Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Ouden    17/07/2011    3 recensioni
"Siamo fatti della stessa sostanza dei sogni e la nostra piccola vita è circondata dal sonno."
---------------
Lei una ragazza tutto peppe, lui il demonio in persona.
Lei si trasferisce dalla Durmstrang, lui frequenta Hogwarts.
Lei non vuole essere usata, lui vuole fare di lei la sua nuova preda.
Lei Elizabeth Joanne Houston, lui Tom Orvoloson Riddle.
Ma quello che la piccola Houston non sa e, che anche il diavolo può innamorarsi.
''Lo so di non sapere''.
"Me lo ripeteva spesso mio padre quando era ancora vivo come diceva lui."
“ Parole di un grande filosofo, di cui non ricordo il nome, mentre rifletteva sull'importanza di farsi una cultura propria.
Sta' a simboleggiare il fatto che dobbiamo sempre pensare che non sappiamo mai abbastanza, perché se partiamo col presupposto di sapere già tutto, perdiamo in partenza. “

---------------
“ Promettimi che sarai forte, promettimi che ti farai una vita, promettimi che aprirai quel carillon quando sarai abbastanza grande. Te ne prego apri il carillon a tempo debito. “
Apri il carillon a tempo debito.
Da quel giorno aveva provato innumerevoli volte ad aprire quel carillon, ma non c’ era mai riuscita. Erano passati ormai 10 anni da quel giorno e lei non aveva ancora aperto quel carillon, l’ unica cosa che gli rimaneva.
L’ ultimo ricordo di sua madre. L’ unico ricordo di quella notte e delle sue ultime parole.
Cosa c’ era d’ importante in quel fantomatico carillon, erano anni che se lo chiedeva. Erano 10 anni che non riusciva a darsi una risposta.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo, personaggio, Serpeverde, Tom, Riddle/Voldermort
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Chapter 2
The music box of memories, never opened!


Hogwarts, 10:18 Dormitori

Emily, questo è il nome della ragazza che, Elizabeth, aveva di fronte a se.  Era arrivata ad Hogwarts da poche ore e già aveva conosciuto la sua compagna di stanza, Emily.
Emily, da quel che poteva notare, era una ragazza acqua e sapone. La classica ragazza timida e troppo curiosa caratterialmente e carina. Aveva degli occhi di un color castano, che, di fronte alla luce assumevano un color quasi dorato e quando erano al buio diventavano di un color pece; i suoi capelli erano, come li definiva Elizabeth “ strani “, arancioni.
Da quando aveva messo piede in quella stanza la povera Elizabeth era stata tempestata da domande e domande della sua neo compagna di stanza alias Emily.
“ Perché ti sei trasferita ? “, “ Erano carini i ragazzi della tua vecchia scuola ? “, “ C’ era qualche ragazza ? “, “ Con chi dividevi la stanza ? “, “ Che cosa ti piace fare ?”, “ Facevi parte della squadra di quidditch ?”, “ Se si, che ruolo svolgevi ? ”, “Sei single ?”, “ Sei mai stata fidanzata ? ”, “ Conosci Hogsmade ? ”, “ Hai mai visitato Hogwarts? “, “ Posso farti da guida ? ”.
Oh, povera, povera Elizabeth! Già mormorava la povera mente della ragazza.
Ma chi gliela aveva fatta fare di venire ad Hogwarts !?
<< Allora raccontami un po’ di te, Ellie. >> aveva mormorato la sua compagna di stanza, mentre incominciava a stritolare un cuscino per la troppa curiosità.
<< Ellie !? >>
<< Non è così dannatamente bellissimo, sarà il tuo nuovo sopranome. Elizabeth è troppo lungo da pronunciare, Eliza non mi piace, Lizzie nemmeno e non parliamo di Joanne e visto che sono la tua compagna di stanza non posso e non voglio chiamarti per cognome e così ti chiamerò Ellie! >> sbotto Emily rispondendo alla sua domanda.
Ellie, Ellie, Ellie.
Fa proprio schifo!
Lei amava il suo nome, perché mai doveva cambiarlo!
<< Allora Ellie, ti piace stare tra i Grifondoro !? >> gli domando Emily, uccidendo ormai quel povero cuscino che aveva tra le braccia.
Ti piace stare tra i Grifondoro !?
Ecco un'altra cosa che aveva segnato la sua rovina. Lo smistamento. Quel dannato capello, come lo soprannominava Elizabeth, aveva segnato la sua condanna a morte quando si era posato sulla sua testa.
“ Mhh, di certo non sei una studiosa a quanto vedo, anzi, sei una ragazza che non saprei proprio decifrare. Sei furba questo è certo – mormorò il capello – ma anche incredibilmente coraggiosa, finalmente ci sono, GRIFONDORO. “
Ecco quello che le aveva detto quello stupido capello.
“ Furba e coraggiosa. Ma dove le aveva viste tutte questi doti, ho paura persino delle api, degli insetti, delle mosche, dormo ancora con la luce accesa! “ penso la ragazza mentre osservava Emily che la guardava incuriosita.
<< Allora Ellie, raccontami di te. >>
<< Vediamo, ho 15 anni appena compiuti ho frequentato la scuola Durmstrang da 11 anni ormai. Vivo con mia nonna più o meno da quanto io ne abbia memoria. I miei genitori sono morti quando io ero ancora molto piccola e da allora mia nonna si è presa cura di me come una figlia. >>
<< Mi dispiace, Elizabeth. >> le disse in un sussurro
<< Non preoccuparti ci sono abitutata oramai. >> le sussuro Elizabeth quasi per rispondere al suo sussurrare.
I suoi genitori erano morti quando lei aveva ancora 5 anni. Erano morti per un incidente stradale, un incidente stradale in cui c’era anche lei.
I ricordi di quella notte erano molto offuscati e confusi per lei, però ricordava alcuni, anzi, pochissimi momenti di quella notte come se fossero accaduti ieri.
Quella notte c’era una nebbia fittissima e i suoi genitori stavano tornando a casa, quando dall’ altra strada è sbucata un'altra macchina, probabilmente guidata da un ragazzo ubriaco. Poi una serie di immagini vagavano già nella sua mente, da quel momento. Sua madre che le dava un carillon e la spingeva fuori dalla macchina, suo padre ferito dalle schegge del parabrezza ormai ridoto a brandelli e le ultime parole di sua madre prima di morire in quella dannata macchina.
“ Promettimi che sarai forte, promettimi che ti farai una vita, promettimi che aprirai quel carillon quando sarai abbastanza grande. Te ne prego apri il carillon a tempo debito. “      
Apri il carillon a tempo debito.
Da quel giorno aveva provato innumerevoli volte ad aprire quel carillon, ma non c’ era mai riuscita. Erano passati ormai 10 anni da quel giorno e lei non aveva ancora aperto quel carillon, l’ unica cosa che gli rimaneva.
L’ ultimo ricordo di sua madre. L’ unico ricordo di quella notte e delle sue ultime parole.
Cosa c’ era d’ importante in quel fantomatico carillon, erano anni che se lo chiedeva. Erano 10 anni che non riusciva a darsi una risposta.
<< Dai andiamo Ellie, devo farti conoscere i Grifondoro e devo farti fare ancora il rito ? >> sbotto Emily, mentre si alzava dal suo letto singolo e si avviava verso la porta di legno della stanza.
<< Quale rito, Emily aspetta >>
<< Lo scontro con i Serpeverde, ovviamente, mia piccola Ellie. >>
 

Disclaimer: Questi personaggi tranne il professore Khan, Elizabeth "Ellie" Joanne Houston ed Emily Von White non mi appartengono, ma sono proprietà del rispettivo autore; questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.
N/A: Ed ecco qua il 2 capitolo! Qui incontriamo la curiosa Emily, compagna di stanza della nostra cara Elizabeth. Ed ecco a tutti che abbiamo scoperto la casa d’ appartenenza della nostra Ellie, abbiamo scoperto anche qualcosa del suo passato e il misterioso carillon. Ed ovviamente ringrazio chi recensisce questa ormai schifezza che stranamente è arrivata a due capitoli (OMG!) chi ha messo la storia tra le preferite (4) e chi tra le seguite (2). Che dire spero che questo capitolo vi sia piaciuto, spero di trovarvi al prossimo aggiornamento e recensite *sparge ciocolata*
La mamma vi ama, mon amourini *-*
reinNyaa.

  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Ouden