Summer Memories
Capitolo 1: come Fuoco e Ghiaccio
Una
ragazza dai lunghi capelli rossi camminava in una strada quasi del
tutto deserta, eccetto lei, ovviamente. E il ragazzo che la seguiva a
distanza di pochi passi, urlandole dietro parole vuote, che si
perdevano nel vento prima di arrivare a lei. O meglio al suo cuore.
«Lasciami
in pace, Severus.» Esclamò la ragazza per
l'ennesima volta, ma il
ragazzino dietro di lei, scarno e pallido, non demordeva.
«Ti
prego, Lily. Stammi a sentire. Mi dispiace, non volevo litigare con
te! Lo sai! Perché non...»
Ma
Lily lo interruppe, voltandosi verso di lui di scatto, i capelli che
le mulinarono attorno, rossi come una fiamma. Severus si
bloccò di
colpo, intimorito dal suo sguardo freddo.
«Ti
ho detto di lasciarmi in pace. Quel che è fatto è
fatto. Ciò che è
stato detto è stato detto. Non si torna indietro, vero?
D'altronde
ti avevo chiesto di farlo, ma tu non l'hai fatto, quindi...»
«Lily,
non capisci...»
«Devo
andare al lavoro, se non ti dispiace.»
Severus
sbuffò, esasperato. «Perché passi il
tuo tempo in quel posto a
svolgere un lavoro babbano quando potresti fare di meglio?»
«Perché
io ho una famiglia. E la voglio aiutare.» Concluse Lily. Si
voltò
di nuovo e riprese a camminare. Questa volta il ragazzo non la
seguì.
Quella
frase le aveva dimostrato quanto Severus non fosse cambiato. ''Lavoro
babbano.''
Era
l'estate che l'avrebbe condotta al suo sesto anno ad Hogwarts. Ed il
quinto non era certo una anno da ricordare. Tralasciando tutti i suoi
soliti problemi, era arrivato anche Severus. E il suo gruppo di amici
Serpeverde, i mangiamorte. Non voleva ripensare a tutta la storia,
l'aveva già fatto troppe volte. Il fatto era che Severus era
cambiato, e stava diventando qualcuno che Lily non era disposta a
frequentare. I mangiamorte erano cattivi, malvagi.
Punto.
Così
quell'estate aveva deciso di aiutare la nonna con il suo lavoro.
Nonna Evans infatti possedeva una piccola pasticceria non lontano da
casa sua e d'estate, il periodo indiscusso dei gelati,
l'attività
aumentava smisuratamente. E la nonna era vecchia ormai, una mano non
le avrebbe fatto altro che bene, senza escludere che a Lily piaceva
lavorare li.
Quel posto era un
antico locale londinese che la nonna aveva custodito da generazioni
per molti anni. Non era vecchio, la parola giusta era appunto antico.
Forse anche per il suo aspetto piccolo e confortevole attirava un
sacco di clienti.
In
più, avendo un lavoro da sbrigare, Lily poteva tenere la
mente
occupata ed evitare due persone in un colpo solo: Severus e Petunia,
sua sorella.
Arrivò
alla gelateria e salutò la nonna con un bacio sulla guancia,
mostrandosi più felice di quanto fosse in realtà.
Afferrò il
grembiule rosa da lavoro e se lo allacciò dietro la schiena
non
senza qualche problema.
Un
secondo dopo si ritrovava a riempire coni gelato con un sorriso non
del tutto vero sulle labbra. Era un lavoro babbano e Lily avrebbe
potuto fare di meglio, questo era vero. Ma lo faceva per sua nonna e
questo bastava a renderlo qualcosa di indispensabile. Lily voleva un
mondo di bene alla nonna, l’unica della sua famiglia che
aveva
reagito con entusiasmo dopo la consegna della lettera di Hogwarts.
Ma
se solo Lily avesse saputo cosa sarebbe successo quel giorno
probabilmente sarebbe rimasta a casa, chiusa in camera sua al buio
sotto le lenzuola, piuttosto che mettere piede in quella gelateria.
~
«Che
gusti vuoi?» Chiese Lily sporgendosi dal bancone per vedere
la
testolina bionda e liscissima di una piccola bambina che sembrava in
difficoltà con la sua scelta.
«Hummm...»
fece la piccina, portandosi un dito sulle piccole labbra rosee.
«Voglio un gelato tuuutto alla flagola!»
Esclamò alla fine
portando i suoi occhioni azzurri su Lily, che le sorrise di rimando.
«Arriva
subito!» Esclamò la rossa.
E
proprio mentre aggiungeva la cialda in cima alle palline rosse,
sentì
una voce che aveva quasi scordato. Anzi, pensò,
probabilmente
l'aveva solo immaginata.
Porse
il cono alla bambina che corse via tutta allegra.
«Quella
lista è davvero lunga! Non ci capisco nulla in questi
menù
babbani!»
Lily
alzò la testa di scatto, dimenticando il suo sorriso
amorevolmente
falso. Non poteva essere davvero lui.
Eppure, chi altri entrerebbe in un negozio visibilmente pieno zeppo
di babbani ad urlare ''Hey! Sono in un negozio di babbani!''
Solo
un'idiota, si rispose Lily.
Decise
che non voleva scoprire chi fosse entrato o se fosse la persona che
lei credeva. Avrebbe detto alla nonna che si sentiva male, solo dieci
minuti, poi quella persona, chiunque essa fosse, se ne sarebbe andata
e lei avrebbe potuto tornare con tutta tranquillità al suo
lavoro.
Ma
non fece in tempo. I suoi occhi ne incrociarono un paio castani,
vispi, allegri. Non riuscì nemmeno a muovere un passo o a
dire
qualcosa.
«Evans!»
Il ragazzo avanzò verso il bancone, guadagnandosi uno
sguardo
accigliato da parte degli altri clienti. «Che magnifica sorpresa!»
Dal
modo in cui disse sorpresa Lily capì che non era
davvero
sorpreso di vederla li. L'aveva già vista dalla vetrina,
voleva solo
organizzare una tipica scenetta alla James Potter. Anche se, dovette
ammetterlo, i suoi occhi da dietro le lenti degli occhiali sembravano
luccicare, più allegri di qualche istante prima.
«Non
posso dire lo stesso. Cosa ci fai qui?»
«Voglio
prendere un... hmmm... frallato.» Disse il ragazzo con un
mezzo
sorriso sulle labbra, scompigliandosi i capelli in quel suo gesto
tipico da James Potter.
«Oh,
ma davvero? Si dice frullato, tanto per la cronaca.» Rispose
Lily
acida. «E poi intendevo qui a
Londra.»
«Sono
in vacanza! I genitori di Sirius hanno una casa a Londra, ci
crederesti? Secondo me loro nemmeno lo sanno!»
Esclamò James, poi,
a conferma di ciò che aveva detto, indicò con un
pollice alle sue
spalle e Lily vide il resto della combriccola. Come aveva potuto
pensare che Potter fosse solo? Ovviamente c'erano gli altri con lui.
I malandrini. Quasi tutti i malandrini, almeno. Remus sembrava
imbarazzato e quando lei lo guardò i suoi occhi sembravano
chiedere
scusa per quell'apparizione improvvisa e visibilmente indesiderata.
Sirius
invece sorrideva come un bambino, e scuoteva energicamente la mano
nella direzione di Lily, il viso incorniciato dai riccioli neri.
«Fantastico.
Allora, cosa vuoi? C'è altra gente che aspetta.»
«Oh,
giusto. Vediamo...» Disse lui scrutando la lista posta sul
bancone
con sguardo concentrato. «Magari potresti suggerirmi
qualcosa?»
«Non
ho tempo da perdere Potter! Ordina o vattene!»
«Lily!»
Con orrore Lily si accorse di aver alzato un po troppo la voce e
dovette ricevere lo sguardo di biasimo della nonna. Le chiese scusa e
poi tornò a guardare Potter con un falso sorriso gentile.
«I
frullati sono molto buoni.» Sussurrò senza un
minimo di calore.
«Bene
allora. Un frallato... banana e fragola.»
Lily
si voltò per prepararlo, cercando di non pensare a quanto
fosse
sfortunata. Perché cercava di lasciarsi indietro i problemi
e loro
non le davano tregua? Voleva solo stare un po tranquilla dopo la
litigata con Severus... e invece? Salta fuori Potter, pronto a
torturarla. Meraviglioso.
Frullò
gli ingredienti con tanta energia che quasi li fece straboccare dal
recipiente. Versò tutto in un bicchiere e lo
sbatté senza
gentilezza sul bancone in fronte a Potter. Lui prese il bicchiere e
assaggiò, tutto allegro, un sorso di frall... frullato.
«Hey
avevi ragione! Non è niente male! O forse è
così buono perché lo
hai fatto con tanto amore?»
Lily
gli rivolse uno sguardo di fuoco in grado di far squagliare tutti i
gelati o addirittura di incenerire il negozio intero. Ma, come
sempre, Potter pareva esserne incolume.
«Grazie
e arrivederci.» Disse Lily con voce fredda.
«A
che ora stacchi?» Chiese James, un braccio posato sul
bancone, lo
sguardo rivolto verso di lei.
«Non
sono affari tuoi.»
«Andiamo,
Lil. Potresti farmi fare un giro per Londra! Non sono pratico di
qui...»
«Allora
spero che tu ti perda e finisca in un quartiere malfamato. Ma a
pensarci
bene, potresti anche divertirti in posti come quelli.»
James
ridacchiò, quasi che Lily avesse fatto una battuta. La
ragazza perse
la pazienza.
«Potter,
levati di mezzo. Sto lavorando.»
James
si strinse nelle spalle. «Ok. Ci vediamo dopo, Lil!»
«Non
chiamarmi così!» Esclamò lei, rivolta
alla sua schiena. Potter
uscì dal negozio e diede il cinque a quell'altro idiota del
suo
amico, prima che tutti e tre se ne andassero. Lily si
abbandonò ad
un sospiro di sollievo, prima di accorgersi che, grazie alla scenetta
di Potter, aveva ormai monopolizzato l'attenzione di tutti. Irritata,
esclamò:
«A
chi tocca?»
Un
signora anziana si fece avanti, sorridendole.
«Una
coppetta limone e caffè.» Disse la signora, con
voce strascicata,
continuando a fissarla con interesse.
Quando
Lily le porse il piccolo recipiente, la vecchia si sporse verso di
lei. «Sembrava un bel giovanotto, quello che è
appena uscito. Fossi
in lei non me lo lascerei scappare!» La vecchietta le sorrise
mostrandole la dentiera prima di girarsi e uscire con passetti
piccoli e lenti, tipici delle persone anziane.
Lily
la guardò con la bocca aperta.
Non
poteva essere vero. Lo facevano apposta? Tutti?
Perché
tutti amavano Potter?!
Bè,
tutti tranne lei. Ovvio.
~
Alle
sei nonna Evans disse a Lily che poteva tornare a casa. Di solito
Lily restava fino all'ora di chiusura, sia per aiutare la nonna, sia
per evitare sua sorella e Severus. Quel giorno però non
vedeva l'ora
di tornare a casa. Odiava l'idea di poter rivedere Potter e aveva
passato l'intero pomeriggio a scrutare la strada di fronte al negozio
sperando di non vederlo mai comparire.
E
per sua grande fortuna, fu così. Niente Potter & co
all'orizzonte per l'intero pomeriggio! D'altronde c'erano
così tante
altre ragazze a Londra... perché perdere tempo con lei?
«Okay»
rispose Lily quando la nonna le disse di andare.
«Sì, oggi sono un
po stanca.» Le spiaceva lasciare la nonna. Lei era l'unica
della
famiglia che aveva reagito con gioia il giorno dell'arrivo della sua
lettera. Sua sorella l'odiava, suo padre era sempre fuori per lavoro
quindi non gli importava gran che, o almeno non lo dava a vedere. La
mamma era rimasta sconvolta, ma si era ripresa presto. La nonna
invece, lei le era sempre rimasta vicina.
Lily
appese il grembiule da lavoro al gancio vicino alla cucina, con un
sospiro.
«Era
un tuo compagno di scuola quello che ha ordinato un frallato,
oggi pomeriggio?» Chiese la nonna con genuina
curiosità, ridendo
sotto i baffi. Lily non voleva proprio parlare di Potter, ma con la
nonna non voleva comportarsi da antipatica, così rispose.
«Sì.
Come lo hai capito?»
«Non
è così che ci chiamate voi? Babbani?»
La nonna sorrise a sua
nipote, sistemandole i capelli. «E poi cara, si capiva che
era uno
con cui passi un sacco di tempo. Di solito si passa tanto tempo
assieme tra i banchi di scuola.»
Lily
le diede ragione. Sua nonna era un donna anziana, ma era
intelligente. Lo era sempre stata.
«Ci
vediamo presto, cara. E sappi che non sei costretta a venire qui ogni
giorno. C'è Margot che mi aiuta quando ho
bisogno.» La nonna le
sorrise.
«Non
preoccuparti nonna. Per me è un piacere aiutarti.»
Lily
uscì dalla porta, sentendo la sensazione di calore e di casa
abbandonarla, come se fosse rimasta intrappolata nel negozio con la
nonna. L'unico altro posto al mondo che poteva chiamare casa era
Hogwarts. Non che la fosse tutto rose e fiori. Nossignore. Ma era
certamente meglio di quella casa, dov'era nata e
cresciuta.
I
suoi piedi procedevano automaticamente verso casa, mentre Lily non
guardava nemmeno la strada, immersa nei suoi pensieri.
Una
voce la fermò. Nel suo profondo Lily sapeva che l'avrebbe
sentita,
anche se sperava con tutto il suo cuore che James Potter avesse
trovato qualcosa di meglio da fare a Londra, piuttosto che
perseguitare lei.
Ovviamente
Lily non si fermò: strinse forte la tracolla della sua borsa
di
pelle, tirando dritto.
Potter
l'affiancò senza alcuna fatica. «'Sera signorina
Evans.»
«Potter.»
Lo salutò lei con il suo solito tono inespressivo, che
riservava
solo ed esclusivamente a lui. Quando era del tutto esasperata lo
chiama il ''tono Potter''.
«Come
te la passi?» Chiese lui, affondando le mani nelle tasche dei
pantaloni, guardandola di sottecchi.
«Intendi
in questo istante o in generale? Ad ogni modo la risposta sarebbe la
stessa: piantala di seguirmi.»
James
ridacchiò. «Piantala di seguirmi non è
un modo di sentirsi!»
«No,»
confermò la rossa. «Ma sono le uniche parole che
ho in mente.»
«Oh!»
Esclamò lui. «Quindi nella tua testa ci sono solo
io!»
Lily
non lo fulminò nemmeno con lo sguardo, non sarebbe servito.
«No.
Solo il pensiero di te che mi lasci stare.»
«Andiamo,
Lil! E' estate! Perché non ti sciogli un po? Possiamo
divertirci!»
Esclamò lui allegro, piantandosi davanti a lei con le
braccia aperte
ed un sorriso tutto denti sul volto. Nella brezza estiva che
soffiava, i suoi capelli parevano ancora più ribelli.
«No
che non mi sciolgo. Non sono un ghiacciolo. E se dovessi farlo, non
sarebbe con te.»
James
scosse la testa. «Umorismo inglese.» Disse
facendosi da parte e
riprendendo a seguire Lily. «E comunque se vuoi sapere la mia
tu sei
come un ghiacciolo. Di quelli rossi. Sei fredda uguale.»
Su
questo almeno aveva ragione, concesse Lily. Solo che lei era fredda
esclusivamente con Potter. E qualche altro Serpeverde, forse.
«Allora
le capisci le cose!» Esclamò guardandolo con aria
eccessivamente
stupita. «Quindi perché non ti arrendi e non mi
lasci a congelare
da sola?»
James
ridacchiò di nuovo. «No non credo. Ho un obiettivo
per
quest'estate: ti scioglierò.»
Lily
sbuffò. «Vuoi smetterla di dire cavolate, Potter?
Per la barba di
Merlino, non ti sopporto davvero più!» Esplose
Lily. E quando lo
stress iniziava ad uscire, usciva tutto assieme. «Non devo
sopportarti solo a scuola, ma anche durante le vacanze! A casa mia!
Come se non bastassero gli altri problemi! Come se non bastassero
Petunia, la sorella che mi odio e...» Stava per dire Severus,
ma per
fortuna si trattenne. Era quasi arrivata a casa e non era riuscita a
resistere. Era scoppiata, accidenti. Sempre colpa di Potter.
«Lily...»
Iniziò lui, posandole una mano su una spalla. Per un solo
istante
Lily credette di vedere un lampo di serietà nei suoi occhi
scuri. Ma
finì presto.
Dall'ombra
delle casette a schiera emerse una figura. Una sagoma scura, sia di
vestiti che di capelli. Alta e allampanata. La pelle pallida.
«Lily!»
Esclamò Severus.
-
Oh no! - Pensò Lily. - Non anche lui! Ti prego no! -
Ma
era troppo tardi. James si girò con uno scatto repentino
verso il
ragazzo, la mano ancora poggiata sulla spalla della ragazza. Severus
mosse qualche passo verso di lei, prima di realizzare.
«Tu?!»
Esclamò con ribrezzo, arrestando la sua avanzata.
James
strinse gli occhi in un espressione minacciosa, ma non disse nulla.
Lo
sguardo di Piton si spostò ora su Lily. «Non
credevo che lo vedessi
anche fuori da scuola.» Asserì con un tono di voce
palesemente
schifato.
«Potrei
dire la stessa cosa, mocciosus.»
Lily
sentì gli occhi bruciare, ma li ignorò.
«Io non vedo proprio
nessuno, okay?» Esclamò irritata. «L'ho
incontrato per caso.»
«E
hai ben pensato di portartelo a casa, come un cagnolino
smarrito?»
Disse il ragazzo con ribrezzo, guardando la mano di James posata
sulla spalla di Lily.
«Fossi
in te, non mi rivolgerei a lei in questo modo.» Il tono di
James era
minaccioso.
«Altrimenti
che mi fai, eh, Potter? Non siamo ad Hogwarts. Non puoi usare i tuoi
stupidi incantesimi qui.»
«Da
quando sei così coraggioso mocciosus? Non mi sembrava che
avessi
tutta questa grinta quando ti ribaltavo piedi all'aria nei cortili,
vero?» Disse James con scherno. Lasciò la spalla
di Lily e portò
la mano alla tasca posteriore dei jeans, dova era nascosta, credeva
Lily, la bacchetta.
«No!»
Esclamò lei, fermandolo d'istinto.
«Se
usi la magia verrai espulso, Potter.» Disse Severus con un
sorrisetto sardonico sulle labbra pallide e screpolate. Lily sapeva
che lui lo stava solo provocando.
«Non
c'è problema.» Disse James facendo spallucce e
portando le mani
davanti al viso, chiuse a pugno. «Se credi di essere
più forte di
me senza bacchetta, sei solo un illuso.»
Lily
decise che non potevano andare avanti così. Si mise in mezzo
ai due
e semplicemente... urlò.
«Adesso
basta! BASTA!»
I
due ragazzi spostarono l'attenzione su di lei. «Smettetela,
voi due.
Ma non vi vedete? Siete dei bambini. No, siete peggio. Molto
peggio. Immaturi.»
La
ragazza fece passare il suo sguardo di fuoco dall'uno all'altro,
decisamente stanca di quella situazione.
«Faresti
meglio a tornare a casa.» Affermò rivolgendosi a
Severus, con uno
sguardo che non ammetteva repliche. Il ragazzo rilassò i
muscoli,
come se fosse già stato pronto a fare a botte.
«Non credevo che
prendessi le difese di Potter.»
«Io
non prendo le difese di nessuno! Sono solo stufa di voi due! Mi hai
sentita o no? A casa!» Severus lanciò un altro
sguardo di fuoco al
rivale, prima di guardare di nuovo Lily. «Ero solo venuto per
parlarti, tutto qui.» Detto questo si girò e si
diresse verso la
strada di casa, giù, a Spinner’s End.
Lily
ora fissò James, che se ne stava tranquillamente con le mani
in
tasca, come se nulla fosse successo. Il suo sguardo però,
ancora
minaccioso, seguiva Piton.
«E
tu torna... Va ovunque tu voglia andare, basta che sparisci dalla mia
vista.»
La
ragazza gli voltò le spalle, tenendo lo sguardo fisso su
casa sua.
«Lily...»
la chiamò James, ma lei non lo ascoltò nemmeno.
Se
solo si fosse girata in quell'istante avrebbe visto l'espressione
ferita di James Potter. E non ferita per il suo ennesimo rifiuto. Ma
perché l'aveva delusa ancora una volta.
~
Lily
corse in camera sua, cercando di non farsi sentire da sua madre che
spadellava in cucina, preparando la cena. Si buttò a peso
morto sul
letto, facendo scivolare la tracolla a terra.
-
Perché tutte a me? - Pensò con malinconia. Almeno
a Hogwarts aveva
qualcuno con cui parlare. Aveva delle amiche. A Londra invece, aveva
solo conoscenti.
Il
pensiero di Petunia ora era passato decisamente in secondo piano.
Pareva nulla una sorella che la ignorava in confronto a quello che
aveva visto qualche istante prima.
Severus
e Potter stavano per fare a botte. A botte! Per
cosa, poi. Si
chiese Lily. - Per me? Non ho mai chiesto una cosa simile. - La rossa
chiuse gli occhi e sospirò, tentando di calmarsi. Lily Evans
era
sempre stata un ragazza smisuratamente dolce e comprensiva, gentile
con tutti, piena di amici. Ma dopo il quinto anno il suo lato
più
nervoso e arrabbiato aveva iniziato ad emergere, anche se lei lo
aveva celato con attenzione per tutto l’anno scolastico. Ora
invece
sentiva di poter esplodere, con Potter e Severus. E con Petunia,
anche.
Perché
Severus non voleva capire che era finita tra di loro? Non l'avrebbe
perdonato. Aveva bisogno di tempo e lui aveva bisogno di cambiare.
Non sarebbe rimasta amica di un delinquente. Mai.
Le
cose che faceva lui assieme ai suoi mangiamorte erano molto peggio
della bravate di Malandrini. Le loro erano imperdonabili.
-Bene.-
Pensò la ragazza, sospirando al pensiero dell'estate che
l'aspettava. James e i Malandrini da una parte. Severus e le sue arti
oscure dall'altra. Ed entrambi alla ricerca delle sue attenzioni.
Rivali
come non mai.
In
quel momento Lily sentì freddo. Riusciva a pensare solo ad
un pezzo
di ghiaccio in mezzo a due fuochi. Lei era il ghiaccio, James e
Severus erano il fuoco.
La
domanda era: quale fuoco l'avrebbe sciolta? E quale fuoco si sarebbe
estinto, facendosi da parte?
-
Che idiozie vado a pensare! - Pensò Lily, rimproverandosi,
prima di
addormentarsi, cadendo in un sonno agitato.
~
Salve a tutti! Okay, sono abbastanza emozionata... finalmente riesco a pubblicare una storia su Harry Potter! E’ da moltissimo che provo a scrivere su questa saga ma... non sono mai stata pienamente soddisfatta dei risultati! (a dire la verità non lo sono ancora... però ho deciso di buttarmi!)
Sarà perché la saga della Rowling è talmente magnifica che qualsiasi cosa io scriva non è mai all’altezza! xD Ma sto divagando, quindi, torniamo a noi...
Ho scritto questa storia perché ho riscoperto ed iniziato ad amare i personaggi di Lily e James.
O forse è meglio dire che li ho visti sotto un altro punto di vista e non più solo come i genitori di Harry!
E ora... li adoro! Adoro loro e i Malandrini e... tutta la old generation! Così ho deciso di scrivere qualcosa su di loro e... tra le mille idee che mi sono venute... ho tirato fuori questa!
Bè, la situazione è abbastanza chiara: la piccola, dolce Lily Evans non ce la fa più! Ha i nervi a fior di pelle, e la presenza di Severus, Petunia e, last but not least, James Potter, non semplifica le cose!!!
Quindi... bè, vedremo che succederà e cosa farà Lily a riguardo.
Spero che chi arrivi fin quaggiù... lasci anche una recensione per farmi sapere se è piaciuta la storia... oppure no! :)
Grazie mille e... a presto!
- C