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Autore: Flower of Eternity    15/03/2006    2 recensioni
Sazare il mago oscuro, Tarandryleena la mezz'elfa dal lato tenebroso, Zalina la cantastorie libertina e Melios il bell'avventuriero innamorato di ogni donna del mondo.
E molti altri.
Una storia semplice, senza nessuna pretesa tranne forse quella di donarvi qualche sorriso, o addirittura un'emozione.
Non ho mai provato a gettarmi in una storia originale. Spero di esserne all'altezza. Chi volesse lasciarmi dei consigli, sappia che sono molto ben accetti.
Genere: Avventura, Fantasy, Mistero, Romantico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO SECONDO

“Mangia.”
Non se lo fece ripete due volte. Si lanciò voracemente sul pane e i formaggi che lui le aveva posto innanzi, ingurgitandoli come un cane affamato. In effetti, considerata la scarsa dieta delle prigioni, pane e formaggio potevano essere considerati a pieno titolo delle pietanze da re.
“Un poco di contegno!” La sgridò immediatamente Sazare; Tarandryleena alzò timidamente lo sguardo, osservandolo sorpresa. Da poco era sorta l’alba, un timido e freddo sole che, strisciando tra i secchi alberi morti, illuminava a tratti il loro provvisorio rifugio nella foresta. Finalmente, grazie a questa luce, lei poté studiarlo un po’ meglio.
“Sei un mago?”
“Ovviamente, sì.”
Lo sguardo era severo, terribilmente severo. E i capelli, che nella notte erano apparsi come semplicemente neri, esplosero alla luce solare in caratteristici e magnetici riflessi bluastri. La tunica era lunga, ma stretta e pratica, con una cintura di corda in vita, alla quale era fissato un medaglione in cristallo, di forma romboide.
“Perché mi hai liberata?”
Lui non rispose subito; la fissò come uno scienziato pazzo fissa la cavia prima di vivisezionarla. Una cosa non esattanente rassicurante.
“Sai perché sei stata rinchiusa in quella cella?”
“Perché ribatti alla mia domanda con un’altra domanda?”
“Mi vuoi rispondere, o no?”
Tacquero. Non era un buon inizio.
Sazare interruppe il silenzio fischiando leggermente e alzando un braccio verso il cielo. Quasi subito, su di esso atterrò un temibile corvo, il cui piumaggio ricordava incredibilmente il colore dei capelli del mago; lui lo carezzò con delicatezza, incredibilmente pieno di affetto. L’animale ricambiò la cortesia con un gentile verso gracchiato.
“Controlla che nessuno ci stia seguendo.” Mormorò, levando il braccio verso l’alto, e lasciandolo decollare. L’uccello sembrò aver compreso l’ordine, dato che si sollevò in ampi cerchi, studiando con occhi attenti l’intera zona.
“Adesso ascoltami bene.” Tornò a concentrare la sua attenzione sulla povera Tarandyleena, la quale aveva appena finito di spazzolarsi tutto il cibo che le era stato messo a disposizione. “Non ti ho liberato per cortesia, siine certa.”
“E allora perché?”
“Sai perché sei stata imprigionata, o no?” Sbottò, pericolosamente innervosito.
Si trattenne a fatica dal protestare del fatto che la sua domanda fosse stata nuovamente palleggiata con un’altra, e decise di farlo contento con una risposta:
“Perché esplodo.” Mormorò a mezza voce, abbassando il capo. “Quando… non lo faccio apposta… ma quando mi… arrabbio, io…”
“Appunto. Come tutti gli stregoni: incontrollabile.” Scosse il capo, con evidente disapprovazione per la categoria. “L’unica cosa che ti distingue dagli altri sono i tuoi poteri immensi. Sei pericolosa”
Tarandryleena non ritenne opportuno rispondere: era curiosa di vedere dove quello strano ma carismatico individuo volesse andare a parare.
“So anche che, quando un incantesimo ti indebolisce troppo, tendi a… chiedere energia in prestito.” Fece una pausa ad affetto. “E so che questi prestiti solitamente sono mortali.”
“E’ una reazione istintiva anche quella…” Adesso l’aveva mortificata. Orribili ricordi le tornarono alla mente, quasi costringendola a stringere gli occhi per scacciarli.
“Ho conosciuto cani meglio addestrati di te.” Fu il gentile e premuroso commento. “Da oggi in poi, tu eseguirai i miei ordini. Senza fiatare.”
“E perché mai?” Si stupì la giovane.
“Perché ti ho liberato. Perché sei ricercata. Perché senza di me combineresti solo danni. Vuoi sentire altri perché?”
“No, grazie.”
“No grazie, maestro.”
“Sì, maestro .” Ma non vi era ostilità nella sua voce. Per anni aveva vissuto nelle tenebre, in compagnia di topi e carcerieri; per quanto scontroso, questo era l’unico essere umano che dimostrava un minimo interesse per la sua persona. E non fu un dispiacere sapere che, grazie a lui, forse presto avrebbe potuto imparare a controllarsi. E risultare assai meno pericolosa.
“Molto bene. Come prima cosa…”
Ad interromperli intervenne il corvo, che, con grazia, tornò dal suo padrone. Nei dintorni era tutto sicuro.
“Scusa, ma tu cosa ci guadagni?” Se ne uscì improvvisamente lei, senza potersi trattenere. Sazare la fulminò con lo sguardo, e lei si spicciò ad aggiungere: “Cosa ci guadagni, maestro ?”
“Nulla. Ovviamente, nulla.” Rispose, con un tono talmente glaciale, da far rabbrividire persino un morto.





Ok, ci sono i primi due capitoli!
Ringrazio molto chi mi ha già recensita... le prime recensioni sono quelle che ti fanno dire: wah, ma allora qualcuno legge! A qualcuno piace! E cominci a saltellare per la stanza, inciampando in qualcosa fuori posto e battendo la testa contro uno spigolo...
Spero che la storia stia prendendo una piega a voi gradita; i primi capitoli sono sempre un po' ostici, perché bisogna seminare la trama... ma presto la storia assumerà un bel ritmo, o almeno lo spero!
A presto, aspetto vostri consigli!
  
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