Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Payton_    23/06/2011    1 recensioni
Raccolta di spezzoni di vita di coppie canon, crack e slash. Questa raccolta partecipa all'iniziativa I ♥ Shipping indetta C.O.S.
Affetta da Shipping compulsivo, partecipo all'iniziativa del forum « Collection of Starlight », said Mr Fanfiction Contest.
1. Luna Lovegood/Rolf Scamandro
2. Severus Piton/Hermione Granger
3. Lucius Malfoy/Pansy Parkinson
4. James Potter/Severus Piton
5. Vincent Tiger/Gregory Goyle
6. Draco Malfoy/Pansy Parkinson/Harry Potter
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Modalità: sfida. Junipef fox mi ha sfidata a scrivere una Draco/Pansy/Harry; ne è uscita una cosa un po' strana.

Prompot: una vita romantica è una vita tragica successa ad un altro.


 

La ragazza dagli occhi neri

Draco Malfoy, Pansy Parkinson e Harry Potter

 

«Potter»

«Malfoy».

Dicono che il fato, spesso, sia bastardo. Harry Potter e Draco Malfoy, ventiquattro anni a testa e in comune l’avere poche certezze, avrebbero certamente detto che il fato è bastardo, ma non a volte, bensì sempre. Perché era assurdo che proprio loro due continuassero ad incontrarsi, quasi ogni giorno, intrappolati nel gioco della ragazza dagli occhi neri. Era davvero una situazione bastarda e nessuno dei due avrebbe saputo spiegare come si fosse creata. Desideravano la stessa donna e lei li desiderava entrambi: l’unico modo per averla era andare da lei insieme. Sempre insieme, mai da soli, questa era la condizione. Forse, a dirla tutta, non era proprio il fato ad essere bastardo, ma Pansy Parkinson, ovvero la ragazza dagli occhi neri.

Si salutarono freddamente anche quel giorno, più per segnalare la presenza dell’altro e registrarla come dato di fatto che per cortesia vera e propria. Perché nei fatti, tra loro, di cortesia non ce n’era fuori dalla camera di Pansy.

«Vedo che ancora perdi tempo» sibilò Malfoy, scattando per allungare il passo e superare l’altro, come se arrivare prima nel palazzo dove abitava la ragazza avrebbe cambiato qualcosa.

«Forse sei tu che perdi tempo» ringhiò di rimando Potter, accelerando a sua volta.

Quel teatrino s’era ripetuto tante, troppe volte per contarle, eppure non si stancavano mai di insultarsi. Se dopo la dipartita di Voldemort le acque tra loro s’erano calmate era roba vecchia. Si detestavano. Nuovamente. E si capivano, ma in silenzio.

«Sei un illuso, Potter. Lei non ti ama» continuò Draco, fermandosi davanti all’ascensore.

«Credi davvero che lei ami te?» ribatté Harry, con annessa alzata di sopracciglio ad indicare la sua superiorità.

«Io non lo credo, lo so» ringhiò ancora Malfoy, deciso ad avere l’ultima parola. Entrambi sapevano che era sbagliato, malato e doloroso quello che stavano facendo, ma nessuno dei due sarebbe riuscito a lasciare la donna che possedeva i loro cuori.

«Va a casa, Malfoy, tua moglie ti starà aspettando» lo provocò Harry, ricevendo un’occhiata gelida.

«Anche la tua ragazza ti starà aspettando, Potter»

«Ex… Quindi no, non mi aspetta nessuno» precisò abbassando lo sguardo, conscio d’aver fatto soffrire Ginny come non meritava. «Era giusto così» aggiunse con un filo di voce, facendo cadere un silenzio imbarazzante tra i due.

Le porte dell’ascensore si aprirono e i due ragazzi salirono nel mutismo più totale, schiacciano il numero ventitre. La corsa in ascensore sarebbe stata come sempre troppo lunga, ma era la loro bolla fuori dal mondo. Una volta arrivati sarebbero stati due persone diverse.

Giunti al quinto piano, Harry spezzò quel pesante silenzio. «Perché continui a venire qui, Malfoy?» chiese voltandosi a guardare il suo rivale. «Perché continuiamo? Lei… Lei non è nostra» aggiunse con rassegnazione. Draco si irrigidì a quell’affermazione, in accordo con Harry, anche se non l’avrebbe mai ammesso.

«Non lo so» ammise dopo una piccola pausa, decretando una breve tregua. «Si meriterebbe d’essere lasciata sola». Harry annuì impercettibilmente con il capo, senza rendersi conto d’essere d’accordo con Malfoy. «Ma tu riusciresti a lasciarla?» chiese di getto, ancora incosciente, con tutta probabilità, di essere in confessione con Draco Malfoy. Il suddetto confessore ghignò amaro, prima di rispondere, probabilmente ignaro anch’esso della piega che stava prendendo il discorso.

«Sarà lei a lasciarci, Potter. È una stronza viziata, la conosco, prima o poi si stancherà di noi» sputò senza cattiveria, come se stesse giudicando la vita di un altro. Perché in fondo, nessuno dei due odiava Pansy. Lei non li aveva ingannati, era sempre stata chiara. Se erano lì, in quel momento, insieme, era solo colpa loro.

«Siamo due coglioni» esclamò Harry, proponendo una smorfia quasi amichevole.

«Parla per te, Potter!» lo liquidò Draco, ma senza la solita cattiveria, quasi complice. La verità era che quella situazione era riuscita ad avvicinarli, anche se fingevano il contrario. Per tutti, si odiavano più che durante la guerra, ma loro sapevano che era una falsità. Non sarebbero mai stati amici, però, quello era da escludere, ed avrebbero finto odio reciproco in ogni momento tranne nella manciata di attimi in cui l’ascensore li avrebbe portati da Pansy.

Le porte si aprirono nuovamente, mostrando l’atrio di un raffinato attico. Harry suonò il campanello, attendendo accanto a Draco l’arrivo della loro condanna e gioia.

«Finalmente, siete in ritardo!» esclamò Pansy aprendo la porta. Quando la videro, dimenticarono ogni senso di colpa ed ogni rivalità. Era la loro ragazza dagli occhi neri in quei momenti, poco importava che in realtà non fosse di nessuno. Malfoy aveva ragione, lei aveva iniziato quel gioco e lei avrebbe scritto la parola fine. L’unica cosa che potevano fare era bearsi del tempo che decideva di donargli.

Se qualcuno avesse chiesto a Pansy il perché di quel gioco, avrebbe scrollato le spalle, dicendo che una vita romantica è una vita tragica successa ad un altro, e che lei avrebbe voluto essere ricordata come una donna romantica.

Nessuno poteva immaginare che, dentro quegli occhi neri imperscrutabili, Pansy nascondesse fragilità e amore. Lei, nel profondo, era davvero romantica, almeno a suo modo. Amava davvero sia Draco che Harry e, alla fine, sarebbe stata l'unica capace di unnirli. Era romantico, dal suo punto di vista.


Crack, fanon o canon? Slash, Het, Threesome? GOD SAVE THE SHIP! I ♥ Shipping è un'idea del « Collection of Starlight », said Mr Fanfiction Contest, « since 01.06.08 »
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Payton_