Film > Sherlock Holmes
Segui la storia  |       
Autore: a Game of Shadows    07/07/2011    4 recensioni
Il principe Edoardo, erede al trono d’Inghilterra, era uno dei figli prediletti della Regina Vittoria. Per motivi burocratici, ciò che comportò la morte della sua povera madre fu insabbiato e sostituito con la ormai celebre versione della sua dipartita del 22 gennaio 1901 a Osborne House all’Isola di Wight. Nessuno, chissà perché, si è mai chiesto perché si dicesse che la Regina fosse ancora sull’isola alla fine di Gennaio quando solitamente passava in quell’abitazione solo le vacanze di Natale.
Genere: Mistero, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
VIII. Case Closed.


Non so dire con precisione quanto tempo Sherlock Holmes con l’Ambasciatore Rostand e il figlio rimasero chiusi in quella stanza.
Spesso, però, capitò di sentire Rostand alzare pericolosamente la voce, probabilmente inveendo contro il figlio, e il mio amico alzarla a sua volta, cercando di riportare l’ordine.
Decisi, nell’attesa, che avrei iniziato ad appuntare i passaggi fondamentali di questo caso sul mio taccuino per una futura trascrizione ma, frugando nelle tasche del mio cappotto, non trovai né quello, né la mia penna.
Quando uscirono dalla stanza, il ragazzo piangeva, l’Ambasciatore Rostand sembrava rischiare di scoppiare per l’ira da un momento all’altro, facendosi rosso in viso, mentre il mio amico a mala pena tratteneva un sorriso per il caso appena brillantemente risolto. Spesso trovavo strana la sua capacità di sorridere per delle disgrazie, se queste lo avevano stimolato mentalmente o particolarmente divertito.
Lo vidi estrarre dalla tasca del cappotto il mi taccuino, strapparne qualche pagina e porgerla a Lestrade. Non mi chiesi neanche come o quando mi avesse preso quello e la penna. Non capii neanche perché me li avesse sottratti, di certo se me li avesse chiesti, non glieli avrei negati. Non gli avevo negato neanche un bacio.
Era inquietante, in effetti, costatare che sorridesse per degli omicidi, ma era comunque una delle stranezze che lo rendevano così intrigante.
Je ne peux pas y croire! Vous avez tué la reine d'Angleterre! Pourquoi?! Pourquoi, vous damnés idiot, pourquoi?!” sbraitò l’Ambasciatore, dando le spalle al figlio.
Dopo quelle parole, di cui capii per puro istinto un possibile vago significato, la principessa Alice scoppiò in un pianto disperato.
“NO! Non puoi essere stato tu! NO!”
Sfortunatamente, la ragazza non venne ascoltata da nessuno dei due.
Papa, s'il vous plaît, écoutez-moi!” pianse il ragazzo, cercando di afferrare il braccio del padre.
NON! Je ne m'inquiète pas! Etes-vous une meurtrière, une poussière meurtrière! Pour une fille vous mettre la France dans un mauvais jour, après que nous ayons laborieusement retrouvé conformité après Napoléon!
Papa, je vais prier!”
Ne m'appelez pas «papa»! Je n'ai pas plus d'enfants, à partir de maintenant!
“Perché… ?” pianse ancora la ragazza.
Mosse qualche passo verso di loro, stringendo i pugni, ma non resistette oltre e cadde in ginocchio con il viso bagnato dalle lacrime nascosto tra le mani, cercando di occultare i singhiozzi, lasciando il giovane Rostand alla dovuta ira del padre.
Mycroft le si avvicinò e le afferrò dolcemente il braccio per farla rialzare, mormorandole qualche parola di conforto.
Appena fu in piedi, gli gettò le braccia al collo e continuò a piangere. Fino a quel momento, non mi ero mai accorto di quanto fosse stretto il legame tra il fratello maggiore del mio amico e la famiglia reale.
“Mycroft ha cercato di fare un po’ da padre ai più giovani negli ultimi anni. È parecchio tempo, ormai, che ha messo le tende a Buckingham e non le schioda più. I ragazzi si sono affezionati a lui, per qualche oscuro motivo” mi disse Sherlock, avvicinandomisi e rispondendo ai miei pensieri.
Mi porse il mio taccuino e la penna, che riposi di nuovo nella tasca, fulminandolo con lo sguardo per l’ennesimo furto.
“Lestrade” aggiunse poi, rivolgendosi all’ispettore “Il ragazzo deve tornare in Francia ed avere un processo. Non può essere tenuto qui, la stampa farebbe troppe domande. Dobbiamo sostenere la teoria del suicidio o, almeno, farla passare per morte naturale. Deve essere presente un Ambasciatore inglese al processo del ragazzo, però”
“Vado io” si propose subito Mycroft.
A quel punto, Sherlock gli si avvicinò. “Deve passare per un normalissimo processo, nessuno ne dovrà sapere niente o l’equilibrio Europeo andrà in pezzi. Non è passato molto da l’ultima guerra scatenata dalla Francia. Dobbiamo evitare lo scandalo”
“Ovvio. Potresti venire anche tu, sai? Credo che approfitterò della mia presenza nel Continente per fare un saluto alla famiglia”
Sherlock sbuffò, distogliendo lo sguardo dal fratello con fare annoiato.
“C’è un motivo per cui non sono più andato in Francia, non credi?”
“E’ un no?”
“Esatto. Watson” si voltò verso di me. “Abbiamo finito qui. Possiamo andare”
Strinsi velocemente la mano al fratello e lo seguii verso la porta, vedendo con la coda dell’occhio uno Yarder che ammanettava Pierre Rostand.
“Saluti questo posto, dottore, non credo che ci torneremo più”
Non feci neanche in tempo ad aprire bocca per rispondere o chiedere cosa si fossero detti in quella stanza che fummo fermati.
“Mister Holmes!”
Quado ci voltammo, con nostra grande sorpresa vedemmo il Principe Edoardo raggiungerci a passo svelto, ma sempre con la stessa postura elegante che contraddistingueva la casata Reale.
“Devo ringraziarla, Mister Holmes” gli strinse vigorosamente la mano.
Reagii piuttosto male. Sapevo che quel gesto non aveva secondi fini, era pura gratitudine, ma non potei impedire al mio corpo di irrigidirsi e distolsi lo sguardo.
“Lei ha reso giustizia alla mia povera madre. Le saremo eternamente grati. Riceverà al suo indirizzo il nostro assegno”
“Non l’ho fatto per denaro, Maestà” lo salutò, inchinandosi. “Sappia solo che è stato molto fortunato. Lei sarebbe stato il prossimo”
Prima che questi potesse ribattere con un’esclamazione di stupore che dalla sua espressione sembrava voler esprimere, afferrandomi per un braccio per portarmi con se, Holmes gli dette di nuovo le spalle, conducendoci entrambi fuori dal palazzo.
Non salimmo sulla carrozza che ci attendeva, proseguendo a piedi. La distanza tra Buckingham Palace e Baker Street non era poca, ma camminavamo lentamente, in modo che la mia gamba non potesse risentirne troppo.
“Spesso l’amore si manifesta come una colpa terribile, mio caro Watson” interruppe poi improvvisamente il silenzio. “Nel nostro caso, la sua colpa è aver ucciso la nostra Regina”
“Si può sapere cosa è successo?! Ha parlato per tutta la sera in francese, se sono stato fortunato ho capito tre parole! Perché ha portato l’Ambasciatore e il ragazzo in un’altra stanza?”
“Perché sapevo che era stato lui ma non ero a conoscenza del movente e si è sempre più predisposti a parlare se non ci sono troppe persone intorno. Il movente, per l’appunto, è l’amore. Il ragazzo ha ricevuto un’istruzione militare e in questo campo si è manifestato molto intelligente, ma è un po’ tardo riguardo a tutto ciò che non riguarda la nautica. Senza dubbio ricorderà di quando io e Mycroft parlavamo della possibilità che l’assassino fosse un idiota.
Pierre Rostand e la principessa Alice avevano una relazione a quanto pare molto seria. Lei ha commesso il grave errore di dire che le sarebbe piaciuto essere Regina. Il ragazzo, come ho già detto, tardo di mente, ha deciso che avrebbe fatto il possibile per far sì che Alice diventasse Regina, quindi ha costretto Vittoria a suicidarsi, sfruttando il suo perenne lutto nei confronti del marito.
L’errore del ragazzo è stato quello di credere che il suicidio della Regina sarebbe stato accettato senza ulteriori accertamenti se una lettera testimoniava che lo aveva fatto volontariamente.
Per fortuna Mycroft ha convinto la famiglia Reale a ingaggiarmi, perché non aveva portato a conclusione il suo piano: la seconda parte consisteva nel far mantenere la corona qualche mese a Edoardo, per poi ucciderlo e far passare anche questo come suicidio, obbligandolo a scrivere una lettera in cui dichiarava di non essere in grado di sopportare la pressione. In più, l’avrebbe costretto a scrivere che lasciava la Corona a Alice, pupilla di Vittoria da sempre.
Il ragazzo non conosce molto l’inglese, ma abbastanza da capire se quello che viene scritto è quello che lui vuole che venga letto.
Far passare quest’omicidio come suicidio non era un’azione fatta nel proprio interesse. Per qualche ragione, credeva che tutti sapessero che a Alice sarebbe piaciuto essere Regina e che sarebbe stata sospettata in caso si fosse sospettato proprio un omicidio. Non voleva proteggere se stesso, ma Lei.
E’ per questo che ho detto che l’amore spesso si manifesta come una grave colpa.
Ho trascritto tutta la confessione di Pierre preoccupandomi di tradurla in inglese e gliel’ho fatta firmare. Ho già consegnato tutto a Lestrade. Il caso è ufficialmente chiuso”
Cercai di ignorare le sue dichiarazioni sulla meschinità dell’amore che per me, da grande sentimentale quale sono sempre stato, erano una grande offesa. Soprattutto come persona profondamente innamorata in quello stesso momento.
“Quindi se lei non avesse accettato il caso, tra poco avremmo avuto un altro omicidio a Buckingham?”
“No. Mycroft ha fatto chiamare me perché sapeva che non mi sarei tirato indietro. Ma, nella remota ed improbabile possibilità che io non avessi accettato, credo che Mycroft stesso si sarebbe occupato delle indagini in modo più attivo di quanto non abbia fatto in realtà in questa vicenda. Forse non se n’è reso conto, Dottore, ma senza muoversi da dov’è, lui ha risolto il caso prima di me. Questo, a provarle quanto avessi ragione quando le dissi che è più bravo di me”
“Perché non va con lui in Francia a trovare i parenti?”
“Perché non ho bisogno di loro”
“Se venissero loro a Baker Street?”
“Dubito che aprirei la porta”
“Se lo facessi io?”
“La ucciderei”
Per quanto possa sembrare assurdo, quel “botta e risposta” mi stava incredibilmente divertendo.
“Non veniva neanche a trovare me a Cavendish Place”
“Ci pensava lei a venire”
“Quindi ha bisogno di me”
Pausa.
“Questa conversazione sta diventando un po’ scomoda”
Risi di gusto, guardandolo distogliere lo sguardo mentre apriva la porta di casa.

   
 
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > Sherlock Holmes / Vai alla pagina dell'autore: a Game of Shadows