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Autore: Nikki_Ginny_Potter    22/07/2011    1 recensioni
Protagonista di questa mia storia è Nikki, una ragazza babbana che, avendo attirato l'attenzione di Albus Silente, preside della scuola di magia di Hogwarts, si prepara per l'inizio del suo primo anno. Incontrerà nuovi amici, un nuovo amore e nuovi nemici. La storia non include nessun personaggio della saga di Harry Potter, fatta eccezione per i professori e alcuni riferimenti ad altri personaggi. L'età dell'entrata a Hogwarts ho pensato di variarla, per rendere la mia storia un po' più originale.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sorpresa
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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La serata era passata velocemente, tra cibo e risate. Nikki aveva conosciuto altri studenti della casa di Grifondoro, tuttavia finito di banchettare aveva parlato molto con Serena e suo fratello. Due studenti molto gentili e cordiali, non c’era altro da aggiungere. Quando Nikki aveva deciso di cercare Fabio per scambiare qualche parola, Silente aveva annunciato il coprifuoco, spogliando magicamente le tavole allestite a festa fino a un momento prima. Il dormitorio femminile dei Grifondoro era accogliente: la sala comune era decorata con gli arazzi della casa e il divano era grande e comodo, posizionato davanti ad un immenso caminetto, già acceso per riscaldare l’ambiente. Nikki aveva già conquistato la simpatia di tutte le compagne della sua casa, erano molto socievoli e spontanee, tant’è che Nikki iniziava a sentirsi già imbarazzata. Aveva ricevuto il suo libro delle regole, come promesso da Silente e ne aveva già memorizzate più della metà, senza contare che alcune le conosceva già prima di metter piede a Hogwarts. Dopo essersi lavata e vestita, aveva provato ad addormentarsi, ma la sua emozione era incontenibile: era riuscita a conquistare un posto dentro la casa forse migliore di Hogwarts e finalmente la sua avventura era iniziata. Secondo Gabriele Hogwarts riservava molte sorprese e anche molti segreti e tutto ciò poteva solo emozionare la ragazza che, dopo due ore di tentato riposo, decise di alzarsi dal letto. “Non posso infrangere già una regola, sarebbe irresponsabile e partirei col piede sbagliato.” Pensò mestamente già nella sala comune. Si osservò: aveva una camicia da notte molto bella, gliel’avevano regalata le sue amiche dopo aver saputo il suo trasferimento ad una “scuola sconosciuta”. Era nera, con il pizzo bianco, lunga, con le maniche di velluto. L’aveva portata in valigia per ricordarsi di quelle sue care amiche, che non avrebbe visto fino a Natale e non avrebbe potuto parlare loro delle avventure a Hogwarts: pochi babbani potevano sapere, e quei pochi erano selezionati da Silente, come era successo a Nikki.


La ragazza si osservò intorno e, andando contro al suo razionale pensiero, uscì dal dormitorio, rimanendo attenta e vigile su qualsiasi movimento. Sperava col cuore che il custode di Hogwarts, l’inquietante Argus Gazza, non fosse già in azione. Secondo Gabriele le ispezioni iniziavano dalla settimana seguente, quindi gli studenti la prima settimana riuscivano a girovagare per i corridoi di Hogwarts correndo meno rischi del normale. Nikki scese le scale, rapidamente. Aveva analizzato la mappa del castello più volte prima di partire, ed eccetto le stanze proibite e segrete, sapeva ogni strada a memoria. La sua meta era precisa: voleva introdursi nel corridoio destro dei sotterranei, dove era sempre molto frequente incontrare qualche membro dei Serpeverde, dal momento che la loro sala comune era lì. “Sicuramente la furbizia non è una dote che il cappello ha contemplato nella mia testa.” Iniziò a pensare Nikki, quasi pentita di quel che stava facendo. “Qualsiasi Grifondoro, ancor di più un Grifondoro babbano, starebbe alla larga da questo ambiente..Ma io sono Nikki, e la mia testa è certamente più dura di queste mura.” I suoi pensieri furono interrotti da alcune voci e da un rumore di passi che si avvicinava sempre di più. Nikki spalancò gli occhi incerta sul da farsi ed estrasse la bacchetta. Non aveva intenzioni serie, ma tra gli incantesimi utili imparati, vi era anche quello che probabilmente l’avrebbe salvata da una serie di scontri coi giovani Serpeverde. “Commuto vestis.” Disse Nikki sottovoce, muovendo delicatamente la bacchetta, la quale, emettendo un timido fascio di luce bianca, sostituì la camicia da notte della ragazza con una divisa femminile dei Serpeverde. “A volte studiare per tempo aiuta, e non poco!” Pensò soddisfatta. Nascose la sua bacchetta dentro la divisa e procedette con passo deciso, pregando che nessun Serpeverde s’accorgesse dell’incantesimo. Davanti a lei si presentarono quattro ragazzi, probabilmente del secondo anno, che si fermarono non appena la videro. “Ehilà, una Serpeverde del primo anno.. Ci chiedevamo se quest’anno il cappello si fosse degnato di nominare dei nostri qualche bella ragazza.. A quanto pare è successo.” Disse uno di loro, un ragazzo stempiato, abbastanza sgradevole alla vista, seguito dalle risate degli altri. “Già, che fortuna, eh?!” Disse sarcastica Nikki, cercando di scansarsi e procedere per la sua strada. Il gruppetto la bloccò e un altro esclamò: “Non puoi già andare via, prima ci dobbiamo presentare!” Nikki si mosse agilmente ma venne bloccata da un terzo ragazzo che le afferrò un braccio. “Lasciami immediatamente andare.” Disse tra i denti Nikki, dimenandosi. Il ragazzo rise e rispose: “Cerca di capirci, non capita tutti i giorni d’avere tra i Serpeverde una ragazza come te, i primi che ti trovano, ti trattengono, no?!” Continuò a stringerla, mentre gli amici le si avvicinarono, cercando di darle fastidio. Nikki, con l’altro braccio, sfoderò velocemente la bacchetta e la posizionò sotto il mento del ragazzo che la stava bloccando, il quale si bloccò improvvisamente. Seguì il silenzio di tomba di tutti gli altri. Tutti la stavano guardando impauriti, come fossero stati colpiti già da qualche incantesimo. Nikki li osservò, rimanendo ferma sul ragazzo che ancora non aveva mollato la presa. Ad un tratto, quella situazione di timore venne spezzata da una voce: “Ehi, ragazzi!” La compagnia si voltò verso il fondo del corridoio. Nikki conosceva già quella voce, l’avrebbe distinta ovunque. Dal buio si fece riconoscere Fabio, con la sua divisa, per una volta identica a quella che Nikki aveva ottenuto con l’incantesimo del Commuto, si avvicinò e guardò ogni suo compagno, uno per uno. Poi, dopo averli analizzati tutti, si soffermò su quello che teneva stretto Nikki, che intanto aveva abbassato la bacchetta. “Luis, lasciala andare.” Disse, rimanendo serio e pacato. Il ragazzo mollò finalmente il braccio della ragazza, che cominciò a massaggiare dolorante. “Si può sapere che accidenti vi prende?” Chiese Fabio annunciando una punta di irritazione. Luis gli rispose: “Non volevamo fare niente di che, fidati. Le ho soltanto preso un braccio perché voleva andarsene e lei m’ha puntato la bacchetta.” Fabio guardò prima lui, poi Nikki, e scoppiò a ridere. “Pensavi che tutte le ragazze del primo anno fossero innocenti?! Luis, sarà meglio che tieni le mani a posto, Silente di certo non tollererebbe mai un comportamento del genere e sicuramente questa giovane studentessa t’avrebbe inflitto volentieri un pietrificus totalus, qualora la cosa si fosse prolungata ancora per molto. Buonanotte ragazzi.” I suoi compagni lo guardarono e poi, annuendo, lo salutarono, scomparendo nel buio.


“Ammetto che ti dona questa divisa, Nikki.”  Le disse Fabio passeggiando per i corridoi di Hogwarts. Nikki lo osservò e rispose: “Incantesimo imparato quest’estate. Ero nel vostro corridoio e quando ho sentito le voci dei tuoi compagni ho pensato fosse necessario, per evitare scontri e.. Umiliazioni. Ero in camicia da notte.” Fabio sorrise e replicò: “Ottimo incantesimo, te ne do atto. Però ho una domanda.. Cosa ci facevi nel corridoio dei Serpeverde? Tu stessa sai che non è suggeribile aggirarsi ad Hogwarts durante la notte, specie nei corridoi di case diverse, o della casa rivale alla tua, che è peggio.” Nikki tossicchiò nervosamente e rispose: “Beh.. Gabriele m’ha detto che Argus Gazza non incomincia le ispezioni se non tra una settimana e.. Pensavo di fare un giro, non riuscivo a dormire. Riguardo al corridoio dei Serpeverde beh.. Non sapevo fosse vostro.” Si rese conto d’aver detto una colossale bugia, ma Fabio non era sua madre, non poteva riconoscere la piccola incongruenza che c’era. Fabio rise a bassa voce ed esclamò: “Nikki, sono sicuro che tu sapessi perfettamente in quale corridoio ti trovassi, ne dà prova il fatto che hai pensato di cambiare vestito con una divisa uguale alla mia.. Avanti, sei sempre una Grifondoro, e i Grifondoro dicono le bugie a fin di bene.. io posso sopravvivere alla verità.” Nikki sospirò e arrossì, capendo di non poter fuggire alla verità. “Beh io.. Sì in effetti ho detto una stupidaggine.. In realtà ho pensato di camminare per il corridoio Serpeverde perché speravo.. D’incontrarti.” Tra i due calò un silenzio imbarazzante, soprattutto quando Fabio si fermò davanti a lei. “Ammetto che.. E’ una verità interessante. Sono.. sorpreso.” Riuscì a dire, ancora posizionato di fronte a lei. Nikki lo guardò e gli chiese: “Perché mai dovresti essere così sorpreso? Alla fine non sarei entrata di certo nel tuo corridoio per incontrare quei ragazzi che m’hanno bloccata.” Fabio annuì sorridendo e replicò: “Certo.. Certo che no, non pensavo certamente a questo però.. Non credevo che tu fossi come dire.. Propensa, a mantenere un rapporto con me, dopo esser stata smistata nei Grifondoro.” Nikki sgranò gli occhi e procedette in avanti, ignorandolo e sedendosi su una panchina. Fabio si precipitò da lei: “Ehi, scusa ho.. Detto qualcosa che non va?” Nikki rispose decisa: “Beh stavolta mi stupisci tu. Che accidenti ti passa per la testa? Tu stesso avevi detto che saresti stato disponibile anche se fossi stata smistata in una casa diversa dalla tua! Ora hai creduto che io mi volessi allontanare da te semplicemente perché sono una Grifondoro?!” Suonava strano per lei ammettere così spudoratamente d’appartenere a una casa così illustre e famosa nella storia di Hogwarts. Fabio le prese le mani e replicò: “Perdonami. È un mio difetto, arrivare a conclusioni affrettate. Speravo di poterti parlare al banchetto, ma non sono riuscito a trovarti, pensavo, insomma.. Volessi evitarmi.” Nikki sorrise e disse: “Beh, cavati questa assurdità dalla testa, perché non m’interessa che tu sia Serpeverde ed io Grifondoro.. Alla cerimonia mi sono persa a dialogare con una ragazza conosciuta oggi, Serena, ora è nei Corvonero. Dopo ho ripreso a cercarti ma Silente ha dichiarato il coprifuoco.. Per questo ho pensato di cercarti, stanotte.” Nikki posò lo sguardo sulle sue mani, bloccate dolcemente da quelle più grandi ma delicate di Fabio, il quale la osservò a lungo e disse: “Sei una ragazza speciale, Nikki. Il cappello non sbaglia mai, stavolta men che meno. Quando t’ho vista per la prima volta, stamattina, alla stazione io.. Non so cosa sia successo, so solo che è accaduto qualcosa di singolare, nemmeno io so spiegarti cosa.” Nikki lo guardò curiosa. Fabio aveva appena detto qualcosa che scosse in Nikki la voglia di saperne di più. “Incredibile, sai? Cioè anche io insomma mi sono sentita.. Diversa, quando t’ho visto. Non so, è la prima volta che mi sento così.. Tuttavia, anche Gabriele stamattina m’ha detto che ha notato in noi qualcosa di.. singolare. Ha esattamente usato il tuo stesso aggettivo.” Fabio la guardò con aria interrogativa ed esclamò: “Sul serio? Allora non è solo una nostra impressione, è evidente: è successo qualcosa di incredibile tra noi stamattina, solo che non so dirti cosa.” Nikki ridacchiò e replicò: “Scusa se rido ma.. A Hogwarts siete abituati a vedere in tutto ciò che succede qualcosa di forzatamente magico. Io credo sia ben altro ciò che voi ritenete.. Singolare.” Fabio la osservò e con occhi svegli le chiese sorridendo: “Ah si? E sentiamo, miss Grifondoro, qual è la sua ipotesi?” Nikki rise e cercando di farsi seria rispose: “Beh la mia ipotesi è.. Complicata.” Fabio dichiarò prontamente: “Beh spiegamela nel modo che ritieni più semplice.” Nikki sospirò e mormorò: “D’accordo.. Beh allora insomma.. Se io ad esempio decidessi di..” Fabio la osservò e con un gesto delle mani la incoraggiò a parlare. “Oddio, assolutamente no.” Nikki si alzò dopo aver detto quella frase, scuotendo la testa. Fabio la guardò enigmatico e Nikki cercò di trovare una risposta al suo atteggiamento: “Non so io.. Ammetto che è tutto così strano ed è.. E’ assurdo, non posso e non devo! Non è mai successo, e per giunta è troppo presto!” Fabio le chiese confuso: “Nikki, cosa stai dicendo?! Presto per cosa, esattamente?” Nikki si fece coraggio, sospirò e disse: “Presto per.. Per questo.” Dopo aver detto ciò, spinse il suo corpo accanto al suo e le sue labbra andarono ad appoggiarsi su quelle di Fabio che, inizialmente confuso, rispose al bacio e la abbracciò, ormai consapevole di ciò che gli voleva spiegare Nikki. In quel momento, il castello di Hogwarts aveva assunto ogni silenzio più magico che si potesse pensare, ogni oggetto, ogni quadro incantato voleva collaborare a quel momento così misterioso e romantico. Dopo qualche minuto, Nikki si staccò dolcemente da Fabio, rimanendo con lo sguardo fisso su di lui e restando tra le sue braccia. Il ragazzo la osservò e sorrise, dopodiché tirò fuori la bacchetta e le disse: “Con me non devi fingere ciò che non sei.” Agitò dolcemente la bacchetta e il fascio candido che uscì, trasformò la divisa di Nikki in quella dei Grifondoro, ai quali ella apparteneva. Fatto ciò, ripose la bacchetta e la baciò nuovamente, fermamente convinto di non poterne più fare a meno. Nikki si sentiva come mai s’era sentita in sedici anni della sua vita: scossa da un ragazzo, presa e portata in una realtà oltre al mondo dei babbani e oltre alla stessa Hogwarts. Era stata portata in un mondo dove esistevano solo lei e Fabio.  
Il mattino seguente Nikki si svegliò con la voce della professoressa McGranitt che dichiarava aperte le lezioni dall’ora seguente. La ragazza si stropicciò gli occhi come fosse stata sveglia tutta una notte: in effetti il suo momento magico con Fabio si era protratto fino le tre della notte, e certamente il sonno ne aveva risentito un po’. La sua compagna di stanza la stava osservando già da un po’ e Nikki se ne accorse solo dopo essersi svegliata totalmente. La fissò e disse: “Beh io sono Nikki. Mi dispiace non essermi presentata prima, in effetti ieri sera tu dormivi già da un po’ ed io.. Non me la sentivo di svegliarti. Scusa.” La ragazza si stupì di quelle parole, le si avvicinò e le strinse la mano con gioia esclamando: “Oh ma non ti devi scusare, certo che no! In realtà io ho dei ritmi molto singolari, mi addormento presto la sera, voglio sentirmi al meglio appena sveglia! Sono Sarah, Sarah McNarlan! Non immaginavo di trovarmi una compagna di stanza come te.” Nikki la scrutò curiosa e chiese: “Come me? Mi sembro una persona come tutte le altre, non vedo cosa ci sia di speciale.” Sarah la guardò e rispose fieramente: “Oh, perdonami se ho ascoltato le voci a Hogwarts, solo tu puoi confermarmele! Gli altri di Grifondoro affermano che tu sei la prima ragazza babbana del secolo qui a scuola! Aggiungono inoltre che Silente ha trovato in te qualcosa di estremamente raro e importante, a quanto pare!” Nikki arrossì e replicò: “Oh beh.. Le voci della mia origine e dell’essere.. La prima babbana del secolo, quelle sono vere. Per quanto riguarda il parere di Silente.. Non ne ho idea. Non so i suoi pensieri, in realtà non sono riuscita nemmeno a conoscerlo di persona, perciò credo che l’ultima tua affermazione sia frutto solo di.. D’immaginazione.”


La chiacchierata con la sua nuova compagna di stanza durò poco, dato che le lezioni sarebbero iniziate sicuramente in breve tempo. Una volta preparata e con la sua nuova divisa addosso, Nikki uscì dalla sala comune di Grifondoro, per raggiungere la prima lezione di Pozioni, tenuta dal professor Piton, capo della casa di Fabio, Serpeverde. Scrutò la mappa e ben presto capì dove doveva andare per raggiungere l’aula. Osservò l’orologio da polso e dichiarò di poter fare un piccolo giro, dal momento che mancava ancora un bel po’. Scese le scale per giungere al salone d’ingresso, convinta di poter scambiare quattro chiacchiere con qualcuno. Dalla porta dei bagni uscì Gabriele, che appena la vide lanciò un saluto e le si avvicinò: “Nikki! Come mai qui?” Nikki sorrise e rispose: “Devo andare a pozioni dal professor Piton, occorre passare dai sotterranei ma dato che manca ancora del tempo, ho pensato di fare un giro per scambiare quattro chiacchiere con qualcuno!” Gabriele esclamò: “Accontentata allora! Beh io dopo devo andare a trasfigurazione dalla McGranitt! È un peccato che i nostri corsi non coincidano praticamente mai, sarebbe stato interessante vedere come te la cavi!” Nikki rise e disse: “E’ incredibile come tutti quelli che conosco qui ad Hogwarts s’aspettano chissà cosa da me.. Sono solo.. Una babbana, precisamente la prima del secolo qui alla scuola di magia più famosa di tutti i tempi.” Gabriele strabuzzò gli occhi ed esclamò: “E ti sembra poco?! Nikki, logicamente eri una come un’altra lì alla stazione, ieri mattina ma.. Una volta dentro Hogwarts, la gente si documenta, vuole sapere! Ed è ovvio che tu sei al centro delle chiacchiere della scuola, chiacchiere ottime direi! Tutti parlano di te, sono tutti curiosi delle tue capacità.. Capacità su cui Silente farà estrema confidenza, direi.” Nikki borbottò qualcosa e parlando chiaramente disse: “Beh, io non conosco personalmente il preside Gabriele, lo sai.. E vorrei capire cosa ha spinto Silente a iscrivermi a Hogwarts..”


Gabriele annuì pensoso poi saltò su dicendo: “Certamente avrà i suoi buoni motivi, come pensa tutta la scuola.. Allora, come hai passato la serata, dopo il banchetto?” Nikki avvampò in volto e cominciò a blaterare, ben convinta di non riuscire a rispondere con disinvoltura. Non poteva certamente raccontare tutto ciò che era successo ieri sera, e del “piccolo dettaglio” del bacio tra lei e Fabio. Il fatto che fosse accaduto così velocemente, faceva paura a Nikki: ascoltando le sue amiche, prima di baciare un ragazzo passavano giorni, settimane, il tempo per conoscersi. Nikki sapeva ben poco su quel ragazzo, tuttavia non era pentita di ciò che era successo la notte, anzi, era fermamente convinta che tutto ciò era accaduto perché era giusto succedesse così. Gabriele rise e disse: “Oh beh.. Temo d’aver capito. Non c’è bisogno che ti sforzi a spiegarmi, penso d’aver intuito tutto quel che è successo ieri sera.” Nikki lo guardò perplessa e ribatté: “Sentiamo cos’avresti intuito.” Gabriele sospirò, si allontanò guardandosi intorno e con un cenno, la pregò di seguirlo. Nikki, con aria confusa, camminò dietro di lui, curiosa di sapere dove stava andando e cosa a suo parere aveva capito Gabriele. Quest’ultimo si fermò davanti alla porta dei sotterranei e disse: “Dato che pozioni è proprio qua sotto.. Sarai vicina all’aula e la raggiungerai senza problemi. Ora però seguimi e non fare parola a nessuno di tutto questo: anche se sono collaboratore della McGranitt, le regole valgono anche per me, visto e considerato che dovrei dare il buon esempio, soprattutto a quelli del primo anno.” Nikki provò a ribattere ma Gabriele non le lasciò il tempo, aprendo la porta e correndo dalla parte sinistra. Il suo nuovo amico che aveva tutta l’aria di tramare qualcosa, si bloccò davanti a una porta nascosta, di legno, piuttosto vecchia e malridotta. Nikki gli si avvicinò e disse: “Che accidenti conti di fare? È chiusa quella porta, e la parte sinistra del sotterraneo è vietata agli studenti, c’è scritto nel libro delle regole di Hogwarts. Non voglio farmi espellere per una tua strana idea.” Gabriele la zittì e rispose con calma: “Non rischiamo alcunché, t’ho già detto che Argus Gazza non sarà d’ispezione fino a giovedì. Ieri sera, dopo il banchetto, ho visto la McGranitt e Silente allontanarsi dalla sala.. Li ho seguiti, e ho osservato le loro mosse: si sono fermati qui, dove siamo noi in questo momento. Non potevo dirti tutto questo lì fuori, troppe orecchie ascoltano, orecchie che è meglio tener lontane da queste cose. Non so se si tratti di qualcosa d’importante, ma a giudicare dalle azioni di Silente beh.. Credo di sì.” Nikki sbottò: “Non capisco tutto questo cosa c’entri con ciò che ho fatto ieri sera.” Gabriele rispose: “C’entra eccome, e c’entra con te, soprattutto. La porta per tutta la sera di ieri è stata protetta da incredibili incantesimi fatti dalla McGranitt e da Silente stesso, siccome gli studenti erano sparsi dappertutto e si temeva una loro entrata. Dopo il ricevimento, Silente ha tolto tutti gli incantesimi, convinto che nessuno potesse avvicinarsi. Nel frattempo, parlavano di te Nikki. Ho sentito chiaramente il tuo nome e l’orgoglio della McGranitt dopo aver saputo che eri stata assegnata a Grifondoro. Silente ha detto che l’aveva previsto, come aveva previsto il tuo destino qui ad Hogwarts. Dopo ho preferito tornare in sala comune, per evitare d’essere scoperto. Ad ogni modo, sono certo che qui dentro c’è qualcosa che ha a che fare con te. Da quel che ho capito dal tono di voce molto basso della McGranitt.. Riguarda un destino congiunto, di due persone. Sono certo che si parlasse di te, siccome dopo il tuo nome è saltato fuori. E per quanto riguarda l’altro..”


Si fermò e osservò Nikki che cercò di controllare la sua emozione, per evitare di arrossire. Poi sospirò e disse a Gabriele: “Beh, se ti riferisci a Fabio.. Sì insomma, ieri sera sono stata con lui, dopo la cerimonia. Ho rischiato di cacciarmi nei guai coi suoi compagni Serpeverde, ma alla fine è andato tutto bene.” Gabriele esultò e replicò: “Ahah, lo sapevo! Sapevo che sarebbe successo qualcosa tra voi, tutto molto singolare!” Nikki alzò gli occhi al cielo ed esasperata esclamò: “Non c’è nulla di singolare, forse questo non l’hai ancora capito! Hai passato troppo tempo ad Hogwarts e t’è andato in pappa il cervello! È tutto normalissimo, siete convinti che dietro ad ogni cosa ci sia qualcosa di magico.. E comunque, continuo a non capire cosa c’entro io e cosa c’entra Fabio con questo “destino congiunto”, di cui hai sentito parlare tu!” Gabriele la osservò con la faccia divertita, poi si fece serio e annunciò, sfoderando la bacchetta e puntandola verso la porta: “Lo scopriremo presto.” 
  
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