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Autore: Tede    07/07/2011    2 recensioni
Immaginatevi una vita che sta prendendo finalmente la piega giusta; un futuro marito che adoro la sua futura moglie e che farebbe di tutto per vederla sorridere ogni istante della vita. Pensate a degli amici che non ti abbandoneranno mai qualsiasi cosa accada. Pensate ad un ragazzo, ad una ragazza, al loro primo incontro; al loro amore, al loro matrimonio, alla scoperta di un bambino in arrivo; ad una notte buia e fredda, a delle urla, a degli esseri della notte che possono essere dei potenti alleati ma anche dei nemici invincibili; a delle vite spezzate e a delle vite che nascono alla luce della luna sotto occhi che nascondono amore, fini egoistici, pentimento. Rimangono solo delle pagine nascoste alla luce del sole, che tengono, nei loro fogli ingialliti, tutta la verità, perchè nulla è scontato fino alla fine. Un solo "sì" o un solo "no" possono cambiare il destino di molte persone. Tutto ciò che si crede vita reale, in verità è la conseguenza di quella risposta. Amore, vita, significato... menzogne solo per salvarsi la pelle! Ma la verità, rimane là, in attesa che, qualcuno veramente abile e soprattutto non ingannato dalla sete di potere, riesca a trovarla... Solo una persona sa la verità, la porta nel proprio cuore e nel proprio sangue, ma arranca sotto il peso delle sue azioni e non chiede altro che la morte... [continuo de "La rottura degli schemi]
Genere: Avventura, Mistero, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Successivo alla saga
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Capitolo 15
Carissimi! Dopo tanto tempo eccomi qui che posto questo capitoletto.
Già varie volte ho mostrato la mia tristezza nel comprendere che la mia storiella non piace più.
Purtroppo la colpa è mia in quanto come scrittrice non sono tutto sto granchè e anche i tempi di aggiornamento
sono stati sempre molto lunghi. Mi dispiace.
Considero questo capitolo come la prova del nove. Se non dovesse piacere prenderò in considerazione forse di concludere la storia
o di lasciarla in sospeso per un po' di tempo...
Mi dispiace per questa decisione... Spero che non me ne vogliate.
Ringrazio infinitamente chi mi segue e chi mi preferisce, chi legge e chi recensisce!
Ora detto questo vi lascio al capitolo!
Buona lettura! :)


Capitolo quindicesimo

Incontri

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Ella splendida incede, come notte

Di limpido immenso e cieli di stelle,
E tutto il meglio di oscuro e di luce
Negli occhi e nell'aspetto suo rifulge:
Dolce in quel tenero chiarore
Che il cielo nega allo sfarzo del giorno.

LORD BYRON


Dean's Pov

L'attendevo impaziente. I flutti del fiume Moscova mi tenevano compagnia, come una dolce melodia che avrebbe incorniciato il nostro tanto atteso incontro. Era passato molto tempo, ma ancora ricordavo con estrema chiarezza il colore biondo dei suoi capelli, il celeste dei suoi occhi, il suo fruttato e affascinante profumo, ai quali, ingiustamente, ero stato allontanato come si fa con i rami secchi dagli alberi. Io l'avevo amata e l'amavo più di ogni altra cosa, ma a volte l'amore è impossibile da vedere se colui che ti sentenzia ha gli occhi offuscati da pregiudizi e cattiveria.

Quella notte tutto era accaduto con estrema velocità. In quel periodo vivevo al centro di Mosca. La mia vita era talmente umile e controllata che non avevo attirato l'attenzione di alcuna persona tranne che la Sua; e suo padre se ne accorse e per evitare che la sua adorata figlia prendesse la decisione sbagliata, decise di mettere fine alla mia esistenza. Non sapeva il poverino che prendere uno della nostra specie era estremamente difficile data la mia rapidità e l'acutezza dei miei riflessi. Mi disse che se fossi tornato di nuovo a Mosca avrebbe ucciso Anushka. "Meglio morta che in mano a un mostro", aveva sputato dalla sua bocca macchiata di fumo. Io per lei ero come morto, ero stato estirpato dalle fiamme come si fa con la paglia secca. Tante volte nel corso dei passati dieci anni sarei voluto tornare da lei, dirle che ero vivo e che suo padre era uno schifoso bastardo, ma il timore per la sua incolumità placava, come una doccia fredda, i miei propositi.
Finché il vecchio morì. Lo venni a sapere qualche anno dopo, nel frattempo avevo viaggiato cercando un pensiero, un lavoro, un qualcosa capace di distrarmi dal dolore della Sua assenza. Preso dalla liberazione di tale notizia, subito le scrissi una lettera e le diedi appuntamento.
Ed eccomi qui scalpitante come un bambino troppo euforico per cadere nei sogni più dolci.
Il sole stava per coricarsi e lei sarebbe arrivata con il sorriso che mi aveva fatto innamorare.  Non vedevo l'ora di tenerla fra le braccia, stringerla, baciarla. Avevo preso tutte le precauzioni possibili, 6 sacche di sangue donato avrebbero fatto in modo di tenermi a bada per un po'.

Sentii dei passi in lontananza, erano pesanti e goffi, per nulla aggraziati e decisi come i suoi. Mi nascosi, come tante altre volte avevo fatto per mascherare la mia presenza. Erano dei cacciatori che ritornavano da una inconcludente battuta di caccia.
"Dean vieni qui..." mi girai di fretta cercando il proprietario di quella voce, ma non vidi altro che un uccello che si posava sull'acqua.
"Dean vieni qui..." sentivo con chiarezza quella voce nella mia testa. Era così persuasiva, così irresistibile.
Scrollai la testa come a farla uscire ma la voce tuonava nel mio cervello.
"Dean vieni qui di corsa, segui la voce..." le mie gambe come incatenate a quella voce tanto allettante iniziarono a muoversi di corsa verso di lei. Cercai di utilizzare uno dei miei poteri ma non ci riuscivo.
Vedevo il paesaggio scorrermi accanto, quasi faceva a gara con me. Cercavo di pensare e trovare un modo per liberarmi da una situazione tanto strana, ma la mia mente era occupata solo dalla voce misteriosa. Chiusi gli occhi, incapace di tenerli aperti e mi lasciai trasportare dalla voce guida...

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"Scusate signori avete visto un ragazzo vicino al fiume?", i due cacciatori rimasero affascinati da quell'essere dalle fattezze di una dea. La squadravano avidi e vogliosi.
"Sapete, il mio ragazzo mi ha dato appuntamento vicino al fiume" fece un sorriso ingenuo che illumino la sua faccia dalla pelle granitica.
"No signorina, però se vuole può rimanere con noi. Le terremo compagnia nel frattempo che arrivi" parlò uno dei due, quello più grosso e con la testa fece un cenno al suo compagno di avvicinarsi.
Sulpicia rise, era ciò che voleva. Sangue fresco. I due poveretti morirono senza consapevolezza tanto veloce lei e Marcus, uscito prontamente dal suo nascondiglio, fecero.
Demetri se ne stava in disparte, lontano dal loro cibo, anche se il richiamo del fruttato liquido era invitante e gli faceva bruciare ardentemente la gola.
Lui era impaziente di trovare Dean. I suoi guai sarebbero finiti e avrebbe potuto rimediare a tutto quel disastro.
"Sulpicia, il tramonto è prossimo ci affrettiamo?"
Sulpicia pulendosi la bocca del liquido rosso con fare seducente si mise in testa alla spedizione e si partì.
Rimasero con l'amaro in bocca quando arrivarono al fiume. L'odore di vampiro era forte lì, ma non lo trovarono. Batterono con costanza e fretta tutta la zona ma di lui nessuna traccia. Sulpicia era una belva, Marcus imprecava senza riserbo, Demetri era amareggiato. Poi scovò la sua scia che si stava cancellando. La seguì per molti km ma del suo proprietario nemmeno l'ombra. Quando si accorse di aver attraversato uno stato, si fermò. Come era possibile che si fosse mosso con così fretta e lasciando una così esigua scia?
Sulpicia e Marcus gli stavano dietro come fanno i padroni con i loro cani, controllavano ogni sua mossa.
Arrivarono fino al Mar Baltico e la sua scia scomparve. L'acqua aveva cancellato ogni segno.
"Cazzo!!!!!" Sulpicia era fuori di sé, erano arrivati vicino, tanto così al loro scopo.
Demetri stava in silenzio cercando una spiegazione ad una tale velocità. Marcus faceva avanti e indietro, troppo agitato.
Poi arrivò l'illuminazione. Iniziò a ridere. Erano troppo in gamba. Doveva essere per forza così. Dopo parecchio tempo, si sentì finalmente più leggero e sollevato.
Marcus e Sulpicia lo guardavano in cagnesco, non trovando una spiegazione alla sua ilarità.
Comprendendo che così avrebbe mandato a monte tutto ritornò serio.
"Scusate del mio sfogo. Non riesco a capacitarmi come un vampiro si sia mosso tanto in fretta. E' impossibile. Credete che sia un suo potere?", cercò di tirare là quella domanda. Ancora i due non gli avevano dato nessuna informazione a riguardo.
"Non ne ho idea, forse può essere così. So solo che se fossi in te mi muoverei, i tre mesi stanno scadendo" Sulpicia lo minacciò nuovamente, ma questa volta le parole rimbalzarono come di fronte ad un muro nella mente di Demetri dato che la sua era  impegnata ad esultare al nome di "Charlie".

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Dean's Pov

Quando riaprii gli occhi mi trovai in un posto diverso dalla mia amata Russia. La vegetazione composta da alberi alti e fitti mi racchiudeva come in una gabbia.

Prendendo consapevolezza che potevo in qualche modo pensare, cercai di utilizzare uno dei miei poteri. Ci riuscii. Ora nessuno mi avrebbe visto. Vagai in quella gabbia con circospezione e in fretta. Dove mi trovavo? Dove era la suadente voce?
Percepii degli odori strani, mai scovati. Curioso di scoprirne i proprietari li seguii. Rimasi di sasso nel vedermi di fronte un enorme lupo con una ragazza che aveva un qualcosa di vampiro ma che possedeva un cuore pulsante.
L'enorme lupo si girò nella mia direzione e annusò l'aria poi ululò con potenza. Il mio istinto gridò "PERICOLO" e mi acquattai in posizione di attacco. Aveva percepito il mio odore, come era possibile? Per fortuna dalla mia avevo il fatto che non poteva vedermi. Rimasi sorpreso nel trovarmi un figlio della luna in quel posto a quell'ora. Conoscevo il loro odore ma quello non gli si avvicinava.
La ragazza pareva innocua e cercava di calmare il lupo. Lo trattava come si tratta un umano con amore e devozione. La grande bestia si chiamava Jacob e lei lo incitava ad andare via.
La testa del lupo si muoveva a destra a sinistra come a dire no.
Mi muovevo con calma e silenziosamente per non attirare l'attenzione. Sentii dei passi. Il lupo si girò verso quel suono e la ragazza lo seguì.
Mi arrivarono tante scie diverse e improvvisamente mi trovai accerchiato da 5 vampiri maschi. Li osservai con calma: uno assomigliava ad un lottatore di football, uno aveva i capelli ramati e sembrava guardare proprio nella mia direzione, uno dai capelli biondi aveva gli occhi chiusi, uno moro parlottava tra sé e sé e l'ultimo biondo, quello più calmo, parlò.
"Dean sappiamo che sei qui. Non vogliamo farti del male. Siamo in pace." la sua voce era tranquilla, come quella di un dottore. Anche se il suo volto mi ispirava fiducia non volli farmi vedere da lui. L'istinto di conservazione era alto. Mi avrebbero potuto attaccare se io avessi abbassato le difese.
"Dean stai tranquillo nessuno ti attaccherà. Siamo tuoi amici. Conoscevamo tuo fratello Lucas." parlò il ramato come se avesse letto i dubbi nella mia mente.
Conoscevano mio fratello Lucas.
Permisi a loro di vedermi lasciando tutti di stucco.
Solo quattro domande mi vagavano nella mente.
"Dove sono? Chi siete? Come fate a conoscere mio fratello? Dove è lui adesso?"
"Ogni cosa a suo tempo. Ora vieni con noi, ti giuriamo che non ti torceremo un capello. Io sono Carlisle"
Mi fermai colto di sorpresa da quel nome. Erano loro la famiglia Cullen?

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Correzioni a cura di trettra :)
  
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