Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Miss Loki_Riddle Gold    13/07/2011    1 recensioni
" Erano ormai passati 3 secoli dalla dipartita del Signore Oscuro. Lui non c’entrava niente con quella storia."
Piccolo assaggio di questa storia a quattro mani scritta da me e da Miss_Riddle. Il racconto è ambientato al Post Harry Potter, 3 secoli dopo, appunto. Parla di un suo pro-pro-pro-pro nipote che per Fortuna/Sfortuna si ritrova con lo stesso nome dell'avo.
Nella sua vita già complicata si affacciano un erede che odia i Serpeverde, una superstudiosa Conrvonero e una Tassorosso matta e masochista. Oltre ad un'amorevole e misteriosa famiglia e una sorella maggiore tra il perfetto e il rompiscatole.
Speriamo che vi piaccia e di ricevere recensioni.
Buona lettura.
Genere: Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Nuovo personaggio, Voldemort
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
In quella stessa serata non tutti i ragazzi erano felici di aver ricevuto la propria lettera. C'era, infatti, un ragazzino, alle estremità sud della Gran Bretagna, che osservava disgustato fuori dalla finestra con le mani chiuse a pugno e, stretta in una di queste, fuori usciva una strana lettera tutta accartocciata. La lettera doveva essere già stata aperta da qualche tempo, in quanto la busta era stata buttata malamente su un tavolo intarsiato. Se si fosse visto il volto del giovincello si sarebbero potuti notare due grossi lacrimoni che tentavano di uscire, inutilmente.
"Non devo piangere! Non devo piangere! Non devo piangere!" si ripeteva di tanto in tanto.
Gli era stato, infatti, insegnato fin da piccolo che uno della loro famiglia non poteva mostrare nemmeno una minima parte del loro dolore.
In quel momento entrò, scivolando con una lentezza spasmodica, un serpente che sibilò qualcosa al bambino.
Il bambino parve capire ed, infatti, rispose. Non si era mai divertito ad emettere quei disgustosi versi.
Si cambiò ancora un po' arrossato dal dispiacere ed andò a letto. Il serpente gli rimboccò le coperte come una grande e buona madre.
Soltanto il giorno dopo, quando il sole fu alto, il bambino uscì dalla sua camera, per fare colazione.
- Siediti, giovanotto! La tua colazione è pronta!- lo salutò con amara rudezza suo padre.
Almeno non aveva parlato in serpentese, ciò parve calmare un minimo il piccolo, che diede un occhiata intorno a se alla ricerca della madre.
- Tua madre non è qui.- rispose allo sguardo suo padre.
Il bambino annuì, non avrebbe mai chiesto nulla sui propri parenti.
Odiava la sua famiglia. Era un sentimento che provava con tutto se stesso.
Un Elfo Domestico gli si avvicinò.
- Il padroncino ha chiamato Elgi?- domandò con la sua voce piagnucolosa. Ciò fece fuori uscire un minuscolo sorriso al piccolo, che subito dovette tramutare in un ghigno, anche se non lo provava.
Ghignare, infatti, si poteva, mentre sorridere no.
- No, non ti ho chiamato, ma già che sei qui, portami la colazione,....- stava per dire "per favore", ma bastò uno sguardo di suo padre, per fargli cambiare idea:- SUBITO!- disse, invece.
Il docile Elfo se ne andò, ben consapevole che il padroncino aveva parlato in quel modo solo a causa della presenza paterna.
Appena ebbe finito di mangiare il piccolo si alzò e si diresse a lezione. Era da quando aveva compiuto sei anni che, infatti, gli avevano iniziato ad insegnare a preparare delle pozioni, a distinguere le diverse Maledizioni senza Perdono e a utilizzare una bacchetta. Fino a quel momento aveva usato quella di suo nonno, che era stato ucciso dalla mano dello stesso nipote.
Aveva dovuto farlo, proprio come lo avevano sempre fatto la sua famiglia, da generazioni, subito dopo aver eseguito correttamente la loro prima magia.
Il nonno non era morto, grazie alla solita divisione in Horcrux della loro anima, che avveniva al compimento della maggiore età, come rituale di passaggio.
Il ragazzino odiava tutto ciò e desiderava porre fine a questa stupido rituale.
Era stato per questo che, da quando aveva compiuto dieci anni, aveva iniziato a sperare di essere un Magonò o che, per lo meno, la lettera si perdesse. Non era, ovviamente, certo che questo avrebbe fermato la pazzia che si estendeva nella loro famiglia, come una macchia d'olio.
Cosa portasse a tutto questo nessuno lo sapeva, eppure fin da una giovanissima età perfino le storie erano fatte per formare il giovane mago all'odio e al dolore.
Ricordava, ancora, quanto da piccolo tifava per il grande Snape, personaggio storico di grande rilevanza, per lui, ma erano riusciti a fargli credere che quel mago fosse un inietto traditore, in quanto mezzosangue e a causa della sua scelta (a loro detta "sbagliata") che l'Amore fosse la cosa più importante della vita.
Ovviamente non si parlava mai delle altre Case o, se lo si faceva, era per portare l'esempio di ciò che non bisogna assolutamente fare.
Un Crucio quasi colpì il giovane all'occhio, risvegliandolo dal suo stato di torpore.
L'allenamento era iniziato da una buona mezz'ora, ormai, e il piccolo si spostò, per non essere beccato da un Imperio, ma fu troppo poco veloce.
- Principe Rick, ("sempre il cognome e, poi, il nome") mettiti a camminare sulle mani e canta "Ronald Wearsley, il nostro re!"-
"Ma... scordatelo!"
-fallo!
"No, non lo farò proprio"
Le sue braccia si stavano alzando contro il suo volere
- Te lo ripeto: FALLO!
"No!"
Il suo corpo stava prendendo la posizione per fare una ruota
-FALLO!
"NO!"
Cadde a terra, facendosi male.
- Bene, bene! Vedo che Principe Rick è riuscito a non lasciarsi influenzare dall'Imperio, potrebbe essere un buon Serpeverde! Avete già deciso se mandarlo, oppure no?- sentì dire dal suo professore.
Ovviamente non chiedevano mai nulla, a lui.
- Mmmmm, credo che sia un po' troppo debole!- rispose la voce femminile della madre, pronunciando l'ultima parola con un tono di disgusto, che avrebbe fatto tremare anche un eroe.
- Non direi, se è riuscito a contrastarlo, significa che ha abbastanza personalità e forza. Io dico di mandarlo, d'altro canto la Camera non è stata aperta da quasi due mila anni!
- Certo, il nuovo Basilisco avrà finito di mangiare da un bel po' il suo antenato!
Rick si riconcentrò sul suo allenamento e, questa volta non si sconcentrò, non aveva voglia di essere colpito di nuovo.
Quella sera andò a letto con un lievissimo sorriso sulle labbra: sarebbe andato ad Hogwartz e, chissà, magari avrebbe conosciuto dei ragazzi interessanti, magari il Cappello avrebbe deciso di metterlo in un altra Casa. La speranza è sempre l'ultima a morire.
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Miss Loki_Riddle Gold