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Autore: _Mary    12/07/2011    3 recensioni
Mentre si ride, si pensa che ci sarà sempre tempo per la serietà.
Bisogna ridere prima di essere felici, per paura di morire senza avere riso.
Il derubato che ride, ruba qualcosa al ladro; e se stesso deruba colui che spende un dolore inutile.
Regulus ride.
Seconda classificata all'"Alpha Leonis Contest" indetto da malandrina4ever e Lellas92 sul forum di EFP.
Genere: Drammatico, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Famiglia Black, Regulus Black
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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DISCLAIMER: i personaggi non mi appartengono, blabla, la fic non ha scopo di lucro. Tutte le citazioni sono debitamente creditate.




Black Laugh

 

Capitolo primo.

 

Mentre si ride, si pensa che ci sarà sempre tempo per la serietà.

Franz Kafka, Diari.

 

 

Era un’invasione di luce: a Regulus facevano quasi male gli occhi, per tutto il sole che investiva il giardino quel giorno.

Il vociare distante degli ospiti della festa lo stordiva, gli annebbiava la mente. Sapeva solo di essere lì seduto ad aspettare che finisse tutto, per poter tornare nella sua stanza e togliersi quell’abito elegante che lo metteva a disagio.

Si era allontanato dagli altri, andandosi a sedere in disparte: non gli piacevano le feste, non sapeva mai come comportarsi.

E neanche Sirius lo sapeva.

«Una palla, eh?»

Regulus alzò lo sguardo si scatto, storcendo la bocca.

«Sirius» disse, guardando verso la piccola folla distante. «Pensa se ti sentisse la mamma».

Sirius rise, sedendosi vicino a lui.

«Anche fosse? Non potrebbe sgridarmi troppo severamente in pubblico».

Regulus abbassò gli occhi. No, probabilmente lì non avrebbe potuto.

Ma a casa l’avrebbe sicuramente fatto, e Regulus era stanco di quelle grida di lei e dei borbottii di suo padre.

Sirius sbuffò.

«Mi annoio» brontolò, appoggiandosi allo schienale della sedia ed incrociando le braccia al petto.

«Anche io» rispose Regulus in un soffio.

Sirius si guardò intorno.

«Bene. Allora facciamo qualcosa».

Regulus alzò gli occhi al cielo. Azzurro pallido, uniforme, senza una nuvola.

«E cosa?» chiese, storcendo la bocca.

Aveva imparato che non era facile divertirsi in quel mondo di adulti.

Sirius gli diede una spallata che quasi lo fece cadere per terra, ghignando.

«Tu scappa, io ti prendo» rispose, alzandosi in piedi.

Regulus sgranò gli occhi, seguendo i movimenti del fratello mentre si stiracchiava e si rimboccava le maniche.

«Sei scemo? Se mamma ci vede...» cominciò, agitato.

«Mamma è lontana» lo interruppe Sirius, prendendogli le mani per farlo alzare. «Avanti, scappa!»

Regulus rimase al suo posto, puntando i piedi e mugugnando. Sirius sospirò, lasciando la presa.

«Va bene, ma mi ci hai costretto tu: sei una palla tale...».

Sirius si sporse verso di lui, pizzicandogli la pancia. Regulus sussultò, cercando di difendersi, ma non poté non scoppiare a ridere mentre il fratello gli faceva il solletico.

«B-basta! Smettila!» esclamò, piegandosi in due e quasi piangendo dal ridere.

Sirius sorrideva, e Regulus pensò che fosse bello vederlo così, divertito, invece che con il solito broncio che metteva a Grimmauld Place.

«Va bene, io la smetto. Ma tu scappa».

 

 

*

 

 

Piccola raccolta da tre capitoli scritta per l’Alpha Leonis Contest indetto da malandrina4ever e Lellas92 molto, molto tempo fa. La sfida consisteva nello scegliere un prompt – nel mio caso, ‘Risata’ – e nello scrivere una fanfiction su Regulus Black basata su di esso.
Il prossimo aggiornamento arriverà dopodomani. Ringrazio quelli che sono arrivati a leggere fin qui <3
   
 
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