13/07/2011
2 recensioniCAPITOLO 2
3 mesi dopo...
-La, la , la...-, canticchiava una melodia indefinita nel parcheggio della scuola mentre aspettava che tutti gli studenti se ne andassero.
-Ehi! Ciao...-, mormorò un ragazzo che Isabella non aveva mai visto prima d'ora. Era abbastanza carino: biondo, occhi verdi, vestiti non di marca ma si curava comunque nell'aspetto per quanto poteva e questo le piacque.
-Mi chiamo Drake. Sono nuovo... Tu... Tu come ti chiami?-, chiese mentre arrossiva vistosamente.
Era imbarazzato. Che carino, pensò ironicamente con indifferenza.
Il ragazzo non riusciva a distogliere lo sguardo da lei. Era bellissima: aveva un volto delicato ed etereo di un pallore quasi innaturale, le guance erano rosate come petali di ciliegio e, incorniciati da delle lunche e folte ciglia, c'erano gli occhi più incredili che avesse mai visto. Erano viola con delle sfumature blu come la notte. Intensi, unici, penetranti. Occhi che in quel momento lo fissavano come a chiedergli cosa avesse avuto in mente quando si era avvicinato a lei.
Drake si sentì in imbarazzo e sapeva di avere il volto tutto rosso. Non era mai arrossito prima d'ora. Mai. Si sentiva strano sotto il suo sguardo...
Isabella lo fissò ancora un po' poi si decise a rispondere non essere scortese con il nuovo e timido arrivato. D'altronde non era mica colpa sua se lui non sapeva niente di lei e di come ci si doveva comportare in sua presenza. -Isabella Marie Swan-, scandì lentamente.
Lui pensò che lei lo giudicasse un ritardato ma non sapeva che quello era il normale modo di comunicare di Isabella. Stava a fissare intensamente il suo interlocutore e parlava lentamente come a voler sottolineare lo sforzo che le costava parlare con gli altri.
Drake era troppo intenta a pensare che doveva sembrare un idiota mentre Bella si chiedeva come fosse possibile che nessuno lo avesse avvertito che era meglio starle alla larga in modo da evitare questa spiacevole situazione, perciò nessuno dei dei due ebbe il modo di prepararsi all'arrivo del vampiro.
-Perchè non continui la tua chiacchierata con lei domani?-, chiese dolcemente Demetri ma con una minaccia visibile negli occhi che Drake non esitò a cogliere filandosela ad una velocità che Bella, ironicamente, pensò non fosse dissimile a quella vampiresca.
-L'hai spaventato-, mormorò Bella guardandolo diriersi velocemente verso la sua macchina.
-Lo so-, affermò orgogliosamente il vampiro gonfiando il petto con un ghigno in volto che ogni umana sana di mente avrebbe giudicato terrificante.
Non se quell'umana era Isabella, aveva avuto modo di constatare il Volturo inarcando un sopracciglio.
Non era da Bella chiacchierare del più e del meno ma non potè fare a meno di chiedere a Demetri, con un muto sguardo, il motivo del suo comportamento.
Di solito il vampiro teneva un profilo basso e non si era mai fatto vedere in pieno giorno da nessuno. Si limitava ad aspettare che tutti se ne fossero andati, il solo fosse assente o già sorto ed Isabella fosse sola prima di pensare anche solo minimamente all'umana.
-Mi andava-, borbottò con una scrollata delle enormi e robuste spalle lasciandosi cadere sul muretto dove era seduta anche lei.
In realtà era geloso. Assolutamente ed indiscutibilmente geloso. Non che ne avesse motivo visto che la sua umana stava parlando soltanto con un patetico umano che non poteva competere con la sua bellezza vampiresca. Ma era comunque invidioso di quel Derek. Infondo Bella gli stava dedicando un po' del suo tempo.
E lei non dedicava mai il suo tempo a nessuno che non fossi io, pensò possessivamente il vampiro.
Non era riuscito quindi a trattenersi dallo sbucare fuori dall'albero dietro il quale era nascosto e cacciare via quell'essere che gli stava rubando del prezioso tempo che avrebbe potuto trascorrere insieme alla sua umana.
-Per quanto resterai?-, chiese lei fissando attentamente il volto di Demetri. Sapeva che aveva appena mentito riguardo alle motivazioni che lo avevano indotto ad apparire mentre c'era ancora qualcuno che stava addirittura parlando con lei impaurendolo ma non voleva insistere. Lei non era il tipo da pretendere spiegazioni o da costringere qualcuno a dire ciò che non gli andava di dire.
-Tre giorni-, le comunicò con un lieve cipiglio.
Demetri le aveva confidato il suo segreto. Le aveva detto tutto sulla sua natura, sul fatto che si cibava di esseri umani nonostante potesse sopravvivere anche con il sangue degli animali e che c'erano già dei clan dagli occhi dorati che lo facevano.
Bella sapeva che alla luce del sole la sua pelle brillava come se ci fossero incastonati un'infinità di minuscoli diamanti e che se avesse anche solo accidentalmente ingerito una piccola quantità del veleno che emetteva i canini del vampiro si sarebbe innescato in lei un processo chimico che avrebbe cambiato la sua natura umana in vampira.
Era a conoscenza che i vampiri possedevano una forza fuori dal comune, correvano come scheggie, avevano un udito sensazionale e potevano vedere una pesona ad più di un chilometro di distanza se non c'era nulla ad ostacolare la visuale.
Sapeva quasi tutto infondo. Tutto tranne che esisteva una potentissima e crudele famiglia a Volterra, in Italia. Tutto tranne che Demetri ne faceva parte.