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Autore: Clovely    25/07/2011    4 recensioni
Estate. Lily Evans passa le vacanze a casa sua, a Londra, nella sua famiglia babbana, cercando di non pensare ai problemi legati al mondo magico e ad Hogwarts. Ma i problemi, a quanto pare, la seguono ovunque lei vada: Severus, Petunia... addirittura James Potter e i suoi Malandrini. Pare che i guai non finiscano mai per la dolce Lily, nemmeno durante le vacanze estive.
Dal primo capitolo: " «Bene» Pensò la ragazza, sospirando al pensiero dell'estate che l'aspettava. James e i Malandrini da una parte. Severus e le sue arti oscure dall'altra. Ed entrambi alla ricerca delle sue attenzioni. Rivali come non mai. In quel momento Lily sentì freddo. Riusciva a pensare a sé stessa solo come ad un pezzetto di ghiaccio in mezzo a due fuochi".
Spero che la storia possa essere di vostro gradimento! Leggete e, se vi va, recensite!
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini, James Potter, Lily Evans, Severus Piton | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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2) nuove e vecchie conoscenze
Summer Memories

Capitolo 2: Nuove e vecchie conoscenze


Il mattino successivo James si svegliò agitato. Di solito a lui non accadeva mai, James Potter era sempre allegro e rilassato. Sempre.
Ma tutta la notte era stato tormentato dal visto di Lily. Lo splendido viso della sua Lily, trasfigurato. Gli occhi arrossati, l’espressione infuriata, stanca. Lily non stava bene, James l’aveva capito. Non era qualcosa di fisico, stava male dentro. Nell’animo.
Oh, quanto avrebbe voluto aiutarla! Se solo lei glielo avesse permesso!
Alla fine di tutto, era sempre lui il problema. Sempre mocciosus.
Quanto avrebbe voluto tirargli un pugno così potente da sbatterlo a terra e fargli restare un livido multicolore su quella sua faccia da viscido serpente...
Si era fermato solo per Lily, altrimenti nulla gli avrebbe impedito di spaccargli la faccia a suon di pugni. Dopo tutto quello che Lily aveva fatto per quell’infame... quello era il suo modo di ripagarla! Bello str...
«Ramoso!»
James si riscosse dai suoi pensieri scuotendo la testa. «Hey, Felpato.»
«Cos’hai?» Chiese l’amico buttandosi sul divano di fianco a lui, addentando un cornetto al cioccolato.
«Niente, che dovrei avere?»
«Non mentirmi.» disse mentre delle briciole dorate gli cadevano sulla camicia nera. «Lo capisco quando ti passa qualcosa nella testa. Riguarda per caso la tua sparizione di ieri sera? Sarai mica andato dalla Evans, vero?» Auch. Beccato in pieno.
«No!» Esclamò James, troppo in fretta per essere credibile. «Figurati.»
«Due di picche? Dovresti esserci abituato oramai!»
James emise un verso a metà tra un gemito e un grugnito d’assenso. «C’era anche mocciosus.»
Sirius si tirò su, d’un tratto completamente interessato. «Davvero?! Questa sì che è una bella notizia! L’estate perfetta!» Esclamò ingoiando il cornetto. James fece un smorfia.
«Sei ingordo come un lupo.» Affermò.
«Niente battute sui lupi, prego!» Disse una voce dalla cucina. Un istante dopo un ragazzo vestito di tutto punto con una tazza fumante di cappuccino, si sedette con compostezza sulla poltrona di pelle vicino al camino. «Sapete che non mi piacciono.»
«Scusa, Lunastorta.» Sirius sghignazzò. «Ma torniamo a noi: mocciosus! La luce dei miei occhi! Colui che rende luminosi i miei giorni!» Disse il ragazzo balzando in piedi, i neri capelli arruffati attorno al viso, un’espressione falsamente estasiata sul volto.
«No-no-no.» Disse James. Subito l’amico abbassò lo sguardo su di lui.
«Non vorrai fare il guastafeste, vero Ramoso? Non tu!» La sua espressione ora era terribilmente ferita. Sirius era davvero un ottimo attore, pensò James distrattamente.
«Nient’affatto ma... Me ne occupo io, okay?»
Due paia di occhi lo guardarono con espressione confusa.
«C’entra con Lily. E’ incazzata nera con il pidocchio. Per poco ieri non lo prendevo a pugni. Voglio occuparmene io.»
Sirius scrollò le spalle, tornando a sedersi. «Come vuoi, capo. Ma che mi dici della Evans? Ancora niente?»
James scosse la testa, sconsolato. «Ci sto lavorando.»
«Bravo Ramoso. Non demordere.» Disse tirandogli pacche sulla schiena.
Certo che non l’avrebbe fatto. Erano cinque anni ormai che ci lavorava. Prima o poi ci sarebbe riuscito. Remus ridacchiò, sorseggiando il suo cappuccino.
«Per quanto riguarda noi.» Disse indicando sé stesso e Remus. «Ieri abbiamo conosciuto delle belle londinesi.» Sirius ammiccò a Remus, che rispose al sorriso, forse solo un poco intimidito. «Erano in tre, non ti dico quanto fossero gnocc...»
«Okay, okay, hai reso l’idea!» Esclamò James ridendo. «E...»
«E credo che oggi le rivedremo. Al parco. Tu sei ufficialmente invitato. Ho parlato a loro di te. Ti immaginano come un supereroe. Vedi di non deludere le loro aspettative!»
James assunse un’aria pensierosa.
«No, no! Tu oggi vieni con noi! Niente storie!» Esclamò Felpato. «Siamo venuti qui per divertirci e trovare qualche ragazza per spassarcela!»
«Lo so, lo so... ma Lily! Ovunque vado lei mi perseguita!»
Remus scosse la testa energicamente, ingozzandosi con il liquido caldo. «Credo che sia tu a perseguitare lei, James.»
«Sì bè... è la stessa cosa. Comunque...»
«Dai Ramoso! Solo oggi! E poi chi ti dice che non la incontrerai al parco? E’ un bel posto per passeggiare...» Gli occhi si Sirius si fecero imploranti. Era riuscito a convincere Remus (okay, in realtà aveva vinto una scommessa. No, in realtà aveva vinto la scommessa... con qualche aiuto!) a cercarsi una storia estiva assieme a lui e Ramoso... come poteva essere che proprio James si tirasse indietro?
James sospirò, ma alla fine si arrese. «Okay. Vengo.»
«Fantastico!» Esclamò Sirius balzando in piedi come una molla con un sorriso che andava da un orecchio all’altro. Nell’intento di abbracciare sia James che Remus, Sirius riuscì solo a rovesciare addosso a quest’ultimo l’intero contenuto della tazza fumante, macchiando irreparabilmente i vestiti stirati e puliti.
«Okay, sarà meglio se andiamo tutti a vestirci, eh?» Esclamò Sirius, fuggendo dalla stanza seguito dallo sguardo furente di Remus e... da Remus stesso.
James iniziò a ridere, di nuovo allegro come sempre.


~


Quel giorno Lily non andò al lavoro. Le dispiaceva lasciare la nonna sola, ma lei aveva detto che non c’era nessun problema se non fosse andata. C’era Margot, la domestica...
E poi Lily aveva bisogno di passare un po di tempo sola, così decise di fare una passeggiata ad Hyde Park.
E se Potter fosse stato la? Pensò la parte pessimista della sua mente. Ma che dici? Le rispose quella realista. Londra è grande! E anche se fosse la... farai come sempre. Lo ignorerai.
Così Lily si vestì comoda, prese la sua borsa e uscì, senza salutare nessuno. Sembrava quasi che vivesse da sola in quella casa tanto grande.

Intanto al parco...

«Eccole la!» Esclamò Sirius scuotendo energicamente la mano in direzione di tre ragazze accampate nelle vicinanze di alcuni salici piangenti. Sirius non aveva né scherzato né esagerato il giorno prima: le ragazze erano una favola.
James le osservò da lontano. Una era seduta su una sdraio pieghevole, aveva i capelli neri come il petrolio e lisci come seta. Indossava un paio di occhialetti, neri come i capelli, sul naso dritto e regale. Stava leggendo un libro e si accorse di loro solo quando la ragazza di fianco a lei le tirò una gomitata. Sembrava avere delle lontane origini asiatiche. Non era male, ma era un tipo classico più...
Più da Lunastorta. - Come volevasi dimostrare. - Pensò James quando vide lo sguardo di Remus posarsi proprio su quella ragazza. I due si scambiarono un sorriso.
La ragazza che aveva tirato la gomitata alla prima era sdraiata su una salvietta rosa e li guardava avvicinarsi con un sorriso abbagliante. Quasi quanto i suoi capelli, pensò James. Erano biondi chiari, lisci e sembravano luccicare al sole, tanto erano lucidi. La ragazza si tirò gli occhiali da sole in testa, come se fossero un ferma capelli, svelando un paio di occhi azzurri come il cielo estivo. Quella invece, pensò James, era più il tipo da lui o Sirius. Oltre ad essere bellissima indossava dei vestiti da urlo, come diceva sempre Felpato: shorts davvero molto corti e una canottiera blu aderente che lasciava ben poco all’immaginazione.
Ormai erano quasi arrivati, allora James vide la terza ragazza. Quella era più il suo tipo. Decisamente. Aveva la testa china e cercava qualcosa nella borsa ai suoi piedi. I capelli della ragazza erano rossi. Come quelli della sua Lily.
Bè, non del stesso rosso. Quelli della ragazza erano più... come si dice? Pel di carota? Bè, qualcosa di simile. E quelli di Lily erano lisci con qualche boccolo occasionale quando si svegliava in ritardo al mattino e non faceva in tempo a sistemarli, mentre i capelli della ragazza erano ricci per davvero. Quando quella alzò lo sguardo, James notò che i suoi occhi erano color nocciola e non verdi come quelli della sua Lily. Ma il sorriso che la ragazza rivolse a lui... quel sorriso Lily non glielo aveva mai rivolto.
Sirius arrivò per primo a braccia aperte. La ragazza bionda si alzò in piedi con uno scatto e abbracciò Sirius.
«Jessamine! E’ un enorme piacere rivederti! Te l’ha mai detto qualcuno che sei splendente come il sole?» Sia Sirius che la ragazza, Jessamine, risero di gusto. Felpato era sempre il solito dongiovanni per questo James non poté far a meno di ridacchiare.
«Oh, Sir! Chiamami pure Jess, te l’ho già detto ieri!» Esclamò lei, facendogli l’occhiolino.
Remus si avvicinò per salutare la ragazza con i capelli scuri, che aveva abbandonato il libro aperto sulla sdraietta e si era alzata, andandogli incontro.
La rossina invece fissava James con interesse. Sirius finì di fare una battuta prima di rivolgersi a James. Gli sorrise in modo complice.
«Ragazze, ho l’onore di presentarvi il famoso James Potter!» Esclamò Felpato.
James si produsse in un inchino prima di alzare lo sguardo. «Si da il caso che sia proprio io, sì.» James sfoderò il suo sorrisetto sghembo che faceva impazzire le ragazze. O almeno tutte tranne una, l’unica che avrebbe dovuto farlo.
La rossina rise di gusto, portandosi una mano alla bocca.
«Loro sono Jess,» Disse Sirius marcando visibilmente il soprannome. «Elise e Jenny.» Le presentò Sirius, prima di lasciarsi cadere sulla salvietta rosa di Jessamine, incominciando a fare battute, un braccio attorno alle spalle della ragazza che sembrava gradire particolarmente le sue attenzioni.
Elise invece aveva tirato fuori un’altra sdraio per Remus, che aveva preso posto al suo fianco. I due guardavano il libro che Elise teneva in grembo mentre lui parlava. La ragazza gli sorrideva fissando però più lui che il libro. Bingo! A quanto pareva i Malandrini avevano fatto centro di nuovo!
«Bè, mi ha già presenta Jess. Io sono Jennifer, ma per gli amici Jenny.» La ragazza gli porse la mano e James gliela baciò. Jenny arrossì immediatamente, quasi mimetizzandosi con i suoi capelli. Il rossore mise in evidenza le lentiggini sulle guance.
«Lieto di conoscervi, miss Jennifer.»
Jenny rise. «Sirius me lo aveva detto che eri forte!»
James si lasciò cadere sulla salvietta blu di fronte a Sirius. Subito Jenny lo seguì.
«Oh, hey! Che ne dite di raccontare alle signorine qui presenti qualche bravata dei Malandrini?» Esclamò Sirius tutto eccitato, passando lo sguardo da James a Remus.
«Malandrini? Chi sono?» Chiese la rossa con allegria.
«Bè,» iniziò James indicandosi. «Ce li hai davanti.»
«Ohhh!» Esclamò lei fissandolo affascinata con i suoi grandi occhi castani.
«Sì, dovete sapere che noi frequentiamo un collegio. Avete presente no? Un mucchio di regole e professori severi?» Iniziò a raccontare Sirius. «Bè, noi amiamo infrangerle, le regole. E’ una cosa in cui siamo molto bravi.» Concluse soddisfatto dell’atmosfera che aveva creato. Le tre ragazze pendevano dalle sue labbra, ora. Questa, pensò James, era una delle doti di Sirius. Fare l’incantatore, l’oratore. Tutti cadevano sempre ai suoi piedi.
«Parla per te!» Esclamò Remus ridacchiando.
«Sì, lui è incaricato dal preside di tenerci d’occhio. Guasta feste. Ma in realtà è della nostra parte. Dovreste vederlo, certe notti...»
Sirius, James e addirittura Remus risero. Anche le tre ragazze, ma per motivi diversi. Certo non potevano sapere cos’era davvero Lunastorta durante quelle certe notti, magari di luna piena!
Fu in quel momento che James vide una chioma di capelli rossi in lontananza. Non rossi pel-di-carota, ma rossi ramati. Come una fiamma in movimento.


~


Lily camminava tranquilla, godendosi il sole e la brezza estiva che le carezzava le braccia e le gambe nude, quando sentì la sua voce. Era inutile cercare di sfuggire a James Potter, Lily se lo aspettava. Ovunque andasse, lui saltava fuori.
«Lily! Come stai?» Le chiese subito Potter, appena la raggiunse. Già, l’ultima volta che l’aveva vista era appena esplosa e lui stava per fare a botte.
«Una meraviglia.» Rispose con ironia.
«Dico davvero.»
«Anche io.» James inarcò le sopracciglia, fissandola. Ci fu un’istante di silenzio imbarazzante, poi Lily si sporse oltre le sue spalle, guardando nella direzione da cui veniva. Aggrottò le sopracciglia. Si era aspettata di vedere gli altri due (anzi tre, ma Peter sembrava non esserci...) all’ombra delle fronde di un albero, mentre ridevano e davano man forte al loro amico. Invece non vide la scenetta che si aspettava: Remus era immerso in una conversazione con una ragazza dai capelli scuri, Sirius era immerso in una ’’conversazione’’ con una biondina che rideva senza ritegno e... la terza ragazza li fissava. Lily distolse lo sguardo e fissò James.
«Vi state divertendo?»
Potter si strinse nelle spalle. «Sarebbe più divertente se ci fossi anche tu.»
Lily lo gelò con uno sguardo. «Così potresti provarci con due ragazze? No, grazie.»
James rimase spiazzato. Lily anche. Non poteva averlo detto. Cioè, cosa le importava se lui ci stesse provando oppure no con quella ragazza che continuava a fissarli? - Nulla, non mi importa nulla. - Si rispose.
«Figurati! Lily, è da cinque anni che...»
«Sì, bé. Non mi importa. Torna dalla tua ragazza. Non la smette di fissarti.» Lo sguardo di quella tizia stava irritando Lily. Ma perché? Si chiese la ragazza.
Lily scosse la testa e si allontanò velocemente.
Sentì James che la chiamava, ma come sempre lei non lo ascoltò.


~


James tornò sconsolato al loro accampamento. Ancora una volta Lily se n’era andata senza degnarlo di uno sguardo. Anche se questa volta... c’era stato qualcosa in più. Almeno lui lo aveva creduto.
Si sedette sulla salvietta, seguito dallo sguardo di Sirius. James gli rivolse un cenno impercettibile. Voleva dire che no, non era successo nulla.
«Chi era quella ragazza?» Chiese Jenny avvicinandosi a James.
Sirius non perse l’occasione di tirare in ballo la storia.
«Quella tesoro, è Lily Evans! E James le sbava dietro da anni. Ma lei non se lo fila!» Esclamò divertito. Jess, che ora stava letteralmente appiccicata a Sirius, rise di gusto, fissando James.
«Cinque anni, per essere precisi.» Aggiunse Remus, con la sua solita precisione e un sorrisetto soddisfatto sulle labbra.
«Però! Un tempo considerevole!» Fu il commento di Elise.
«Sempre a fare il pignolo, Remus.» Sirius gli tirò una pacca sulla schiena, fin quasi a farlo ribaltare dalla sdraio.
«Confermo.» Disse James annuendo.
La rossina si avvicinò ancora di più. «Secondo me non ha tutte le rotelle a posto. Oppure è ceca. Voglio dire...» Iniziò, ma Sirius, come amava fare, la interruppe.
«Certo! Chi rifiuterebbe una meraviglia come James? Voglio dire, se fossi una ragazza, io non lo farei!» Esclamò Sirius facendo gli occhi languidi da ragazzina innamorata.
Le tre ragazze risero.
«Era quello che volevo dire.» Assentì Jenny riportando la sua attenzione su James. «Voglio dire, dopo un po di tempo forse è meglio lasciar perdere. Forse lei non ti merita.» La sua voce, in quell’ultima frase, si era fatta più acida.
Ci fu una piccola pausa, poi la rossina disse:
«Trovato! Che ne dite ragazzi, di venire alla festa del nostro liceo con noi? Ci sarà da divertirsi!» Esclamò guardando tutti i presenti. Jess lanciò un urlo elettrizzato. Sirius fu assolutamente d’accordo. Remus e Elise acconsentirono.
James invece annuì distrattamente. Aveva ancora nelle orecchie le parole della rossina.
Cinque anni erano un sacco di tempo, considerando che lui avrebbe potuto avere qualsiasi altra ragazza. Ma nel profondo del suo cuore, sapeva che non si sarebbe mai arreso. James Potter era fatto così.


~


Lily aveva imboccato la via di casa, ma poi pensò che avrebbe potuto incontrare Severus. Meglio di no. Non dopo aver parlato con Potter.
Così deviò in una via parallela, seguendo i suoi piedi che un tempo conoscevano così bene quelle strade. D’un tratto si ritrovò davanti al vecchio parco giochi dove veniva da bambina con tutta la sua famiglia. Quando ancora erano una famiglia normale.
Vide l’altalena. Là Petunia era caduta e si era quasi rotta un braccio. Lily ricordò l’isteria della mamma, le urla della sorella e la fretta di papà nell’andare a prendere la macchina per portarla all’ospedale. Una volta su quella stessa altalena, Lily aveva mostrato a Petunia quanto fosse brava a saltare cadendo in piedi.
Poco più distante c’era la giostrina. Lily si ricordava dei giri pazzi che facevano li sopra: lasciavano Eliott, il compagno più robusto, all’esterno a spingere mentre quelli dentro giravano alla velocità di una trottola. La piccola Lily si immaginava sempre che un giorno la giostra si sarebbe staccata e tutti i bambini avrebbero preso il volo. Quanti ricordi erano legati a quel posto!
Lily si addentrò nel parco, fino a quando sentì delle voci...
Venivano da dietro degli alberi. Li vicino c’era un gioco di legno, uno di quelli di dove ci si poteva arrampicare. Dagli altri due lati al posto del legno c’erano dei quadrati di corda. Si veniva a creare così all’interno un rettangolo di spazio coperto ed appartato. Lily, arrivando dal lato di corda, poteva vedere dentro. C’erano delle persone che parlavano. Delle ragazze...
Le loro voci sembravano vagamente familiari. Avvicinandosi ancora un poco Lily vide una testa riccissima dai capelli castano chiari, quasi biondi. Riconobbe immediatamente la ragazza.
«Maddie?» La ragazza si girò di scatto, come se fosse stata colta in flagrante. Scostò le corde per vedere chi l’avesse chiamata e... sgranò gli occhi color cioccolato, fondente circondati da un leggero trucco dorato.
«Lily? Lily Evans?!» La ragazza uscì allo scoperto e si avvicinò a Lily. «Ommioddio! Sei proprio tu!» Esclamò gettandole le braccia al collo dopo un attimo di esitazione. «E’ da una vita, una vita che non ti fai vedere!»
Lily sciolse l’abbraccio e osservò la ragazza. Avevano frequentato tutto l’asilo assieme e anche qualche anno di scuola, prima che lei ricevesse la lettera a undici anni. Da allora non l’aveva più rivista.
«Lo so! Quanto sei cambiata!» Esclamò Lily.
«Anche tu!» Constatò l’altra prendendo una ciocca di capelli ramati tra le dita. «Ti ricordi di loro?» Disse Maddie indicando le due ragazze dietro di lei.
«Sì. Sì, certo che mi ricordo! Le sorelle Cassie e Nora!» Le due ragazze le sorrisero e l’abbracciarono come aveva fatto Maddie.
«E loro sono David e Brad.» Disse Maddie indicando due ragazzi che Lily non aveva notato. Di loro non si ricordava, ma sorrise lo stesso e strinse le mani ad entrambi.
«Mi sembra così strano vederti di nuovo! Soprattutto qui!»
«Davvero. Mi fa piacere però.»
«Bè, sicuramente! Com’è che sei sparita? E’ colpa della scuola che frequenti? Devo confessarti che ci ero rimasta davvero male quando ci hai detto che te ne saresti andata!» Le sorelle alle sue spalle annuirono contemporaneamente. «Ci sei mancata così tanto!» Le disse sorridendo.
Lily era felice. Per la prima volta dopo tanto tempo, si era sentita la benvenuta a casa. Tutti e cinque i ragazzi la fissavano sorridendo.
«Perché non ci parli un po di te? Non sappiamo più niente sulla piccola Lily Evans.»
Lily ridacchiò, in imbarazzo. Non ricordava di essere così legata con Maddie e la sua compagnia, ma le fece comunque piacere sentire che loro volevano sapere qualcosa su di lei.
«Non c’è molto da sapere, davvero.»
«Poche storie, sputa il rospo! Le ultime volte che ti abbiamo vista frequentavi Severus Piton, quello che vive giù a Spinner’s End! E’ sparito anche lui, tanto per la cronaca.» Esclamò Maddie, mulinando i suoi ricci dorati.
Alla fine Lily si arrese e si mise a raccontare qualcosa sulla scuola, gli amici... Ovviamente tutto condito da una buona dose di fantasia! Non poteva certo raccontare a dei babbani di Hogwarts. Anche se per una volta l’avrebbe fatto volentieri, mentre erano tutti e sei seduti su delle panchine all’ombra degli alberi del parco. Maddie le stava in fianco e le sorrideva, spronandola a raccontare. Le altre due l'ascoltavano commentando e domandano. David l’osservava sorridendo bonariamente, una mano tra i ricci di Maddie. Brad invece, notò Lily con stupore, la fissava con fin troppo interesse. Pendeva dalle sue labbra. I suoi occhi castani sembravano ardere e Lily si ritrovò ad arrossire. Chissà se la sua vita sarebbe stata così, se non avesse ricevuto la lettera cinque anni prima...


~


Nell’ombra di un albero Severus Piton stava silenzioso, senza fiatare, senza quasi respirare. Si mimetizzava così bene con il tronco scuro che nessun passante avrebbe potuto vederlo. In verità era abituato a non essere notato o considerato. Solo ad Hogwarts godeva di un pizzico di stima e rispetto. Ma non li.
Solo Lily lo faceva sentire qualcuno, un ragazzo. Non un’ombra.
Ed ora l’aveva persa, e se la ragazza avesse scoperto che lui la spiava, non l’avrebbe perdonato, mai. Ma non poteva lasciarla andare, non poteva sopportare che Potter saltasse fuori ad importunarla. Ora la bella Lily stava parlando con dei babbani. Severus li conosceva di sfuggita, ma non gli piacevano. Non gli dicevano nulla di buono. Dal suo tronco buio li aveva osservati tutti e ognuno pareva veleggiare in un’aura di falsità e finzione. Lily non doveva stare con loro.
Soprattutto non con quel tipo, che la fissava come se la stesse divorando con gli occhi. Ma doveva solo provare ad avvicinarsi a Lily... quel tizio non era Potter, non aveva possibilità contro di lui.
Severus si ritirò nell’ombra, più solo che mai, ora che Lily aveva trovato qualcuno con cui stare. Qualcuno che, a detta di Severus, era meglio non frequentare. Si ripromise che avrebbe indagato, presto.


~

SPAZIO AUTORE

Eccomi qui con il secondo capitolo! Spero vi sia piaciuto e sappiate che per più di due settimane non potrò aggiornare, perché parto! :(
Allora... che ne dite dei Malandrini? Bé, dei tre Malandrini, visto che ne manca uno!
 Spero di aver reso bene il loro rapporto! Il calmo e intelligente Remus, giusto un poco riservato ma anche disposto a divertirsi con quei due scapestrati dei suoi amici, l’affascinante e misterioso Sirius e per finire l’intrepido e determinato James, sempre disponibile ad assecondare Felpato in ogni sua missione!
Restando in tema... chi ama il trittico londinese? Chi??? Ma sì, quelle tre: Jess, Elise e Jenny! Qualcosa mi dice che non le adorerete troppo, sopratutto Jenny! Come avrete notato, James si è subito interessato a lei, senza nemmeno vederla in faccia. Perché? Per i capelli rossi, ovvio! Si potrebbe dire che il buon James è leggermente ossessionato dalla sua Lily! xD
A questo punto, direi di passare proprio a lei. Possiamo dire che la cara Evans è... un po insicura. Sì, dopo i vari problemi, ovvero la litigata con Severus del quinto anno, la fredda indifferenza di Petunia e un Potter che la confonde ogni volta di più, Lily inizia a cedere all’insicurezza. Bè, vedremo che succederà con i suoi amici babbani nelle prossime puntate!


Infine vorrei ringraziare moltissimo _Francy96_ , Frenci_ e... Erika (grazie per seguirmi anche in questa storia! <3 ) per le recensioni!!! Mi hanno fatto davvero molto piacere!
Ringrazio anche chi ha letto la storia, l’ha messa nelle seguite o preferite...
Grazie a tutti e alla prossima!!! ;)

- C

   
 
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