# 70
- Tempesta
«
Ciao, Neville »
Il
Grifondoro si voltò verso quella voce che l’aveva fatto quasi spaventare. Dal buio,
lentamente, fece la sua comparsa l’esile figura di Luna Lovegood, illuminata
per pochi secondi dai forti lampi che squarciavano l’oscurità della notte. Rombi
potenti avevano già spezzato il tipico silenzio notturno da parecchie ore. Era pomeriggio
inoltrato quando quella tempesta si era imbattuta sul grande castello.
«
Ciao, Luna » rispose lui, stringendosi nella sua coperta e riprendendo a
fissare fuori dalla grande vetrata al sesto piano. Non si chiese perché la
ragazza avesse indosso il pigiama e le scarpe, poteva benissimo essere la sua
vera tenuta da notte. « Cosa ci fai qui, a quest’ora? »
«
Oh, sono sonnambula, per questo ho le scarpe » la ragazza si accomodò al suo
fianco, senza staccare i grandi occhi blu dalla sua figura. Quell’aria
trasognata aveva sempre messo in soggezione il povero ragazzo. « Tu, invece? Perché sei qui? »
Neville
la guardò per un solo secondo, tornando alla sua contemplazione del paesaggio. La
pioggia batteva contro il vetro ed i lampi continuavano ad illuminare l’ambiente,
rendendolo ancora più tetro di quanto non fosse mai stato.
« Vengo sempre qui,
quando c’è una tempesta. Non riesco a dormire e non mi va di ascoltare Ron che
russa » spiegò velocemente, accartocciandosi su se
stesso e sospirando pesantemente. Sentì su di se l’occhiata della ragazza,
sempre più pressante, ma fece di tutto per ignorarla.
«
Ron è molto rumoroso, immagino » sussurrò la ragazza, tranquilla,
iniziando a fissare il suo sguardo cristallino verso il burrascoso panorama. Non
disse nulla sulla strana abitudine del Grifondoro, nonostante lui percepisse il
suo desiderio di conoscenza. Voleva che fosse lui a parlare, liberamente.
Oppure era proprio Neville a desiderare qualcuno con cui potersi sfogare? Sicuramente
Luna non l’avrebbe giudicato e non si sarebbe presa gioco di lui. Era una brava
amica, lo era sempre stata.
«
I miei genitori… i miei genitori erano due Auror, molto rispettati » iniziò a
raccontare, senza guardarla. « Avevano combattuto con valore alla prima guerra
ed erano diventati così pericolosi che… Tu-Sai-Chi decise di farli mettere
fuori gioco dalla sua Mangiamorte più fidata, Bellatrix Lestrange »
« La stessa donna che ha ucciso il padrino di Harry? » domandò la Corvonero, pacata e tranquilla, l’aria sognante
sempre presente sul suo volto. Neville annuì, cupo. Rivederla in quell’occasione
era stato terribile, per lui.
«
Lei li torturò fino alla pazzia, usando la Maledizione Cruciatus » sputò,
sentendo crescere dentro di se il desiderio impellente di far del male a quell’essere
spregevole, a quell’abominio della natura. Lei ed il suo padrone, fautori di innominabili crimini. «
Non ricordo molto di quella notte, ero piccolissimo… però ci sono cose che non
potrò mai dimenticare. Il rombo dei tuoni… la luce dei lampi… la pioggia contro
i vetri della mia cameretta… le urla dei miei genitori… C’era una tempesta la
notte in cui sono rimasto solo » la sua voce si
affievolì, diventando analoga al sibilo di un serpente ferito, o al piagnucolio
di un bambino.
«
Capisco » disse solamente Luna, posando una sua mano sulla spalla dell’amico,
senza aggiungere altro. Neville aveva iniziato a dondolare su se stesso, le
lacrime che scendevano copiose lungo le sue guance.
«
Adesso penserai che sono davvero un mammalucco »
disse, ironico, asciugandosi gli occhi con una mano, la voce sempre più
spezzata. Si ritrovò davanti al viso un fazzolettino, trattenuto da una piccola
mano pallida. Si voltò verso la ragazza, scorgendo un sorriso sul suo volto.
« Io penso che tu sia stato molto coraggioso a mantenere
questo segreto, in tutti questi anni. Ma ora non sei più solo, Neville. Hai
tanti amici, la tua famiglia… E nelle prossime notti tempestose io sarò con te.
Non sarai più solo contro i tuoi fantasmi » lo
rassicurò, con il suo sorriso un po’ svagato. La presa sulla spalla del ragazzo
sembrò diventare incandescente, mentre lui la ricambiava, con una nuova
consapevolezza nel cuore.
«
Grazie, Luna » le disse, riconoscente.
«
Non devi ringraziarmi, gli amici servono a questo » fu la sua pronta risposta,
mentre si stringeva nel suo pigiamino colorato. Il ragazzo allungò un braccio e
lo passò intorno alle sue piccole spalle, per portarla sotto la coperta.
«
Grazie »
«
Non ringraziarmi, gli amici servono a questo »
Eccomi
pronta con la seconda flash, anche stavolta sulla
Neville/Luna, questa volta ambientata alla fine del quinto anno, dopo la
battaglia al Ministero.
Allora,
che ne dite?
Come
suggerito da __MariMalfoy, il prompt utilizzato per questa è il
#70 - Tempesta. Spero tanto di non aver deluso le sue aspettative!
Non sono sicura di essere
stata molto chiara nel capitolo precedente, quindi mi spiego meglio: La
Big Damn Table è basata su
100 prompt (argomenti) diversi, elencati tutti in una
tabella nelle mie note d’autore. Ora, essendo parecchi ed essendo io incapace
di scegliere, vorrei che foste voi ad andare nelle mie note, spulciare la tabella ed
indicarmi il numero con il tema che vorreste veder sviluppato, come è stato
fatto per questa flash :)
Spero davvero che mi
aiuterete, perché sto cominciando a capire di essermi imbarcata in un’avventura
forse più grande di me.
Vi preeego,
non costringetemi a scegliere, sono una frana .-.
Comuuunque, ieri è uscito l’ultimo film.
Io ho pianto, tanto, anche
se mai abbastanza.
È stato… struggente.
Alcune cosucce potevano
essere realizzate meglio ed altre sarebbe stato meglio che non fossero state proprio
prese in considerazione. Ma non importa, è stato comunque favoloso!
Qualcuno l’ha visto ieri
come me? Oppure dovreste aspettare?
Aspetto!
A.