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Autore: Klaineslove    21/06/2011    5 recensioni
"Non potremo mai essere come eravamo prima..."
"Potremmo provarci..."
"Perché? Perché riprovarci? Perché rischiare di soffrire ancora?"
"Perché non riprovarci?"
"Perché ci ho messo tanto, troppo tempo per riuscire a vivere anche senza di te, e non voglio rischiare di nuovo di stare male"
"Meglio vivere soffrendo,ma sapendo di averci provato,o rimpiangendo di non averlo fatto?"
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"Che significa che sono il padre di Bruno?"
"Esattamente quello che può significare... Quasi cinque anni fa, quando te ne sei andato, io aspettavo un bambino."
"Perché non me l'hai mai detto?"
"Ero venuta a dirtelo la sera in cui ti ho trovato in compagnia"
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Questa storia è una laliter, spero vi piaccia c:
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Marianella, Thiago
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Hey tu c:,
Tipa tanto carina che ha aperto questa storia!
Prima che tu inizi a leggere volevo avvertirti che i primi capitoli fanno un po' schifo...
fanno tanto schifo.
Quindi se ti appassiona, 
non ti fermare a questi,
prova ad arrivare tipo al nono capitolo...
e se nemmeno quello ti piace,vabbe c: fa niente.
Ma se invece ti piace, me lo fai sapere in una recensioncina-ina?
#WithLove #ThankYou

Lali


Erano passati 5 anni da quando quello che consideravo il mio grande amore, l'uomo di tutta una vita era andato via, senza motivo. Ci ho messo tanto a riprendermi e tornare ad amare a causa sua, ma qualcosa di buono me l'aveva lasciato... Bruno, il mio vero grande amore, l'unico che sono sicura resterà per tutta la vita. Era il suo sorriso che riusciva a farmi affrontare tutto, da sola. Senza saperlo mi dava la forza di andare avanti, anche solo con il gesto, per lui normalissimo, di chiamarmi ''mamma''.

Spesso mi ritrovavo a pensare a queste cose, come in quel momento, mentre ero distesa sul mio letto cercando un po' di calma nel caos che era stata quella giornata... ma naturalmente non era possibile.

-Mamma!- Vidi Bruno correre su per le scale, che davano direttamente alla mia porta. Mi misi seduta sul letto per vederlo meglio. 

-Che c'è, amore?- Chiesi dolcemente. 

-Mammina ho fame- Mi disse lui mettendosi le mani sulla pancia. 

-Facciamo così: tu vai a prendere le scarpe mentre io mi preparo, e poi andiamo al parco a prendere un bel gelato, ok?- Gli sorrisi cercando poi assenso da parte sua.

-Siiiii, grazie mamma!- Mi saltò letteralmente al collo prima di correre nella sua stanza. 

Quando uscii dal bagno, lo trovai trepidante, seduto sul letto agitando le gambe troppo corte per arrivare al pavimento. 

-Andiamo, tesoro.- Non se lo fece ripetere due volte. Corse subito giù per le scale, mentre io prendevo la borsa, e andò ad aprire la porta aspettando che uscissi per chiudersela dietro, proprio come un gentiluomo...il mio piccolo gentiluomo.

Durante il cammino per il parco iniziò a raccontarmi di cose capitate a scuola come al solito, ed io come al solito gli prestai tutta la mia attenzione finché alzando lo sguardo non mi capitò di vedere un uomo troppo familiare. Cercai di seguirlo con lo sguardo, sperando di sbagliarmi, ma prima che potessi assicurarmene lo persi di vista a causa della mia suoneria. 

-Tesoro, come stai? Da quanto tempo! -La voce squillante di Cande mi distrasse dai miei pensieri. 

-Sei uscita da casa nemmeno un'ora fa!- Risposi divertita. 

-Era per farti sentire desiderata, non sai proprio apprezzarmi. Comunque ti volevo dire che ho dimenticata le mie chiavi a casa tua, quindi non perderle!- Mi spiegò lei. 

-Come faccio a perderle? E non sono nemmeno a casa.- Risi, guardando Bruno saltellare davanti a me. 

-Dove sei?- Mi chiese lei.

-Al parco e poi a mangiare un gelato- Le risposi mentre Bruno annuiva, felice dei nostri piani. Pensai poi di confidarle quello che era successo poco prima. 

-Cande, credo di averlo visto.- Mormorai, quasi spaventata di essere sentita da qualcun'altro.

-Chi?- Chiese lei, confusa.

-Peter!- Risposi, con un tono leggermente irritato.

-Oddio lui...lui...cioè LUI?- Rispose sorpresa, balbettando leggermente.

-Si, lui. Ma non ne sono sicura... spero di sbagliarmi.- Pregai silenziosamente.

-Finché se ne starà per fatti suoi non ti darà nessun problema.- Mi rassicurò lei.

-Speriamo...scusa Cande, ma ti devo lasciare. Bruno vieni qui!- Chiusi la chiamata frettolosamente quando Bruno inizio a correre, dopo aver intravisto le giostre.

Inizia a corrergli dietro ed ovviamente, ovviamente, mi imbattei in una coppia. E che coppia.

-Scus...- Iniziai, prima di accorgarmi di chi avevo davanti. 
 
-Non ci credo Lali! sei proprio tu? -Disse Vicky con tono estremamente finto mentre mi abbracciava. 

Ricambiai l'abbraccio con un sorriso tirato, ma il mio sguardo era su di lui, che a sua volta mi fissava incredulo.
 
Cosa c'è,ti aspettavi di non vedermi mai più in vita tua? Ti aspettavi che scappando via io mi sarei dimenticata di te? Non avrei più continuato la mia vita?
 
Notai che non era cambiato di molto in 5 anni. Aveva ancora gli stessi capelli corti e lo stesso taglio di sempre, aveva un po' di barbetta, ed era sempre bellissi... no, no, NO. Non dovevo lasciarmi ingannare, se ne era andato via, voleva allontanarsi da me, voleva perdere ogni contatto, voleva dimenticare quello che c'era stato tra di noi e ci era riuscito. 
 
-Mammina.- Sentii la vocina di Bruno mentre mi strattonava un braccio. -Se ti dico una cosa mi prometti che non ti arrabbi?-

Sia Vicky che Peter portarono lo sguardo su di lui, diverse reazioni presenti sulle loro espressioni. Chiusi gli occhi per un secondo, rendendomi conto che quello era il momento che per 5 anni avevo immaginato, prima di riportarlo su Bruno, annuendo leggermente.

 -Mi sono sporcato il pantalone...scusa, scusa, scusta.... non volevo, si è sporcato da solo, io non ho fatto niente! -Abbasso il visino tutto triste, poi l'alzò cercando di convincermi con la sua teoria
 
-Oh, davvero? Si sono sporcati da soli? Questa mi è nuova. Siamo qui da nemmeno 5 minuti, come hai fatto?- Mi piegai sulle ginocchia per arrivare alla sua altezza, cercando di pulire al meglio i pantaloni sporchi di terra.
 
-Scusa, mamma.- Disse lui triste, facendomi scogliere per la dolcezza. 
 
-Dai, non preoccuparti. Ti perdono, ma solo se mi dai un bacio! -Risposi, indicando la mia guancia.
 
-Mamma, ho 4 anni! Sono grande per i baciii!- Esclamò in risposta. 
 
-Ooh, scusa ometto grande! -Risposi, stampando un paio di baci sulle guance provocando la sua risata.
 
-Hey piccolino. - Vicky si intromise, mentre io mi alzavo. 
 
-Mamma, chi sono? La signora sembra una giraffa- Cerco di sussurrare Bruno, ma fallì mentre io cercavo di trattenere le risate, Peter alzova le sopraciglia facendo una faccia sorpresa e dirvetita mentre Vicky restava scioccata... quel bambino era la mia fotocopia. 
 
-Loro sono dei... vecchi amici, di quando tu non eri nemmeno nato!- Risposi, aspettando la sua reazione.
 
-Allora conoscete anche il mio papà? - Mi sorprese, girandosi verso di loro curioso.
 
-Non lo so, chi è il tuo papà?- Chiese Vicky, il tono troppo curioso per i miei gusti.
 
-Non lo so, però non lo voglio nemmeno conoscere, perchè è un scemo se ha lasciato la mia bellissima mammina.-     Rispose in modo fiero, stringendosi più a me. Se avessi potuto sciogliermi, quello sarebbe stato il momento in cui l'avrei fatto. 
 
-Che cosa dolce da parte tua. -Esclamò Vicky, guardando prima lui poi me. 
 
-Ziooo-Urlò improvvisamente Bruno, correndo dietro la coppia. 
 
-Bruno! E adesso dove vai??-Chiesi esasperata, seguendolo con gli occhi 
 
-Mammaa, guarda! Lo zio Gas!- Ignorò la mia domanda, arrivando in braccio a Gas che mi salutava sorridendo. Probabilmente non si era accorto di chi avevo di fronte. 
 
-Gas! Guarda con chi ci siamo scontrati. -Risposi io, portando la sua attenzione su di loro. E se nel mio tono c'era una leggera irritazione, nessuno aveva bisogno di saperlo.
 
-Peter- Esclamò lui, sgranando gli occhi mentre rimetteva a terra Bruno.
 
-Da quanto tempo -Esclamò in risposta lui, ricambiando l'abbraccio di Gas.

-Hey Gaston- Salutò Vicky, cercando di far notare la sua presenza. 
 
-E lei?- Chiese Gas, indicando Vicky 
 
-Lei... è la mia ragazza.- Rispose Peter, lanciandomi un sguardo di sfuggita.
 
A quelle parole una morse mi strinse il cuore. Lo avevo capito, ma sentirlo dire da lui mi fece provare una strana sensazione, ma feci attenzione a non far trasparire niente.
 
-Si, stiamo da 5 anni insieme-aggiunse Vicky, come a sfidarmi. 

Quindi quando se ne era andato era già fidanzato con Vicky...
 
-Bhe non proprio 5 anni.- Si affrettò a correggere Peter
 
-Amore perchè non vai un po' a giocare sulle giostre, guarda è venuta anche Giulia. -Decisi di fare allontanare Bruno perché averlo vicino a Peter dopo quella rivelazione mi mise ancora di più a disagio.
 
Bruno iniziò a cercare con lo sguardo l'amica, correndo poi verso di lei.

Quando riportai la mia attenzione sulla scena di fronte ai miei occhi, Gas e Peter erano intenti ad aggiornarsi sulle rispettive vite mentre a me capitò Vicky.
 
-Allora hai avuto un figlio. -Constatò Vicky interessata.
 
-Già... - Piuttosto ovvia la constatazione.
 
-E il padre? -Continuò. Probabilmente dei dubbi iniziavano ad occuparle la testa
 
-E' morto.- Li stroncai subito, senza preoccupazioni.

Gas si girò verso di me e fece il segno delle corna, costringendomi a trattenere una risata.
 
-Oh mi dispiace- Il viso contorto in una smorfia.
 
-Già, anche a me. -La assecondai. 
 
-Ma da quando?- Insistette.
 
-Da 5 anni- Risposi io, prontamente. 
 
-Mamma, Giulia può venire a casa nostra?- Urlò Bruno, fermandosi quando fu abbastanza vicino.

-Se il padre è d'accordo, certo- Risposi, guardando il diretto interessato avvicinarsi mano nella mano con la figlia
 
-Pare abbiano già deciso loro- Disse divertito dopo avermi salutato con una stretta di mano.
 
-Già, ma per me non ci sono problemi. E' un piacere avere a casa quel tesoro. -Sorrisi guardando i bambini che pianificavano già cosa avrebbero fatto.
 
-Bene, allora siamo d'accordo.- Affermò, sorridendo a sua volta. 
 
-Siiii- Urlarono i bambini saltando e abbracciandosi 
 
-Trattamela bene.- Disse l'uomo a Bruno, cercando di assumere un'espressione seria. 
 
-Non si preoccupi, lo farà.- Rispose Bruno, raddrizzando leggermente la schiena e mi sembrò quasi di vedere un'uomo... di 4 anni. 
 
-Bene. Allora piccolina ci vediamo dopo. -Si congedò il padre di Giulia, scompigliando i capelli di Bruno e baciando la guancia della figlia.
 
-La venga a prendere quando vuole tanto tutto il resto della giornata siamo a casa- Lo informai.

-Lali..-Mi chiamo Gas poco dopo, mentre io osservavo i due bambini giocare davanti a me.
 
-Si?- Dissi io senza guardarlo 
 
-Ricordi che questa sera ci vediamo a casa tua?- Chiese retoricamente lui
 
-Non era da Cande e Vico?- Mi girai di scatto, guardandolo.
 
-No, è a casa tua- Affermò sicuro.
 
-Vero...- Mormorai, ricordando. -Perchè devi avere sempre ragione?- Chiesi poi, annoiata. 

Oh, no. Gliel'avevo servita su un piatto d'argento.
 
-Sai che ho ragione anche su un'altra cosa?- Eccolo.

Erano da anni che cercava di convincermi di contattare Peter, di dirgli di Bruno. Ed erano anni che io continuavo a rifiutarmi.
 
-Certo che tu sei un rompi palle- Esclamai io, girandomi arrabbiata 
 
-E tu sei ingiusta!- Controbbattè lui.

-Non sono ingiusta, non sono io ad averci messo in questa situazione.- Mormorai in modo che mi sentisse solo lui, con gli occhi che iniziavano a pizzicare.
  
-Scusa. E' che sono nervoso per Rochi- Si giustificò, abbracciandomi.
 
-Ha ancora gli sbalzi d'umore?- Chiesi, leggermente divertita. 
 
-Si! Ho già dovuto sopportare i tuoi quando aspettavi Bruno, adesso anche i suoi! -Disse lui cercando di sembrare irritato, ma in realtà sapevo benissimo che non vedeva l'ora di avere quel bambino tra qualche mese. 
 
-Sarai un padre fantastico.- Mormorai prima di allontanarmi da lui. 
 
-Comunque Peter, questa sera tutti noi ci riuniamo a casa di Lali. Se vuoi puoi venire anche tu. -Propose Gas, cambiando argomento.

-Mamma, viene anche la giraffa?- Cercò  di nuovo di sussurrare al mio orecchio Bruno, dopo avermi strattonato il braccio per avere la mia attenzione.

-Si chiama Vicky, tesoro. Non chiamarla più giraffa.- Per quanto la reazione di Gas, Peter e Vicky mi divertiva, mi resi conto che dovevo fermarlo.

-Perché? La giraffa è un animale, non è una brutta parola. -Chiese lui, mettendo il broncio.

-Non è una brutta parola, ma è scortese chiamare qualcuno così, ok?- Aspettai che annuisse prima di rialzarmi. -Adesso noi torniamo a casa, ci vediamo questa sera. -Informai i presenti, dando un bacio sulla guancia a Gas e mandando un semplice cenno e saluto verso la coppia 
 
-Mamma noi andiamo avanti.- Urlò Bruno, correndo avanti con Giulia prima che io facessi anche solo un passo.
 
-Allora niente gelato mentre torniamo.- Lo minacciai divertita.
 
-Scherzavoo!- Rispose subito, tornandomi vicino mentre noi ridevamo. -Andiamooo -Iniziò poi a tirarmi. 
 
-Ciao.- Salutai per un'ultima volta mentre Gas e Peter trovano un accordo per la sera.
 
Alla prima gelateria Bruno mi trascinò dentro e mentre loro erano occupati a mangiare io pensaii a Peter, a come mi aveva dimenticato così in fretta mentre a me ci erano voluti anni. Forse non mi amava come diceva...
 
-Mamma noi abbiamo finito, adesso torniamo a casa?-Mi chiese Bruno impaziente e io guardandoli mi misi a ridere. 
 
-Ma sicuri che lo avete mangiato con la bocca questo gelato?- Esclamai divertita, pulendo il gelato da sopra il loro viso mentre loro ridevano. -Adesso andiamo.- Sorrisi poi, prendendoli per mano e iniziando a camminare verso casa 
 
-Noi andiamo a giocare alla Wii.- Fu la prima frase che dissero appena varcata la soglia di casa, correndo sul divano e iniziarono a giocare a MarioKart Wii.

-Gioco anche io!- Dissi, facendomi spazio vicino a Giulia e rubando il telecomando di Bruno e dandogli quello di scorta 
 
-Nooo!- Si lamentò.
 
-Siii!- Risposi io divertita, selezionando la partita 
 
Quel "siii" divenne presto un "nooo" dopo l'ennesima partita persa. A salvarmi dalla prossima sconfitta ci fu il campanello della porta.

-Apre mamma! Tanto sta pertendo- Esclamò Bruno divertito mentre io gli facevo la linguaccia.
  
-Chi sarà mai?- Chiesi avvicinandomi alla porta mentre controllavo l'orario.
 
-Sarà il mio papà... uffi, ma è presto!-Si lamentò Giulia. 
 
-Non preoccuparti non è il tuo papà...- dissi aprendo dopa aver visto Gas nello spioncino. -Che ci fate già qui?- chiesi poi ai due sulla soglia di casa.
 
-Non sei felice che il tuo migliore amico ti sia venuto a trovare prima?- Disse Gas con una faccia da cucciolo, nascondendo però i due dietro di sè. 







 
   
 
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