Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: MaryElizabethVictoria    06/07/2011    2 recensioni
Harry Potter è tornato, Hermione Granger ha paura, Ron Weasley è impazzito, Draco Malfoy non è sconfitto, qualcuno che abita il castello di Hogwarts ha un piano e strani eventi cominciano ad accadere intorno a vecchi e nuovi protagonisti.
Può essere letta come seguito di 'Photograph' oppure come storia a sè...buona lettura!!!
Genere: Avventura, Mistero, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Hermione Granger, Nuovo personaggio, Ron Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 





La prima notte trascorse tranquillamente eccetto per quando un ragazzo cadde dal terzo piano di letti a castello e una ragazza si svegliò strillando per aver  scoperto una nidiata di ratti sotto le sue coperte. Era ormai tragicamente chiaro che nessuno di loro aspiranti auror si era mai  sprecato ad imparare semplici incantesimi di pulizia. Harry dormì a stento continuando a rigirarsi la collana tra le mani pensieroso. Era stupido pensarlo, ma quel gioiello sembrava diventare sempre più liscio e brillante man mano che passava  tra le sue dita. E una strana idea gli balenò nella mente.

Stava per cominciare il suo primo giorno di addestramento e all'ovvia tensione si aggiungeva un fastidioso senso di inadeguatezza. 'Una protezione contro forze oscure' recitava il biglietto. In fondo che male poteva fare un po' di protezione in più? Inoltre era un regalo da parte di A. , poteva essere A come Albus?

 Eppure una parte di lui gli suggeriva di non correre il rischio, date le sue precedenti esperienze con gli oggetti misteriosi trovati per caso. Poteva essere una trappola, ma ormai chi avrebbe potuto desiderare fargli del male?

Trepidante, Harry si fece passare la catenina intorno al collo. Attese qualche minuto ma non successe niente. La collana rimaneva immota e fredda a contatto con la sua pelle come un qualsiasi gioiello.

-Che cosa significa?- sentì una voce femminile piuttosto irritata salire progressivamente di volume.

Qualcun altro rise.

-Oh, questi? Li abbiamo solo messi al loro posto... dove anche voi dovreste stare.

Harry si alzò insieme agli altri ragazzi della camerata  avvicinandosi alla fonte del tumulto. Scoprì così che i bauli di Draco e di Arya erano stati svuotati nottetempo e il loro contenuto, vestiti ed altri effetti personali, ora giaceva indiscriminatamente insieme alla spazzatura che i ragazzi avevano ammucchiato la sera prima. I due ora stavano salvando il salvabile a colpi di bacchetta, Arya sembrava la più inviperita mentre Draco sembrava quasi aspettarsi qualcosa del genere. Harry continuava a non spiegarsi il suo atteggiamento così dimesso, certo, la guerra aveva cambiato molte cose ma vedere Malfoy che non reagiva a una provocazione quando lui stesso ne aveva impartite molte in passato gli sembrava surreale.

Qualunque fosse la ragione del suo atteggiamento Draco non riuscì a frenare Arya, che al contrario aveva già indirizzato uno schiantesimo verso un ragazzo che si era permesso di commentare il colore della sua biancheria sparsa sul pavimento. La reazione degli altri fu violenta e immediata e presto lei e Draco si ritrovarono circondati da una decina di bacchette alzate.

-Questo è solo un avvertimento-  disse un ragazzo scuro e robusto facendosi avanti calpestando volutamente una pila di vestiti- non siete i benvenuti qui, nessuno dei due, e non avete motivo di restare.

-Le nostre motivazioni non ti riguardano- ribattè Draco, che Harry notò essere insolitamente calmo- e adesso levati di torno insieme ai tuoi coraggiosi amici.

-Non mi piace avere a che fare con i Mangiamorte, Malfoy - ribattè questi senza accennare a spostarsi di un millimetro- ... e nemmeno coi loro figli - aggiunse rivolto ad Arya, il cui volto ora minacciava tempesta.

-Credi di farmi paura Morgan Shakebolt?Solo perchè tuo padre è il nuovo Ministro della Magia, ma non lo sai che i ministri vanno e vengono, specialmente di questi tempi...- concluse la ragazza con un vago accenno di minaccia che non passò inosservato.

Infatti Morgan Shakebolt si irrigidì e gonfiò il petto in maniera impressionante, fece un passo avanti mentre la mano che impugnava la bacchetta ebbe un fremito.

-Ripetilo se ne hai il coraggio- ringhiò rivolto ad Arya, che a sua volta sembrava pronta allo scontro.

-Te la prendi con una ragazza Shakebolt? - anche Draco fece un passo avanti-Avevo sentito che i Grifondoro fossero cavallereschi.

-D'accordo, adesso basta- Harry si portò al centro del semicerchio tra i tre contendenti- non è questo il momento, l'istruttore ci aspetta.

-Oh, San Potter...cosa faremmo senza di lui e i suoi preziosi consigli?!- commentò Draco sarcastico.

-L'hai sentito: questo schifoso Mangiamorte vuole farsi spaccare la faccia. Sarebbe poco cavalleresco non accontentarlo - infierì Morgan.

Gli altri ragazzi fiutando la rissa si erano già posizionati agli angoli di un immaginario ring, gli sguardi che vagavano ansiosi da Harry, a Morgan , a Draco.

-Ho detto di lasciar perdere- ripetè Harry con fermezza- Siamo tutti qui per l'addestramento giusto? Abbiamo un obbiettivo in comune ma non lo raggiungeremo mai se cominciamo ad azzuffarci  tra di noi... dopo dovremo pensare insieme anche ad una soluzione per gli alloggi, non sarà un problema se ci metteremo d'accordo nel fare dei turni.

Morgan si guardò intorno torvo, ma era chiaro che la maggior parte degli altri stava  dalla parte di Harry, dopotutto era lui il loro salvatore, l'eroe del momento. Decise quindi di lasciar perdere la lite come gli era stato consigliato, ma prima di uscire sbarrò la strada ad Harry con il suo fisico imponente.

-Giusto per la cronaca Potter - sibilò- Io non mi darei troppe arie solo perchè questo branco di rammolliti ti ritiene un dio in terra . Sappiamo entrambi che senza l'aiuto di mio padre e di un centinaio di altri eroi come lui a quest'ora tutto sarebbe perso e tu saresti morto.

-Non ho mai detto di avere fatto tutto da solo- chiarì Harry, fermo sul posto  - Non so dove sarei ora senza il sostegno dei miei amici, la fiducia di quelli che hanno creduto in me fino alla fine e il sacrificio di tante persone  a me care ... ma so che se non ti sposti da davanti adesso te ne farò pentire.

Harry era stanco. Stanco di quelli che dubitavano del fatto che potesse combinare qualcosa da solo come di quelli che lo credevano onnipotente. Aveva sperato che la fine della guerra potesse servire a questo, ad essere solo Harry Potter, recluta del Dipartimento Auror, senza dover continuamente fare i conti con quello che gli altri si aspettavano da lui. Ora era determinato a diventare un auror con le sue sole forze ed era pronto ad abbattere qualunque ostacolo  si frapponesse tra lui e il suo obbiettivo, anche se costui aveva la corporatura di un armadio.

Perfino Morgan Shakebolt avvertì quella determinazione bruciare nei suoi occhi perchè, pur controvoglia,  si spostò per lasciarlo passare senza aggiungere altro.

-Sei meno un quarto gente, muoviamoci- concluse Harry ancora ardente, nessun altro osò commentare e lo seguirono in silenzio, perfino lo sguardo così sprezzante di Arya Black tradì uno sprazzo di ammirazione per il suo temperamento.

 Harry si sentiva stranamente appagato del suo ruolo di leader  e la collana di smeraldo brillò sotto la sua camicia, o almeno così gli sembrò.

Alle sei meno cinque erano tutti schierati in sala grande, pronti per cominciare il primo giorno di addestramento.

Tutti tranne l'Istruttore Capo Allock che non si fece vivo fino alle nove e un quarto, spettinato e ancora mezzo dormiente.  Indossava la stessa divisa blu notte della sera prima,  solo che ora recava evidenti segni di rossetto sul colletto della camicia spiegazzata.

-Scusate tanto ragazzi...- biascicò mentre si stiracchiava con calma- credo di aver approfittato un po' troppo dell'ospitalità del talamo di una deliziosa amica. I maschietti sanno quello che intendo, giusto? Ricordate ragazzi: le donne vanno sempre trattate come fiori delicati, fatelo e la loro corolla si schiuderà per voi ogni qual volta lo desidererete- annuì  con sè stesso come se avesse appena proferito una grande verità.

-Signore... e l'addestramento?- chiese qualcuno poco dopo.

-Oh, giusto!Visto che ci siamo tutti possiamo anche cominciare- disse con disinvoltura, come se non fosse colpa sua lo scandaloso ritardo con cui avrebbero cominciato- innanzi tutto vorrei farmi un'idea di quello che è il vostro livello iniziale, perciò vorrei che tutti ora mi facessero vedere come sanno far levitare queste sedie...

Nessuno si sarebbe mai aspettato una richiesta così facile.

-...senza usare la bacchetta- concluse l'istruttore, cancellando all'istante molti sorrisi.

Seguirono cori di sentite proteste.

-Ma come?

-Senza usare la bacchetta?!

-E' impossibile!

-Dovete solo trovare il modo di canalizzare la vostra magia attraverso al concentrazione - spiegò Ben Allock tranquillamente- dovete vederlo nella vostra testa. Un auror deve saper usare la bacchetta, certamente, ma deve anche saper sfruttare qualsiasi altra arma a sua disposizione. E si dà il caso che la vostra mente sia anche la vostra arma migliore.

L'istruttore tese un braccio e la pesante sedia di mogano davanti a lui si mise a fluttuare a circa venti centimetri dal pavimento .

-Naturalmente senza bacchetta si possono compiere solo piccoli incantesimi come questo, che tuttavia possono rivelarsi molto utili se mai vi troverete disarmati di fronte al vostro avversario- proseguì - ora provate voi, usate la mente!

I ragazzi entusiasmati fecero subito un tentativo, ma i loro sforzi portarono a ben pochi risultati. Qualcuno riuscì  a far traballare la sua sedia, altri la sollevarono appena.

-Continuate a provare, non scoraggiatevi! Concentrazione- continuava a ripetere Allock, girando tra di loro per distribuire consigli e incoraggiamenti- Molto bene così. Guardate, la signorina Black ce l'ha fatta!

In effetti la sedia di Arya si era sollevata un po' più delle altre salvo poi finire addosso a un altro ragazzo, facendolo capitolare a terra.

- Non l'ho fatto apposta- disse la ragazza senza la minima convinzione.

Non appena ebbe raggiunto la concentrazione adeguata la sedia di Harry spiccò un balzo in alto che fece restare tutti ammutoliti... e non era nemmeno così difficile come si aspettava! Era quello che provava  in quel momento, come se potesse irradiare potere da tutti i pori della sua pelle. Poteva fare di più, se lo sentiva.

Quando anche un tavolo dall'aspetto massiccio si sollevò di un paio di centimetri da terra tutti lo fissarono ammirati. Partì un caloroso applauso , in fondo non ci si poteva aspettare nulla di meno dal Prescelto.

-Ottimo! Ottimo, signor Potter!- cinguettò Allock.

Harry dovette ricredersi sulla sua ipotesi iniziale, anche se era un libertino senza pudore Ben Allock era davvero un bravo insegnante. Grazie a lui alla fine della giornata tutti erano riusciti a sollevare qualcosa senza usare la bacchetta. In compenso si sentivano enormemente svuotati della propria energia, che senza l'ausilio della bacchetta poteva essere difficilmente controllata.

Harry al contrario non si sentiva affaticato per niente,anzi... era come se le sue energie si fossero moltiplicate. Provava una sensazione edificante quanto un'overdose di Felix Felicis, tanto che non riusciva più a  ricordare come mai avesse temuto tanto di non essere all'altezza di diventare un auror. Ormai poteva fare qualsiasi cosa.

-Tu, prima l'hai fatto apposta-accusò il ragazzo di prima rivolto verso Arya - pretendo delle scuse!

-Se non sei abbastanza sveglio da schivare una sedia mi domando cosa farai con una maledizione- rispose lei tranquillamente- e vorresti diventare un auror? Per favore...

-E tu allora? E' risaputo che tutta la tua famiglia stava con tu-sai-chi ... poi se permetti, sono stati eliminati uno dopo l'altro ed è stato meglio così.

Harry, fiutando l'aria che tirava e forte del suo  ruolo di leader, si mise di nuovo in mezzo.

-Non ci saranno altri incidenti di questo tipo, mi sono spiegato?- disse a voce alta  rivolto a tutti, che con un certo timore si avviarono verso gli alloggi in silenzio, poi si rivolse direttamente ad Arya -Quanto a te... ti conviene smetterla di provocare gli altri, non sai come potrebbero reagire.

-Altrimenti?- cantilenò la ragazza in tono di sfida.

Con una irruenza che non gli apparteneva Harry la sbatté al muro più vicino tenendola per i polsi.
La pietra della sua collana riluceva come non mai da sotto la maglietta.

-Altrimenti potrei arrabbiarmi sul serio - scandì lentamente.

-Magari voglio vederti arrabbiato- ribattè lei - sento cose troppo diverse sul Prescelto, magari voglio vedere di cosa sei davvero capace.

Per tutta risposta Harry la schiacciò maggiormente tra il suo corpo e il muro. Le percorse il profilo dell'orecchio con la lingua facendola ansimare  sorpresa per poi morderle il lobo abbastanza forte da fare uscire qualche goccia di sangue.

-Ti conviene non scoprirlo mai...- ma una parte di lui si rese conto che non poteva essere la sua voce a parlare.

Gli piaceva il sapore di quel sangue. Avrebbe voluto averne di più e già che c'era avrebbe potuto avere anche qualcos'altro da quella piccola impudente... Solo il pensiero improvviso di Ginny che gli attraversò dolorosamente il cervello  lo costrinse a fermarsi. Lasciò la presa sui suoi polsi e si allontanò il più velocemente possibile.

Perchè l'aveva fatto?

Non era stato lui a fare o pensare quelle cose, o almeno non direttamente... era stata la collana a indurlo a questo? Harry se la tolse immediatamente ed in effetti ora si sentiva più lucido e tremendamente in colpa per il suo atteggiamento di poco prima. Si rese anche conto che indossarla era stata una pessima idea, una di quelle che Hermione gli avrebbe impedito anche solo di concepire.

Doveva sbarazzarsene al più presto,prima che una scena come quella di prima potesse ripetersi. Senza pensarci troppo gettò la collana nel caminetto. Questa non appena venne in contatto con le fiamme emise un basso sibilo, potevano essere delle parole in serpentese, ma Harry non avrebbe saputo dirlo con certezza avendo perso la capacità di parlarlo insieme al frammento di anima di Voldemort.

 Poi improvvisamente la collana, come mossa da una volontà propria, tornò indietro avvinghiandosi al suo collo e cominciando a stringerlo in una morsa spietata. Harry lottò contro il gioiello maledetto,ma inutilmente. Se solo avesse tolto una mano dalla gola per riuscire a prendere la bacchetta lo avrebbe strangolato.

-Finite Incantate.

Harry si ritrovò ansimante sul pavimento, qualcuno era intervenuto con un incantesimo per liberarlo dalla presa della collana, che adesso si contorceva poco lontana da lui come avrebbero fatto  le spire di un serpente. Sollevò lo sguardo incredulo verso il mago che stava a pochi passi da lui.

-Mi hai salvato la vita...- rantolò.

-Davvero ? Siamo pari allora- commentò freddamente Draco Malfoy.

-Perchè?- ansimò di nuovo Harry massaggiandosi il collo dolorante con una mano.

-Oh, non t'illudere Potter : questo non fa di noi migliori amici- chiarì il ragazzo-  Se fossi crepato così quando io sono l'unica persona nei paraggi a chi credi avrebbero dato la colpa della tua stupidità?! E in questo momento non posso proprio permettermi un'accusa di omicidio.

-Certo che no, interferirebbe coi tuoi piani- insinuò Harry.

-Piani?- Draco trattenne a stento una risata priva di allegria- Non ci arrivi proprio vero?Ho chiuso coi piani. Ho chiuso con te e la tua banda di ficcanaso. Non voglio problemi, ma naturalmente mi illudo dato che dove sei tu i problemi non sembrano mai venire a mancare...Detesto questo posto e non ci avrei mai più messo piede se solo non...

-Se solo...- Harry lo esortò a continuare.

-E' una delle condizioni- confessò infine, come se gli costasse uno sforzo notevole- per il rilascio sulla parola dei miei genitori. Devo diventare un auror a qualsiasi costo Potter e se dovrò continuare a salvarti la vita per riuscirci sta pur certo che lo farò.

E non ne sembrava particolarmente felice.

A fronte di quella rivelazione entrambi evitarono di guardarsi in faccia, l'attenzione di Harry fu attirata  quindi dalla collana che aveva smesso di dibattersi e giaceva ora immota sul pavimento.

-Ehi, quello non c'era prima!- esclamò indicando uno stemma nero inciso sulla pietra che a quanto pare le fiamme avevano rivelato- Che cosa significa?

Anche Draco ora fissava il gioiello con interesse o forse era solo sollevato di poter cambiare argomento.

-E' lo stemma dei Gaunt...andiamo, tutti i  maghi  lo sanno-sottolineò,  e ovviamente per maghi intendeva i purosangue- si dice che i Gaunt siano gli ultimi discendenti rimasti di Salazar Serpeverde. Ma questa non può essere...Come l'hai avuta?

-Qualcuno me l'ha lasciata con un biglietto- tagliò corto Harry.

I Gaunt, pensava intanto, tanto per cambiare gli antenati di Voldemort erano implicati.

-La leggenda dice che Salazar possedesse un amuleto... una collana che accresceva a dismisura i poteri del mago che la portava, ma allo stesso tempo poteva far riaffiorare la sua parte più oscura e ambiziosa- continuò Draco - per volere degli altri fondatori egli stesso smise di portarla e da allora se ne è persa traccia.

Tutto in effetti tornava: la sensazione di onnipotenza che l'aveva pervaso mentre la indossava, il suo potere che sentiva crescere ed espandersi fino ad offuscargli la ragione. Il gioiello di Salazar gli era stato mandato da A.  che a questo punto non poteva essere Silente.

A. voleva la sua morte? A come Arya, pensò.

-Cosa sai di Arya Black?- chiese tutto d'un fiato.

-Non è stata lei se è quello che stai pensando- Draco sembrava avergli letto nel pensiero- Non lo farebbe mai, anche lei ci tiene a diventare un auror senza...incidenti di percorso.

-Sembri conoscerla molto bene- insistette Harry.

-Non molto, per la verità- lo corresse Draco - ma siamo imparentati alla lontana: suo padre Regulus era un cugino di mia madre e sua madre era una Hardgraves, che è un'altra famiglia purosangue che ha dei capostipiti in comune con i Malfoy ...

 Harry si dovette sorbire un breve comizio sulle nobili origini del casato prima di ottenere altre informazioni più sostanziose.

-...comunque lei non l'ha nemmeno vista la guerra. Viveva  in Francia con degli zii da quando i suoi genitori sono morti , poi anche loro sono scomparsi in circostanze non del tutto chiare. Lei e suo cugino sono da poco tornati in Inghilterra dall'unica parente disposta a ospitarli , l'ultima degli Hardgraves in vita, nella cui tenuta si dà il caso che sia ospitata attualmente anche la mia famiglia, da quando tutti i nostri beni sono stati confiscati- concluse con malcelata amarezza- E' lì che l'ho conosciuta.

-E come si chiama quella donna, l'ultima degli Hardgraves?

- Agnes, perchè?

Harry si rese conto improvvisamente di quanti e quante A ci fossero intorno a lui, senza che ci avesse mai fatto caso prima. Impossibile scoprire quale di essi gli avesse recapitato l'amuleto di Salazar.

Intanto prese atto che i timori di Ginny per la sua sicurezza non erano infondati. Non era ancora terminato il suo primo giorno di addestramento e aveva già rischiato la vita, e, cosa ancor più straordinaria, Draco Malfoy gliela aveva appena salvata.

 

 


 

 

  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: MaryElizabethVictoria