capitolo 2° Jared Lupin
Era passata una settimana dall'arrivo ad Hogwarts.
Harry Potter,che aveva appena scoperto la magia e il mondo magico,era estasiato da quella nuova realtà.
Le lezioni,escludendo pozioni ovviamente,calcolando che odiava già a morte Piton,erano per lui esperienze
fantastiche,che gli permettevano di avvicinarsi ogni giorno di più a quel mondo.Il suo mondo.
Harry Potter non aveva mai sentito sua la vita che aveva condotto fino ad allora con gli zii.Loro lo
escludevano da una vita normale,facendolo sentire un reietto.Non aveva mai avuto nulla in comune con
nessuno,e in modo inconsapevole aveva sempre saputo di non appartenere a quell'esistenza.Ora,per la prima
volta in dieci anni,Harry Potter si sentiva al suo posto,non era più un reietto.Harry Potter si sentiva a casa.
Harry era un mago.
Al suo fianco Ron sbuffò.
"Possibile che sia così noioso??"
Le lamentele dell'amico lo fecero ridere.Era felicissimo di quella nuova,stupenda amicizia.
"Ron è la centesima volta che lo ripeti...Hei guarda c'è Hermione!
Hei Hermione."
La ragazza si girò verso di loro.I capelli erano una massa intricata di ricci e la sua schiena era curva per il
peso dei libri che portava con sè.
"Ragazzi."
Ron sbuffò di nuovo,forse per il tono un pò troppo saccente della grifoncina.
"Stavi tornando in Sala Comune?"
"Sì torno ora dalla biblioteca,non sapete quanti libri interessanti vi siano."
"Sarà!Ma è solo la prima settimana di scuola,non dovresti chiuderti già in quel buco a studiare."
"Solo perchè tu RONALD non hai intenzione di sfruttare l'occasione unica di poter studiare in questa scuola,
non vuol dire che gli altri debbano seguire il tuo esempio.C'è chi ha serie motivazioni e ha intenzione di
impegnarsi QUI!Non è vero Harry?"
Harry però non le rispose:si era fermato a fissare il corridoio in cui erano finiti.
Non c'era nessuno in giro,eccetto due figure imponenti appoggiate al muro,che riconobbe come Mulciber,e
Theodore Nott,entrambi serpeverde,il primo del settimo anno,mentre l'altro del primo.
Anche i suoi compagni ora si erano accorti dei due.
Nott si staccò dal muro,seguito subito dall'altro e iniziò a dire:
"Ma guarda guardam chi abbiamo qui.Harry Potter.Il ragazzo che è sopravvissuto."
Il giovane grifondoro sentì una grande rabbia e un forte dolore a quelle parole.
Sopravvissuto? A chi?
A quell'essere ignoto,eppure tanto odiato chiamato Lord Voldemort?
Alla morte?
Oppure ai suoi genitori?
Alle due persone che aveva sempre desiderato conoscere;le due persone che più di tutti avrebbe dovuto
conoscere,alle quali però non riusciva ad associare nemmeno un volto?
Perchè?Perchè lui era dovuto sopravvivere?
Hermione notando il suo sguardo triste intervenne.
"Cosa volete da noi?"
"Noi?Taci schifosa mocciosetta mezzosangue!Non sei degna della nostra attenzione.Non dovresti nemmeno
essere qui.Ti faremo capire noi quale è il tuo posto!"Disse Mulciber avanzando verso di lei minaccioso.
"Non osare..."Ron si mise davanti alla ragazzina,orripilato da quelle parole.Lei aveva lo sguardo puntato sul
serpeverde,pietrificata da quella che un angolo della sua mente le diceva essere la verità.
Tu non appartieni a questo mondo Hermione Granger....
"Altrimenti cosa gli fai è Weasley?Lo punirai con una delle cianfrusaglie babbane di quel traditore del tuo
fetido padre?"
"TACI!"Hrry urlò,nero di rabbia.
"Tu non vali nemmeno la metà di loro due.Non permetterti di parlare così.Sei solo un idiota."
Il più grande tra le due serpi si voltò verso di lui carico d'odio.
Harry si ritrovò sbattuto al muro,con la bacchetta dell'altro puntata alla gola.
"Ripetilo sfregiato se ne hai...hn?"
"Cosa Mulcy il coraggio?Ma senti chi parla,te la prendi con i ragazzini indifesi,e invece con i superiori scappi
e strisci...che schifo!"
Una voce femminile carica di disprezzo e odio arrivò alle orecchie del giovane Grifone,che ne rimase
incantato.Nonostante il ribrezzo era sensuale e ammaliante,come una melodia remota e passionale.
Poi li vide.
Due occhi d'oro,che bruciavano come soli infuocati,comparvero alle spalle del suo assalitore.Erano oscurati
dall'odio e da una furia cieca.
"Lascialo..."Il suo sibilo gelido fece tremare tutti i presenti.
Poi la pressione del corpo di Mulciber scomparve,e Harry scivolò al suolo.
Il nuovo arrivato aveva sbattuto il suo aggressore contro la parete e lo fissava gelido.
"Lupin lasciami subito o giuro che te ne pentirai!"
"Non provarci!Non provare mai più a torcergli anche un solo capello,o giuro che ti farò vivere il peggiore dei
tuoi incubi.Non ti avvicinare a Harry o a nessuno dei suoi amici o la pagherai.Mi conosci Mulciber,sai di cosa
sono capace..."
Detto ciò lo spintonò di lato e si avvicinò al giovane Potter,aiutandolo ad alzarsi.
Harry lo fissò stupito.Perchè quello sconosciuto aveva tanta premura nei suoi confronti?
Poi si ricordò di avere già incontrato quelle iridi d'oro:le aveva incrociate molte volte,scoprendo il suo
sguardo su di sè.
Rimase ad osservarlo.
Aveva i capelli corti rossi come il sangue,era alto e slanciato,e il suo fisico era asciutto e al contempo
muscoloso.L'oro degli occhi risaltava grazie anche al colore del capo.
"Stai bene Harry?"
"Sì io...grazie."L'altro si sciolse in un sorriso sincero.
"Comunque piacere."
"Piacere mio Harry.Io sono Jared,Jared Lupin."