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Autore: ginny090    19/06/2011    1 recensioni
Come stanno vivendo Ron e Hermione otto anni dopo la caduta di Voldemort? E Harry e Ginny? Beh se una delle due coppie è più che felice, non si può dire altrettanto per l'altra... almeno non inzialmente. Presenti anche James Sirius e altri personaggi come Dean/Demelza.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, James Sirius Potter, Ron Weasley | Coppie: Harry/Ginny, Luna/Rolf, Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Capitolo 1: Cena tra amici.

 
Era il 31 ottobre, Hermione e Ron stavano camminando, mano nella mano, per una stradina di Londra in direzione della casa di Harry e Ginny. Avevano deciso che avrebbero trascorso la serata di Halloween insieme e i due, avevano optato per andarci a piedi, abitando a soli dodici minuti da lì. La strada sarebbe stata completamente deserta, non fosse stato per un piccolo gruppetto di Babbani travestiti, che bussava di casa in casa gridando "dolcetto o scherzetto?". All'apparenza quell'insieme sembrava un quadretto perfetto. Ed in realtà, adesso la vita sia nel mondo magico, che in quello Babbano, era proprio così.

Dopo la caduta di Voldemort, le cose non sarebbero potute andare meglio. Certo, c'era voluto del tempo per superare tutte le perdite, avvenute durante la guerra, ma ora a distanza di 8 anni, sembrava che tutti fossero felici, sempre e in ogni momento. Hermione sospirò guardando Ron che le camminava a fianco, impegnato a borbottare qualcosa su quella strana usanza Babbana, tutti tranne lei. Dopo che Voldemort era stato sconfitto, finalmente lei e Ron erano riusciti a dichiararsi il loro amore e lei non sarebbe potuta esserne più felice. Aveva amato Ron praticamente da sempre e per un primo periodo, le cose tra di loro furono perfette. Lei, Ron, Harry e Ginny non si lasciavano mai. Ogni occasione era buona per stare insieme a ridere e scherzare. In seguito però quando loro due s'erano decisi ad andare a vivere insieme, Hermione s'era resa conto che la loro vita, non fosse poi così bella.

Anche Harry e Ginny erano andati a vivere insieme, quasi contemporaneamente a loro, con la differenza che ora, a distanza di tre anni, erano sposati e 9 mesi fa avevano avuto la benedizione di un figlio. Ricordava ancora, quando Ron le aveva proposto d'andare a vivere insieme, l'era sembrato di aver finalmente realizzato il suo sogno. Nel giro di poco sarebbero stati sposati e si sarebbero costruiti una famiglia, o almeno era quello che sperava lei. Invece, secondo Ron, era ancora troppo presto per sposarsi o allevar un figlio. Così eccola lì, tre anni dopo senza uno straccio di anello al dito, ad invidiare la sua amica che a differenza sua possedeva una vita perfetta.

Harry l'aveva appoggiata sempre in tutto, persino nel periodo in cui era diventata una delle migliori Cacciatrici delle Holyhead Harpies, e quindi sempre piena zeppa di ammiratori. Hermione rammentava bene, cosa Harry le avesse detto quando gli aveva chiesto, se non gli desse fastidio, che Ginny fosse così piena di corteggiatori, "Non vedo perché dovrei, non ho nessun dubbio riguardo al nostro amore." Ed era quella sicurezza verso i loro sentimenti, che le dava tanto sui nervi. Quella frase l'era rimasta impressa nella mente e ora che le cose tra lei e Ron, le sembravano sempre così fiacche e ripetitive, si chiedeva se pure lei sarebbe mai stata capace, di non avere dubbi sulla sua relazione.

Per quanto ancora sarebbe stata in grado di aspettare che Ron si decidesse, facendole finalmente quell'agognata proposta di matrimonio? D'altra parte era sempre stato così. Era stata lei a capire per prima, di essersi innamorata di lui ed era stata sempre lei a baciarlo per prima. Di questo passo persino Neville e Hannah, che si frequentavano ufficialmente da appena due anni, si sarebbero sposati prima di loro.

"Speriamo che almeno questa volta Ginny abbia cucinato qualcosa di decente." Commentò Ron interrompendo i suoi pensieri. Hermione sospirò.
"Possibile che non sai pensare ad altro che al cibo!"
"Certo che penso al cibo! Se ci invitano a cena a che cos'altro dovrei pensare?" Hermione scosse la testa esasperata e prima di riuscire a trattenersi sbottò.
"E comunque se ogni tanto la smettessi di confrontare la cucina di tutti con quella perfetta di tua madre, ti renderesti conto che tua sorella non cucina poi così male." Ron a quell'esternazione la guardò perplesso. "O che comunque prova sempre a fare del suo meglio." Aggiunse subito con un mezzo sorriso, così da stroncare sul nascere l'inizio di una nuova discussione. Lui non commentò così i due rimasero in silenzio per tutto il restante tragitto.
"Beh eccoci arrivati." Disse Ron una volta davanti alla villetta.

La casa di Harry e Ginny, era la classica casetta bianca da coppia felice. Era stata Ginny a volere che il luogo in cui sarebbero andati a vivere, non avesse niente a che fare con parenti defunti o quadri con vecchie megere parlanti. Essendo in un quartiere abbastanza centrale di Londra, la casa non possedeva un gande giardino, ma solo un piccolo cortile d'ingresso. Al secondo piano però c'era un grande terrazzo sempre inondato di fiori. La casa era grande. Aveva quattro camere da letto; una di esse era riservata a Teddy Lupin. Egli viveva con la nonna Andromeda, ma qualche volta poteva capitare che dormisse lì da loro. Un tempo amava andare a trovare i due amici, ma adesso la sola vista di quell'abitazione, così immacolata, le procurava un forte bruciore allo stomaco. Ron bussò alla porta e un Harry con i soliti capelli spettinati e occhiali tondi andò ad aprirgli.

"Ciao Ron, Hermione entrate. Ginny arriva subito sta cercando di far calmare James." Disse lui. Dal momento in cui Ginny aveva smesso di giocare a Quidditch, ovvero da quando era rimasta incinta, per tenersi occupata, si era divertita a cambiare l'arredamento della casa e già dall'ingresso, si poteva vedere il tocco raffinato di una donna.
"Il piccolo James vi fa dannare?" Chiese Ron con uno sguardo che ad Hermione fece intendere, che ringraziasse il cielo di non avere ancora figli.
"È una piccola peste, deve aver preso tutto dal padre!" Esclamò Ginny sbucando dal piano di sopra. L'amica sembrava stanca, ma decisamente felice.
"Ha preso da entrambi. Nemmeno tu eri proprio una santa Miss Fattura Orcovolante. Dov'è adesso?" Domandò Harry cingendo la moglie alla vita.
"Nel lettino. Sono riuscita a farlo addormentare. Che ne dite se voi maschi vi mettete seduti in salotto, mentre noi andiamo in cucina a finire di preparare." Disse Ginny.
"Sicura che non hai bisogno di una mano?" Domandò Harry alla moglie.
"No, mi darà una mano Hermione vero?" Chiese lei all'amica. Hermione però era distratta, si stava chiedendo quand'era stata l'ultima volta, in cui Ron le avesse offerto il suo aiuto in cucina, mesi, forse anni! C'era da sottolineare però, che Harry non era affatto male in cucina, avendo spesso cucinato per i suoi zii, e che Ginny aveva iniziato ad avere questo desiderio di cucinare solo da quando non lavorava più.
"Cosa?"
"Puoi aiutarmi in cucina?"
"Si certo." Disse lei, seguendo Ginny nell'altra stanza. Mentre attraversavano il salotto, Hermione notò qualche giocattolo a sonaglio, una bacchetta finta dei Tirivispi Weasley e qualche peluche a forma di drago sparso per terra e quasi se ne rallegrò. Finalmente aveva trovato qualcosa di normale.

"Allora come va?" Ginny chiese all'amica una volta in cucina.
"Si va avanti, faccio la solita vita lavoro, casa, lavoro... Piuttosto dimmi te com'è fare la mamma a tempo pieno?"
"Beh, all'inizio è dura, ma penso lo sia per tutti. James non ci fa dormire la notte, ma Harry mi dà una grossa mano, lo devi vedere stravede per suo figlio."
"Si lo posso immaginare. Sono contenta per voi." Disse l'amica, cercando di sembrare convincente, ma Ginny sembrò comunque notare qualcosa.
"Hermione che cosa c'è che non va?" Chiese mentre controllava il forno.
"Cosa intendi?"
"Non lo so mi sembri strana, come se fossi immersa in chissà quali pensieri. Lo sai che io sono tua amica, con me ti puoi confidare." Hermione esitò, le sarebbe piaciuto potersi sfogare con qualcuno, ma che cosa avrebbe potuto dire? Che le sembrava che la sua vita stesse andando in pezzi. Che non era più sicura di niente. Che se quell'ottuso di suo fratello, non le avrebbe chiesto di sposarlo, lei avrebbe anche potuto mollarlo. Di sicuro Ginny, che a 24 anni, aveva già realizzato tutti i suoi sogni da bambina, non l'avrebbe mai capita.
"No è tutto a posto. Che hai preparato di buono?" Chiese Hermione avvicinandosi al forno.
"Arrosto di maiale alla birra con patate e poi una torta di mele." Disse la rossa.
"Speriamo che piaccia a Ron se no chi lo sente poi." Già aveva detto fin troppo sull'argomento.
"Posso sempre aggiungere altra birra nel suo piatto." Suggerì Ginny e l'improvvisa immagine di Ron ubriaco le fece ridere entrambe.
"Io ci sto." Disse Hermione decidendo che almeno per quella volta, avrebbe messo da parte i melodrammi e si sarebbe goduta la serata.
"Ehi mica starete ridendo di noi?" Urlarono i maschi dal salotto.
"No niente affatto." Urlò in risposta Ginny, facendo l'occhiolino ad Hermione. Tutto sommato il restante della serata procedette bene, James li disturbò due volte con il suo pianto, ma la cena fu molto piacevole e a furia di scherzare, tutti si divertirono. Ginny dovette confessare di aver comprato la torta di mele, persino Hermione pensava che fosse troppo buona per essere stata cucinata da lei.

"Sai ieri ho sentito Neville e mi ha detto che la professoressa Spite sta per andare in pensione e visto che lui è già il suo assistente, gli ha chiesto di sostituirla." Disse Ginny.
"Era ora che andasse in pensione. Insomma è brava e tutto, ma ormai comincia ad avere i suoi anni." Commentò Ron.
"Beh, anche la McGranitt è ancora lì e credo che lei sia ancora più vecchia, ma sono molto felice per Neville. Se lo merita." Harry disse.
"E come stanno Hannah e Neville? Tu li senti molto più spesso di noi." Domandò Hermione alla rossa. Ginny aveva legato con Neville molto più di quanto avessero fatto gli altri tre, specie dopo l'anno in cui, i due, avevano combattuto insieme contro il regime dei Carrow.
"Stanno bene tutti e due. Si sono decisi ad andare a vivere insieme, nell'appartamento di Hannah, sopra i tre manici di scopa." Le chiacchiere andarono avanti finché Ron non fece finta di sbadigliare.
"Beh, direi che si sta facendo piuttosto tardi. Forse è meglio tornare a casa." Disse ad Hermione. Era mezzanotte e mezza passata e i quattro erano seduti sul divano a parlare da parecchio, ma da un paio di minuti, Harry e Ginny erano intenti a lanciarsi occhiatine languide e Ron probabilmente aveva capito che era arrivato il momento di levare le tende.
"Si forse è meglio, grazie mille per la serata." Disse Hermione alzandosi insieme al ragazzo.
"Figurati, però alla prossima veniamo noi da voi." Disse Ginny mentre li accompagnavano alla porta.
"Si magari quando il bambino sarà un po' più grande." Rispose e dopo essersi salutati, i due si incamminarono verso casa.

Quella notte nel letto matrimoniale Harry e Ginny, seduti abbracciati, discutevano della serata. Ginny aveva la testa appoggiata sulla spalla del marito e giocherella con le dita sul suo petto.
"Ma secondo te Ron e Hermione sono felici?" Chiese a Harry.
"Perché me lo chiedi?"
"Non lo so, ho come la sensazione che ci sia qualcosa che non va tra loro e poi ormai convivono da tre anni, non ti pare strano, che non stiano pensando al matrimonio."
"Ma dai li conosci. Ci hanno messo una vita per dichiararsi, figurati quanto ci metteranno prima di pensare al matrimonio."
"Sarà, però questa sera Hermione mi sembrava un po' a disagio." Harry la guardò con aria sospetta.
"Ma non è che ti ha detto qualcosa quando eravate in cucina?"
"No è solo una mia sensazione. Lei dice che va tutto bene."
"Allora vedrai che non è niente."  
"Si forse hai ragione." Disse Ginny baciandolo dolcemente.

"Aspetta, aspetta! Senti?" Chiese il marito, allungando l'orecchio verso la porta chiusa.
"Io non sento niente."
"Nemmeno io, a quanto pare James ci vuole dare finalmente un po' di tregua." Disse con sorriso malizioso prima di darle un altro bacio decisamente meno dolce e più intenso del precedente.
"E sarebbe anche l'ora. Sono giorni che non dormiamo." Rispose una volta allontanatasi per sistemare il suo cuscino e girarsi di schiena.
"Io veramente avevo in mente un'altra idea. Credo che a James serva un fratellino o una sorellina con cui giocare." Disse Harry spostandole i lunghi capelli rossi e accarezzandole la schiena, lasciata scoperta dal lenzuolo. Ginny sorrise mentre spegneva l'abatjour, nemmeno quella notte avrebbero dormito.

Intanto in un altro letto, di un'altra casa, Ron chiacchierava animatamente con Hermione.
"Dico solo che secondo me hanno sbagliato ad avere un bambino così presto, lei ha solo 24 anni." Si lamentava Ron.
"Invece non capisco quale sia il problema, se loro sono contenti così buon per loro." In realtà ad Hermione, il fatto che Ginny avesse mollato il lavoro, un po' la preoccupava, ma non aveva niente contro il fatto, che i due avessero messo su famiglia, anzi... magari Ron glielo proponesse.
"Si è rovinata la vita."
"È questo che pensi? Che avere un bambino ti rovina la vita?" Chiese Hermione.
"Io non... Io non lo so, forse sono solo preoccupato all'idea che mia sorella un giorno se ne possa pentire."
"Già perché avere un bambino è solo una cosa di cui uno ci si possa pentire vero?"
"Cosa? No, io non volevo dire questo. Io volevo solo dire che... senti perché non lasciamo perdere per una volta. È stata una bella serata non roviniamola. Vuoi?"
"Si." Rispose lei accettando volentieri quella tregua. Ron le sorrise poi iniziò a baciarla, ma dopo poco Hermione intuendo le sue intenzioni, si scostò.

"Ron basta, fermati. Sta sera non mi va." A quelle sue parole Ron si staccò sbuffando.
"Sei arrabbiato?" Domandò lei, pur sapendo che era una domanda inutile.
"No perché dovrei essere arrabbiato. Sono mesi che non lo facciamo, neanche avessimo un bambino che ci sveglia tutte le notti!" Disse lui ironicamente, prima di alzarsi dal letto.
"Dove vai?" Domandò lei preoccupata.
"Di sotto, a bere qualcosa." Ma Hermione lo bloccò.
"Ron dai aspetta mi dispiace. Non volevo respingerti è solo che sono veramente stanca, ma ti prego non andartene."
"Dai andiamo a dormire." Disse lui rimettendosi a letto e spegnendo la luce. Hermione cercò più e più volte di prendere sonno, senza riuscirsi, si domandava se forse il problema tra loro, non fosse dipeso anche da questo, in fondo era da mesi, che non si concedevano un momento d'intimità. Sentendo che anche Ron era sveglio lo abbracciò dolcemente.

"Ron scusami per prima davvero. Non volevo."
"No scusami tu, hai ragione a respingermi, io mi inalbero sempre per tutto. Non sono un gran che come compagno." Ammise lui. Dal tono in cui lo disse, sembrava molto preoccupato di questa cosa, allora Hermione cercò un modo per rassicurarlo.
"Vero, ma anche io non sono da meno. In fondo per discutere bisogna essere sempre in due."
"Vero anche questo. Però se ci pensi, sono stati proprio i nostri continui battibecchi, che ci hanno fatto innamorare l'uno dell'altro." Disse Ron prendendogli il viso tra le mani. Hermione gli sorrise, consapevole che avesse proprio ragione. Ron la baciò di nuovo e sta volta Hermione non oppose resistenza. Quella notte fecero l'amore dopo tanto tempo. 




Note: Ok, ecco il primo capitolo di questa mia FF. Premetto col dire questa è una storia che ho scritto così, più per divertimento mio, ma che alla fine mi ha preso così tanto da decidere di pubblicarla.

  
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