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Autore: AmhranNaFarraige    21/06/2011    2 recensioni
Per ogni persona che ama ce n'e' sempre un'altra che soffre a causa di questo amore. Non tutto e' rose e fiori e Sakura lo sa, offrendo cosi' la storia della coppia piu' amata e ammirata (SasuNaru) dal punto di vista di chi ama/odia.
Sakura e' pazzamente innamorata di Sasuke, lo e' da sempre e difficilmente si dimnetichera' di lui. Anche dopo un suo rifiuto. Anche dopo avvenimenti per lei tristi e demoralizzanti. Ma sempre al suo fianco ci sara' il fedele Naruto. Sempre la sapra' consolare e farle forza.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha, Un po' tutti | Coppie: Naruto/Sasuke
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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I fiori di ciliegio fluttuando cadono danzando nel vento [Sakura hira hira maiorite ochite]

Stringo a me tutti i miei sentimenti tremanti [Yureru omoi no take wo dakishimete]

Riesco ancora a fare quel sogno che desiderai con te in primavera [Kimi to haru ni negaishi ano yume wa]

I fiori di ciliegio cadono danzando [Ima mo miete iru yo sakura maichiru]

Mentre ascoltavo questa canzone, che porta il mio nome, il mio cuore si apri' in uno schianto di emozioni. La mia mente orbitava attorno ad un unico fulcro da ormai troppo tempo, e gia' ne era passato molto da quando me ne accorsi e mi diedi per vinta a quel glorioso sentimento che mi nasceva nel cuore. Glorioso e ingiurioso, aggiungerei io. Cosi' schifosamente dannato, stava pesando ormai troppo sulla vita di una giovane studentessa. Sentivo fortemente il bisogno di liberarmene, e presto lo avrei fatto. Quella mattina non pensavo che il mio momento sarebbe arrivato cosi' presto, nell'arco di una sola giornata! Inconscia di cio' che sarebbe successo di li' a poco, mi rasettai come d'abitudine: mi alzai presto e mi preparai per andare a scuola, con la solita cura di tutti i giorni. L'ansia del giorno prima sembrava quasi del tutto passata, se non per un leggero ronzio che punzecchiava dentro il petto. Non saprei in che altro modo descrivere questa sensazione, ma scommetto che anche voi l'avete provata una volta o l'altra. Non e' diversa dall'eccitazione che si ha quando ci si sente cadere nel vuoto, ad esempio su una montagna russa o via discorrendo, quel qualcosa che lascia un certo senso di disagio o nausea. Tuttavia la tachicardia era passata e io mi sentivo tutto sommato bene. Riflesso nello specchio vidi un viso segnato da una nottataccia, ma comunque tranquillo, con i vividi occhi verdi che ancora brillavano ed i capelli di pesca che si piegavano al volere di un pettine d'osso senza fare troppe storie. Mi sembrai in qualche modo carina e dunque descisi di lasciare casa, diretta a scuola con la gran voglia di imparare che accompagnava la mia vita sin dall'infanzia. Il mio sogno era ambizioso, e avrei dato tutto cio' che era in mio possesso per renderlo reale. Tutto sembrava cosi' perfetto, e lo era stato finche' nella mia vita non s'era catapultato un angelo. Oh, un angelo oscuro e dannato! Meraviglioso e bello. Sasuke.

Il sole iniziava timido a rischiarare il cielo quando feci il mio ingresso nella spaziosa strada gia' popolata da ore da gente frenetica che volava da un negozio all'altro a fare consegne, o che lottava con una ramazza contro la polvere chedurante la notte s'era accumulata negli angoli piu' reconditi e sugli scaffali. Non invidiai il fruttivendolo che imprecava contro dei monelli che avevano grattato delle mele al suo banchetto sul lato della via. Io procedevo a passo lento: amavo quell'ora della giornata, tutto splendeva di vita, ma preannunciava che ancora mancava molto tempo da trascorrere fuori casa, e che la vitalita' del villaggio sarebbe durata ancora a lungo. I miei pensieri danzavano piroettando lungo i fiori e le panchine del parco quand'ecco che mi si presento' a fianco il fauno piu' grazioso che quel parco avesse mai avuto l'onore di adornare. Sasuke quel giorno era particolarmente loquace, le volte che mi aveva rivolto la parola primma ancora dell'inizio delle lezioni si poteva contare sulla punta delle dita, e quella era compresa. Lo stupore si fece piu' grande nel momento in cui spiego' quella particolare voglia di fare due chiacchere: il mio cherubino aveva intenzione di cominciare subito con l'addestramento intensivo in preparazione degli esami. Aveva intenzione di incontrarmi quel pomeriggio stesso per cominciare i lavori, cosicche' io potessi restituire il mio libro al piu' presto. Mai avevo pensato che fosse un ragazzo tanto premuroso! Forse lo avevo sognato, ma io sogno sempre molte cose e non c'e' da fidarsi parecchio. Che dire, io ero emozionatissima all'idea di raggiungerlo alla villa degli Uchiha quel pomeriggio, e se solo l'avessi saputo prima mi sarei anche acconciata i capelli in una qualche maniera che potessero farmi sembrare piu' adulta e affascinante. Oh, ma che importava, ormai, mi vedeva tutti i giorni, non potevo ceramente fargli cambiare idea su di me cosi' su due piedi! Oppure si'... Ma evitai di proseguire questo pensiero, avrebbe solo incrementato l'ansia che mi nasceva dentro. Oh doce devozione, mio piacere! Finalmente il mio grande amore devoto - forse parlare gia' d'amore potrebbe sembrare esagerato, ma fidatevi, non poteva essere una semplice cotta adolescenziale - riceveva qualche ricompensa!

Entrammo insieme nel complesso scolastico, con l'invidia che si materializzava sugli occhi e sulle guance delle ragazze che mi vedevano passare accanto a tanta perfezione. Le ore di lezione sarebbero passate cosi' tristemente lentamente al solo pensiero di cosa mi attendeva dopo. Dannato sia il tempo e con lui l'amore! Giunga sul piedistallo della lode solo la fortuna, che si mostrava ultimamente cosi' generosa nei miei confronti. Durante il nostro viaggio tra scale e corridoi io e Sasuke non parlammo, ma a me andava bene cosi'. Avremmo avuto tutto il tempo che desideravamo dopo la scuola. Varcammo la soglia dell'aula senza il rumore di un sospiro e prendemmo posto. Vidi Ino sbiancare alla vista di noi cosi' vicini, e un po' mi fece piacere. Non che avessi nulla contro a quella ragazza, ma cosi' volevamo far sembrare ai nostri compagni. Pochi sapevano della nostra grande amicizia, un peccato che si fosse smarrita a causa di Sasuke, ma ultimamente l'avevamo ritrovata per farci forza l'un l'altra laddove i nostri sentimenti non bastavano. Passarono alcuni minuti, che non trascorsi come tutte le mattine in un'insalata di chiacchericcio con le mio compagne, ma, a causa dell'affollamento di emozioni, preferii starmene piu' sulle mie, lasciando alle altre la possibilita' di scambiarsi le opinioni che avevano del rapporto tra me e Sasuke. Infine fece il suo ingresso nell'aula il professor Umino, cosi' dovetti ritornare sulla terraferma per conseguire i miei compiti da capoclasse. Feci alzare in piedi i miei copmagni e gridando "inchino" gli indicai di salutare il professore, dunque concessi loro di sedersi. Il professor Umino mi ringrazio' con un sorriso e mi invito' a procedere con l'appello.

Dopotutto le ore di lezione non furono cosi' lente e noiose come mi ero aspettata quella mattina, tuttavia mi sucitarono alcuni sospetti durante la pausa pranzo, qando vidi Sasuke avvicinarsi eccessivamente a Naruto. Chissa' che voleva dirgli. Pultroppo non ebbi l'occasione di starlo ad origliare a causa delle domande insistenti di Ino e delle altre, ma notai che non ero la sola ad avere qualche dubbio sulla strana conversazione che aveva preso i due ragazzi. Per Sasuke non c'erano problemi, lui spesso se ne stava solo, sulle sue, e non poteva vantare parecchi amici in classe, tuttavia Naruto s'era attirato addosso gli aguardi curiosi del suo gruppetto di scansafatiche, tra cui Shikamaru l'addormentato, Choji il ciccione - non ditegli che l'ho chiamato cosi', sarebbe capace di farmi fuori, quello -, Shino il taciturno e Kiba la bestia. Anche loro sembravano piuttosto stupiti, ma cio' non impedi' loro di cominciare a mangiare anche senza il loro socio. Il resto della giornata scolastica non fu affatto differente dal consueto, se non alla fine, quando suono' l'ultima campana che preannunciava l'uscita da scuola. Sasuke, quale nobile cavagliere che mi ero sempre immaginata, si era offerto di accompagnarmi a casa sua, senza lasciarmi il tempo di tornare prima alla mia per rasettarmi. Tuttavia l'idea non mi dispiaque, piu' tempo passavamo insieme, solo lui ed io, e piu' io mi sentivo in paradiso. Mancava poco alla comparsa di cherubini dalle fattezze femminee che cantavano in un coro di voci angeliche la mia gloria - o forse quella di Sasuke che m'illuminava. Gli cosi dietro e mi lascia condurre verso il quartiere nobiliare del villaggio. Non c'e' che dire, il suo clan era davvero altolocato, per non parlare della villa! Piu' che villa era una vera e propria reggia! era una costruzione su due piani in stile tradiozionale giapponese che non sembrava avere mai fine. Mi stupii del fatto che riusciva astarci pure un giardino! Mi sentii una principessa ricondotta al suo castello da un nobile principe, che meraviglia! Iniziavo gia' a sognare i miei giorni da moglie e madre in quella casa, non riuscivo a ficcarmi in mente che sarei rimasta li' solo per il pomeriggio. Vabbe', un pomeriggio sarebbe sicuramente bastato.
  
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