Storie originali > Fantasy
Segui la storia  |       
Autore: bluemary    10/03/2006    3 recensioni
Un Demone, una Fanciulla, un rituale tramandato per anni che sta per essere riportato alla luce. Quando vita e morte si intrecciano in un passato di leggenda e magia che non è mai stato dimenticato.
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
-Capitolo 7-

Grazie mille a Sharkie e Rowina (anche per il consiglio sul topic^^) , e scusate la fretta con cui vi ringrazio, ma ho davvero poco tempo libero in questo periodo. Un bacione!

 

 

-Capitolo 7-

Haris corse a lungo nel villaggio ignorando il dolore al fianco che la colse dopo qualche minuto, facendosi via via più acuto fino a costringerla a fermarsi, poi si accasciò a terra, singhiozzando con le ginocchia strette al petto. Sapeva quanto assurda fosse stata l’idea che Vahn sarebbe scappato con lei, eppure una parte del suo cuore ci aveva quasi creduto, aggrappandosi a quella fragile speranza con tutta la tenacia nata dalla disperazione.

Ma, alla fine, come poteva pretendere che l’amico sacrificasse tutto per lei quando lei stessa non voleva sacrificarsi?

Piano piano i singhiozzi si placarono, fino a cessare del tutto.

Fece un respiro profondo, cancellando le tracce delle lacrime e alzandosi in piedi.

Il giorno dopo avrebbe fatto il rituale. Lei sarebbe morta e Grelkor sarebbe stato sconfitto.

In fondo, era tutto estremamente semplice.

Lentamente raggiunse la sua abitazione, sapendo che Ferhion non sarebbe tornato prima di notte fonda.

Entrò in casa senza far rumore, tuttavia, non appena richiuse la porta dietro di sé, Aster comparve di fronte a lei vestito di tutto punto, come se l’avesse aspettata fino a quel momento.

-Haris, cos’è successo?-

La ragazza sorrise debolmente senza guardarlo negli occhi.

-I Saggi hanno trovato il modo per sconfiggere il Demone.-

-Ovvero?-

-Ne avrai sentito parlare, è lo stesso rituale con cui lo uccisero un secolo fa.-

-Quindi adesso i Saggi stanno creando la Fanciulla?- chiese lo spadaccino con un tono vibrante di speranze e sollievo.

Haris scosse la testa, lasciando che i capelli castani scendessero a coprirle il volto e la lacrima che aveva cominciato a rigarle la guancia.

-Non dovrà essere creata. La Fanciulla sarò io.-

Aster si volse di scatto a fissarla.

-Che diavolo stai dicendo?!-

-Oggi ho compiuto il rito per legarmi a lui e domani, con il mio sacrificio, Grelkor morirà. Il tuo villaggio verrà vendicato.- sussurrò con voce incolore, prima di sparire nella sua camera.

Aster rimase sconvolto a guardare la porta chiusa, le parole della ragazza continuavano a risuonargli nelle orecchie senza che lui fosse disposto ad accettarle. Eppure sapeva con assoluta certezza che Haris non gli aveva mentito, i suoi stessi occhi, ora di colore azzurro, mostravano come la magia fosse già in lei.

Si appoggiò al muro ad occhi chiusi, la mente persa tra le immagini del suo villaggio distrutto e di quella ragazza che l’aveva convinto a vivere dilaniata dagli artigli del Demone. Con un ringhio riaprì gli occhi.

Pochi secondi dopo era dentro la sala del Consiglio.

 

I Saggi erano chini in perfetto silenzio su un grande specchio al centro del tavolo.

Stavano fissando ormai da tempo l’avanzata del Demone, ancora qualche ora e sarebbe giunto al villaggio.

La porta si spalancò all’improvviso, rivelando una figura vestita di grigio con gli occhi azzurri lampeggianti di rabbia.

-Che cosa significa questa storia?!- ruggì, cercando invano di mantenere bassa la voce, mentre nella sua testa risuonavano ancora le parole senza speranza di Haris.

-Storia?- chiese Talok, alzando un sopracciglio con fare interrogativo, sorpreso che quello straniero fosse riuscito a raggiungerli, trovando la scalinata nascosta dietro un pesante arazzo.

-Ho appena saputo cos’avete fatto ad Haris.-

-Quella ragazza è la prescelta. Compiremo il rituale. Il Demone sarà sconfitto. Non era questo ciò che volevi?-

Aster contrasse i pugni per trattenere la rabbia.

-Non al prezzo della sua vita.- disse a denti stretti, quindi il suo sguardo si posò su Ferhion, l’unico dei Saggi ad essere seduto in disparte a testa china -Come puoi sacrificare tua figlia? Non t’importa niente di lei?- lo accusò con tono amaro.

Il mago sollevò lo sguardo, rivelando un’espressione dura e determinata, tuttavia i suoi erano gli occhi spenti di chi è senza speranza.

-Il villaggio e le Terre dell’Ovest vengono prima di tutto. Sono un Saggio prima di essere padre.- rispose con voce atona e fredda, per nascondere il dolore straziante che traspariva dai lineamenti rigidi e contratti.

-Nessuno di noi vuole che Haris muoia, ma non c’è altra scelta.- sussurrò Thori, il bel volto turbato dalla stessa sofferenza che Aster sentiva nel cuore.

Anche Ramak gli si avvicinò, sfiorandogli la spalla in un gesto di comprensione.

-E’ meglio il sacrificio di una sola vita che la morte di molti.-

Kayla e Talok si limitarono a stare in silenzio, quest’ultimo con un’aria sarcastica, la donna senza alcuna emozione.

Lo spadaccino li fissò uno per uno, reprimendo il desiderio di prenderli a pugni, poi uscì dalla stanza, chiudendo la porta dietro di sé e sedendosi poco distante.

-Ma io non lo accetto.-

 

-Deve pur esserci un altro modo per sconfiggere Grelkor.- mormorò Thori; ancora non aveva accettato pienamente l’idea di sacrificare una ragazza e l’arrivo inaspettato dello straniero aveva alimentato i suoi dubbi.

Kayla si riscosse dai suoi pensieri, per un attimo i suoi occhi avevano guardato l’esatto punto del muro a cui, nel corridoio fuori dalla stanza, era appoggiato Aster.

-Infatti, esiste, ma non è certo che funzioni.-

-E quale sarebbe?-

La donna fissò a lungo i Saggi, quindi rispose con voce priva di emozioni.

-Sacrificare il Consiglio.-

I quattro si fissarono attoniti, mentre Ferhion sentiva il gelido dolore che gli schiacciava il petto farsi appena più leggero.

Kayla lo guardò con un’emozione imperscrutabile, prima di ricominciare a parlare.

-Come voi sapete, il Demone possiede la magia opposta alla nostra, la magia di Tenebra. Quando Grelkor comparve nelle Cinque Terre, forse perché la natura voleva mantenere una sorta di equilibrio, nacque  una bambina con un potere pari al suo, ma appartenente alla Luce.- gli occhi della donna si chiusero per un secondo; quando le palpebre si rialzarono, essi erano neri

-Ella divenne poi la Fanciulla che si sacrificò per sconfiggere il Demone. Ora che Grelkor è tornato, l’unica in grado di distruggerlo tramite il rito è Haris. Oppure l’intero Consiglio. Se noi cinque sommassimo il nostro potere, forse raggiungeremmo quello del Demone e potremmo sacrificarci al posto della ragazza.-

Le parole della donna aleggiarono per numerosi secondi senza che gli altri Saggi aprissero bocca, troppo presi dalle riflessioni.

-No.- la secca negazione di Ramak echeggiò nella sala, rompendo il silenzio –Mi dispiace Ferhion, ma il Consiglio è troppo importante per sacrificarlo, fosse anche per salvare tua figlia.-

Talok annuì vivacemente, nella sua espressione severa non c’era traccia del dolore che si intravedeva sui tratti rugosi del Saggio più anziano e che aveva scavato solchi profondi sul volto di Ferhion.

Thori rimase in silenzio a fissare le fiamme delle candele che tremolavano piano, sentendo un’insopportabile tristezza opprimergli il petto. Non aveva neanche trent’anni, amava la vita come solo un uomo in piena salute può fare, ma allo stesso modo concepiva anche il valore di quella degli altri. Alzò lo sguardo sulla donna, sostenendo i suoi occhi neri con un’espressione decisa.

-E’ vero, il Consiglio è importante, ma altri maghi potranno prendere il nostro posto. Haris ha il diritto di vivere, io sono pronto a sacrificarmi.-

Ferhion lo fissò con gratitudine, quindi si volse a guardare Kayla, mentre una nuova, fragile speranza compariva nel suo volto, in attesa di splendere o spegnersi del tutto.

La donna lo fissò di rimando, poi suoi occhi divennero azzurri ed il suo volto sembrò invecchiare all’improvviso.

-Dobbiamo essere tutti d’accordo per fare il rituale. E poi potrebbe non funzionare. Mi dispiace, tra qualche ora compiremo il rituale con Haris.-

 

Aster si rialzò dallo scomodo pavimento del sotterraneo, dirigendosi verso le scuderie dove riposava il suo cavallo.

Aveva sentito tutto.

Con gesti bruschi sellò lo stallone nero con cui era giunto nel villaggio, poi gli montò in groppa. Forse avrebbe dovuto ucciderli tutti, forse solamente quell’odioso Saggio dalla voce sprezzante, ma in quel momento aveva un altro scopo.

Una leggera pressione dei talloni, ed il cavallo cominciò la sua corsa.

   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Fantasy / Vai alla pagina dell'autore: bluemary