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Autore: AlexDavis    06/07/2011    11 recensioni
Sono due capitoli e sono due Extra della storia Lezioni di Piano.
Genere: Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan, Jacob Black, Renesmee Cullen | Coppie: Jacob/Renesmee
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
Capitoli:
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Salve ragazzette, come state? Io mi sento debole e spossata, questo caldo del cazzo mi abbatte.
Cmq eccomi ritornata con il secondo ed ultimo extra. Questa volta è veramente finita e mi si stringe il cuore.
Questi extra li ho intitolati Prime Volte e quindi qui ci saranno altre prime volte in altri contesti.
Spero vi piacciano.
Vorrei ricordarvi prima che me ne vado, la mia nuova storia The Show Must Go On http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=752065&i=1 
Vi aspetto anche lì :)
Buona lettura, ragazze.
xoxo Alex




II EXTRA
 

 


Era il dieci ottobre e in casa erano tutti un po’ in fibrillazione. Quel giorno per la piccola Scar era il primo giorno delle elementari e se per lei era una cosa bellissima ed eccitante per Bella era una catastrofe.
Non voleva che la sua bambina se ne andasse, non riusciva a concepire il fatto che fosse cresciuta tanto.
<< Scar sei proprio sicura di voler andare? >> chiese per l’ennesima volta Bella guardando Scarlett che si specchiava osservandosi nella sua divisa della scuola.
Aveva una gonnellina a piaghe grigia, una camicetta bianca ed un maglioncino viola come le calze. Sua madre le aveva acconciato i capelli in due codini con due nastrini viola. Era un angioletto.
Scar alzò gli occhi al cielo. << Si, mamma. >> e sbuffò.
Aveva ragione la piccola Scar a comportarsi così, Bella in quei giorni era davvero insopportabile.
Bella annuì poco convinta ed uscì dalla sua stanza per dirigersi nello studio di Edward dove quest’ultimo stava mandando un importante e-mail prima di accompagnarle a scuola.
<< Edward? >> lo chiamò.
Lui alzò sguardo e le sorrise dolcemente. << Tesoro, cosa c’è? >>
Sospirò affranta. << Vuole andarci davvero. >>
Edward sorrise divertito e dopo aver spento il suo Apple le si avvicinò per poi stringerla a se.
<< Amore mio, la nostra bambina è cresciuta, devi fartene una ragione. >> le disse dolcemente.
Bella sospirò ancora. << Non può crescere qui con me? >> chiese cercando di convincere suo marito che farla studiare a casa con lei era la decisione giusta.
Edward la scostò da se e la guardò. << Nessie non ha studiato in casa perché Scar dovrebbe? >>
<< Ho aspettato quasi sedici anni per averla, adesso non voglio più lasciarla. >>
Edward le sorrise dolcemente. << Tesoro nostra figlia non sta partendo per la guerra, tra poco più di cinque ore ritornerà a casa e potrai spupazzartela quanto vuoi. Capito? >>
Bella dopo un attimo annuì affranta e si lasciò baciare da suo marito. Sentì puntualmente la stessa scossa, quella scossa che ha distanza di anni non era sparita, che le faceva ricoprire la schiena di brividi di eccitazione ogni volta che suo marito la sfiorava.
Quando si staccò lo guardò maliziosamente. << Abbiamo un po’ di tempo? >> gli chiese accarezzandogli il petto da sopra la camicia bianca.
Edward restituì lo sguardo. << Scar starà via per sei ore abbiamo tutto il tempo che vuoi, dopo. >>
Bella rise civettuola. << Sto cominciando a pensare che mandare Scar a scuola non è una cattiva idea. >>
Edward scosse la testa sorridendo divertito e poggiandole un braccio sulla spalla andarono in salotto, dove c’era Scar che li stava aspettando con il piccolo zainetto e il giacchetto.
Edward le andò vicino e si abbassò alla sua altezza. << Sei bellissima, tesoro. >>
Scar arrossì. << Grazie. >> sussurrò.
Edward faceva lo stesso effetto a tutte anche a sua figlia, Bella scosse la testa. Fortuna che sfoderava il suo sexappeal solo con lei e le figlie o avrebbe scatenato già l’inferno.
Edward porse la guancia a Scar che prontamente appoggiò le sue labbra in un bacetto e poi lo abbracciò lasciandosi sollevare.
<< Sei pronta? >> Scar annuì. << E andiamo, allora. >>
Insieme tutti e tre uscirono e si diressero alla scuola privata in cui avevano iscritto Scar. Era stata proprio lei a volerci andare perché molte delle sue amichette si erano iscritte la e lei non voleva lasciarle, così l’avevano accontentata. Anche la sua cuginetta, Ashley la figlia di Alice, frequentava quella scuola.
Quando arrivarono all’entrata, c’erano tanti genitori con i propri bambini, chi euforico e chi imbronciato. Non tutti erano contenti come Scar di andare a scuola.
Scesero dalla macchina e s' immersero nella folla e quando le insegnanti finirono gli appelli smistando i ragazzini nelle classi si salutarono.
Bella aveva quasi le lacrime agli occhi. << Sei ancora in tempo, piccola. >> disse guardando sua figlia che saltellava contenta.
Scar sbuffò e le fece cenno di avvicinarsi, Bella lo fece e sua figlia le avvolse le braccine intorno al collo accarezzandole i capelli.
<< Non ti preoccupare, mamma, tra qualche ora starò fuori. Fai la brava e non piangere. >> le disse continuando ad accarezzarle i capelli come farebbe una madre con una figlia.
Qualcuno che le osservava sorrise divertito da quella piccola donna.
Bella annuì e le diede un bacio sulla guancia. << Mi mancherai. Divertiti. >>
Scar annuì poi si avvicinò ad Edward e gli porse le braccia per farsi sollevare e lui l’accontentò.
<< Papà prenditi cura di mamma e non farla mangiare i dolci, lo sai come fa quando è nervosa. >> gli disse.
Edward annuì serio. << Non preoccuparti, tesoro, ci sono io. >>
Scar annuì e dopo averlo stretto a se e avergli dato un bacetto sulla guancia scese e seguì le sue amichette che la stavano aspettando ed entrò dentro.
Bella restò a guardarla fino a che non vide più i suoi capelli svolazzare e il suo zainetto, poi fece un grosso sospiro.
<< La mia piccola è cresciuta. >> sussurrò appoggiandosi alla spalla di Edward che prontamente la strinse a se.
<< Prima o poi doveva succedere. >> le disse accarezzandole i capelli.
Bella annuì poi si girò verso di lui e gli fece la faccia da cane bastonato ed Edward subito scosse la testa.
<< No, Bella, per favore. >>
Bella fece il labbro tremulo ed Edward sospirò sconfitto. << Uno solo, okey? E poi a casa. >> le disse come se stesse rimproverando la figlia.
Bella annuì sorridendo a trentadue denti. << Mi compri quello pieno di cioccolata e di granelli di nocciola? Voglio anche la panna e anche il bastoncino… >> e continuò così per tutta la strada verso la gelateria.
 

 

***
 

 

Si trovavano sul letto di Jake, avvolti nelle lenzuola ancora profumate di loro. Avevano appena fatto l’amore e ormai l’imbarazzo e l’imbranataggine della prima volta erano spariti lasciando spazio all’esperienza, alla fantasia e alla sicurezza.
Nessie non aveva termini di paragone ma, Jake ogni volta che facevano l’amore riusciva a farle toccare picchi di piacere ogni volta più alti e profondi.
Dalla prima volta che lo avevano fatto, avevano cercato di imparare e di conoscere il corpo dell’altro per cercare di soddisfarsi a vicenda e ci erano riusciti e a distanza di anni la loro intesa sessuale non era diminuita anzi era cresciuta ancora di più tanto da portarli a non fare a meno di spogliarsi quando ne avevano il tempo.
<< Che ne dici di trasferirti qui da me? Possiamo permettercelo, no? >> le chiese Jake mentre le accarezzava il ventre leggermente gonfio.
Si erano laureati da poco, Nessie in Economia e Commercio Internazionale e lavorava in una delle multinazionali di suo padre e Jake era un ingegnere meccanico che lavorava a società con un suo amico. Avevano dei lavori ben retribuiti e una casa propria e Jake pensava che fosse arrivato il momento di passare al livello successivo.
Nessie si girò verso di lui. << E se trovassimo un’altra casa? Questa è troppo piccola per noi. >>
Jake annuì. << Forse hai ragione, ma dove? >>
Nessie lavorava a Chicago e Jake era rimasto a New York, quindi erano costretti a vedersi solo nei week-end perché poi dovevano ritornare  lavoro.
<< Bhe visto il mio stato potrei traferirmi io qui e lavorare da casa per un po’, poi potrei andare lì quando ce n’è sarà bisogno. >>
Jake annuì e poi le deposito un dolce bacio sul ventre. << Ciao ometto. >>
Nessie alzò gli occhi al cielo. << E’ una principessa. >>
Jake sbuffò. << Identica a tua madre, non è che la chiamerai Sierra? >> chiese quasi spaventato.
Nessie rise divertita. << Non sono impazzita come lei. >>
Jake fece un sospiro di sollievo. << Oh bene. >>
Restarono ancora un po’ in silenzio, Nessie accarezzava i suoi capelli neri e lui le accarezzava il ventre. Era incinta di quattro mesi e quando l’aveva saputo Jake, dopo un attimo di sorpresa perché non era una cosa premeditata, aveva letteralmente sfasciato una casa dalla felicità e Nessie lo aveva incoraggiato.
All’improvviso Jake scattò a sedere e la guardò terrorizzato, Nessie lo guardò preoccupata.
<< Cos’hai? >>
Jake si passò una mano tra i capelli. << Cazzo, tuo padre. >>
Nessie sorrise divertita. <> lo rassicurò.
Quella sera avrebbe cenato con Edward ed Emmett e avrebbe comunicato loro la notizia mentre Nessie l’avrebbe data alle donne. Jake era terrorizzato da un’eventuale reazione negativa di Edward che era pur sempre il padre della sua ragazza e la considerava ancora una bambina.
<< Perché la parte più difficile a me? >> si lamentò Jake mentre si scostava le lenzuola da dosso e nudo si dirigeva al bagno lasciandolo aperto.
Nessie lo seguì mettendosi una vestaglia addosso. << Perché tu sei quello che mi ha messo incinta. >> disse ovviamente.
Jake s' infilò nella doccia e aprì il getto dell’acqua calda. << E se dovesse rimanerti vedova troppo presto? >> chiese preoccupato.
Nessie sbuffò. << Mio padre è innocuo, Jake, smettila di farti queste paranoie. >> e si accomodò sul bidet.
Jake chiuse il getto dell’acqua ed uscì grondante d’acqua e Nessie deglutì guardandolo. Non sapeva se era davvero così, ma ogni volta che lo vedeva, le sembrava che fosse sempre più bello e sexy e quando pensava che non potesse desiderarlo di più faceva qualcosa o come in quel caso si faceva trovare nudo e bagnato e lei andava completamente in tilt.
Si alzò, si slacciò la vestaglia facendola scivolare a terra e lo guardò sorridendo maliziosa. Lentamente si avvicinò a lui e gli si spalmò addosso sorridendo compiaciuta quando lo sentì eccitato.
<< Quando hai l’appuntamento con mio padre? >> gli chiese accarezzandogli il petto.
<< Tra un' ora, ma se faccio tardi potrò sempre dare la colpa a quella tentatrice sexy di sua figlia. >> le disse prima di baciarla e sollevarla da terra.
 
Arrivò con venti minuti di ritardo al pub, dove avevano appuntamento e aveva i nervi a fior di pelle, sperò solo che non fosse incazzato per il ritardo, ma quando lo vide ridere divertito mentre giocava con le freccette con suo padre, si rilassò un po’, ma non tanto da abbassare la guardia.
Si avvicinò a loro che gli sorrisero quando lo videro.
<< Ciao pà. >> salutò suo padre abbracciandolo.
<< Cia Edward. >> e gli strinse la mano.
Edward lo guardò sorpreso. << Cos’hai ragazzo? Sembri nervoso. >>
Jake cercò di sorridere. << No, è okey. C-ci sediamo? >>
Emmett ed Edward si guardarono confusi, ma lo assecondarono e si accomodarono al tavolo che avevano trovato. La cameriera venne subito e ordinarono tre panini con tre birre e qualche porzione di patatine.
Jacob stava sudando freddo e si stava torturando le mani. Nessie gli aveva detto che era meglio se glielo avesse detto subito senza giri di parole, ma non riusciva a trovare il momento giusto.
< Ehm come sta Bella? >> gli chiese.
Edward sorrise illuminandosi come ogni volta che si nominava sua moglie. << Sta bene è stanca però, da quando è diventata presidente del giornale non ha un momento libero. >>
Jacob annuì poi si girò verso suo padre. << Leah e Tom? >> chiese chiedendo della moglie di suo padre e di suo fratello Tom un diavoletto di 5 anni.
Emmett sorrise. << Quel bambino sembra indemoniato a volte, la fa esasperare. Ma se la cavano… ma, Jake, è tutto okey? Ha ragione Edward, sembri nervoso. >> gli disse suo padre toccandogli il braccio.
Prese un lungo respiro e poi lo disse, perché quello gli sembrava il momento giusto.
<< Nessieèincinta. >> disse tutto di un fiato non scandendo bene le parole.
Non osava guardare Edward, aveva il terrore di trovarci rabbia.
<< Che cosa hai detto? >> chiese Edward confuso
<< Jake, non si è capito nulla. >> disse Emmett.
Alzò lo sguardo e li guardò. << Nessie è incinta. >> disse scandendo bene le parole.
Edward strabuzzò gli occhi. << Co-com… >> non riusciva a rispondere.
<< Ma non usate le precauzioni? >> chiese Emmett guardando suo figlio.
Jake annuì. << Nessie prende la pillola, ma un periodo ha dovuto sospendere perché le portavano certi problemi ed il medico gliele ha sospese per un po’. Così… >> disse non concludendo il pensiero.
Emmett annuì poi si aprì in un enorme sorriso e abbracciò suo figlio.
<< Congratulazioni, ragazzo. >>
Jake sorrise. << Grazie, papà. >>
Poi entrambi si girarono verso Edward che continuava a non dire nulla, ma Jake poteva vedere le rotelle che giravano frenetiche in cerca della più dolorosa delle torture da imporgli per aver deflorato sua figlia e per averla messa incinta.
Lentamente lo vide girarsi verso di lui e guardarlo dritto negli occhi, ma non sembrava arrabbiato.
<< L’ami? >> gli chiese.
Jake dopo un attimo di sorpresa per quella domanda inaspettata annuì. << Più della mia stessa vita. >>
Edward annuì. << Sei pronto per tutto questo? Sei pronto per restarle accanto quando si farà prendere dagli ormoni? Sei pronto a restarle vicino anche quando non ti vorrà? Sei pronto per prenderti cura di loro, Jacob? >>
Jacob annuì ancora. << Sono pronto a tutto anche ad andarmene via se lei un giorno me lo chiedesse. >> disse senza mai spostare lo sguardo dal suo.
Edward annuì ancora. << Ti avverto Jacob, fa soffrire la mia bambina e il bambino che verrà e non me ne importa un cazzo se tuo padre è il mio migliore amico, ti faccio a pezzi. Sono stato chiaro? >> disse con fare minaccioso.
Jacob deglutì e annuì. << Ce-certo. >>
Edward annuì ancora poi lentamente si aprì in un sorriso luminoso. << La mia bambina incinta. >> disse contento poi si girò verso Jacob e lo abbracciò.
<< Congratulazioni…genero. Perché la sposerai, vero? >>
Jacob in realtà ci aveva pensato, ma doveva trovare il modo giusto per chiederglielo. Nessie era il genere di ragazza che si aspetta qualcosa di grande e romantico, qualcosa di indimenticabile e voleva che lo fosse per questo aveva bisogno di tempo per organizzarsi.
<< Devo trovare il momento giusto, Edward, poi lo farò. >> confermò quando si staccò da lui.
Edward annuì. << Bene. >>
<< Mangiamo? >> chiese Emmett ponendo fine drasticamente a quella discussione.
Jacob ed Edward scossero la testa. << Sempre il solito. >> dissero in coro.
Emmett sbuffò e si fiondò sul suo panino facendo ridere suo figlio ed il suo migliore amico.
Non era andata così male.
 

 

***
 

 

Edward era seduto comodamente sul divano su divano a leggere un libro che gli aveva proposto sua figlia Nessie che in quel momento era in giro con sua madre in cerca di qualcosa per il bambino che aveva appena tre anni.
Il suo nipotino era il suo orgoglio. Era un terremoto con i capelli neri e la pelle scura come il padre, ma aveva gli occhi della madre. Si chiamava Jonathan ed era il bambino più bello che avesse mai visto e lo amava con tutto se stesso.
In casa non era da solo c’era sua figlia Scar che stava facendo i compiti seduta sul tappeto di fianco a lui, ogni tanto la osservava che applicata si sforzava di svolgere gli esercizi di matematica.
Era così bella e ogni giorno lo diventava ancora di più e si sentiva sempre più orgoglioso di lei.
Ritornò a leggere il libro fino a che non si sentì osservato e lo scostò notando che Scar lo stesse guardando attentamente.
<< Cosa c’è? >> chiese posando il libro sul tavolino.
Scar si alzò e gli si avvicinò sedendosi sulle sue gambe, prontamente Edward avvolse i suoi fianchi con le sue braccia facendola appoggiare sul suo petto.
<< Cosa c’è piccola? >> chiese dolcemente.
<< A quanti anni ci si innamora, papà? >> gli chiese a bruciapelo.
Edward strabuzzò gli occhi e si irrigidì. Era forse arrivato il momento delle domande imbarazzanti?
Bella non c’era e di certo non poteva rimandare le domande di sua figlia che era un tipo curioso sempre in cerca di nuove risposte.
<< Ehm… no-non lo so, tesoro. Perché me lo chiedi? >> chiese.
Scar fece spallucce. << Quando ti sei innamorato della mamma? >>
Edward sorrise ricordandoselo. << Eravamo entrambi al liceo ed io le facevo ripetizioni di trigonometria e subito me ne innamorai. Era così bella e generosa, che non seppi resisterle. >> disse senza mai farsi sparire il sorriso dalle labbra.
Scar annuì. << Cosa si prova quando si è innamorati? >>
Edward ci rifletté un po’. << In molti dicono che ci siano le tanto famose ‘farfalle allo stomaco’, altri dicono che la vita assume un nuovo colore. Non c’è un modo definito per capire quando si è innamorati, si provano tante cose insieme. Mi sono reso conto di essere innamorato di tua madre quando ho incominciato a mettere lei davanti a tutti anche a me stesso, ho incominciato a pensare ‘Cosa farebbe Bella?’ o ‘Se Bella vedesse questa cosa, cosa penserebbe?’. Avevo cominciato a mettermi da parte per dedicarmi completamente a lei senza neanche rendermene conto. >>
<< Ti sei mai pentito di aver messo lei davanti a tutto? >> chiese poi guardandolo negli occhi.
Edward scosse la testa. << Lo rifarei ancora e ancora e ancora se questo servisse ad aver lei. >> disse sicuro.
Scar annuì per poi stringersi di nuovo a lui e lasciarsi accarezzare i lunghi capelli. Adorava suo padre era come se tutto il male e tutte le cose brutte sparissero quando era tra le sue braccia, tra le sue forti e calde braccia.
<< Voglio trovare un ragazzo come te, papà. >> gli disse.
Edward sorrise intenerito e strinse ancora di più sua figlia a se.
<< Chiunque sarebbe fortunato ad averti, tesoro. Ma ricorda che io spezzerò il collo a tutti. >> disse seriamente facendola ridere divertita.
<< Il mio papà gelosone. >> disse abbracciandolo.
  

   
 
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