Kapitel zwei.
DER RADIO.
Lena tornò a casa e appena varcata la soglia della sua maestosa, seppur ora molto povera, abitazione sentì le urla dei genitori che litigavano...Ancora. Corse in camera di Ben e lo trovò ancora addormentato per fortuna.
Si accovacciò sul pavimento del corridoio e si mise a piangere: era incredibile come la situazione della sua famiglia fosse cambiata con l'arrivo delle leggi. Prima erano una famiglia felice, benestante: lei lavorava ma fu costretta a licenziarsi a causa della malattia del fratello, la madre è sempre stata casalinga ma il padre lavorava nel giornale locale come vicedirettore, quindi non avevano mai avuto problemi finanziari. Ma ora? Ora si sarebbe complicato tutto: a breve ci sarebbero state conseguenze per l'impiego del padre in quanto ebreo: un taglio netto dello stipendio oppure addirittura il licenziameno. Come avrebbero fatto a vivere e sopratutto a curare Ben? Lena stava cercando un lavoro ma non c'erano posti liberi da nessuna parte, per nessun tipo di attività e figuriamoci ora. Non ebbe il coraggio di entrare in cucina, così andò in camera sua e passando per la stanza di Ben vide che il bambino era sveglio: entrò e si sedette sul letto insieme a lui. "Sorellona, perchè mamma e papà stanno litigando?" A Lena venne il cuore in gola, ma rispose:"Tranquillo Ben, non è niente di grave. Piuttosto: come stai? Ti fa male qualcosa?" "Mi puoi togliere la macchinetta per favore? Pesa." "No tesoro, devi tenerla attaccata, sai cos'ha detto il dottore".
Ben era in cura a Berlino, dal dottore Wagner. La famiglia Neumann prima dell'avvento di Hitler, come già detto, era benestante e non aveva problemi econimici, di conseguenza poteva permettersi uno dei dottori più rispettati e stimati della città e tutti i macchinari per far sì che Ben stesse bene.
"Lena, mi vai a prendere un bicchiere di latte?" La ragazza annuì e andò in cucina. Le urla erano svanite e la casa era vuota ma Lena non se ne curò più di tanto e prese dal frigo il latte per il fratellino; portò il latte a Ben e accese la radio, anche se forse non è stata un'ottima idea...