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Autore: DaughterOfPollon    21/06/2011    1 recensioni
- Ricordati che ti ho sempre amato Miryam, sempre - disse respirando a fatica.
- Lo so Luke, ti ho sempre amato anche io - si sorrisero entrambi ma uno dei due sorrisi si spense in un secondo.
Caleb Lacroix non è mio mio personaggio ma di Jishiku che mi ha concesso di utilizzarlo per le mie FF, per cui ne detiene ogni diritto.
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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- Questa storia fa parte della serie 'La storia infinita.'
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Gli amici nel momento del bisogno.

- Allora? Come dobbiamo fare? - sussurrò Caleb appoggiato a delle assi di legno, poco sicure. In questo momento ad Alexis non uscirono le parole di bocca ma fece lo sforzo di dire la frase.
- Tu devi portare qui la tua ragazza…Annabeth, e io porterò Percy, capito? –
Caleb stava guardando distrattamente una farfalla e la ragazza infastidita gli diede un colpo sulla fronte. – Terra chiama Caleb! –
- Eh? Oh. Scusa, dicevi? – chiese sorridente. Lei alzò gli occhi al cielo ma si lasciò sfuggire un sorriso.
- Ripeto. Porta Annabeth, ok? – scandì meglio questa volta e lui annuì.
- Mi hai preso per un’idiota vero? – chiese alzando un sopracciglio, ma una mossa falsa lo fece sbilanciare e cadere su del letame.
Alexis non riuscì a trattenersi dal ridere e si buttò sul fieno con le lacrime agli occhi. – Scusami, ma… haha! –
 - Faccio ridere quindi… vieni qui amore mio, abbracciami! – e si alzò per abbracciarla, ma lei con la faccia schifata scappò. – Prima fatti una doccia, poi mi potrai abbracciare! –
Improvvisamente la prese tra le braccia e la sporcò tutta. – Visto come sono malefico? Muhaha! – e scoppiò a ridere insieme ad Alexis.
Si scambiarono uno sguardo e le loro labbra, pulite fortunatamente, si toccarono dolcemente ammorbidendosi in un bacio.
- Dovremo andare – le ricordò Caleb e lei sorrise guardandosi i vestiti. – Doccia? –
- Penso proprio di si! –
Tutti e due entrarono di nascosto nell’imponente villa di Alexis ed entrarono in due bagni. In pochi minuti diventarono splendenti, molto meglio di prima.
I capelli di Alexis ripresero una lucentezza che per un periodo aveva perso, e i suoi occhi verdi brillavano ai raggi del sole. Il sole di pomeriggio era il suo preferito.
Anche Caleb aveva ripreso un qualcosa che aveva perso, i suoi riccioli appena asciutti ricadevano dolcemente sul suo viso, anche se corti. Gli occhi neri sembravano essersi scoloriti, forse era felice.
Si rincontrarono in un punto e con un bacio si distaccarono di nuovo, Caleb dovette andare a prendere Annabeth e Alexis il suo amico Percy.
- Annabeth, Annabeth dove sei? -, la sua voce nella sua casa era amplificata. – Sono qui! – e la ragazza uscì fuori sorridendo. – Ma dove sei stato? – chiese baciandolo e lasciandogli un po’ di rossetto sulle labbra.  – Sono andato a fare un giro, a rastrellare il fieno e cose così – alzò le spalle e le prese la mano. – Devi venire con me, devo farti vedere una cosa. Però non fare domande –
Lei lo guardò sconcertata, poi iniziò ad incamminarsi insieme a lui.
Intanto nella villa.
- Percy, amico mio, puoi venire con me? Un secondino? Ti prego? – la implorò lei guardandolo.
- Solo se mi spieghi cosa sta succedendo – rispose a bassa voce stringendo i pugni.
Lei sospirò. – Te lo dico, ma tu vieni con me, ok? – Lui accettò finalmente. Iniziarono ad incamminarsi e lei iniziò a spiegarle tutto, sperando che non la prendesse per una matta.
- Mondo parallelo, eh? Mi stai prendendo in giro? –
Lei alzò le spalle guardandolo sinceramente – Quanto vorrei. – poi finalmente arrivarono.
Percy la guardò negli occhi. – Alexis, io ti credo –
Sgranò gli occhi. – Davvero? Mi stai prendendo in giro? – e gli fece la bocca ridendo ma lui rimase serio.
- Ti credo, davvero – e l’abbracciò. Ed eccoli. Caleb ed Annabeth.
Annabeth si guardò intorno poi guardò Caleb. – Cosa ci facciamo qui? –
In quel preciso momenti, Alexis e lui si guardarono e li spinsero uno verso l’altro in modo che loro labbra si toccarono. Percy la strinse di più a se e lei di certo, non si staccò.
Caleb li guardò. – Ricordate chi siete? –
Tutti e due annuirono, poi presero un color rosso peperone cosa che fece suscitare risate.
Alexis dalla risata passò ad un viso infelice. – Io… devo fare una cosa – disse con il cuore in gola.
Il ragazzo la guardò e le strinse la mano. – Non…devi farlo per forza, forse ci sono altre possibilità…-
Ma lei scosse la testa. – No, devo farlo – e si allontanò a grandi ma lenti passi.
Rientrò nella sua enorme villa, oltrepassò i grandi giardini e vide sua sorella seduta. Si sedette accanto a lei.
- Sorella… -
- Alexis… - bisbigliò scrutando il cielo – So quello che devi fare –
La sorella iniziò a balbettare dallo stupore. – T..tu come..come lo sai? – ma un sorriso ironico comparve sul suo viso. – Ci sono cose, tante cose, che tu non sai perciò… fai quel che devi –
Con agilità sfilò dalla sacca che portava al collo un coltello e glielo porse.
Le lacrime dell’altra non riuscirono a trattenersi. Aveva appena ritrovato sua sorella e la stava riperdendo così all’improvviso. Non poteva ucciderla, ma doveva.
L’abbracciò forte, con le lacrime sulle guance che improvvisamente le sembravano pesanti come enormi sassi. – Mi manchi Ira… -
- Mi manchi anche tu Alexis… - la sua voce era profonda ma triste. – Fallo –
Non ci riuscì. – Non ce la faccio…-
Lei digrignò i denti e i pugni ancora abbracciata a lei e ripeté quella parola. – Fallo Alexis, fallo –
- Ti voglio bene Ira, ti voglio bene più della mia anima ricordatelo – e con un colpo alla schiena, il respiro di Ira si ruppe in un silenzio.
Improvvisamente, come era successo la prima volta, il corpo scomparve ma il sangue sparso sulla mano di Alexis era rimasto.
Come se qualcuno l’avesse uccisa dentro, cadde a piangere sul folto prato verde con il viso tra le gambe. I suoi amici, i suoi veri amici, le andarono vicino e la strinsero forte.
Proprio perché gli amici, si vedono davvero nel momento del bisogno. E lei lo aveva capito.
 
Intanto da Luke.
Miryam alla vista di quella scena, impallidì profondamente coprendosi gli occhi. L’unica cosa che poteva fare. E con disgusto guardò Luke in preda ai suoi sorrisi. 
   
 
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