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Autore: Lela    10/03/2006    1 recensioni
Due regni che si fronteggiano. Uno dei due dovrà soccombore ma chi dei due?
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Da molto tempo non udiva altro che suoni soffocati, opachi nella sua mente immagini di tempi remoti ormai trascorsi si sussegu

Da molto tempo non udiva altro che suoni soffocati, opachi nella sua mente immagini di tempi remoti ormai trascorsi si susseguivano ed un dolore lancinante al petto l’opprimeva senza tregua.

“Si sta risvegliando, grazie al cielo!”  esclamò una voce gaia. Sembrava provenire da molto lontano.

Jonah si fece forza e lentamente aprì gli occhi cercando con la mano di toccare il punto sul suo petto che gli provocava quel dolore lancinante.

“No, non toccare!” disse la voce di una donna, Rena, mentre prendeva la sua mano tenendola ferma vicino al suo fianco.

“Dove siamo?”  Jonah era sicuro di non aver mai visto un posto del genere.

Non era una casa come era abituato a vederle lui cioè fatte di pietre o legno ma una tenda che sovrastava le loro teste.

“Siamo in un accampamento nel deserto di Four. Ci stanno portando ad Aras” spiegò la ragazza mestamente.

“Allora la nostra guarnigione è stata sconfitta…Ma la città allora è rimasta senza difese…AAHHH” urlò il giovane comandante cercando con tutte le sue forze di alzarsi ma evidentemente ancora troppo debole ed infermo per un simile gesto.

“Jonah, calmati!” gridò la ragazza al suo fianco obbligandolo a stendersi nuovamente “Così ti fai solo del male.”
”E poi…ormai è inutile.  La città è stata presa!  Ed ad essere portati ad Aras non siamo solo noi, ma anche tutti gli altri Goliti rimasti in vita”.

Rena si stava mordendo a sangue il labbro inferiore per la fatica di non piangere. Lo avrebbe desiderato moltissimo…poter piangere, poter urlare la sua frustrazione, il suo dolore per i parenti ed amici morti nella battaglia conclusiva ma sapeva che Jonah era lì, la stava fissando e non voleva che lui vedesse la sua debolezza di donna, non ora che lui aveva così bisogno di lei.

Jonah la fissò a lungo cercando di cogliere nei suoi gesti, nel suo sguardo tutto quello che lei non voleva dirgli ma proprio in quel momento un gruppo di uomini decise di entrare nella tenda.

“Vedo che finalmente ti sei ripreso?”

Era la voce della giovane guerriera che l’aveva fronteggiato sui campi di battaglia.

Jonah avrebbe voluto replicare ma la ragazza continuò.

“Sono felice che tu stia meglio, credimi! L’imperatore si sarebbe arrabbiato con me se tu fossi morto!”

Una lunga pausa segui quella affermazione e nel silenzio del momento si poteva sentire le risatine dei due uomini che accompagnavano la sacerdotessa. Anche la ragazza iniziò a sorridere, un sorriso che si trasformo presto in una risata di scherno.

Rena non riusciva più a sopportare la situazione. Quei due uomini e la ragazza erano venuti lì per prendersi gioco del suo comandante, per deriderlo mentre lui era ferito sia nel corpo che nello spirito.

“BASTA!” urlò con coraggio “Cosa siete venuti a fare qui? Non vedete che sta male?”

Uno dei due uomini si mosse verso Rena e la schiaffeggiò in volto con forza facendola cadere al fianco del letto di Jonah.

“Sporca Golita!” sputò l’uomo “non osare mai più parlare in questo modo a Shani o te ne pentirai! Te lo posso giurare sulla testa di mia madre!”

Jonah avrebbe voluto con tutte le sue forze riuscire ad alzarsi e difendere la compagna d’armi ma a parlare fu Shani.

“PACE!” gridò la ragazza alzando le mani al cielo “Perdonatemi non volevo offendervi e sono veramente felice nel vedere il tuo comandante di nuovo cosciente. Dario ha espresso il desiderio di vedere il capo delle guardie dei Goliti prima che io partissi e sarei stata nei guai con il mio imperatore se non avessi potuto realizzare il suo volere” spiegò la giovane donna.

“Lieto di averti tolto dai guai!” replicò acidamente Jonah.

Shani tese le mani verso Rena aiutandola ad alzarsi ignorando volutamente il commento del ragazzo ferito.

“ Ti ho portato delle erbe medicinali, devi farne un pesto e cospargerlo sulla ferita. Ricorda di tenerla sempre pulita e di cambiare le bende spesso. Io tornerò quando ci mettere di nuovo in marci. La tempesta di sabbia sta per finire.. ancora pochi giorni e saremo ad Aras”

La ragazza ed i due uomini non aspettarono una risposta ed uscirono dalla tenda senza rivolgere ulteriori parole ai due prigionieri.

  
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