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Autore: Giulz95    11/07/2011    2 recensioni
Cosa fare quando hai in testa un tripudio di idee? Semplice, le pubblichi come fanfic! Non è ancora molto chiara, ma spero che la apprezzerete. Vi lascio anche i link con le foto dei personaggi di ogni capitolo. :)
[Capitolo uno]
Qualcuno di voi si chiederà: e perché? Sei una ragazza di sedici anni, vai a divertirti! Trovati un ragazzo, esci con gli amici, balla, scatenati e fai l'amore. Beh, diciamo che ogni volta che leggo un libro, faccio l'amore.
Genere: Avventura, Dark, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Se giri per New York, sicuramente girerai in taxi. Se sei a Londra, userai quei fighissimi autobus rossi a due piani e se ti trovi in uno di quei villaggi del sud, andrai in giro a cavallo, o magari in bicicletta. Se invece vivi ad Adville, ti tocca prendere questi puzzolenti autobus di linea che usano solo vecchietti e delinquenti, ma ormai io sono abituata. Il trucco per non avere problemi è sedersi infondo: nessuno viene a disturbarti se sei infondo. Non appena mi siedo mi infilo le cuffie del mio iPod nelle orecchie e mi sparo la playlist amorevolmente chiamata "della lettura", quasi totalmente composta dagli Evanescence. Apro il libro e mi preparo per la mezz'ora di strada che mi separa da casa mia. Inizio a leggere dalla prima pagina, dove al posto dei ringraziamenti c'è solo una frase:

La curiosità uccide il gatto.

Giro la pagina, trovandone una vuota, con al centro solo una goccia di inchiostro un po' sbavata da un lato, che da al libro un nonsocchè di antico. Giro di nuovo pagina.

Tu che leggi questo libro, tu che lo hai ricevuto o in alternativa, tu che l'hai rubato. Troverai quello che cerchi solo alla fine di questo incubo fatto di pagine ed inchiostro, dal quale non riuscirai più ad uscire. Addentrati nella vita di quello che gli antichi hanno chiamato in più modi, ma che solo il tempo inteso come divinità conosce davvero. Rabida, lettore, sarà la tua migliore amica, il tuo incubo peggiore e la tu personificazione. Rabida ti stregherà, ti incanterà, ti torturerà e magari poi ti ucciderà, ma la cosa più importante, è che Rabida ti dirà la parola oscura.

Che grandissima figata. Alzo lo sguardo dal libro per vedere dove sono, e mi accorgo di essere prossima a casa mia. Scendo, quando le porte si aprono, continuando a leggere, immersa totalmente nel libro. Giro la pagina mentre sono sul vialetto di casa, circondata solo dal buio e dalla luce flebile che viene dalla cucina. Nella penombra però non riesco a leggere, quindi forse è meglio se salgo prima i tre scalini che mi conducono davanti alla porta. Busso, e leggo un altro paragrafo.

Chi era Rabida? Renèe Froix se lo chiedeva, mentre iniziava a leggere il libro che aveva trovato alla stazione. Voleva sapere di più su questa figura, così come voleva sapere chi era il bel ragazzo dagli occhi verdi che aveva dimenticato il libro di fianco a lei. Quando aveva alzato lo sguardo per cercarlo e ridergli il libro, però, lui non c'era più. 
Renèe, seduta alla sua scrivania ricoperta di lettere e scartoffie, girò la pagina.

Anche qui, l'impaginazione mi colpisce. Il paragrafo infatti si interrompe a metà della pagina giallastra, come se mi invitasse a girare per continuare la storia. Busso di nuovo, ma nessuno mi viene ad aprire, così instintivamente appoggio la mano sulla maniglia, aprendo la porta.
-Mamma?-
Nessuna risposta.
-Mamma, papà? C'è qualcuno in casa?-
Setaccio ogni stanza del piano di sotto, ma dei miei genitori neanche l'ombra. Strano, non sapevo che sarebbero usciti. Poco male, mi stringo nelle spalle e mi lancio sul divano, dopo aver acceso la luce, e mi immergo nella lettura del piccolo libricino rosso. Giro la pagina e ho un sussulto. Una grossa macchia rossa, ma così scura da sembrare marrone, sporca la nuova pagina totalmente vuota. Chiudo il libro di scatto e lo appoggio davanti a me sul tavolino. Quindi è così, è un libro dell'orrore! Come ho già detto, adoro i libri in ogni loro forma, ma quelli dell'orrore sono sempre stati un po' i miei preferiti. Faccio un respiro profondo, mi alzo e mi incammino verso la cucina, puntando dritto al frigorifero. Lo apro e mi verso dell'acqua fresca in un bicchiere di vetro. Mi giro, sedendomi sul mobile, e aggrotto le sopracciglia. Sul tavolo davanti a me giace il libro, aperto sulla prima pagina, quella con la goccia d'inchiostro sbavato. Bene, questo inizia a mettermi i brividi. Mi siedo al tavolo, e prendo tra le mani il libro deglutendo. Giro la pagina e ricomincio a leggere.

"Mamma guarda!" Urlò la piccola Dafne Charles, chiamando sua mamma mentre le correva in contro, sventolando fiera il piccolo libro con la copertina rossa che aveva trovato nel giardino dietreo casa della nonna.

Dafne Charles?? Non era Renèe Froix?! Spalanco gli occhi con un respiro profondo e vado avanti a leggere.
 
"Tesoro dove l'hai trovato questo?" Chiese preoccupata la signora Sarah Parker, nel vedere il libro che aveva segnato la sua infanzia, e che mai e poi mai avrebbe voluto ritrovare. "L'ho trovato nel giardino della nonna, mamma! Me lo puoi leggere?". A Sarah si gelarono le vene. Prese con forza e impeto il libro, strappandolo dalle mani di sua figlia Dafne, e si ritovò ad urlare. "NO! No Dafne! Stammi bene a sentire, non dovrai mai leggere questo libro, è chiaro? Mai!". La bambina, nel vedere la madre urlare in quel modo si lasciò cadere all'indietro, e iniziò a piangere quasi subito. Sarah non voleva farlo, ma era l'unico modo. Spaventarla, affinchè non le venisse l'idea di aprire quel libro in futuro, quando avrebbe imparato a leggere. Sapeva bene quello che il libro pretendeva di insegnarle, benchè lo facesse con il sangue. La scritta sulla copertina... Nessuno legge mai la prima pagina del libro. Nessuno. Neanche Renèe Froix l'aveva fatto. Ma lei sì. Lei il libro l'aveva letto. Lei conosceva la parola. Lei conosceva...

Il paragrafo si interrompe. Cosa faccio ora?! Non mi voglio ritrovare di nuovo a saltare sulla sedia. Troppa curiosità... troppa troppa...Giro piano la pagina. Ah, non ci sono macchie rosse stavolta. Ma c'è una foto: una bambina dai capelli rossi mi sorride in modo spontaneo e contagioso. Sorrido senza sapere il perché. Il viso di questa bimba è così dolce... Sotto la foto c'è scritto qualcosa, ma deve essere in un'altra lingua, perché io distinguo solo dei segni. 
D'accordo, ho capito: non è un libro da leggere quando si è in casa da soli. Lo chiudo e prendo il cordless, digitando il numero. Dopo due squilli, la voce pulita mi arriva all'orecchio.
-Pronto?-
-Luke, sei tu? Ho bisogno che tu venga da me, ora.-
-Che succede, Sam?-
-Ho preso questo nuovo libro alla biblioteca, ma è un horror fatto e finito. Inoltre da quando ce l'ho in casa non riesco a smettere di leggerlo...-
-Come di consueto, tra l'altro.-
-No, non in quel senso, Luke- Chiudo gli occhi e faccio un lungo sospiro -Okay, non prendermi per pazza, ma è come se fosse il libro ad obbligarmi a leggerlo.-
C'è un breve silenzio, poi lo sento ridacchiare.
-Sam?-
-Sì?-
-Stai diventando matta?-
-Dai, cretino! Senti puoi alzare il tuo culo sodo e venire da me?-
-Certo, carina. Sarò da te tra cinque minuti.-
-Muoviti.-
Chiudo la chiamata e continuo a guardare la foto: questa bimba mi mette uno strano senso di serenità, anche se ho ancora i brividi per quello che ho visto prima. Osservo ancora i segni sotto la foto, e vedo che alcune parti di ogni segno sono più scure. Un dubbio mi coglie improvvisamente, così mi alzo e prendo un post-it e una penna nera. Ricopio i segni uno in fila all'altro, sorridendo nel pensarmi come una specie di superspia che decripta un codice segreto. Quando finisco, però, il sorriso sparisce dalle mie labbra, lasciandomi la bocca asciutta. Leggo ad alta voce ciò che è venuto fuori da quei segni incomprensibile.
-Rabida...-
Sussurro. La lampada sulla mia testa oscilla un po', sotto il mio sguardo spaventatissimo. Mi vengono i brividi e nel silenzio della stanza sento i passi di qualcuno nel vialetto. Chiudo gli occhi stringendoli forte e faccio un respiro profondo, tornando in me. "Probabilmente sarà Lucas" mi dico "avanti Sam! Non farti impressionare.". Suonano al campanello e indossando il classico sorriso da migliore amica vado ad aprire.
-Lu...-
Le parole mi si bloccano in gola, quando sono costretta ad abbassare lo sguardo di qualche centimetro per vedere il viso del mio ospite.
-Ciao. Io sono Dafne, Dafne Charles.- Mi dice seria, prima di allargare il suo sorriso timidamente e inclinare la testa di lato -Tu chi sei?-.


Ed eccoci alla fine di uno strano capitolo ;)
Il motivo per cui ho alzato il rating da verde ad arancione è perché non avevo idea di come sarebbe andata avanti la storia, quindi la malaugurata idea di infilarci dentro qualcosa di un po' dark mi è venuta dopo il primo capitolo :P 
Come al solito, questi sono i personaggi:
Dafne Charles:
 http://2.bp.blogspot.com/-6n2k1hXFve8/TbqJocqg1KI/AAAAAAAAB5c/YXclseElmDQ/s1600/bambina.jpg

Chiaramente, non rivedremo tutti i personaggi, però mi piace l'idea di dare un volto a tutti :)
Alla prossima!
  
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