! » esultò, e tutti applaudirono.
« Sono buffi,
non trovate? » chiese Luna, sognante.
« No, non sono
buffi, hanno qualche rotella fuori pos… »
Ron non fece
tempo a terminare la frase perché Alfredo lo indicò insieme a Harry e si mise
ad urlare: « Sono degli stregoni! Tutti e due! Ed ora avranno la fine che si
meritano! Portateli in prigione, domani verranno giustiziati! »
Un coro di
approvazione seguì quella condanna.
« Che?! »
domandò Ron, assai preoccupato.
Il cervello di
Hermione lavorava frenetico, cercando di trovare al più presto una soluzione.
Ormai il labbro le sanguinava, da quanto teneva stretti i denti.
Fred stava per
aprire bocca e dire chissà quale cosa, ma Hermione lo bloccò.
« Non peggiorare
la situazione, potrebbero mandare al rogo anche te ». Lui la guardò stupito, ma
decise di seguire il suo consiglio.
« Ci vediamo
presto, Ron » salutò Luna, mentre gli uomini presero e portarono via i due
ragazzi.
La donna che li
voleva curare chiese ai quattro rimasti: « E voi? Siete con loro? »
« No, li avevamo
trovati per strada… » mentì Hermione, con una voce troppo acuta per essere
creduta, ma evidentemente lei non ci fece caso.
« Allora venite
in casa » sorrise loro. « Avete rischiato grosso, chissà cosa avrebbero potuto
farvi! Io mi chiamo Adelaide ».
« Grazie,
signora, è molto gentile » le rispose Luna.
« Si può sapere
che intenzioni hai? Ron e Harry! » sussurrò Ginny indignata contro Hermione.
« Se ci facciamo
condannare a nostra volta non potremo essergli di alcun aiuto » le rispose
sottovoce. « Da fuori possiamo fare qualcosa… Spero… » disse, molto
preoccupata.
Fred le diede
una pacca sulla spalla in segno di conforto.
« Forza,
Hermione, ce la faremo. Trova qualcosa in quel tuo cervello per salvare Ronnie,
sennò poi mamma condannerà me al rogo, una volta tornati a casa ».
Hermione
sorrise, cercando di non pensare alla domanda che le era venuta sentendo quelle
parole.
Come sarebbero tornati a casa?
{ Spazio HarryJo
Ecco finalmente il secondo capitolo
di questa storia.
Sono finiti nel Medioevo e non sono
stati così ben accolti, no?
Beh, non so più che dire.
Spero che sia stato di vostro
gradimento il capitolo.
Ovviamente, in particolare spero che
theMarauder (♥) sia soddisfatta di ciò che sto scrivendo, perché l’idea di
questa long appartiene anche a lei.
A presto, fatemi sapere che cosa ne
pensate, se avete consigli o critiche sono sempre ben
accetti.
Au revoir,
Erica