Capitolo 2: Nuove e vecchie conoscenze
Il
mattino successivo James si svegliò agitato. Di solito a lui
non
accadeva mai, James Potter era sempre allegro e rilassato. Sempre.
Ma
tutta la notte era stato tormentato dal visto di Lily. Lo splendido
viso della sua Lily, trasfigurato. Gli occhi arrossati,
l’espressione
infuriata, stanca. Lily non stava bene, James l’aveva capito.
Non
era qualcosa di fisico, stava male dentro.
Nell’animo.
Oh,
quanto avrebbe voluto aiutarla! Se solo lei glielo avesse permesso!
Alla
fine di tutto, era sempre lui il problema. Sempre mocciosus.
Quanto
avrebbe voluto tirargli un pugno così potente da sbatterlo a
terra e
fargli restare un livido multicolore su quella sua faccia da viscido
serpente...
Si
era fermato solo per Lily, altrimenti nulla gli avrebbe impedito di
spaccargli la faccia a suon di pugni. Dopo tutto quello che Lily
aveva fatto per quell’infame... quello era il suo modo di
ripagarla! Bello str...
«Ramoso!»
James
si riscosse dai suoi pensieri scuotendo la testa. «Hey,
Felpato.»
«Cos’hai?»
Chiese l’amico buttandosi sul divano di fianco a lui,
addentando un
cornetto al cioccolato.
«Niente,
che dovrei avere?»
«Non
mentirmi.» disse mentre delle briciole dorate gli cadevano
sulla
camicia nera. «Lo capisco quando ti passa qualcosa nella
testa.
Riguarda per caso la tua sparizione di ieri sera? Sarai mica andato
dalla Evans, vero?» Auch. Beccato in pieno.
«No!»
Esclamò James, troppo in fretta per essere credibile.
«Figurati.»
«Due
di picche? Dovresti esserci abituato oramai!»
James
emise un verso a metà tra un gemito e un grugnito
d’assenso.
«C’era anche mocciosus.»
Sirius
si tirò su, d’un tratto completamente interessato.
«Davvero?!
Questa sì che è una bella notizia!
L’estate perfetta!» Esclamò
ingoiando il cornetto. James fece un smorfia.
«Sei
ingordo come un lupo.» Affermò.
«Niente
battute sui lupi, prego!» Disse una voce dalla cucina. Un
istante
dopo un ragazzo vestito di tutto punto con una tazza fumante di
cappuccino, si sedette con compostezza sulla poltrona di pelle vicino
al camino. «Sapete che non mi piacciono.»
«Scusa,
Lunastorta.» Sirius sghignazzò. «Ma
torniamo a noi: mocciosus! La
luce dei miei occhi! Colui che rende luminosi i miei giorni!»
Disse
il ragazzo balzando in piedi, i neri capelli arruffati attorno al
viso, un’espressione falsamente estasiata sul volto.
«No-no-no.»
Disse James. Subito l’amico abbassò lo sguardo su
di lui.
«Non
vorrai fare il guastafeste, vero Ramoso? Non tu!»
La sua espressione ora era terribilmente ferita. Sirius era davvero
un ottimo attore, pensò James distrattamente.
«Nient’affatto
ma... Me ne occupo io, okay?»
Due
paia di occhi lo guardarono con espressione confusa.
«C’entra
con Lily. E’ incazzata nera con il pidocchio. Per poco ieri
non lo
prendevo a pugni. Voglio occuparmene io.»
Sirius
scrollò le spalle, tornando a sedersi. «Come vuoi,
capo. Ma che mi
dici della Evans? Ancora niente?»
James
scosse la testa, sconsolato. «Ci sto lavorando.»
«Bravo
Ramoso. Non demordere.» Disse tirandogli pacche sulla schiena.
Certo
che non l’avrebbe fatto. Erano cinque anni ormai che ci
lavorava.
Prima o poi ci sarebbe riuscito. Remus ridacchiò,
sorseggiando il
suo cappuccino.
«Per
quanto riguarda noi.» Disse indicando sé stesso e
Remus. «Ieri
abbiamo conosciuto delle belle londinesi.» Sirius
ammiccò a Remus,
che rispose al sorriso, forse solo un poco intimidito. «Erano
in
tre, non ti dico quanto fossero gnocc...»
«Okay,
okay, hai reso l’idea!» Esclamò James
ridendo. «E...»
«E
credo che oggi le rivedremo. Al parco. Tu sei ufficialmente invitato.
Ho parlato a loro di te. Ti immaginano come un supereroe. Vedi di non
deludere le loro aspettative!»
James
assunse un’aria pensierosa.
«No,
no! Tu oggi vieni con noi! Niente storie!» Esclamò
Felpato. «Siamo
venuti qui per divertirci e trovare qualche ragazza per
spassarcela!»
«Lo
so, lo so... ma Lily!
Ovunque vado lei mi perseguita!»
Remus
scosse la testa energicamente, ingozzandosi con il liquido caldo.
«Credo che sia tu a perseguitare lei, James.»
«Sì
bè... è la stessa cosa. Comunque...»
«Dai
Ramoso! Solo oggi! E poi chi ti dice che non la incontrerai al parco?
E’ un bel posto per passeggiare...» Gli occhi si
Sirius si fecero
imploranti. Era riuscito a convincere Remus (okay, in realtà
aveva
vinto una scommessa. No, in realtà aveva vinto la
scommessa... con
qualche aiuto!) a cercarsi una storia estiva assieme a lui e
Ramoso... come poteva essere che proprio James si tirasse indietro?
James
sospirò, ma alla fine si arrese. «Okay.
Vengo.»
«Fantastico!»
Esclamò Sirius balzando in piedi come una molla con un
sorriso che
andava da un orecchio all’altro. Nell’intento di
abbracciare sia
James che Remus, Sirius riuscì solo a rovesciare addosso a
quest’ultimo l’intero contenuto della tazza
fumante, macchiando
irreparabilmente i vestiti stirati e puliti.
«Okay,
sarà meglio se andiamo tutti a vestirci, eh?»
Esclamò Sirius,
fuggendo dalla stanza seguito dallo sguardo furente di Remus e... da
Remus stesso.
James
iniziò a ridere, di nuovo allegro come sempre.
~
Quel
giorno Lily non andò al lavoro. Le dispiaceva lasciare la
nonna
sola, ma lei aveva detto che non c’era nessun problema se non
fosse
andata. C’era Margot, la domestica...
E
poi Lily aveva bisogno di passare un po di tempo sola, così
decise
di fare una passeggiata ad Hyde Park.
E
se Potter fosse stato la? Pensò la parte pessimista della
sua mente.
Ma che dici? Le rispose quella realista. Londra è grande! E
anche se
fosse la... farai come sempre. Lo ignorerai.
Così
Lily si vestì comoda, prese la sua borsa e uscì,
senza salutare
nessuno. Sembrava quasi che vivesse da sola in quella casa tanto
grande.
Intanto al parco...
«Eccole
la!» Esclamò Sirius scuotendo energicamente la
mano in direzione di
tre ragazze accampate nelle vicinanze di alcuni salici piangenti.
Sirius non aveva né scherzato né esagerato il
giorno prima: le
ragazze erano una favola.
James
le osservò da lontano. Una era seduta su una sdraio
pieghevole,
aveva i capelli neri come il petrolio e lisci come seta. Indossava un
paio di occhialetti, neri come i capelli, sul naso dritto e regale.
Stava leggendo un libro e si accorse di loro solo quando la ragazza
di fianco a lei le tirò una gomitata. Sembrava avere delle
lontane
origini asiatiche. Non era male, ma era un tipo classico
più...
Più
da Lunastorta. - Come volevasi dimostrare. - Pensò James
quando vide
lo sguardo di Remus posarsi proprio su quella ragazza. I due si
scambiarono un sorriso.
La
ragazza che aveva tirato la gomitata alla prima era sdraiata su una
salvietta rosa e li guardava avvicinarsi con un sorriso abbagliante.
Quasi quanto i suoi capelli, pensò James. Erano biondi
chiari, lisci
e sembravano luccicare al sole, tanto erano lucidi. La ragazza si
tirò gli occhiali da sole in testa, come se fossero un ferma
capelli, svelando un paio di occhi azzurri come il cielo estivo.
Quella invece, pensò James, era più il tipo da
lui o Sirius. Oltre
ad essere bellissima indossava dei vestiti da urlo, come diceva
sempre Felpato: shorts davvero molto corti e una canottiera blu
aderente che lasciava ben poco all’immaginazione.
Ormai
erano quasi arrivati, allora James vide la terza ragazza. Quella era
più il suo tipo. Decisamente. Aveva la testa china e cercava
qualcosa nella borsa ai suoi piedi. I capelli della ragazza erano
rossi. Come quelli della sua Lily.
Bè,
non del stesso rosso. Quelli della ragazza erano più... come
si
dice? Pel di carota? Bè, qualcosa di simile. E quelli di
Lily erano
lisci con qualche boccolo occasionale quando si svegliava in ritardo
al mattino e non faceva in tempo a sistemarli, mentre i capelli della
ragazza erano ricci per davvero. Quando quella alzò lo
sguardo,
James notò che i suoi occhi erano color nocciola e non verdi
come
quelli della sua Lily. Ma il sorriso che la ragazza rivolse a lui...
quel sorriso Lily non glielo aveva mai rivolto.
Sirius
arrivò per primo a braccia aperte. La ragazza bionda si
alzò in
piedi con uno scatto e abbracciò Sirius.
«Jessamine!
E’ un enorme piacere rivederti! Te l’ha mai detto
qualcuno che
sei splendente come il sole?» Sia Sirius che la ragazza,
Jessamine,
risero di gusto. Felpato era sempre il solito dongiovanni per questo
James non poté far a meno di ridacchiare.
«Oh,
Sir! Chiamami pure Jess, te l’ho già detto
ieri!» Esclamò lei,
facendogli l’occhiolino.
Remus
si avvicinò per salutare la ragazza con i capelli scuri, che
aveva
abbandonato il libro aperto sulla sdraietta e si era alzata,
andandogli incontro.
La
rossina invece fissava James con interesse. Sirius finì di
fare una
battuta prima di rivolgersi a James. Gli sorrise in modo complice.
«Ragazze,
ho l’onore di presentarvi il famoso James Potter!»
Esclamò
Felpato.
James
si produsse in un inchino prima di alzare lo sguardo. «Si da
il caso
che sia proprio io, sì.» James sfoderò
il suo sorrisetto sghembo
che faceva impazzire le ragazze. O almeno tutte tranne una,
l’unica
che avrebbe dovuto farlo.
La
rossina rise di gusto, portandosi una mano alla bocca.
«Loro
sono Jess,» Disse Sirius marcando
visibilmente il soprannome.
«Elise e Jenny.» Le presentò Sirius,
prima di lasciarsi cadere
sulla salvietta rosa di Jessamine, incominciando a fare battute, un
braccio attorno alle spalle della ragazza che sembrava gradire
particolarmente le sue attenzioni.
Elise
invece aveva tirato fuori un’altra sdraio per Remus, che
aveva
preso posto al suo fianco. I due guardavano il libro che Elise teneva
in grembo mentre lui parlava. La ragazza gli sorrideva fissando
però
più lui che il libro. Bingo! A quanto pareva i Malandrini
avevano
fatto centro di nuovo!
«Bè,
mi ha già presenta Jess. Io sono Jennifer, ma per gli amici
Jenny.»
La ragazza gli porse la mano e James gliela baciò. Jenny
arrossì
immediatamente, quasi mimetizzandosi con i suoi capelli. Il rossore
mise in evidenza le lentiggini sulle guance.
«Lieto
di conoscervi, miss Jennifer.»
Jenny
rise. «Sirius me lo aveva detto che eri forte!»
James
si lasciò cadere sulla salvietta blu di fronte a Sirius.
Subito
Jenny lo seguì.
«Oh,
hey! Che ne dite di raccontare alle signorine qui presenti qualche
bravata dei Malandrini?» Esclamò Sirius tutto
eccitato, passando lo
sguardo da James a Remus.
«Malandrini?
Chi sono?» Chiese la rossa con allegria.
«Bè,»
iniziò James indicandosi. «Ce li hai
davanti.»
«Ohhh!»
Esclamò lei fissandolo affascinata con i suoi grandi occhi
castani.
«Sì,
dovete sapere che noi frequentiamo un collegio. Avete presente no? Un
mucchio di regole e professori severi?» Iniziò a
raccontare Sirius.
«Bè, noi amiamo infrangerle, le regole.
E’ una cosa in cui siamo
molto bravi.» Concluse soddisfatto dell’atmosfera
che aveva
creato. Le tre ragazze pendevano dalle sue labbra, ora. Questa,
pensò
James, era una delle doti di Sirius. Fare l’incantatore,
l’oratore.
Tutti cadevano sempre ai suoi piedi.
«Parla
per te!» Esclamò Remus ridacchiando.
«Sì,
lui è incaricato dal preside di tenerci d’occhio.
Guasta feste. Ma
in realtà è della nostra parte. Dovreste vederlo,
certe notti...»
Sirius,
James e addirittura Remus risero. Anche le tre ragazze, ma per motivi
diversi. Certo non potevano sapere cos’era davvero Lunastorta
durante quelle certe notti, magari di luna piena!
Fu
in quel momento che James vide una chioma di capelli rossi in
lontananza. Non rossi pel-di-carota, ma rossi ramati. Come una fiamma
in movimento.
~
Lily
camminava tranquilla, godendosi il sole e la brezza estiva che le
carezzava le braccia e le gambe nude, quando sentì la sua
voce. Era inutile cercare di sfuggire a James Potter, Lily se lo
aspettava. Ovunque andasse, lui saltava fuori.
«Lily!
Come stai?» Le chiese subito Potter, appena la raggiunse.
Già,
l’ultima volta che l’aveva vista era appena esplosa
e lui stava
per fare a botte.
«Una
meraviglia.» Rispose con ironia.
«Dico
davvero.»
«Anche
io.» James inarcò le sopracciglia, fissandola. Ci
fu un’istante
di silenzio imbarazzante, poi Lily si sporse oltre le sue spalle,
guardando nella direzione da cui veniva. Aggrottò le
sopracciglia.
Si era aspettata di vedere gli altri due (anzi tre, ma Peter sembrava
non esserci...) all’ombra delle fronde di un albero, mentre
ridevano e davano man forte al loro amico. Invece non vide la
scenetta che si aspettava: Remus era immerso in una conversazione con
una ragazza dai capelli scuri, Sirius era immerso in una
’’conversazione’’ con una
biondina che rideva senza ritegno
e... la terza ragazza li fissava. Lily distolse lo sguardo e
fissò
James.
«Vi
state divertendo?»
Potter
si strinse nelle spalle. «Sarebbe più divertente
se ci fossi anche
tu.»
Lily
lo gelò con uno sguardo. «Così potresti
provarci con due ragazze?
No, grazie.»
James
rimase spiazzato. Lily anche. Non poteva averlo detto. Cioè,
cosa le
importava se lui ci stesse provando oppure no con quella ragazza che
continuava a fissarli? - Nulla, non mi importa
nulla. - Si
rispose.
«Figurati!
Lily, è da cinque anni che...»
«Sì,
bé. Non mi importa. Torna dalla tua ragazza. Non la smette
di
fissarti.» Lo sguardo di quella tizia stava irritando Lily.
Ma
perché? Si chiese la ragazza.
Lily
scosse la testa e si allontanò velocemente.
Sentì
James che la chiamava, ma come sempre lei non lo ascoltò.
~
James
tornò sconsolato al loro accampamento. Ancora una volta Lily
se
n’era andata senza degnarlo di uno sguardo. Anche se questa
volta... c’era stato qualcosa in più. Almeno lui
lo aveva creduto.
Si
sedette sulla salvietta, seguito dallo sguardo di Sirius. James gli
rivolse un cenno impercettibile. Voleva dire che no, non era successo
nulla.
«Chi
era quella ragazza?» Chiese Jenny avvicinandosi a James.
Sirius
non perse l’occasione di tirare in ballo la storia.
«Quella
tesoro, è Lily Evans! E James le sbava dietro da anni. Ma
lei non se
lo fila!» Esclamò divertito. Jess, che ora stava
letteralmente
appiccicata a Sirius, rise di gusto, fissando James.
«Cinque
anni, per essere precisi.» Aggiunse Remus, con la sua solita
precisione e un sorrisetto soddisfatto sulle labbra.
«Però!
Un tempo considerevole!» Fu il commento di Elise.
«Sempre
a fare il pignolo, Remus.» Sirius gli tirò una
pacca sulla schiena,
fin quasi a farlo ribaltare dalla sdraio.
«Confermo.»
Disse James annuendo.
La
rossina si avvicinò ancora di più.
«Secondo me non ha tutte le
rotelle a posto. Oppure è ceca. Voglio dire...»
Iniziò, ma Sirius,
come amava fare, la interruppe.
«Certo!
Chi rifiuterebbe una meraviglia come James? Voglio dire, se fossi una
ragazza, io non lo farei!» Esclamò Sirius facendo
gli occhi
languidi da ragazzina innamorata.
Le
tre ragazze risero.
«Era
quello che volevo dire.» Assentì Jenny riportando
la sua attenzione
su James. «Voglio dire, dopo un po di tempo forse
è meglio lasciar
perdere. Forse lei non ti merita.» La sua
voce, in
quell’ultima frase, si era fatta più acida.
Ci
fu una piccola pausa, poi la rossina disse:
«Trovato!
Che ne dite ragazzi, di venire alla festa del nostro liceo con noi?
Ci sarà da divertirsi!» Esclamò
guardando tutti i presenti. Jess
lanciò un urlo elettrizzato. Sirius fu assolutamente
d’accordo.
Remus e Elise acconsentirono.
James
invece annuì distrattamente. Aveva ancora nelle orecchie le
parole
della rossina.
Cinque
anni erano un sacco di tempo, considerando che lui avrebbe potuto
avere qualsiasi altra ragazza. Ma nel profondo del suo cuore, sapeva
che non si sarebbe mai arreso. James Potter era fatto così.
~
Lily
aveva imboccato la via di casa, ma poi pensò che avrebbe
potuto
incontrare Severus. Meglio di no. Non dopo aver parlato con Potter.
Così
deviò in una via parallela, seguendo i suoi piedi che un
tempo
conoscevano così bene quelle strade. D’un tratto
si ritrovò
davanti al vecchio parco giochi dove veniva da bambina con tutta la
sua famiglia. Quando ancora erano una famiglia normale.
Vide
l’altalena. Là Petunia era caduta e si era quasi
rotta un braccio.
Lily ricordò l’isteria della mamma, le urla della
sorella e la
fretta di papà nell’andare a prendere la macchina
per portarla
all’ospedale. Una volta su quella stessa altalena, Lily aveva
mostrato a Petunia quanto fosse brava a saltare cadendo in piedi.
Poco
più distante c’era la giostrina. Lily si ricordava
dei giri pazzi
che facevano li sopra: lasciavano Eliott, il compagno più
robusto,
all’esterno a spingere mentre quelli dentro giravano alla
velocità
di una trottola. La piccola Lily si immaginava sempre che un giorno
la giostra si sarebbe staccata e tutti i bambini avrebbero preso il
volo. Quanti ricordi erano legati a quel posto!
Lily
si addentrò nel parco, fino a quando sentì delle
voci...
Venivano
da dietro degli alberi. Li vicino c’era un gioco di legno,
uno di
quelli di dove ci si poteva arrampicare. Dagli altri due lati al
posto del legno c’erano dei quadrati di corda. Si veniva a
creare
così all’interno un rettangolo di spazio coperto
ed appartato.
Lily, arrivando dal lato di corda, poteva vedere dentro.
C’erano
delle persone che parlavano. Delle ragazze...
Le
loro voci sembravano vagamente familiari. Avvicinandosi ancora un
poco Lily vide una testa riccissima dai capelli castano chiari, quasi
biondi. Riconobbe immediatamente la ragazza.
«Maddie?»
La ragazza si girò di scatto, come se fosse stata colta in
flagrante. Scostò le corde per vedere chi l’avesse
chiamata e...
sgranò gli occhi color cioccolato, fondente circondati da un
leggero
trucco dorato.
«Lily?
Lily Evans?!» La ragazza uscì allo scoperto e si
avvicinò a Lily.
«Ommioddio! Sei proprio tu!» Esclamò
gettandole le braccia al
collo dopo un attimo di esitazione. «E’ da una
vita, una vita
che non ti fai vedere!»
Lily
sciolse l’abbraccio e osservò la ragazza. Avevano
frequentato
tutto l’asilo assieme e anche qualche anno di scuola, prima
che lei
ricevesse la lettera a undici anni. Da allora non l’aveva
più
rivista.
«Lo
so! Quanto sei cambiata!» Esclamò Lily.
«Anche
tu!» Constatò l’altra prendendo una
ciocca di capelli ramati tra
le dita. «Ti ricordi di loro?» Disse Maddie
indicando le due
ragazze dietro di lei.
«Sì.
Sì, certo che mi ricordo! Le sorelle Cassie e
Nora!» Le due ragazze
le sorrisero e l’abbracciarono come aveva fatto Maddie.
«E
loro sono David e Brad.» Disse Maddie indicando due ragazzi
che Lily
non aveva notato. Di loro non si ricordava, ma sorrise lo stesso e
strinse le mani ad entrambi.
«Mi
sembra così strano vederti di nuovo! Soprattutto
qui!»
«Davvero.
Mi fa piacere però.»
«Bè,
sicuramente! Com’è che sei sparita? E’
colpa della scuola che
frequenti? Devo confessarti che ci ero rimasta davvero male quando ci
hai detto che te ne saresti andata!» Le sorelle alle sue
spalle
annuirono contemporaneamente. «Ci sei mancata così
tanto!»
Le disse sorridendo.
Lily
era felice. Per la prima volta dopo tanto tempo, si era sentita la
benvenuta a casa. Tutti e cinque i ragazzi la fissavano sorridendo.
«Perché
non ci parli un po di te? Non sappiamo più niente
sulla
piccola Lily Evans.»
Lily
ridacchiò, in imbarazzo. Non ricordava di essere
così legata con
Maddie e la sua compagnia, ma le fece comunque piacere sentire che
loro volevano sapere qualcosa su di lei.
«Non
c’è molto da sapere, davvero.»
«Poche
storie, sputa il rospo! Le ultime volte che ti abbiamo vista
frequentavi Severus Piton, quello che vive giù a
Spinner’s End! E’
sparito anche lui, tanto per la cronaca.» Esclamò
Maddie, mulinando
i suoi ricci dorati.
Alla
fine Lily si arrese e si mise a raccontare qualcosa sulla scuola, gli
amici... Ovviamente tutto condito da una buona dose di fantasia! Non
poteva certo raccontare a dei babbani di Hogwarts. Anche se per una
volta l’avrebbe fatto volentieri, mentre erano tutti e sei
seduti
su delle panchine all’ombra degli alberi del parco. Maddie le
stava
in fianco e le sorrideva, spronandola a raccontare. Le altre due
l'ascoltavano commentando e domandano. David l’osservava
sorridendo
bonariamente, una mano tra i ricci di Maddie. Brad invece,
notò
Lily con stupore, la fissava con fin troppo interesse. Pendeva dalle
sue labbra. I suoi occhi castani sembravano ardere e Lily si
ritrovò
ad arrossire. Chissà se la sua vita sarebbe stata
così, se non
avesse ricevuto la lettera cinque anni prima...
~
Nell’ombra
di un albero Severus Piton stava silenzioso, senza fiatare, senza
quasi respirare. Si mimetizzava così bene con il tronco
scuro che
nessun passante avrebbe potuto vederlo. In verità era
abituato a non
essere notato o considerato. Solo ad Hogwarts godeva di un pizzico di
stima e rispetto. Ma non li.
Solo
Lily lo faceva sentire qualcuno, un ragazzo. Non un’ombra.
Ed
ora l’aveva persa, e se la ragazza avesse scoperto che lui la
spiava, non l’avrebbe perdonato, mai. Ma non poteva lasciarla
andare, non poteva sopportare che Potter saltasse fuori ad
importunarla. Ora la bella Lily stava parlando con dei babbani.
Severus li conosceva di sfuggita, ma non gli piacevano. Non gli
dicevano nulla di buono. Dal suo tronco buio li aveva osservati tutti
e ognuno pareva veleggiare in un’aura di falsità e
finzione. Lily
non doveva stare con loro.
Soprattutto
non con quel tipo, che la fissava come se la stesse divorando con gli
occhi. Ma doveva solo provare ad avvicinarsi a Lily... quel tizio non
era Potter, non aveva possibilità contro di lui.
Severus
si ritirò nell’ombra, più solo che mai,
ora che Lily aveva
trovato qualcuno con cui stare. Qualcuno che, a detta di Severus, era
meglio non frequentare. Si ripromise che avrebbe indagato, presto.
~
SPAZIO AUTORE
Eccomi qui con il secondo capitolo! Spero vi sia piaciuto e sappiate che per più di due settimane non potrò aggiornare, perché parto! :(
Allora... che ne dite dei Malandrini? Bé, dei tre Malandrini, visto che ne manca uno!
Spero di aver reso bene il loro rapporto! Il calmo e intelligente Remus, giusto un poco riservato ma anche disposto a divertirsi con quei due scapestrati dei suoi amici, l’affascinante e misterioso Sirius e per finire l’intrepido e determinato James, sempre disponibile ad assecondare Felpato in ogni sua missione!
Restando in tema... chi ama il trittico londinese? Chi??? Ma sì, quelle tre: Jess, Elise e Jenny! Qualcosa mi dice che non le adorerete troppo, sopratutto Jenny! Come avrete notato, James si è subito interessato a lei, senza nemmeno vederla in faccia. Perché? Per i capelli rossi, ovvio! Si potrebbe dire che il buon James è leggermente ossessionato dalla sua Lily! xD
A questo punto, direi di passare proprio a lei. Possiamo dire che la cara Evans è... un po insicura. Sì, dopo i vari problemi, ovvero la litigata con Severus del quinto anno, la fredda indifferenza di Petunia e un Potter che la confonde ogni volta di più, Lily inizia a cedere all’insicurezza. Bè, vedremo che succederà con i suoi amici babbani nelle prossime puntate!
Infine vorrei ringraziare moltissimo _Francy96_ , Frenci_ e... Erika (grazie per seguirmi anche in questa storia! <3 ) per le recensioni!!! Mi hanno fatto davvero molto piacere!
Ringrazio anche chi ha letto la storia, l’ha messa nelle seguite o preferite...
Grazie a tutti e alla prossima!!! ;)
- C