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Autore: ElyTheStrange    26/06/2011    6 recensioni
- Herm, fissare il tramonto troppo a lungo può far male sai?
La voce di Ginny mi solleva dalle mie elucubrazioni. La guardo confusa.
- Il tramonto?
Domando sconcertata. Inarca un sopracciglio e fa un cenno verso Fred.
- Sì Herm, il tramonto. Tutto quel rosso può darti alla testa.
Ribatte ammiccando. La fulmino con lo sguardo. Oh, quanto vorrei ucciderla.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Fred Weasley, Hermione Granger | Coppie: Fred Weasley/Hermione Granger
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Non tutti i mali vengono per nuocere, vero Hermione?'
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Wiiii!!! Eccomi qui! Chiedo venia per l'imperdonabile ritardo, ero in vacanza e senza internet. Ecco qui il seguito, spero che l'attesa sia ripagata dalla qualità del mio scritto ;)

 

Capitolo 2


H 17:00

È stato un pomeriggio fisicamente spossante: ho trascorso le ultime quattro ore cercando di evitare in ogni modo il 90% della famiglia Weasley presente a Hogwarts. Fred, beh, per ovvie ragioni. Ginny perché mi sta tormentando con questa storia e George... per ora la sua unica colpa è di essere maledettamente identico a Fred.

Mi dirigo mestamente verso i sotterranei, consapevole che da qui a poco sarò costretta a lavorare fianco a fianco per ben due ore con quello che ormai è il mio incubo peggiore.

- Granger, sei in ritardo!

Bugia, sono in perfetto orario, come sempre del resto, ma è Piton a parlare, quindi abbasso lo sguardo e mi scuso. Entriamo nel suo ufficio, si siede alla scrivania e inizia a riordinare dei fogli.

- Oggi si occuperà dei bagni al secondo piano.

Mi dice senza guardarmi. Faccio un passo avanti.

- Da sola?

Chiedo stizzita. Quell'idiota di Fred non può averla scampata anche questa volta. Piton mi scruta serio qualche secondo, come a pensare se la mia domanda sia degna di risposta.

- Sì signorina Granger, da sola. Il signor Weasley ha pensato bene di farsi punire anche dalla professoressa Umbridge, la quale mi ha garantito che quella testa di legno del suo compagno avrà una punizione abbastanza severa da incorporare anche la mia.

Risponde mal celando una nota di fastidio, probabilmente nemmeno a lui piace il rospo rosa, come non capirlo? Annuisco e senza aggiungere altro mi dirigo al secondo piano, armata di secchio e spazzolone.

H 18:30

 È un'ora e mezza che sto pulendo questo stramaledetto bagno. Ora sono dentro uno dei gabinetti cercando di cancellare una scritta piuttosto volgare riguardante le abitudini... ehm sessuali... di una certa Camille.

Slam! La porta principale dei bagni sbatte talmente forte da farmi quasi perder  l'equilibrio.

- Maledetta vecchiaccia sessualmente repressa!

Fred. Acqua che scorre. Rimango immobile. L'unico pensiero sensato che il mio cervello riesce a formulare è che dopo sarò costretta a lavare nuovamente il lavandino. Ok, non è un pensiero molto sensato, ma è il meglio che riesco a fare in questo momento. E ora? Non posso stare qui in piedi sul water ad aspettare che se ne vada, e se stesse qui per tutta la notte in fuga da chissà chi? Va bene, è assurdo... ma potrebbe succedere. Nel dubbio, esco. Fred tiene la mano destra sotto l'acqua corrente, la manica della camicia è arrotolata fino al gomito ed è sporca di qualcosa che somiglia terribilmente a sangue.

- Fred? Ti senti bene?

Si volta di scatto verso di me, probabilmente colto di sorpresa dalla mia voce.

- Hermione, cos'è sei emersa dalle limpide acque del water?

Ecco come pentirsi amaramente di essersi preoccupati per questo idiota. Faccio una smorfia seccata.

- No Fred, stavo semplicemente facendo anche il tuo lavoro.

Bofonchio stizzita. Sorride di sbieco e torna a osservarsi la mano destra.

- Avevo di meglio da fare.

Risponde sarcastico chiudendo l'acqua. Quanto vorrei dargli un pugno. La curiosità mi spinge ad avvicinarmi, ma appena vedo com'è ridotta la sua mano, vorrei non averlo fatto. C'è un taglio, anzi molti tagli che sembrano formare una scritta che non riesco a decifrare, ma che vedo fin troppo bene sanguinare.

- Cos'è successo alla tua mano?!

Domando preoccupata avvicinandomi ancor di più a lui. Fred fa spallucce.

- Niente che valga la pena commentare.

Replica tranquillo. Non so come possa essere così rilassato, io sono nel panico.

- Fred devi andare subito da Madama Chips! È stata la Umbridge? Andiamo da Silente, non può fare certe cose! Anzi, prima andiamo in infermeria e poi da Silente!

La mia voce deve risuonare un po' troppo isterica perché lui torna a guardarmi divertito.

- Hermione, questa è una ferita di guerra, non ho nessuna intenzione di andare né in infermeria, né tanto meno da Silente!

Ribatte, fin troppo serio, alzando il pugno ferito. Un paio di gocce di sangue colano dalla ferita lungo il braccio fino ad arrivare al gomito per cadere poi sul pavimento. Fisso quelle piccole gocce rosse infrangersi a terra e nonostante io sia preoccupatissima mi devo rassegnare all'idea di avere di fronte un uomo, essere notoriamente conosciuto per aver saltato un passaggio dell'evoluzione.

- Stai sgocciolando Fred.

Borbotto. Inarca entrambe le sopracciglia.

- Come scusa?

Indico il suo gomito.

- Stai sgocciolando, lì.

Guarda il suo braccio e poi me.

- Non è niente.

Afferma, dandosi un tono da uomo vissuto.

- Sarà, ma quella parte di pavimento l'avevo già lavata e stai sporcando dappertutto.

Mi fissa leggermente sbigottito e poi esplode in una fragorosa risata. Incrocio le braccia al petto. Stupido idiota. Non lo sopporto, non lo sopporto davvero.

- Non c'è nulla da ridere, sai? Ora dovresti davvero smetterla di fare l'idiota e venire con me da Madama Chips!

Così dicendo mi avvicino a lui e afferro il suo polso con tutta l'intenzione di trascinarlo a forza in infermeria. Purtroppo non ho tenuto conto del fatto che avrebbe potuto opporre resistenza e, infatti, senza il minimo sforzo mi attira a lui e posa la mano libera proprio lì tra le mie scapole impedendomi di indietreggiare o meglio: di fuggire a gambe levate da questa situazione che ho evitato con cautela tutto il santo giorno. Ok Herm, respirarespirarespira e sopratutto: non guardarlo negli occhi.

- Che c'è Hermione? Che succede? Mmh? Dov'è finita tutta la tua grinta?

Bastardo. Ecco, l'ho detto. O forse l'ho solo pensato. In questo momento ho serie difficoltà a fare qualsiasi cosa, ogni singola parte del mio cervello è scollegata. Tutti gli altri sensi, in compenso, sono fastidiosamente attenti. I miei occhi fissano il nodo leggermente sfatto della sua cravatta, riuscendo a catturare anche la più minuscola increspatura della stoffa. Le mie orecchie catturano ogni suo singolo respiro. Il mio olfatto s'inebria del suo odore, non riesco a decifrarlo, ma è buonissimo. Infine il mio tatto, ogni singola cellula della mia pelle vibra al contatto con il suo corpo e davvero, non vorrei che fosse così, lo giuro. Mi sento come se fossi fuori e dentro il mio corpo nello stesso momento. Forse sono morta. No, impossibile. L'unica cosa certa, in questo momento, è che il mio cuore batte. Lo sento forte e chiaro nelle orecchie. Ho la netta sensazione che i battiti stiano rimbombando per tutta la stanza... e se li sentisse anche lui?

- Lasciami Fred.

Un sussurro, niente di più. Mi stupisco di essere ancora in grado di parlare.

- No.

Una negazione secca, due singole sillabe che sembrano bastare al mio corpo per starsene qui placido e immobile tra le sue braccia. Stupido corpo. Stupido cervello. Raccolgo quel poco di forza che mi rimane per ordinare alla mia mano libera di frapporsi tra noi e premere contro il suo stomaco per allontanarlo.

- Lasciami!

Ripeto, questa volta con un po' più di convinzione e alzando addirittura lo sguardo a incontrare il suo. Ok, potevo evitare. Le mie gambe diventano di burro. Sorride sornione.

- Altrimenti?

Si sta divertendo come un matto, lo odio.

- Altrimenti ti darò una ginocchiata talmente forte tra le gambe da dare un'altra femminuccia alla famiglia Weasley!

La rabbia mi fa un gran bene, devo ammetterlo.  Il suo sorriso si allarga ancor di più.

- Sai Hermione, sei davvero una meraviglia quando ti arrabbi, ora capisco perché Ron passa le giornate facendoti infuriare...

Le mie guance prendono ogni sfumatura di rosso immaginabile, sto per svenire o per vomitare o entrambe le cose. Spero almeno non in quest'ordine. La mano sul suo stomaco lo respinge con più forza e finalmente mi libero dalla sua stretta.

- Vai subito fuori di qui!

Lui continua a ridacchiare come un bambino che gioca ad acchiapparella e si lascia spingere, nemmeno troppo gentilmente, fuori dalla porta.

H 19:30

Non vorrei fare quello che sto per fare, davvero. C'è ogni singolo neurone rimastomi attivo che si ribella, ma il mio stomaco brontola da più di mezz'ora e sono costretta a entrare in Sala Grande. Un passo. Ecco, non è poi così difficile no? Costeggio la tavolata di Corvonero, oh guarda c'è Luna. Ora mi fermerà sicuramente per consegnarmi l'ultima copia del cavillo o per darmi una delle sue perle di saggezza. Eccola, eccola. Non si è nemmeno voltata! Mi ferma sempre, dico sempre. Anche nei momenti meno opportuni come l'altro giorno quando dopo aver bevuto mezzo litro di succo di zucca, stavo per entrare in bagno; Invece oggi che vorrei davvero tanto essere fermata che fa? Mangia beatamente. Ok, proseguo. Ecco Ron ed Harry. Mi siedo accanto a loro e saluto Ginny seduta di fronte a me. Mi servo del pollo e delle verdure mentre chiacchiero con i miei amici della nostra giornata. Una risatina acuta attira la mia attenzione e i miei occhi si ritrovano nuovamente a fissare Fred. E adesso basta però, a nessuno è mai venuta l'idea di espellerlo dalla scuola? Magari con una bella catapulta di quelle che si vedono sui libri di storia. Angelina accanto a lui continua a ridere di gusto, gli tira una leggera gomitata sul fianco e lui le circonda le spalle in un abbraccio seguito da un leggero bacio sulle labbra. Fermi tutti. Cos'era quello? Per qualche motivo all'incontrarsi delle loro bocche il mio stomaco è caduto sotto il tavolo. Non è per niente normale questa cosa. Una furia omicida s'impossessa di me e in un micro secondo trovo almeno cento modi diversi e assolutamente cruenti per uccidere Angelina e nessuno di questi prevede una bacchetta. Perfino la forchetta che impugno, diventa un'arma pienamente papabile. Non sta succedendo veramente, non posso essere gelosa. Non io. Non per lui. Io amo Ron, non Fred. Se devo essere gelosa lo devo essere per Ron. Tutta questa situazione mi manderà dritta al San Mungo, reparto psichiatrico, grazie.

- Hermione, fissare il tramonto troppo a lungo può far male sai?

La voce di Ginny mi solleva dalle mie elucubrazioni. La guardo confusa.

- Il tramonto?

Domando sconcertata. Inarca un sopracciglio e fa un cenno verso Fred.

- Sì Hermione, il tramonto. Tutto quel rosso può darti alla testa.

Ribatte ammiccando. La fulmino con lo sguardo. Oh, quanto vorrei ucciderla. Mi mordo l'interno della guancia. Non ha ancora finito.

- Certo, se la testa è ancora attaccata al collo... perché se è da qualche altra parte, allora puoi stare tranquilla...

Un calcio ben assestato sulla tibia le toglie il sorrisetto dalle labbra. Odio la violenza, ma quando è l'unica possibilità, è inevitabile. Ron e Harry seguono il siparietto, confusi.

- Hermione: tu ci nascondi qualcosa.

Harry va a quel paese. Ron mi fissa addentando una coscia di pollo, Ginny bisbiglia un "ops". Inspiro profondamente e punto le mie iridi castane in quelle verdissime del mio migliore amico.

- Hai ragione Harry. Sono un Mangiamorte sotto copertura. Accidenti, mi hai beccato come farò ora? Oh no.

Recito in tono piatto. Harry sorride di sbieco e annuisce. Ginny ride.

- Non vuoi parlarne, ricevuto.

Gli sorrido e torno a mangiare.

- Io non ho capito... di cosa esattamente non vorresti parlare?

Domanda Ron osservandomi inquieto. Poi mi si avvicina di poco.

- Siamo i tuoi migliori amici...

Borbotta in tono lamentoso. Inclino leggermente il capo, Ron sa essere un enorme e adorabile rompiscatole.

- Non c'è nulla, davvero.

Lo rassicuro. Al mio amico pare bastare perché annuisce e torna a concentrarsi sul suo piatto. Sbadiglio. Sono davvero esausta.

- Vado in dormitorio, ci vediamo dopo ok?

Domando alzandomi. Harry, Ginny e Ron annuiscono. Prima di andare lancio uno sguardo a Fred, ormai è come una calamita. Arrossisco quando vedo che mi sta guardando a sua volta e devo fare uno sforzo sovrumano per voltargli le spalle e andare per la mia strada.

 

 

 

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*spazio autrice*

Penultimo capitolo di questa short-fic XD. Poi ci saranno una serie di flash fic seguite da un'altra breve longfic. So che è un metodo un po' incasinato di scrivere una fanfic, ma volevo provare qualcosa di nuovo. Faccio molta fatica con le long, soprattutto quelle che hanno una durata temporale superiore al mese e nelle quali ci siano sentimenti in ballo. Ho voluto tentare questa strada per darvi una serie di piccoli momenti descritti nel dettaglio... spero che vi piaccia questo mio stile :)

RINGRAZIAMENTI:

Ringrazio:

1 - ania2692
2 - Bridget92
3 - Charme
4 - CinziaCandid
5 - gio123123
6 - giuly94
7 - Halfblood_princess
8 - herm83
9 - Immortal_Bliss
10 - Life is beautiful
11 - P e r l a
12 - QueenofLies
13 - quena_nagima
14 - sTar__
15 - tykisgirl
16 - utena76
17 - Viki_chan
18 - Zoraya
19 - _pat__xD 

Per averla messa tra le seguite.

1 - Aesial

Per averla messa tra le ricordate.

1 - Lily Malfoy Potter Cullen
2 - QueenofLies

Per averla messa tra i preferiti.

Ringrazio anche tutte le mie splendide recensitrici alle quali rispondo direttamente dilà *manda amore*

Infine vi chiedo di lasciare anche solo un piccolo commento per farmi sapere che cosa ne pensate.

 

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