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Autore: Lollo    11/03/2006    18 recensioni
Questa fanfiction è dedicata a tutti i Drunks [strano, dal titolo non si sarebbe notato, eh?]. Siete fantastici!
'Basta. Aveva chiuso, davvero. Non gli avrebbe mai più rivolto la parola.
Chissene importava, tanto?!'

Questo è quello che dice lei. Ma tra tra dire e il fare...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Drunks

Drunks

 

 

Ok, forse un po’ le importava. Leggermente. Un po’ molto.

 

Si lasciò scivolare contro un albero fino a ritrovarsi seduta sull’erba, e si prese la testa tra le mani. Aveva un’assoluta, fastidiosissima voglia di piangere.

 

Non fece in tempo a lasciarsi andare che sentì la voce del maledetto raggiungerla. Sentiva che le stava correndo incontro.

 

-          Hermione!!!!

 

Stai ferma, non dire una parola, fai finta che non esista neanche!

 

Si alzò di botto e lo fissò con sguardo assassino. Lui sembrò non notarlo, trafelato com’era.

 

-          Ti ho cercata dappertutto...

 

Non parlare. Ricordati, non una singola parola con lui, mai più!

 

Gli afferrò un braccio e urlò: - Perchè diavolo non sei venuto??

 

Ron sembrò per un attimo frastornato, poi disse, quasi come se stesse parlando con una bambina piccola che non capiva la situazione: - Sì, se mi fai spiegare un secondo te lo dico anche...

 

Come osava rivolgersi a lei in quella maniera, come osava mostrarsi scocciato e infastidito da come lo aveva trattato? Era lei la vittima qui, la povera, dolce ed innocente vittima di quel carnefice deficiente!

 

Gli stinse più forte il braccio.

 

-          Ronald, mi auguro per la tua vita che ci sia una motivazione estremamente importante, plausibile e capibile!- ringhiò.

 

Oramai i suoi propositi di fare silenzio erano andati a farsi friggere. Ma era più forte di lei, come faceva a stare zitta quando avrebbe voluto mandarlo a quel paese per il resto della sua vita??

 

Lui parve per un attimo come interdetto, e fece una pausa. Poi disse: - Piton mi ha impedito di venire. –

 

Hermione strabuzzò gli occhi: - Piton ti ha impedito di venire?! – chiese incredula. Che cazzo voleva quell’altro adesso???

 

-          Sì... – continuò lui. – Voleva sapere dov’era Harry. –

 

Cominciava a non capirci davvero una beneamata mazza. – Voleva sapere dov’era Harry?? – ripetè. Ma insomma, non poteva dirle tutto di getto invece che fermarsi ogni due per tre e lasciarla sulle spine??

 

- Sì. Aveva la punizione con Piton oggi... solo che Harry non arrivava più. Quindi appena mi ha visto scendere le scale per andare alle carrozze per Hogsmeade, mi ha fermato e ha cominciato a farmi il terzo grado per sapere dov’era Harry e bla bla bla. -

Hermione fece cadere il braccio vicino al fianco, lasciandolo, ancora perplessa. Ci fu una pausa, poi lei disse: - E dov’è Harry?

 

-          Ma che ne so... quel rincoglionito... – mormorò, massaggiandosi il braccio.

 

Hermione si sentì improvvisamente più leggera, proprio come se le avessero estratto dallo stomaco un macigno di granito.

 

Forze superiori. Ecco perchè era arrivato in ritardo. Stava per sospirare e chiedergli scusa della sua reazione esagerata – in realtà non le sembrava per niente esagerata, ma non voleva che lui pensasse che fosse una matta ossessiva e paranoica – quando le venne in mente. Era arrivato in ritardo di ben mezz’ora. Quanto cavolo l’aveva trattenuto Piton? Al massimo dieci minuti! Cominciò di nuovo a vederci rosso. E ciò significava colo una cosa:

 

-          Scommetto che eri comunque in ritardo. – sibilò Hermione, riducendo gli occhi a due fessure. Ron alzò lo sguardo dal braccio su di lei.

-          Scommetto che ti sei alzato tardi, - continuò imperterrita. Lui cominciò ad arrossire.

-          Che ti sei ricordato all’ultimo secondo che dovevi venire! – concluse quasi gridando. La faccia di Ron adesso era dello steso colore dei suoi capelli, ma sentendo l’ultima frase cominciò a dire: - Ehi, no, aspetta un secondo...

 

Ma lei non lo lasciò finire. Gli tirò un ceffone più forte che potè, poi urlò: - E questo significa solo una cosa: che in fondo per te non era una cosa così importante!!!

 

E poi si girò e corse via.

 

*

 

- E questo significa solo una cosa: che in fondo per te non era una cosa così importante!!!

 

Non fece in tempo a capire cos’era successo che Hermione stava già correndo come una scheggia lontano da lui.

 

Si massaggiò la guancia dolorante. Maledizione. Perchè era dovuta andare a finire così? Perchè era così scemo, e aveva rovinato tutto? Però non era vero che si era scordato dell’appuntamento.

 

Diede un calcio all’albero, preso dalla rabbia. Un altro. E ancora, questa volta troppo forte, e si fece un male cane al piede. Proprio mentre stava saltellando su quello ancora sano, tenendosi l’altro con la mano, sentì la voce del maledetto raggiungerlo. Sentiva che gli stava correndo incontro.

 

-          Ron! Perchè non mi hai aspettato stamattina per andare assiem...? RON!

 

Ron gli si era slanciato addosso, e s ritrovarono distesi sull’erba uno sopra all’altro.

 

-          Tu! – disse, aggrappandosi ai capelli di Harry con le mani più forte che poteva per non tirargli un pugno sul muso, - Ma perchè sei così rincoglionito, mi chiedo!!

 

Harry lo afferrò per le mani mentre stava ancora blaterando incoerentemente contro di lui, e gridò: – Sta’ fermo! Ma che ho fatto, mi fai male!

 

Ron si alzò sbuffando da terra, pulendosi i pezzettini d’erba dai jeans, seguito da Harry che si massaggiava la testa scombussolato. – Si può sapere che cavolo ho fatto??

 

Ron lo fulminò con gli occhi e disse: - Avevi la punizione con Piton oggi, o sbaglio?

 

Harry lo fissò senza espressione, poi disse: - Eh?

-          Sei un caso perso, vero?

-          No, davvero dovevo andare da Piton oggi? Ma non era la settimana prossima?

-          Sì, sì. Convinto tu.

-          Noooo dai non ci posso credere! Sono troppo andato di testa!

-          Almeno l’hai capito, è già un passo avanti accettarlo.

-          Ma perchè mi hai menato, scusa?

 

Ron stette in silenzio. Non aveva la minima voglia di raccontargli la storia daccapo, adesso.

 

-          Te lo racconto più tardi, ok?

-          Oh, ma certo. Mi stacchi la testa, ma in fondo che diritto ho io di saperne il motivo?

-          Dai, davvero, te lo dico più tardi...

-          Vabbè, come ti pare...

 

Si lasciò cadere sull’erba. Dopo l’incredulità e la rabbia, stava iniziando a sentirsi depresso. E quando si sentiva depresso, voleva solo fare una cosa. Non era molto sana, però...

 

-          Senti, andiamo a berci qualcosa?

 

 

Continua...

 

Eccoci qui col nuovo capitolo... dato che era stata concepita come one-shot, credo che al massimo tra due capitoli finirà ^__^ non ho molto tempo per rispondere alle recensioni [cavolo, 22 recensioni °_°], ma ringrazio:

 

Tabita

Kamomilla

Vale82

EvaWeasley

Nunki

Danel14

Ramona55

Looky2504

Shinig Grint

Gigia990

Merilyn

SiJay

MitsukiAngel

Francy333

Dark Dreamer

Maria-chan

Amy March

Maddy

Robby

Call [immancabile cugy]

Romen Evans [immancabile cugy 2 – La Vendetta]

Suzako

 

Grazie mille!

 

 

Lollo

 

  
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