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Autore: Rowena Ollivander    12/07/2011    5 recensioni
Ginny Weasley non è mai stat così bella...
... e neppure tanto distante dall'uscire con me.
Sì, sì, lo so cosa state pensando: "Ma non era innamorata di lui?"
Infatti. Era.

Una commedia dal punto di vista di Harry, tra la riconquista di Ginny e la fatidica decisione di Ron di dichiararsi ad Hermione.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ginny Weasley, Harry Potter | Coppie: Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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DomenicaBUONO

Domenica


La mattina dopo fui svegliato di soprassalto da qualcuno che stava bussando alla porta.
Lanciai stancamente un’occhiata all’orologio sul comodino, le 8:30.
Ma chi accidenti poteva essere a quell’ora?! Dico, nessuna persona sana di mente è già sveglia a quest’ora la domenica! Ma soprattutto nessuna persona sana di mente verrebbe a svegliare me la domenica mattina, a quest’ora!!!!
Col cavolo che mi alzo, adesso mi giro dall’altra parte e tanti saluti.
BUM BUM BUM
Che palle, ma non ne vuole proprio sapere di andarsene questo, eh!
BUM BUM BUM
Ok, basta. Adesso mi sono rotto, mi alzo e lo gonfio di botte. Scendo in boxer, senza preoccuparmi di mettermi qualcosa addosso e vado mugugnando verso l’ingresso, ma quando apro la porta rimango senza parole. Anzi no, meglio, mi cadono i coglioni.
- Ah finalmente. Avevo quasi paura che dormissi. -
Cosa avevo detto? Che nessuna persona sana di mente verrebbe a svegliarmi a quest’ora?
Infatti. Ronald Weasley non è una persona mentalmente normale.
Lo seguo con lo sguardo mentre entra in casa e si butta sul divano.
- Beh, che, vuoi stare fermo sulla porta tutto il giorno? -
Impossibile. Non ho ancora capito se è più forte la voglia di strangolarlo o la curiosità di sapere perché cazzo è venuto qui.
Chiudo la porta e mi rassegno al fatto che ormai non dormirò più; mi infilo una maglietta che avevo lasciato sulla poltrona e vado verso la cucina.
- Caffé? -
- No, grazie. Ne ho già bevuti troppi. -
Effettivamente non ci avevo fatto caso, ma non sta fermo un attimo; continua a muovere le gambe e a strofinarsi le mani. Sembra impaziente per qualcosa.
Dopo essermi versato il caffé e un po’ di latte in una coppetta, torno in salotto e mi siedo accanto a lui. Dato che non mi ha ancora rivolto la parola provo a smuoverlo io.
- Allora, come mai qui? È successo qualcosa? -
- Sì, cioè no, non nel senso che si pensa di solito. Voglio dire, niente di… grave. -
Mmm, tranquillo il ragazzo, eh?
- Ron, ma stai bene? -
Tira un profondo sospiro e poi si volta verso di me.
- Ho deciso di farlo. -
Non credo di averlo mai visto così serio. Peccato che non ho capito che cosa intende.
- Hai deciso di fare, cosa? -
- Ho deciso di dirglielo. -
Beh certo che adesso ho capito proprio tutto, eh!!!!!!!
Appoggio la tazza sul tavolino per evitare che io possa compiere qualche gesto inconsulto.
Già sono le otto, in più questo parla anche per enigmi; è tanto che non gli ho messo le mani addosso fino ad adesso!
Cerco di tranquillizzare almeno la mia voce e gli do un’ultima possibilità di essere chiaro.
- Ron, dire cosa a chi? -
- Ho deciso di dire ad Hermione che l’amo. -
- Beh, grazie a Merlino. Era ora che ti decidessi. Sono anni che io e i tuoi fratelli scommettiamo su  quando ti saresti dichiarato. - gli dico tranquillamente, riprendendo a bere il mio caffè.
- C… C… COOOSA?!?! -
Un tantino sconvolto il ragazzo, vero?
Non posso fare a meno di ridere quando si alza dal divano e prende a camminare nervosamente per casa mia.
- Ma non… voi come facevate a… Io.. io… COOOSAA?!! -
Beh almeno ho avuto la mia vendetta…. Eh, eh, eh…
- Oh andiamo Ron, si vede fin dalla luna che sei cotto di Hermione, cotto a puntino. -
- Sì, va bene, ma tu… tu lo sapevi. Te l’ho detto io! Ma loro…?! -
- Loro non sono ciechi, tutto qui. Accidenti. Adesso dovremo tutti un sacco di galeoni a Charlie. -
Ok. Dal suo sguardo ho capito che è meglio finirla qui; mi sto spingendo un po’ oltre e se non sto attento sarà lui a spingermi, ma fuori dalla finestra…
Mi schiarisco la voce - Allora, come hai intenzione di farlo? -
- Ecco io… veramente non lo so, è per quello che sono venuto da te: ho bisogno di un consiglio. -
Beh bravo. Hai preso proprio la persona azzeccata per un consiglio su come dichiararti a una donna!
- Ehm, Ron? Non so se ti ricordi, ma ho mandato all’aria la mia storia con tua sorella; secondo te sarei in grado di darti un aiuto del genere? -
- Beh però tu almeno ti sei dichiarato, no? Quello ha funzionato. -
Colpito. Effettivamente è vero.
- Sì, però… -
- Oh avanti Harry, ti sto chiedendo soltanto di pensare un po’ con me sul come fare. Ti prego, dammi una mano, lo sai che sono un disastro! -
Sono decisamente d’accordo, ci so fare più io con le donne. Attirarle, intendo.
E comunque come posso dire di no al mio migliore amico proprio nel momento del bisogno? Sono anni che lo spingo a dichiararsi, adesso che si è deciso bisogna cogliere l’occasione al volo.
- D’accordo, ti aiuterò. -
- Oh grande! Grazie, Harry, davvero! - mi dice con un sorriso a ottantacinque denti, abbracciandomi.
- Se non facessi questo per te, che razza di amico sarei? Ora aspettami qui; mi faccio una doccia e poi usciamo. -
Lui mi guarda interrogativo - Perché scusa? -
- Ragiono meglio con una brioche alla crema nello stomaco. -
Ron mi fa un cenno di comprensione. Lo sapevo che l’avrebbe pensata come me.
Mentre sono sotto l’acqua sento lui che mi chiama.
- Harry senti non è che potresti prestarmi i tuoi occhiali da sole? Sai ho bevuto tanto caffè e il risultato è stato che non ho dormito un cazzo. -
Ah, cosa non si fa per le pene d’amore…
- Sì, prendili pure. Sono nel cassetto del mio comodino. -
Per quelle volte che voglio fare il figo e mi metto le lenti a contatto, sono molto comodi un paio di begli occhiali da sole. E modestie a parte i miei sono i migliori, con le lenti a specchio.
Probabilmente li ha trovati; spero solo non si accorga…
Esco dalla doccia dopo qualche minuto. Sembra che non abbia visto nulla, non l’ho più sentito…
Faccio per entrare in camera mia e lo vedo lì, accanto al cassetto aperto con una scatolina da gioielleria in mano. Mi si ferma il cuore e automaticamente anche io rimango immobile.
Mi guarda con aria piuttosto afflitta. So già quello che vuole dirmi.
- Ce l’hai ancora? -
Annuisco; non ho altre parole in questo momento.
- Oh Harry! -
Ecco che comincia la predica.
Sapete, capita poche, pochissime volte che sia Ron a fare la predica a me, ma quando lo fa sa essere incredibile; è in questi momenti che capisco che è veramente figlio di sua madre.
- Mi avevi detto di averlo dato indietro! -
Non ho sinceramente il coraggio di guardarlo in faccia.
- Oh, ma per Merlino, non ti rendi conto? Se continui a pensarci sarà sempre peggio. È una cosa che ti rovina da dentro e tu devi smetterla di pensare al passato. So che è difficile, ma… -
- No. Tu non lo sai. Capisco che mi vuoi aiutare, ma non lo sai, per cui non dirlo. - lo interrompo con voce fredda.
Mi guarda serio.
- Non credo che dovresti tenerlo. -
Lo so che lo fa per il mio bene, ma proprio non riesco a trattenermi dal fare quello che sto facendo.
Mi avvicino e gli prendo la scatola dalle mani, chiudendola. Poi la rimetto al suo posto nel cassetto e lo chiudo di schianto.
- Beh io credo di sì. - poi prendo la giacca sul letto e mi avvio alla porta. Prima di uscire mi giro verso di lui.
- Andiamo adesso. - detto questo esco dalla stanza. Lui mi segue dopo poco scuotendo la testa.
Non mi piace discutere con lui, per questo tronchiamo sempre il discorso. Ci vogliamo troppo bene per rovinarci su una cosa sulla quale abbiamo idee tanto diverse.

* * * * * * * *

È passata più di un’ora da quando ci siamo seduti al bar, ma non siamo ancora arrivati a niente
- Oh avanti ci sarà pure qualcosa! -
È più difficile di quanto credessi…
- Se ti decidessi a chiederle di uscire a cena fuori… -
- Ma sei pazzo! Non funzionerebbe e poi ti immagini la scena? Lei mi direbbe “Sì certo. A che ora ci vediamo con Harry?”. Fammi il piacere… - mi dice sprofondando nel divanetto.
E non ha nemmeno tutti i torti, sapete? Hermione sarà anche la migliore strega dei nostri tempi, ma in fatto d’amore è ceca come la dea Bendata.
Lo guardo scuotendo la testa - Sai, non pensavo che fosse così difficile. -
- Benvenuto nel mio mondo. Piuttosto, quanto tempo ci mette la brioche a fare effetto sul cervello?-
- Eh no, mi sa ma ha fallito anche lei. -
- Insomma, non c’è speranza? - Gli sorrido e alzo le spalle.
Ron si scompiglia i capelli e mi guarda - Ahhhh! Per una volta che mi decido, non troviamo come fare!!!! -
- Come fare cosa? -
Alziamo gli occhi e ci troviamo davanti Seamus, abbracciato a due belle ragazze; devo ammettere che ha sempre avuto stile, il ragazzo. E non l’ha mai perso.
- Ciao Seamus. -
Io faccio un cenno con la mano.
- Ehi ma che facce lunge! È successo qualcosa, per caso? -
- No, veramente stiamo cercando di far succedere qualcosa. -
Seamus ci guarda per un po’ poi sbotta - E allora volete rendermi partecipe oppure no?! -
Incrocio lo sguardo di Ron, che non è molto convinto - Ecco, è che io… -
Ho capito, stiamo qua fino a sta notte se lascio fare a lui.
- Stiamo cercando il modo di fargli avere un appuntamento con Hermione, senza che sembri davvero un appuntamento. -
Ron sembra pronto per la presa per il culo più grossa del secolo; invece Seamus opta per altro.
- Accidenti! Hai deciso di dichiararti? - domanda sbalordito; Ron in imbarazzo, annuisce.
- Ma porca di quella…!! Ma dico non potevi aspettare ancora un po’?! Che so io, un annetto? Così adesso dovrò almeno quindici galeoni a Charlie! -
Sto ridendo come un dannato. Dovreste vedere la faccia di Ron in questo momento: è a dir poco sconvolto!
- Seam! Ma ti ci metti anche tu?!? E te la vuoi smettere di ridere?! Migliore amico, un cazzo! - mi dice tirandomi un pugno sul braccio. Ma io non me ne faccio assolutamente niente e continuo a ridere della grossa.
In tutta questa confusione, la brunetta alla destra di Seamus, gli fa notare una cosa.
- Ma Seamus, non ci presenti ai tuoi amici? -
- Oh già è vero! Ragazzi, queste sono Brittany e Marie. - dice indicandoci prima la brunetta e poi la biondina.
Beh, può sempre riservarsi la menata di scegliere, a quanto pare…
- Signorine, questi sono Ron Weasley ed Harry Potter. -
Marie si stacca da Seamus per venire di fronte a me, tendendomi la mano.
- È un vero piacere conoscerti per me, Harry Potter. - dice sporgendosi in avanti e lasciando intravedere che mamma l’ha fatta proprio bene.
- Il piacere è tutto mio… -  esalo.
Ci puoi proprio contare…
- Spero di poterti rivedere presto. Magari potremmo fare due chiacchiere… - dice con una voce sensuale che mi lascia decisamente senza fiato.
Dopo un attimo di imbambolamento, le lascio la mano e annuisco vigorosamente, deglutendo.
- Sì, anche perché noi adesso dobbiamo andare. Ci sentiamo una di queste sere allora. Ciao ragazzi.-
- Ciao Seamus. - risponde Ron.
Io posso soltanto fare un cenno.
- Ehi! Fatto colpo, eh? - mi guarda sornione Ron.
Io lo guardo sconvolto.
- Chi, io o lei? -
Ron fa spallucce - Tutte e due, dalla faccia che hai. -
Vorrei ribattere, ma non ci riesco. Quella ragazza mi ha letteralmente stupito! Sfacciata da impazzire, perché quelle due chiacchiere abbiamo capito tutti e due come vuole farle… Ma cosa ci posso fare, sono sempre un uomo e quella è, obbiettivamente, l’oggetto del desiderio di ogni essere del sesso dominante. Compreso me.
Oddio, dominante. A vedere come ci riduce la vista di donne come quella, e non solo, direi che siamo noi il sesso debole e loro quello dominante, ma tralasciamo…
Adesso il problema è un altro.
- Quindi, cosa vogliamo fare per te? - cerco di distrarmi ritornando all’argomento principale.
- Non ne ho la più pallida idea. -
Bel quadretto patetico, vero?


To be continued...



Fine del secondo capitolo!
Volevo ringraziare subito coloro che hanno recensito: Alicia,erikappa, Annuccia28 e Weasley G98. Spero che questo capitolo vi sia piaciuto!!!!
Ringrazio anche tutti coloro che hanno letto e mi hanno aggiunto fra i preferiti, le seguite o da ricrdare: recensite anche voi!!!!!!!! XD
Un bacione!!!!
Rowena   
  
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