Taylor si ritovò così vicino alla terra che non seppe come e quando ci si fosse sdraiato, così sorridente che la sua faccia divenne, probabilmente, la più felice di tutte le altre.
La sua felicità, allegra e spensierata, correva lontano e saltava in alto a raggiungere gli uccelli e a volare insieme a loro, perchè si sa, la felicità può volare.
Le persone lo avrebbero invidiato, si aggrappavano così tanto e volutamente alla loro terra, e non erano capaci neanche di saltare.
Figuriamoci di volare.
Tylor allora vide, e non era la prima volta, le nuvole: vi riconobbe così tante cose diverse, gli parve di capire che molte di esse esistessero, ma altre mai le aveva potute solo pensare, di fatto, era sicuro di averle già viste e ricordò che da bambino aveva potuto immaginare.