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Autore: Remedios la Bella    14/07/2011    4 recensioni
Diana scopre di essere rimasta incinta, dopo aver subito una violenza sessuale.Il primo a scoprirlo è suo fratello Robert, persona iperprotettiva che cercherà in ogni modo di aiutarla.
Il ragazzo che ha combinato il pasticcio non vorrà prendersi le sue responsabilità lasciando la ragazza in balia del suo destino. Come affronterà la situazione?
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sto ricevendo tantissime recensioni e vedo che la storia sta piacendo un sacco! Mi fa davvero piacere!
Buona lettura e scusate l'attesa.



Chapter 27

Gemelli. Due pargoli urlanti aspettavano Diana. La ragazza già aveva difficoltà ad accudire un bambino! Due sarebbe stato il colmo.
" E adesso cosa faccio?" si chiedeva in preda alla disperazione. Robert aveva chiamato la madre, che saputa la notizia era corsa come una matta per la figlia, che in quel momento si faceva consolare dalla dottoressa.
Appena arrivò nello studio cercò la figlia:" Diana! tesoro!"
" mamma! oh, mamma ..." fino a quel momento Diana aveva trattenuto le lacrime, ora poteva anche non farlo. Scoppiò a piangere appoggiata al muro del bagno dello studio. Sua madre si accovacciò accanto a lei e le accarezzò i capelli.
" é vero quello che mi ha detto Robert?" le chiese dolcemente. La figlia annuì piano:" santo cielo ..."
" Non essere triste ..." le disse. La dottoressa sembrava ancora più dispiaciuta:" Mi dispiace di non essermene accorta prima, signora .... è tutta colpa mia!"
" lei non ha colpa Jodie ... non l'aveva previsto nessuno in fondo. Non ha colpa di niente ... troveremo una soluzione anche a questo." La signora Smith era tranquilla in apparenza. Fece alzare la figlia debole dallo shock e la fece sedere sul letto di controllo per farla riposare.
" Chiamate Joe ... dobbiamo discuterne tutti insieme." disse flebilmente la ragazza, prima di chiudere gli occhi per riposarsi. La madre fece come le chiese la figlia, e in men che non si dica Joe, il fidanzato di Diana, fu alla porta. Vide la ragazza sulla sedia, i presenti, guardò Michael con occhi astiosi e si avvicinò alla ragazza.
" Cosa è successo?" le chiese afferrandole le mani.
" Vedi ..." Diana non riusciva quasi a parlare, era troppo scioccata:" Tu mi hai detto che ti saresti occupato del bambino vero?"
" Si, sempre e comunque ... ma perchè me lo chiedi tesoro?" sembrava perplesso da quella domanda a bruciapelo.
" Ecco .. vedi ... se ti dicessi che sono due, non uno, tu cambieresti idea?"
Per un attimo gli occhi di Joe cercarono come una via di fuga, girandosi verso sinistra in un fare disperato:" Oh mio dio .. intendi dire che ..."
" Si ... avrò dei gemelli ... santo cielo." E la ragazza per poco non perse i sensi. Per fortuna Robert la schiaffeggiò lievemente per farla rinvenire.
" Non è il momento Diana ... dobbiamo pensare, rapidamente ..."
"Mamma, voglio l'aborto ..." pronunciò improvvisamente Diana. La mamma la guardò esterrefatta:" Cosa? No, stai delirando ..."
" non posso occuparmi di due bambini capisci? facciamola finita ..." si toccava il ventre graffiandolo come se avesse prurito, lacrimava di disperazione. Joe la guardava tristemente e le stringeva la mano cercando di consolarla.
" Non se ne parla .. non voglio che tu soffra di più ... venite portiamola a casa ..." la madre fece prendere Diana senza forze da Robert che la prese in braccio. La dottoressa Jodie guardava preoccupata la scena pietosa davanti ai suoi occhi. Joe e Michael seguirono l'uomo portare in braccio la sorella, esausta di pianto. La madre accanto a lei cercava di farla tranquillizzare.
La caricò in macchina e la fece tornare a casa. Robert la portò nel suo letto, la coprì e lei si addormentò, senza proteste. Il sole era ormai tramontato, l'aria era fresca e spazzò via la tristezza di quel momento.
E mentre Diana dormiva, la signora Smith e Robert discutevano in cucina, a voce abbastanza bassa per non farsi sentire dalla ragazza.
" tu cosa ne pensi?" disse Robert appoggiato al lavandino.
" Non lo so, figliolo, è un bel guaio ... non so se riusciremo a fare tutto, ma voglio tenerli ..."
" Ma mamma .. sai che ..."
" Risolveremo i problemi, ogni cosa che ci impedisce di badare a qualche vita in più ..."
" sai che devi pagare un sacco di debiti? pensi che io non abbia visto le ricevute?" gli disse arrabbiato Robert. La signora Smith aveva gli occhi lucidi di pianto. Aveva qualche debito in banca, e riusciva miseramente ad arrivare a fine mese. I figli, dalla morte del padre, avevano sempre cercato di fare del loro meglio per aiutarla, ma ormai erano sommersi da tasse arretrate. Diana ne era consapevole quanto Robert. Forse è per questo che aveva deciso per l'aborto: forse l'intervento sarebbe costato molto, ma meno di tutte le cure che avrebbe dovuto pagare per i suoi bambini.
" Lasciami sola ... ti prego ..." la donna si coprì il volto tra le mani, stropicciandosi gli occhi dal sonno:" non discutere."
" va bene, ma pensaci tanto ..." Robert uscì e accese il motore della macchina per tornare a casa sua.
La donna poi sospirò, afferrò la cornetta del telefono e digitò un numero. Aspettò che rispondesse qualcuno, e finalmente una voce femminile parlò:" Pronto?"
" pronto? Ciao ..."
" Ciao .. ma tu chi sei?"
" Non penso tu mi possa conoscere, ma io conosco te ... ho bisogno di aiuto, ti prego ..." La signora Smith si presentò alla femmina misteriosa, che sussultò dall'altro lato del telefono di sorpresa. La discussione fu animata, e venne stipulato un patto tra le due conversatrici.
 
Chapter 28
 
Diana non ebbe una notte molto tranquilla. Continuò ad avere incubi così terribili che si svegliò di soprassalto per ben cinque volte nel giro di tre ore, considerando che si era coricata alle 9 circa. Alla fine decise di non dormire, scese giù in salotto in punta di piedi e si sedette sul divano a pensare.
Ci si erano messi anche i sogni adesso a farla spaventare! Non le bastava la notizia dei gemelli? Era disperata, guardava fuori dalla finestra con il mento appoggiato alla mano e si massaggiava la pancia, ormai leggermente gonfiata rispetto a un mese prima. Le nausee erano meno frequenti, ma di certo la preoccupazione era molta.
Tutta questa ansia la stava lentamente uccidendo. Sonno non ne aveva, così prese il cellulare, si imbacuccò nella coperta in salotto, e chiamò Taylor. L'amica a quell'ora era nel suo letto, ronfava come un ghiro e gli venne un colpo appena sentì il suo cellulare vibrare:" ma che acc ... pronto?" disse con voce spaventata alla cornetta. Si sollevò, quando sentì Diana parlare dall'altro lato.
Lei non le aveva ancora detto dei gemelli, e appena glielo disse, Taylor perse il sonno. Si fece confidare tutto da Diana, la consigliò sottovoce e dolcemente e le chiese:" Ora cosa hai intenzione di fare?"
" non lo so, Tay ... non me lo sarei mai aspettato ..."
" Joe lo sa? Che ha detto lui?"
" niente, dovrò chiederglielo .... lo sa, ma non ha aperto bocca ..."
" pensi che abbia cambiato idea?"
" Non lo so ..." Anche Diana aveva i suoi dubbi.
" Mmh ... guarda il lato positivo ... avrai il seno più grosso per tua fortuna!"
"TAYLOR!" Urlò Diana rossa in viso:" ma che dici?"
" oh dai, le tue figliole saranno cresciute no?" le disse ironicamente Taylor, che sogghignava di nascosto.
Diana rimase leggermente scioccata, ma in effetti si accorse che la sua seconda naturale e abbondante si stava trasformando in una terza, piccola che fosse.
" In effetti ..." pensò, guardandosi sotto la maglietta la scollatura. Ma poi ritrasse il viso imbarazzata dal suo stesso corpo. Taylor nel mentre la chiamava:" Diana ci sei?"
" Si, si ..." fece lei frettolosa. Guardò nel vuoto della buia stanza leggermente illuminata dalla lampada da lettura celeste che la ragazza aveva acceso per non brancolare nelle tenebre, e uno sbadiglio interruppe i suoi pensieri. Guardò l'orologio; le tre del mattino.
" Torno a dormire ... speriamo di non fare di nuovo incubi! Notte Tay e scusami se ti ho disturbata."
L'amica le diede la buonanotte rassicurandola. Chiusero la chiamata. Diana tornò nel suo letto sempre silenziosamente, e chiuse gli occhi appena poggiò la testa al cuscino. Stavolta non sognò niente, solo nero. Perlomeno il subconscio la lasciò in pace per quelle poche ore.
Si svegliò appena il sole sorse all'orizzonte e un lieve raggio di sole le disturbò il sonno. Più che il sole, era stato un rumore strano, come un motore che si spegneva a svegliarla. Era diverso da quello della macchina di sua madre, e di certo non era la macchina di Robert.
" Saranno i vicini ..." pensò rimettendosi sotto le coperte, visto che erano appena le sei del mattino. Ma altro che vicini! Un attimo dopo il campanello suonò squillante. Un drin, un altro ancora seguito, e dopo una breve pausa, un altro squillo ancora. la ragazza si alzò irritata dal letto, scese le scale e chiese sulla soglia, con voce insonnolita:" Chi è?"
" C'è la signora Smith in casa?" tuonò una voce femminile dietro al porta. Diana aprì dubbiosa, e davanti a lei si presentò una ragazza sulla ventina,lunghi capelli neri che le ricadevano sulla spalle, un paio di occhi grigi che luccicavano sul volto affusolato, labbra perfette, vestita con una gonna sopra il ginocchio e una blusa rosa. Scarpe con tacco basso. Salutò Diana, che a differenza della donna aveva capelli scompigliati, pigiama rosa e ciabatte. Beh, si era appena alzata.
" Cosa posso fare per lei, signorina?" disse cercando di essere gentile Diana, e senza mostrare imbarazzo.
" Sei la figlia della signora Smith? Scusa l'ora, ma non potevo passare più tardi .."
" ma si figuri!" fece sarcastica Diana:" entri, non rimanga lì sulla porta ..." e fece accomodare dentro la donna che si guardò intorno curiosa. Dopo un pò si vide la madre di Diana scendere le scale, anche lei in pigiama e leggermente disastrata. Appena vide la donna le andò incontro gridando:" Jodie! Sei venuta!"
" Jodie? Non dirmi che è ..." Diana era sorpresa:" é la figlia della zia Mary?"
" Esatto, figliola ... lei è Jodie Cullen. La figlia di Mary." la madre presentò la donna, che si rivelò essere sua cugina.
Jodie le porse la mano cortese:" Jodie ... e tu sei ..."
Diana protese la sua mano:" D- Diana ..." fece timida stringendole la sua.
Si salutarono formalmente, ma non era timidezza ciò che bloccava Diana. Era stupore. Perchè quella donna, o per meglio dire sua cugina, era lì? 

   
 
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