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Autore: Cuore di Inchiostro    23/06/2011    1 recensioni
Dopodichè la sollevai dal pavimento e lei mi abbracciò, allacciando le sue gambe ai miei fianchi.
Afferrai con una mano la valigia che portava con sè, trascinandola sul pavimento dell'appartamento, chiusi con un piede la porta e la strinsi a me.
Non c'era bisogno di parole, entrambi sapevamo quello che l'altro pensava.
La portai verso la camera da letto.
Avevo cosparso il letto e il pavimento di petali di rose rosse, le luci erano soffuse.
Iniziò a baciarmi il collo - quel gesto mi mandava in delirio - , mi sbottonò la camicia e io, prontamente, le sfilai la T-shirt di dosso.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kristen Stewart, Robert Pattinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La vita è provvista in maniera sufficiente di tutto, ma noi non ci saziamo mai; abbiamo sempre la sensazione che ci manchi qualcosa. Aver vissuto abbastanza non dipende dal numero degli anni o dei giorni, ma dal modo in cui il nostro animo ha vissuto quegli anni e quei giorni. Per ciò che mi riguarda ho vissuto quanto poteva bastarmi, Ora sono sazio e aspetto serenamente la fine.
Addio.

Rimasi estasiato dal libro che avevo appena finito di leggere.
Sentivo che mi riguardava.
Dopo le riprese solevo dedicarmi alla lettura, un'altra mia grande passione, e anche quel giorno mi ero comportata allo stesso modo. Mi alzai dalla sedia e mi diressi verso la finestra della roulotte in cui alloggiavo.
Mi trovavo sul set di Cosmopolis ed ero abbastanza soddisfatto di come avevamo lavorato quel giorno.
Dalla mia postazione riuscivo a vedere un gruppo compatto di ragazzi e ragazze - soprattutto quest'ultime - aggrappato alle transenne che si sbracciavano e - alla mia vista - lanciarono un urlo.
Sorrisi loro e accennai un saluto con la mano. Dopodichè abbassai lo sguardo in cerca di carta e penna, mie compagne inseparabili.
Scrissi abbastanza grande affinchè potessero leggere.
GRAZIE PER IL VOSTRO CONTINUO
E INCESSANTE SUPPORTO!
Sgranarono gli occhi e, su di giri, esibirono un cartellone su cui giganteggiava la scritta:
TU SIGNIFICHI IL MONDO PER NOI.
Mandai loro un bacio volante accompagnato da un grande sorriso.
Quando fossi uscito sarei andato a ringraziarle.
Ma, in quel momento, avevo bisogno di riposare e pensare un pò in tranquillità.
Kristen aveva raggiunto il set di Biancaneve e il Cacciatore.
Mi mancava. Molto.
Mi stesi sul divano ripensando ai due giorni stupendi appena trascorsi.
Inconsapevolmente mi addormentai; dopo mezz'ora, però, fui svegliato dal cellulate di Victoria, mia sorella.
Rob, che cavolo. Non ho più tue notizie da non so quanto. Siamo fratello e sorella o no? Piuttosto come stai? Siamo orgogliosi di te, sappilo.
Opzioni>rispondi.
Ehi, Vicky, scusa. Tra riprese e tutto il resto non ho avuto neanche il tempo per scriverti un dannato SMS. E' ovvio che siamo fratello e sorella, anzi sei la mia sorellona. Per il resto, beh, sono stanco ma è meglio così, suppongo. Significa che si lavora. Vi bacio tutti. Vi voglio bene.
Premetti invio e infilai il cellulare in tasca. Mi avviai verso l'uscita, raggiunsi le fans.
Feci una sosta di sei o sette minuti tra foto, autografi e regali e - dopo aver salutato il cast - abbandonai il set.
Munito di cappello e occhiali - faceva davvero caldo - entrai nella Volvo che mi aspettava sul retro. Chiusi la portiera e fui felice del fatto che ci fosse un pezzo di James Van Morrison in sottofondo, uno dei miei artisti preferiti in assoluto.
<< Ti porto al ristorante italiano dove avevamo prenotato? >> chiese Dean, l'autista.
<< Oh, sì, sì come no! L'avevo dimenticato! >>
L'auto partì silenziosa e io guardavo attraverso il finestrino.
Una ragazza si ripassava il gloss.
Un bambino, piangendo, tirava la manica della mamma e indicava una vetrina.
Un uomo d'affari, con una ventiquattr'ore in mano, parlava animatamente al telefono.
Un ragazzo entrava in una gioielleria.
Mi domandai come dovesse essere le loro vite... 
Cosa avrebbero fatto tornate a casa.
Me lo chiedevo anche da piccolo.
Ero affascinato dall'osservare i vari tipi di persone che componevano una folla.
Il mio sguardo fu attirato da una copertina di giornale esposta in vetrina.
Aggrottai le sopracciglia.
In particolare, la mia attenzione fu catturata da una maglietta che mi era familiare...
Ma sì, era la maglietta di Kristen che mi piaceva tanto e che trovavo buffa perchè dietro era stampata la frase Non guardarmi in quel modo.
La apprezzavo in modo particolare perchè mi ricordava i nostri giochi di sguardi.
Ad ogni modo, poichè eravamo bloccati nel traffico e l'auto era ferma, riuscii a leggere il titolo della copertina: KRISTEN STEWART E MICHAEL ANGARANO: RITORNO DI FIAMMA?
Sgranai gli occhi.
<< Scusa Dean, esco un'attimo. Tanto qui ne avremo per molto >>
L'uomo disse qualcosa che non riuscii a capire perchè ero già fuori dalla Volvo.
Dopo un'analisi più dettagliata della foto arrivai alla conclusione che la donna di spalle poteva essere benissimo Kristen e l'uomo di fronte - erano seduti a un tavolino all'aperto o almeno così sembrava - era Angarano. Lo riconoscevo.
Tornai in macchina alquanto stordito e sovrappensiero.
<< C'è qualche problema, Robert? >>
<< No, no. Mi era sembrato di scorgere un mio vecchio amico londinese ma evidentemente mi sbagliavo >> mentii tutto d'un fiato. Fui sorpreso dalle mie stesse parole perchè mi erano uscite di bocca senza pensarci.
<< Capisco >> biascicò con una voce non troppo convinta. Evidentemente doveva aver visto che non cercavo nessun uomo. Ma non mi importava granchè, avevo altro a cui pensare.
Mi tastai la gamba per verificare che il cellulare fosse dove ricordavo di averlo messo.
Una delle prime cose che il nostro mestiere ci insegna è non fidarci dei giornali scandalistico.
Ma questa storia di Angarano mi piacerebbe conoscerla.
Senza sapere perchè, pigiai la cornetta rossa per spegnere il telefono.
Sospirai.
Arrivato al ristorante, scesi dall'auto, ringraziai Dean e mi preparai ad entrare.
Un cameriere mi indicò il tavolo riservato a me.
Il posto non era affollato, meglio così.
Raggiunsi il tavolo e, con mia grande sorpresa, pochi posti più in là sedeva una componente del cast di Cosmopolis, Krista Lee.
La salutai.
<< Ehi non mi aspettavo di trovarti qui, che piacere >> esclamai.
<< Tutto mio - sorrise - da quanto tempo eh! >> si lasciò andare a una risata contagiosa, ci eravamo visti appena mezz'ora prima.
Annuii, divertito.
<< Anche tu mangi sola? >> affermai, guardandomi intorno.
<< Oh sì, se ti va possiamo cenare insieme >>
<< Certo >> commentai.
Mangiammo in silenzio.
Avvertivo il suo sguardo addosso così sollevai il viso dal piatto.
Ci guardammo per una frazione di secondo e poi agrottò le sopracciglia.
<< Sei strano. Cioè, hai l'aria di uno che ha diecimila pensieri per la testa. C'è qualcosa che non va? >> chiese con voce curiosa e un pò preoccupata.
<< Veramente...>> fu tutto quello che riuscii a dire.
Lei accennò un sorriso e intrecciò la sua mano alla mia.
Fui colto di sorpresa.
Un brivido mi percorse la schiena.
Puntai lo sguardo verso la sua mano.
Appena sollevai il viso, la vidi avvicinarsi inesorabile verso di me.
Istintivamente chiusi gli occhi e...
  
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