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Autore: Miza    21/06/2011    42 recensioni
-Oh Ronald, per l'amor del cielo!- sospirò Hermione -Ti senti bene?-
Ron battè le palpebre un paio di volte.
Poi, lentamente, si rimise in piedi.
Con sommo stupore di tutti, si passò una mano nei capelli con fare suadente, e fece un sospiro teatrale.
-Caspita, spero di non essermi tutto scompigliato!-
Lasciò vagare lo sguardo sui visi attoniti dei quattro amici.
Finchè non incontrò lo sguardo di Hermione.
La osservò per qualche istante.
Poi alzò un sopracciglio, si schiarì la voce e le lanciò un sorrisone seducente.
-Ehilà, Grangy!-
I tre ragazzi strabuzzarono gli occhi, increduli.
Hermione deglutì.
-G...Grangy???-
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VII libro alternativo
Capitoli:
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Capitolo dodicesimo.




A furia di ferirci, siamo diventati consanguinei.

                                        -Le Luci della Centrale Elettrica.





Le litigate tra Ron ed Hermione erano una sorta di ubriacatura con tanto di dopo sbornia:
Il peggio non era mai la litigata in sè, ma ciò che ne seguiva.
Ed Harry, ormai, lo aveva imparato.
Come da copione, i giorni successivi alla festa di Dean furono un incubo.
Ron si faceva vedere di rado, sempre accompagnato da Lorena; rispondeva a monosillabi ed in linea di massima evitava ogni sorta di dialogo, ed anche quando restava solo con Harry si chiudeva in silenzi cupi e meditabondi.
Hermione, se possibile, era anche peggio.
Ostentava un buonumore nauseante, fatto di -Non trovi che sia una splendida giornata, Harry?-, sorrisi falsissimi e discorsi lunghissimi, inutili e fastidiosi.
Quando però pensava di non essere vista si perdeva a fissare il vuoto a lungo, e le sue occhiaie facevano presagire ad Harry che non dormisse a dovere.
Nei momenti in cui proprio non potevano evitare di incontrarsi, Ron ed Hermione non si rivolgevano la parola e facevano molta attenzione a non voltarsi in direzione l'uno dell'altra.
E uno di cui momenti fu lo svolgimento dei compiti in Sala Grande in un pomeriggio nuvoloso e per nulla entusiasmante.
-Miseriaccia.- borbottò Ron voltando febbrilmente le pagine del proprio libro di Trasfigurazione -Dove diavolo è il capitolo sull'evanescenza?!-
Harry, seduto accanto a lui, si sporse a guardare il libro dell'amico.
-Ron!- ridacchiò sottovoce, chiudendo il libro ed indicando la copertina -Non trovi il capitolo perché è sull'altro libro! Questo è il manuale!-
Ron sbuffò e posò la testa sul tavolo.
-Mi daresti il tuo, Harry?- bisbigliò all'amico.
Harry scosse il capo.
-Temo proprio di no! Qui ho soltanto il manuale, la parte sull'evanescenza l'ho già inserita nella ricerca, quindi l'altro libro l'ho lasciato in camera!-
Ron grugnì.
Poi Harry lo vide sporgersi oltre lui.
Seguì il suo sguardo e si ritrovò a guardare Hermione, seduta accanto a sè, concentrata sulla propria pergamena.
-Sei impazzito???- bisbigliò, voltandosi a guardare Ron -Se provi a chiederle qualcosa ti fa fuori!-
-Oh, lo so bene!- disse Ron piano -Ma se glielo chiedi tu, magari...-
-Weasley, Potter, smettetela di spettegolare e lavorate!- tuonò la McGrannit lanciandogli un'occhiataccia.
Ron aspettò qualche secondo prima di voltarsi nuovamente verso Harry e rivolgergli uno sguardo implorante.
-E dai Harry! Per favore! A te lo presta!- bisbigliò.
Harry fece un grosso sospiro e si voltò a guardare la ragazza.
-Ehi, Hermione!- disse piano, richiamando la sua attenzione.
La ragazza fece un cenno col capo, senza alzare lo sguardo dal proprio lavoro.
-Ecco, mi chiedevo- domandò Harry schiarendosi la voce -Saresti così gentile da prestarmi il libr...-
-Se è per te sì Harry, se è per Ronald no.- lo interruppe lei.
Harry battè le palpebre e lanciò a Ron uno sguardo dispiaciuto.
-Ci ho provato...- bisbigliò.
Ron lanciò un'occhiataccia a Hermione e tornò a posare la testa sul banco.
-Gentilissima come sempre!- borbottò tra sé e sé.
Hermione si schiarì la voce.
-Harry, saresti così gentile da informare il tuo amico che ho due orecchie e sento benissimo gli improperi che mi borbotta dietro? E che dovrebbe avere un pò più cura delle sue cose?-
sibillò non troppo piano, cercando una frase sul libro e trascrivendola sulla propria pergamena.
Ron alzò immediatamente la testa e tirò una gomitata ad Harry.
-Dì alla persona tanto simpatica seduta vicino a te che ha ben poco da fare la sostenuta e che il suo è un comportamento infantile!-
Harry deglutì.
-Ehm...-
-Sai cos'altro, Harry?!- disse Hermione -Dovresti informarlo anche che i suoi comportamenti estremamente infantili hanno stufato l'intera scuola, e che non ho intenzione di abbassarmi ai suoi giochetti!-
-Ma quali giochetti?!- sbottò Ron sporgendosi oltre Harry -Sei un'egoista, ecco cosa! E poi...-
-Oh, sento un suono fastidioso ma proprio non capisco da dove provenga!- esclamò Hermione alzando gli occhi al cielo.
Ron serrò la mascella.
-Stammi bene a sentire Hermione, io...-
-Che cosa sta succedendo lì giù?-
La professoressa McGrannit li stava guardando di nuovo, e non era l'unica.
Diverse teste erano rivolte verso di loro.
-Non è nulla, professoressa!- rispose Hermione -Se Weasley la smettesse di importunarmi andrebbe tutto a meraviglia!-
-IMPORTUNARTI!- urlò Ron facendo sobbalzare due compagni seduti a pochi metri da loro -Ma se ho solo...-
-Non mi interessa il vostro argomento di discussione!- disse asciutta la McGrannit alzandosi in piedi -Fate silenzio una volta per tutte, abbiate rispetto di chi sta studiando!-
Entrambi abbassarono lo sguardo e tacquero.
-E' ingiusta- bofonchiò Ron all'orecchio di Harry -Non capisco se...-
-Pssst, Hermione!-
Tutti e tre si voltarono in direzione della fonte della voce: Era Ernie MacMillan, che si sporgeva dal tavolo alle loro spalle.
-Hermione, scusa- bisbigliò sorridendo -Mi presteresti il tuo libro di Trasfigurazione? Temo di aver dimenticato il mio.-
-Oh, ma certo!- sorrise Hermione -Prendilo pure Ernie, fa solo attenzione alle ultime pagine, si stanno staccando!-
Il ragazzo le fece un sorrisone riconoscente.
La mandibola di Ron era talmente spalancata da sfiorare il pavimento.
-Hai visto?- bisbigliò ad Harry, infuriato -Hai visto?! A lui l'ha prestato!-
-Harry, spiega a Ronald- sospirò Hermione -che Ernie, contrariamente a qualcun altro, è una persona ben educata, e può avere il mio libro e tutto ciò che vuole!-
-Ma certo!- sbottò Ron -Allora sposalo no?!-
Hermione si voltò di scatto, gli occhi rivolti a due fessure.
-Non vedo come la cosa ti riguardi!- disse tra i denti.
Ron scosse il capo, incredulo.
-Poi sono io l'infantile, vero? Invece tu che fai le moine ad uno di cui non ti è mai importato nulla solo per...-
-Ehm, ragazzi...- chiamò piano Harry.
-Cosa diamine ne sai di chi mi importa o meno?!- rispose Hermione, furiosa -Non mi pare che tu sia nella posizione di poter parlare!-
-E allora fai come ti pare!- sbottò Ron.
-Non mi serve il tuo permesso!- ringhiò Hermione.
-E' incredibile il modo in cui ti comporti!-
-PERCHE' NON PENSI A TE, RONALD?-
-Ragazzi...-
-Pensi di farmi indispettire prestando libri a chicchessia?! Cosa vuoi che me ne importi, se anche qualcuno ti venisse dietro non...-
-ALMENO NON HO BISOGNO DI UNO STUPIDO PROFUMO STREGATO PERCHE' QUALCUNO MI VENGA DIETRO!-
-IO PERLOMENO CE L'HO QUALCUNO CON CUI STARE!-
-ADESSO BASTA!-
All'urlo della McGrannit, Hermione e Ron trasalirono.
Tutti i presenti li stavano fissando a bocca aperta, Harry compreso.
La professoressa abbandonò la cattedra e marciò nella loro direzione.
-E' un comportamento vergognoso! Ver go gno so! Da lei poi, signorina Granger, proprio non me lo sarei aspettato!-
Hermione si alzò in piedi.
-Ma professoressa, io...-
-Niente ma! Mi vedo costretta a togliervi 10 punti a testa! 20 PUNTI IN MENO A GRIFONDORO!-
Tutti i Grifondoro sbuffarono e borbottarono.
-E fate silenzio tutti quanti adesso! Togliere punti alla mia stessa casa, ah che disonore!-
Col naso in aria, la McGrannit tornò al suo posto, e il silenzio regnò di nuovo nella sala.
Hermione si alzò in piedi, consegnò la propria ricerca e marciò verso l'uscita.
-E comunque- ringhiò passando accanto a Ron -Lo dici tu che non ho nessuno con cui stare!-
E se ne andò impettita, lasciando un Ron furibondo ed un Harry più rassegnato che mai.


*

Era piuttosto raro che Fred Weasley avesse dei momenti liberi.
Solitamente era troppo impegnato ad architettare dispetti, a scorrazzare per la scuola assieme a George, a inventare qualche scherzo per i Tiri Vispi Weasley, o semplicemente, come diceva lui -A godersi il dolce far nulla-.
Ma ogni tanto, in via del tutto eccezionale, doveva starsene tranquillo per qualche ora e tentare di studiare.
Ed era proprio ciò che stava facendo quella sera, nella Sala Comune dei Grifondoro.
C'era un tempo pessimo fuori, e molti studenti si erano riuniti in Sala Grande per i compiti, ma lui aveva scelto la tranquillità e il calore della stanza della propria casata.
Peccato che ogni minima cosa sembrasse mille volte più interessante del proprio libro di Storia della Magia.
Si ritrovò a fissare il caminetto almeno una decina di volte, e venne distratto da una mosca che continuava a ronzare nella tenda di velluto rosso di una delle grandi finestre.
-Ora basta, Fred!- si disse con risolutezza, strizzando gli occhi -Concentrati!-
Abbassò lo sguardo sul proprio libro e lesse qualche frase, le sopracciglia corrugate.
Ma proprio mentre iniziava ad entusiasmarsi della propria capacità di comprensione il ritratto della Signora Grassa si aprì cigolando, e lui si distrasse nuovamente.
-Sia dannato Merlino!- sbottò alzando il viso -Chi diavolo... Oh, Hermione, sei tu!-
Leggermente sorpreso, osservò la ragazza scavalcare il ritratto e richiuderselo alle spalle.
Aveva un'aria piuttosto abbattuta.
-Già finiti i compiti, Granger?- la prese in giro con un sorrisetto.
Hermione si limitò ad alzare le spalle e a buttarsi sulla poltrona accanto alla sua.
-Sono esausta- dichiarò, passandosi una mano sul viso.
Fred annuì febbrilmente.
-E' piuttosto evidente, direi. Dovresti riposarti un po', sai? E soprattutto lasciar perdere quell'idiota di mio fratello.-
Hermione aprì la bocca per dire qualcosa, ma dopo pochi istanti cambiò idea.
La richiuse e guardò intensamente Fred, una luce strana negli occhi.

-Lo sai, Fred...- disse lentamente, alzandosi in piedi -Credo proprio che tu abbia ragione.-
Stupito, la vide alzarsi e andargli incontro.
E quando si chinò su di lui continuando a guardarlo, Fred non potè trattenere un piccolo verso strozzato.
-He...Hermione che cosa stai facendo?- domandò sconvolto, il viso della ragazza pericolosamente vicino al suo.
Hermione sorrise.
-Nulla di cui preoccuparsi, Fred- sussurrò con voce roca.
Fece un piccolo respiro, come volesse trattenere il fiato, e sfiorò le sue labbra con le proprie.
Fred spalancò gli occhi, sconvolto, e balzò in piedi.
-Hermione, fermati.- sussurrò incredulo.
La afferrò per le spalle e la fissò negli occhi.
Hermione era diventata di un rosso acceso, e aveva gli occhi lucidi.
-Fred- pigolò -Io...-
Il ragazzo sospirò, comprensivo.
Lasciò che Hermione abbassasse lo sguardo e iniziasse a piangere in silenzio, confortandola con qualche pacchetta affettuosa sulle braccia.
-Dai, è tutto ok- le spiegò con un sorriso -Non è successo niente. Sei arrivata proprio all'esasperazione, eh?-
-Oh, Fred!- esalò lei, le guance bagnate di lacrime -Scusami! Mi vergogno così tanto!-
Nascose il viso tra le mani e prese a singhiozzare senza controllo.
-Ehi, Hermione, dai!- ridacchiò lui facendole una carezza sui capelli -E' stato un gesto avventato, sono cose che succedono!-
-No, non succedono!- bofonchiò lei tra le mani -Non dovrebbero succedere! Per l'amor del cielo Fred, sono così mortificata, io...-
Ricominciò a piangere e Fred le afferrò delicatamente i polsi, in modo che non potesse più nascondere il volto.
-Hermione- esclamò deciso -Ho detto che non è nulla. L'ho già dimenticato, ok? Non devi commiserarti così. Non stai bene in questo periodo, è evidente, e non potrei mai colpevolizzarti per una sciocchezza del genere!-
Lei tirò su col naso, fissando il pavimento.
-E' che...- pigolò liberando le mani dalla presa di Fred -E' che lui mi ha detto che non ho nessuno con cui stare e...-
-Ooh, andiamo Hermione!- rise il ragazzo, fissandola incredulo -Ancora gli dai ascolto? Sai benissimo anche tu che Ron non è assolutamente capace di esprimere i propri sentimenti, e che si comporta come i bambini in ambito amoroso: Più è preso e più fa lo scemo. Ma lo sanno tutti che Ronnino Piccino è innamorato perso di te da anni!-
Hermione arrossì di botto e alzò il viso fino ad incontrare lo sguardo divertito di Fred.
-Pensi...- balbettò -Tu credi?-
-Non credo, garantisco!- esclamò Fred mettendosi una mano sul cuore.
-Ha i suoi tempi e i suoi modi Hermione, ed è un idiota, ma è pazzo di te.-
La ragazza si mordicchiò il labbro inferiore, le gote di un rosso acceso.
-Credo proprio che tu ti stia sbagliando, Fred.- decretò alla fine, gli occhi bui.
-In ogni caso, ti chiedo ancora scusa.-
-Figurarsi!- rise lui dandole un colpetto -E' stato un onore, madame! Ed ora, non so lei, ma io muoio di fame!-
Hermione annuì senza troppo entusiasmo.
-Sì- sospirò -Scendiamo per la cena.-



-Ronald, tesoro, è tutto ok?-
Lorena osservò con una certa apprensione il proprio ragazzo: le teneva la mano, ma aveva un'aria completamente assente.
Fissava il vuoto davanti a sè e sembrava non avere idea di dove stesse andando.
-La Sala Grande è di là- disse lei con dolcezza, tirandolo leggermente nella giusta direzione.
Ron batté le palpebre un paio di volte prima di girarsi a guardarla.
-Hai... scusami, stavi dicendo qualcosa?- domandò perplesso.
Lorena sospirò.
-Nulla Ron, nulla. Stavi solo andando dalla parte sbagliata.-
Gli fece un sorrisetto, aggrappandosi più saldamente alla sua mano.
Ron guardò la ragazza e scosse il capo.
-Ehi- mormorò carezzandole una guancia -Scusami se mi vedi distratto ultimamente. E' che...-
Nel bel mezzo della frase, dei passi li costrinsero a voltarsi:
Fred ed Hermione stavano discendendo la grande scalinata di marmo, diretti in Sala Grande.
Si fissarono tutti e quattro per qualche secondo.
Poi Fred diede una piccola gomitata ad Hermione, borbottando un -Dai, andiamo.-
Ma la ragazza rimase immobile al suo posto, gli occhi fissi su Ron, ancora per qualche istante.
Poi abbassò lo sguardo e si voltò per andar via.
-Bene bene bene, ma che scenetta toccante!-
Voltandosi di scatto, Ron si ritrovo faccia a faccia con Draco Malfoy.
Il Serpeverde ghignava divertito, un paio di suoi scagnozzi al seguito.
-Gira a largo, Malfoy- borbottò Ron -Non è proprio aria.-
-Invece mi pare ci sia proprio un'aria entusiasmante- biascicò il biondo inarcando un sopracciglio -La tua espressione da fesso è come sempre impagabile!-
Scoppiò a ridere, immediatamente imitato dagli altri Serpeverde.
Ron era furioso, le orecchie in fiamme.
-Ti ho detto di toglierti di torno, Malfoy- ringhiò, schiacciando il naso contro quello del ragazzo.
Malfoy si allontanò, un'espressione disgustata dipinta sul volto.
-Non ti permettere mai più di avvicinarti così a me, Weasley- sibilò, gli occhi ridotti a due fessure -Non ho alcuna intenzione di essere contagiato dalle tue orribili lentiggini o dalla tua stupidità!-
Col volto contratto per la rabbia, Ron si girò, afferrò Lorena per un braccio e fece per allontanarsi.
-A proposito!- ridacchiò Malfoy -Sei piuttosto ridicolo, lo sai? Buttarti sulla straniera perchè non sei riuscito ad abbindolare la tua schifosa Mezzosa...-
In una frazione di secondo, Ron si voltò, il viso tramutato dalla collera.
Afferrò con foga la bacchetta, la puntò contro Malfoy e urlò -
Exulcero!-, proprio mentre il Serpeverde, spaventato, brandiva la propria e urlava -Conjunctivitis!-
I due incantesimi si scontrarono a metà strada.
Ci fu un'esplosione, e i due furono scaraventati a metri di distanza l'uno dall'altro.
Hermione, che aveva sentito l'esplosione e si era voltata a guardare, lanciò un urlo spaventato.
-Ronald!- strillò, correndo verso il ragazzo.
Lo trovò disteso sul pavimento, Lorena quasi in lacrime accovacciata accanto a lui.
-Oh, per l'amor del cielo!- esclamò preoccupata, scrutandolo: Aveva il viso coperto in buona parte da brutte escoriazioni simili a bruciature, un pezzo di maglione strappato, e un occhio gonfio e giallognolo.
Dall'altra parte della stanza, Malfoy si lagnava come se fosse sul punto di morire, il che faceva presagire che fosse più o meno nelle stesse condizioni di Ron, forse anche meno malconcio.
-Che cosa facciamo adesso?!- domandò Lorena terrorizzata, gli occhi neri spalancati puntati su Hermione.
-Dobbiamo portarlo in infermeria- decretò Hermione, osservando il ragazzo scosso da uno spasmo.
Afferrò un braccio di Ron, lo fece passare attorno alle proprie spalle e tentò di tirarlo su.
-Aiutami, Lorena!- ansimò spalancando gli occhi -E' troppo pesante, non ce la faccio!-
La ragazza parve riscuotersi.
Afferrò l'altro braccio di Ron e imitò Hermione.
-Bene!- esclamò questa -Portiamolo da Madama Chips!-
Ci volle davvero uno sforzo notevole da parte di entrambe per riuscire a trasportare Ron, considerando che il ragazzo si teneva in piedi a stento e non sembrava essere mentalmente lucido.
Quando finalmente giunsero davanti all'infermeria, Hermione si sbracciò in direzione della strega col grembiule bianco.
-Madama Chips!- urlò -La prego, faccia qualcosa!-
La strega corse verso i tre, la bacchetta in mano.
-In nome di Merlino!- esalò osservando Ron -Che cosa gli è successo?-
-Credo... credo sia stata l'azione di un incanto Exulcero combinata a quella di un...-
-So benissimo quali sono gli incantesimi che procurano queste ferite, signorina Granger!- disse asciutta Madama Chips sventolando una mano -Intendevo come se le è procurate!-
-Uno scontro! Un duello nell'atrio!- ansimò Lorena sotto il peso di Ron.
Hermione le lanciò un'occhiataccia.
-Non era necessario che si sapesse!- le sussurrò velocemente, per poi voltare il viso verso Madama Chips.
-Diciamo che c'è stato un, ehm... imprevisto!- spiegò velocemente -E che a breve potrebbe arrivare anche Malfoy. Ad ogni modo... Potrebbe fare qualcosa?!-
La sua richiesta suonava più come una supplica. Praticamente era piegata in due per sostenere Ron.
Madama Chips rifletté qualche secondo e poi sventolò la bacchetta.
Immediatamente, Ron venne sollevato in aria e deposto delicatamente su di un letto con un leggero
puff.
Hermione e Lorena sospirarono, le spalle doloranti.
-Domani all'ora di pranzo sarà in perfetta forma.- annunciò Madama Chips iniziando ad armeggiare con delle boccette -E adesso andate.-
-Andate?- domandò Lorena battendo le palpebre -Come sarebbe a dire?!-
-Sarebbe a dire- sbuffò l'infermiera -Che fino a domattina non sono concesse visite! Ed ora fuori, su!-
Sospinse le due ragazze oltre l'uscio e, con un colpo di bacchetta, chiuse loro la porta in faccia.
Le due rimasero zitte per qualche secondo, prima di voltarsi l'una verso l'altra.
-Sarà meglio che io vada ad avvertire Harry, Ginny e i due gemelli.- esclamò Hermione mordicchiando l'unghia del mignolo.
-Sì- sospirò Lorena -Vuoi che venga con...-
Hermione scosse il capo.
-No- rispose risoluta -Va pure a riposare e poi a mangiare qualcosa. Me ne occupo io.-
Lorena le lanciò un'occhiata tra il grato e lo stizzito.
Poi alzò le spalle.
-Be', grazie allora.- disse incerta.
Hermione annuì di rimando.
Si scrutarono per qualche istante.
Poi, ognuna si incamminò nella propria direzione.






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 HO UNA BUONA NOTIZIA PER VOI.
Sarà che ho visto quanto amate questa storia, sarà che mi ci sono troppo affezionata, sarà che mi gira così, ma ho deciso di aggiungere un capitolo alla storia ^_^
Perciò, il prossimo non sarà l'ultimo, ma a partire da ora ne mancano due! ;)
Veniamo a noi.
State sopravvivendo al caldo infernale? Siete in vacanza?
BEATI VOI! Io ho dato il mio sudatissimo esame beccandomi un bel 30 e lode (OHOHOHOH! *_*) e ora sto preparando l'ultimo che darò il 6 luglio. Non ne posso più :(
Bhè, bando alle ciance.
Spero che il capitolo vi sia piaciuto e non vi siate annoiati ^^
Aspetto come sempre il vostro parere eeeeeeeee vi do appuntamento al prossimo! ;)
P.S: Se avete qualche idea per una nuova storia, qualche suggerimento o spunto, sarò felicissima di accoglierlo! :D
Un abbraccio enormissimo, e grazie di cuore per tutto quello che fate e che siete per me <3

Miza




   
 
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