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Autore: misspepper    01/07/2011    4 recensioni
"Come se il boccino avesse letto i suoi pensieri, improvvisamente cambiò direzione scendendo vertiginosamente verso il basso.
- Albus, è troppo pericoloso. – disse Scorpius fermandosi a guardare.
Ma Albus era già sceso in picchiata verso il terreno di gioco.
Sugli spalti, tutti erano con il fiato sospeso: Harry si era alzato in piedi, così come Rose e Lily. Persino Julia non riusciva più a commentare.
- Mamma mia, se Albus sopravvive questa sarà una delle catture del boccino più emozionanti che Hogwarts possa ricordare. – esclamò Clark eccitato."
Dopo la Battaglia di Hogwarts, il mondo magico ha vissuto un lungo periodo di pace e prosperità nel segno della vittoria di Harry Potter su Lord Voldemort. Diciassette anni dopo, Albus Severus Potter e Rose Weasley approdano a Hogwarts, dove conosceranno Scorpius Malfoy, il tormentato figlio di Draco e Astoria, Julia Harris, timida ma coraggiosa purosangue e tanti altri nuovi amici.
Nonostante le antiche rivalità sembrino inizialmente prendere il sopravvento, durante il sesto anno misteriose forze oscure riapriranno i giochi.
Genere: Avventura, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Albus Severus Potter, Rose Weasley, Scorpius Malfoy, Un po' tutti | Coppie: Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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L’Espresso per Hogwarts aveva completato la sua corsa da un bel po’ di tempo.
Presto sarebbe cominciata la cerimonia dello Smistamento e Albus non poteva fare a meno di ripensare al giorno in cui era stato collocato a Grifondoro.
- James, ti ricordi il giorno del mio Smistamento? – chiese al fratello maggiore.
- Certo. Eri spaventato a morte.
Albus se lo ricordava. Ricordava il terrore che aveva provato quando il Cappello Parlante era sceso sui suoi occhi e aveva pronunciato il suo verdetto, dopo un tempo incredibilmente lungo.
Improvvisamente, Rose sbucò dal nulla e si sedette al tavolo dei Grifondoro accanto ad Albus, Julia, Lily e Hugo.
- Dove cavolo eri finita? – chiese Hugo osservandola.
La ragazza aveva gli occhi rossi e un po’ gonfi. Sembrava avesse pianto.
- Hai riparlato con quel Malfoy? – disse Albus irritato – Ti ha trattata male?
- No, ho chiuso con Scorpius. – tagliò corto l’altra.
James e Hugo alzarono i pugni in segno di vittoria, quando il professor Paciock richiamò l’attenzione degli studenti e fece segno di stare in silenzio.
La cerimonia stava per cominciare, esattamente come era accaduto sei anni prima.
 
(Hogwarts – Sala Grande, anno 2017)
 
James era seduto al tavolo dei Grifondoro, che era in gran fermento: i suoi occhi erano puntati sul vecchio sgabello posto di fronte a tutti, in mezzo alla Sala Grande.
Qualcuno vi aveva appoggiato sopra un cappello rattoppato e piuttosto malconcio.
- Ehi, James, comincia! – disse Theodora Thomas, strattonandogli la veste.
Il professore di Erbologia, Neville Paciock, si era alzato dal tavolo degli insegnanti: aveva tirato fuori da una tasca una lista e, con un tocco di bacchetta, l’aveva lasciata a fluttuare nell’aria.
- Erm erm. – si schiarì la voce ripetutamente.
Il brusio tra le tavolate andò scemando, finché non vi fu il più completo silenzio.
- Ragazzi – riprese Neville energicamente – oggi diamo il benvenuto agli studenti del primo anno. Inizia la cerimonia dello Smistamento! Vi chiedo di salutare calorosamente tutti i nuovi arrivati, senza dare importanza alla casa di appartenenza.
- A meno che non si tratti di un Serpeverde! – notò James con una certa sbruffoneria, raccogliendo risate e gesti di approvazione da tutti i suoi compagni.
Ricordava bene il momento del suo Smistamento: il Cappello Parlante non aveva avuto dubbi sulla sua collocazione. “Grifondoro!” aveva esclamato quasi immediatamente.
Come suo padre, aveva pensato James – ben felice di raggiungere il tavolo ornato di oro e porpora, ed essere accolto dai suoi amici già smistati.
Presto sarebbe toccato a Albus, ma prima vi erano altri studenti da sistemare.
- Alice Austin – chiamò Neville – vieni, accomodati.
Una ragazzina mingherlina e piena di lentiggini si sedette sullo sgabello.
Non era spaventata: era terrorizzata, con le ginocchia che tremavano sotto la gonna.
Il Cappello le fu posato sul capo e per qualche secondo tacque.
Poi si scosse un po’ e, infine, dette il suo verdetto.
- TASSOROSSO!
Il tavolo dei Tassorosso esplose in un tripudio di gioia ed applausi.
- Almeno il primo studente ad essere smistato non è Serpeverde. – disse James facendo un segno di approvazione ai suoi amici – È anche carina.
Lo smistamento degli studenti continuò con una certa rapidità e il Cappello sembrava saper bene dove mettere ogni ragazzo: solamente con un certo John Davis non riusciva a trovare pace. Quando infine aveva esclamato “GRIFONDORO!”, James si era alzato battendo forte le mani e facendo segno al nuovo arrivato di sedersi accanto al suo gruppo.
- Julia Harris! – gridò Neville scrutando la lista.
Clark ebbe un sussulto e James si avvicinò a lui.
- Vedrai che andrà tutto bene, tua sorella sarà dei nostri. – lo rassicurò.
Difatti, non appena il Cappello fu posato sulla testa della ragazza, non ebbe alcun dubbio nell’esclamare “GRIFONDORO!”.
Julia se lo sfilò immediatamente e corse verso la tavola dei Grifondoro, sedendosi accanto a suo fratello – che non riusciva a smettere di sorridere.
Quando Neville chiamò Scorpius Malfoy, James lo guardò di traverso: quel piccolo biondino con l’aria da angioletto non lo convinceva per niente.
 
Rose se ne stava a chiacchierare con Albus, in attesa dello Smistamento, fuori dalla porta della Sala Grande.
- E se finisco a Serpeverde? – continuava a ripetere il ragazzo in preda al panico.
- E se anche fosse? – gli rispondeva Rose – Non è mica la fine del mondo!
Ma Albus sembrava non prestarle più ascolto: la sua attenzione era stata catturata dal nome che il professor Paciock aveva appena pronunciato.
- Scorpius Malfoy!
Rose si fermò per un attimo.
Era quel ragazzo, il figlio di Draco Malfoy, che l’aveva aiutata a mettere i bagagli sul treno.

- Ehi, ma dove vai? – esclamò Albus mentre Rose si faceva largo tra gli studenti per guardare meglio nella Sala Grande.
Scorpius era seduto sullo sgabello e sul suo viso non vi era la minima traccia di paura, tensione o ansia; se ne stava tranquillo, con un’espressione rilassata, in attesa del verdetto del Cappello.
“Ti prego, non mandarlo a Serpeverde” pensò tra sé e sé Rose. Non sapeva perché desiderasse così tanto che Malfoy non finisse tra gli studenti più odiati di Hogwarts.
Probabilmente, si disse, provava semplicemente gratitudine per l’aiuto con i bagagli.
Ma il Cappello sembrò non aver dubbi.
- SERPEVERDE! – gridò con decisione, mentre l’aria si riempiva delle urla e degli applausi provenienti esclusivamente dalla tavolata dei Serpeverde.
Scorpius si alzò e si diresse lentamente verso i suoi nuovi compagni.
Forse fu un’impressione di Rose, ma le parve di veder apparire un’espressione contrita sul volto del ragazzo, anche se solo per qualche frazione di secondo.
- Beh, direi che non ha spezzato la tradizione – asserì Albus con gli occhi pieni di speranza – e magari il Cappello terrà conto anche della mia famiglia.
D’altronde sia i Weasley che i Potter erano sempre stati smistati nella casa di Grifondoro; e se poi era vero che contava anche il parere del diretto interessato...
- Potter! – esclamò Neville, senza poter evitare di sorridere – Albus Potter.
Albus rimase impietrito sulla soglia dell’ingresso.
- Vai, Al! – borbottò Rose dandogli uno spintone che per poco non lo fece cadere faccia in avanti di fronte a tutta la Sala Grande.
Il corridoio creatosi tra i tavoli delle quattro case verso lo sgabello sembrava allungarsi all’infinito, mentre i piedi tremanti di Albus si muovevano rapidamente verso la meta; quando passò accanto al posto del fratello, James gli sussurrò un “se vai lì con questo terrore dubito che finirai a Grifondoro!”, mentre Julia cercò di rassicurarlo con lo sguardo.
Rose lo osservava con apprensione: presto sarebbe toccato anche a lei.
Albus si sedette sullo sgabello e chiuse gli occhi quando il Cappello gli fu posato in testa. Una vocetta iniziò a parlargli, una voce che poteva sentire solamente lui.
- Aah, interessante – mormorò il Cappello Parlante – un altro Potter! Ma tu sei diverso da tuo fratello, non è vero? Sei molto più simile a tuo padre. Ricordo bene tuo padre. Non voleva finire a tutti i costi a Serpeverde.
Albus deglutì.
- E nemmeno tu lo vuoi. Non capisco il perché, caro ragazzo. L’uomo di cui porti il nome, Severus Piton, era un Serpeverde. Ed era un uomo molto coraggioso.
- Ti prego, io non voglio andare là. – sussurrò Albus impercettibilmente.
- Eppure non hai quel lato oscuro che possedeva tuo padre. Ma c’è qualcosa, c’è qualcosa. È una decisione difficile, caro ragazzo. C’è qualcosa di “buio” in te.
Albus fu preso dal terrore: cosa intendeva con “buio”?
- Albus Severus Potter – bisbigliò il Cappello con tono altisonante – che nome impegnativo hanno scelto i tuoi genitori.
Albus tentò di mantenere il sangue freddo, mentre ripeteva a se stesso che niente gli avrebbe impedito di raggiungere suo fratello e la sua famiglia al tavolo dei Grifondoro.
- Sei troppo giovane, ragazzo mio. – constatò il Cappello – Solo il tempo dirà chi sei veramente. Ma per adesso, credo che ti troverai benissimo tra i GRIFONDORO!
L’ultima parola fu pronunciata ad alta voce e la Sala Grande sembrò esplodere.
Albus tirò un sospiro di sollievo e corse a tutta velocità verso James e Julia, sedendosi accanto a loro e stringendo le mani di tutti.
- Bel lavoro, Al! – si complimentò Clark.
- Forte! L’ennesimo Potter è tra di noi! – esclamò un ragazzo sconosciuto.
- E smettila di tremare, cuor di leone! – ridacchiò James dandogli una pacca sulla spalla. Albus rise insieme al fratello: era come se si fosse tolto un peso dal cuore.
- Weasley! – chiamò ancora una volta Neville e ancora una volta sorrise – Rose.
Rose si mosse speditamente verso lo sgabello, salutò il professor Paciock e aspettò in silenzio che il Cappello le parlasse.
- Mmm, gran cervello. – mormorò quest’ultimo – Sicuramente ripreso da tua madre, la signorina Granger. Quanto avrei desiderato vederla tra le fila di Corvonero.
- Mia madre aveva un gran coraggio. – si sentì di rispondere Rose.
- E anche tu lo possiedi – annuì il Cappello – come tutti i Weasley, d’altronde.
Albus guardava attentamente la scena, cercando di capire: perché diavolo ci stava mettendo così tanto?
- Un cervello come il tuo sarà pure sprecato tra i Grifondoro, ma con un cuore così virtuoso e coraggioso, sarebbe pura follia mandarti a Corvonero. Quindi... GRIFONDORO! – disse il Cappello gridando l’ultima parola.
Rose si alzò di scatto dallo sgabello e corse a sedersi al tavolo dei Grifondoro.
Tra gli abbracci e i complimenti da parte di tutti – “Mitica Rosie! Almeno lo zio Ron non ti diserederà!” avevano esclamato in coro Fred e Roxanne – Rose lanciò uno sguardo al tavolo dei Serpeverde, dove Scorpius sembrava immerso in una fitta conversazione con Nott e Zabini.
Non seppe mai che quando si era decisa a guardare da un’altra parte, gli occhi color ghiaccio di Malfoy si erano posati sulla sua figura.

 

  
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