Cap. 25°: Dies Irae
Kanon
riempì l’ennesima tazza di caffè e tornò a sedersi, facendosi cadere
pesantemente sulla sedia della cucina.
Guardò
sconsolato i vari fogli scribacchiati ed appallottolati sul tavolo, e giunse
alla conclusione che il metodo di suo fratello, cioè prendere ordinatamente
appunti su qualche caso per chiarirsi le idee, era una gran perdita di tempo e,
nel suo caso, anche di sonno.
Più
ci rimuginava sopra, più Kanon si convinceva che dietro tutta la faccenda della
sparizione di Saga c’era sicuramente Julian Kevines; già, ma perché perdere tempo a rapire suo fratello,
quando poteva far contattare direttamente lui?
A meno che …
il
pensiero fu così improvviso che per poco non gli cadde la tazzina dalle mani: a
meno che Julian non avesse scambiato Saga per lui!
In
fondo, erano gemelli, no? Ma come poteva Kevines
commettere uno sbaglio così grossolano? Lui che sapeva anche quanti capelli
aveva in testa!
Più
probabile che avesse mandato qualcuno a cercarlo. Ma anche così…
All’improvviso,
Kanon si sbatté la mano sulla fronte. La giacca! Saga non gli aveva forse
chiesto la giacca in prestito? In quel modo anche uno degli uomini
di
Kevines avrebbe potuto sbagliarsi!
“Dannata
giacca di pelle nera! Era diventata l’unica cosa che mi distingueva da quell’angioletto
di Saga!”
Stava
per dilettarsi in una serie di imprecazioni che avrebbero fatto arrossire Death
Mask e Shura messi insieme, quando un rumore di vetri rotti lo fece
scapicollare in salotto; si guardò intorno cercando di individuare qualcuno, ma
un oggetto attirò la sua attenzione.
“Maledizione!
Siren è proprio fissato con questi messaggi! E
soprattutto il metodo, che lascia un po’ a desiderare!”
Infatti,
proprio come il primo messaggio, quello era avvolto in un ciottolo di medie
dimensioni, l’unica differenza era che fortunatamente non l’aveva colpito
in
testa. Quando l’aprì, però, la scrittura non era quella del’austriaco, bensì
un’elegante grafia in inchiostro blu scuro.
Ma
era il contenuto quello che lo lasciò davvero di sasso:
Se vuoi rivedere tuo
fratello vivo, ci vediamo stasera all’incrocio tra il cinema Kaloys e via Satheros, alle dieci
e mezza.
Ci sarà qualcuno ad
accoglierti.
Poseidon
“Il
vecchio lupo di mare ha colto l’occasione” pensò Kanon storcendo un angolo
della bocca “e visto che è stato così gentile da inviarmi persino l’invito
scritto, credo proprio che non potrò deluderlo. Aspettami, Kevines”
*
Kanon
si strinse addosso la giacca di Saga e chiuse la porta attento a non fare il
minimo rumore.
Uscito
dal portone prese un gran respiro e trattenne per qualche secondo il fiato,
guardandosi attentamente intorno.
Si
incamminò a passo svelto tra le strade buie di Atene, la mano destra nella
tasca a stringere il manico della pistola che aveva appena caricato; non è il
caso
di
farsi sorprendere disarmato da un tipo come Kevines,
specie se è incazzato nero con te e tiene in ostaggio tuo fratello maggiore.
Il
cinema distava una buona mezz’ora da casa di Saga, a piedi, e Kanon rimpianse
di non avere una macchina a disposizione.
Dapprima
aveva pensato di chiamare Sion, ma non era decisamente una buona idea:
sicuramente il capo avrebbe organizzato le cose in grande stile, fatto
circondare il cimitero, ed avrebbe mandato tutto a monte.
E
poi, Kanon conosceva troppo bene Julian: se non usi
la massima discrezione con lui, puoi considerarti un uomo morto.
No,
stavolta voleva giocare personalmente con il grande Poseidon;
e non era assolutamente il caso di farlo sentire braccato, altrimenti addio
Saga.
Man
mano che si avvicinava al luogo dell’appuntamento, Kanon rallentava il passo,
fino a fermarsi del tutto all’angolo del cinema.
Si
appoggiò al muro freddo e si voltò verso sinistra, poi guardò a destra, ma non
c’era anima viva; controllò l’orologio: erano le dieci e mezza in punto.
Pochi
minuti dopo, infatti, sentì qualcosa. Un rumore acuto, che si ripeté per due,
tre volte.
Era
il segnale stabilito dai Marine per avvertire la persona nel vicolo a
squagliarsela in caso di pericolo!
Finalmente,
dall’angolo opposto fece capolino un ragazzo dai lunghi capelli neri, che gli
fece segno di seguirlo.
Kanon
si diresse verso il cancello principale del cimitero e strinse le sbarre
cercando di forzarlo, ma il ragazzo lo stava già trascinando dalla parte
opposta
:-Non
di là-:
gli
sussurrò. Risalì la via deserta ed imboccò un piccolo sentiero sterrato, ben
nascosto tra i folti rami degli alberi.
Era
piuttosto veloce, ma ogni tanto si gettava rapide occhiate alle spalle per
accertarsi che Kanon lo stesse seguendo; zigzagarono ancora un po’ facendosi
largo tra il fogliame, e giunsero ad uno spiazzo, dove le erbacce avevano ormai
infestato la zona, e crescevano sulle lapidi e le croci storte.
Kanon
si guardò intorno cercando di individuare Kevines. Si
voltò verso il ragazzo, ma quello era già sparito.
:-Hei, che scherzo è questo? Kevines,
sono qua, che ne dici di venire fuori? È troppo tardi per giocare a
nascondino!-:
non
rispose nessuno.
Restò
per un po’ ad ascoltare il vento che faceva volare le foglie secche intorno a
lui, ed il fruscio delle fronde degli alberi, ma di Kevines
neanche l’ombra.
Incrociò
le braccia al petto
:-Se
non venite fuori, me ne vado! E chiedete il riscatto di mio fratello
direttamente al suo buon capo! Cosa ve ne pare? Sarà felicissimo di pagarlo!-:
stava
per fare dietrofront, quando un altro rumore lo fece girare su se stesso,
cercando di individuarlo.
Non
era il fischio. Stavolta era un suono leggero, cristallino. Una specie di
melodia.
Kanon
ci mise qualche secondo per capire che si trattava di un flauto, e che il
motivo era quello di Dies Irae.
Si
diresse verso il suono, fermandosi a volte ad ascoltare più attentamente,
tornando indietro e cercando invano di chiamare Julian
minacciandolo di andarsene e lasciargli il fratello a carico.
Quando
sbucò finalmente da dietro un cipresso, il suono si spense all’improvviso.
:-Saga…?!-:
il
fratello, legato ad un albero, gli lanciò un’occhiataccia
:-Ma
tu sei un completo idiota! Che cosa ci fai qui?-:
lui
gli si avvicinò e gli pizzicò una guancia con un sorriso sarcastico
:-Ti
salvo, naturalmente-:
una
voce provenne dalle sue spalle, e contemporaneamente Kanon sentì una canna di
pistola premergli sulla schiena
:-Tu
non salvi proprio nessuno… Sea Dragon. O preferisci che ti chiami semplicemente Kanon Kenuryos?-:
Julian gli
si piazzò davanti, puntandogli la pistola ad un centimetro dal collo; sporse
leggermente il labbro inferiore in fuori e sembrò calcolare la situazione.
Sempre
tenendolo sotto tiro, si allontanò di qualche passo
:-No,
sarebbe troppo facile…-:
Kanon
sollevò un sopracciglio, incrociando le braccia sul petto
:-Bè, perché non ci colpisci e te ne lavi le mani?-: lo
sfidò :-O forse hai troppa paura di esporti, Poseidon?-:
Julian rise
:-Esatto,
vedo che le tue intuizioni sono sempre corrette. E’ proprio per questo che
farai tu il lavoro al mio posto-:
Kanon
lo guardò senza capire.
In
quel momento Siren sbucò da dietro la cappella
raggiungendoli con passo calmo. Guardò un attimo i due fratelli ed emise una
risata acuta
:-Sapete
che siete proprio ridicoli?-:
Saga
si dimenò cercando di allentare la corda che lo teneva stretto all’albero
:-Dì
un po’, ti sei mai visto tu?!-:
Kanon
scosse la testa guardando il fratello con aria di compatimento.
Julian si
rigirò la pistola tra le mani e cominciò a passeggiare intorno a Kanon
:-Stà un po’ a sentire, Kanon: ti sembra credibile la storia
del capo del narcotraffico di Atene nord-est che uccide il fratello per
vendetta, ne occulta il cadavere nel cimitero dove nessuno cercherebbe mai e
poi, per la disperazione si suicida? Sarà uno scoop sensazionale, e lo sai come
sono i giornalisti… calano come avvoltoi alle notizie
di questo genere-:
:-Cosa
vuoi dire con questo?-:
gli
chiese lui seguendolo con lo sguardo, pronto a scattare se avesse alzato la
pistola.
Julian alzò
la mano, guardandolo con un espressione crucciata
:-Io
sono una persona onesta, Kan-…-:
Saga
emise una finta risata e chiese con voce stridula
:-Persona
onesta?!-:
Kevines gli
lanciò un’occhiata infastidita e continuò
:-Voglio
farti un ultima proposta, Kanon. Fino ad ora sono stato paziente, ma adesso il
gioco cambia: ascolta, se elimini il testimone…-:
indicò
con un cenno Saga osservando le reazione dei due
:-io
ti permetto di tornare in servizio, se si può dire così, senza dover
spiegazioni a Sion o a gli altri SAINT. Alla prigione ci penserò io, sai come
sono queste faccende… non vedrai più l’ombra di una
cella e neanche quella del guastafeste che ti ci ha rinchiuso per cinque anni.
Se non è un affare questo… hai dieci secondi per
pensarci. Oh, ma forse sono troppi ed io non sono paziente quando aspetto
risposte di certo genere; diciamo che ne hai… tre -:
Sorrento
si avvicinò alle spalle di Kanon
:-Ce
l’hai una pistola?-:
:-Ma
certo che ce l’ha-: rispose Julian senza dargli il
tempo di negare :-io i miei uomini li addestro per bene. Allora, qual è la tua
risposta?-:
:-Devo
dire che la tua proposta mi alletta, Capo…-:
:-Ca-capo…?-: chiese Saga guardando prima il fratello, poi Julian :-Kanon, che storia è questa…?-:
Kanon
non rispose. Estrasse la pistola dalla tasca e la puntò dritto su Saga,
restando per qualche secondo a guardare compiaciuto il terrore e la delusione
dipingersi sul volto del fratello. Saga fece per dire qualcosa ma dalla bocca
non gli uscì alcun suono, solo un lamento strozzato appena udibile.
:-… ma sfortunatamente per te ho altri progetti!-:
Kanon
si voltò di scatto e premette il grilletto; il proiettile centrò il fianco
destro di Julian che lanciò un urlo e cadde in
ginocchio, dopo aver restituito il colpo.
Il
gemello avvertì un forte dolore alla spalla e contemporaneamente vide Siren puntare su di lui, così alzò la mano e sparò
centrandolo in pieno petto.
Lanciando
un’imprecazione guardò Saga, che a sua volta lo fissava con gli occhi sbarrati,
incredulo
:-Ka-Kanon… t-tu…? Tu, cioè… tu!-:
:-Lo
so: sono un genio-:
:-No,
sei un completo pazzo psicopatico con manie di protagonismo che va a cercarsi
guai come se non ne avesse già abbastanza! Insomma, sei un perfetto idiota matricolat-….-:
:-Hei, ti ricordo che ho ancora un pistola in mano-:
:-Anche
io…-:
Julian li
teneva sotto tiro, con un sorrisetto di trionfo stampato sulla faccia
:-Siren aveva ragione… siete… ridicoli…-:
:-Se
fossi in te non ci proverei-:
Sion
si chinò fulmineo su Kevines ammanettandolo e
sollevandolo di peso, dopo avergli sottratto la pistola.
Guardò
i gemelli come per dire: con voi faccio i conti più tardi, e consegnò Julian ad Aioria che era arrivato subito dopo di lui
seguito da Aioros, Shura e Marin.
Si
chinò un attimo per guardarlo in faccia
:-Per
adesso finisci all’ospedale, Poseidon, ma stai
tranquillo che qualche anno di cella non te la toglie nessuno. Che ne dici a Sounion, nella celle dell’ex
Sea Dragon?
Non può essere che un onore-:
il
rumore della sirena delle ambulanze si faceva man mano più vicino.
Aioros
si stava dando da fare per slegare Saga, che non appena fu di nuovo libero si
precipitò a sostenere Kanon.
Quello
gli sorrise
:-Ammettilo… ti ho fatto paura…-:
:-Se
non fossi così felice per essere sopravvissuto, ti avrei già strozzato. Sei
fortunato, oggi sono di buon umore-:
Kanon
storse l’angolo della bocca, premendosi una mano sulla spalla
:-Fortunato
non direi…-:
Saga
sospirò e si rivolse ad Aioros
:-Ascolta,
io accompagno questo scemo all’ambulanza prima che mi svenga in braccio. Puoi
dirmi solo se Sion è troppo
incavolato? Perché in caso preferisco rimanere con Kanon all’ospedale!-:
:-Forse
la vista di entrambi vivi gli ha fatto l’effetto di un calmante, ma non ci
conterei troppo. Era già su di giri quando sei sparito tu, figuriamoci quando
Kanon non ha risposto al telefono e non l’ha trovato a casa! Ma comunque, penso
che te la caverai-:
.-Capisco… e poi… come avete fatto
a sapere che eravamo qui?-:
Aioros
si spostò di un paio di centimetri ed il ragazzo che aveva condotto Kanon al
cimitero fece capolino da dietro la sua schiena
:-Consideratelo
il vostro salvatore. Adesso è meglio che vai verso le ambulanze, non voglio
avere Kanon sulla coscienza. Ma… in ogni caso io ti
aspetto a casa tua…-:
così
Saga si passò un braccio del fratello attorno al collo e lo guidò verso le luci
blu che lampeggiavano, facendosi strada tra gli arbusti con al mano libera.
:-Vuoi
piantarla di ridere, idiota? Ti ricordo che sei a rischio di dissanguamento!-:
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Bene ragazzi, insolitamente puntuali ma siamo qui! Forse perché
il capitolo in questione era in corso nel sacro computer della sottoscritta… <.< no, Mako,
non sto insinuando nulla, perché? Tu lenta? Ma noo,
non direi mai una cosa del genere!!
Coooomunque… si avvicina la fine… ah, che bello, finalmente forse ci libereremo dall’idiota
megalomane <__<
Diana924: Heilà! Ha fatto
le cinque per il concerto… oh, io lo farei! *scambia il cinque con Kanon*
mènage à trois?? Dove c’è da scopare LAVORARE
c’è Sorrento!!
Thetis la
cretina con la pentola in testa e Scilla il deficiente che si fa
uccidere da Shun sono altri due incapaci, santi ragazzi… ma che ci vogliamo fare, ci sono toccati questi…
L’immagine è MOLTO xD si, ci siamo capiti, cara
:D
Si, July, hai Sorrento, metti da parte il
pudore e scatenati!! xDD tanto la sappiamo TUTTI che
cosa fate voi due, chiusi in uno scantinato buio…
Alla prossima!^.^
Violet Acquarius: Ciao ^^ Julian è un pollo perfetto! Anche se
preferisco Pesce Pagliaccio, ci siamo capite xD Ooooh, sarebbe bellissimo vedere i nostri SAINT versione
CSI *çççç* magari potremmo contattare il Kuru e farci
un pensierino…
Cosa faranno a Saguccio *estrae
un bazooka e punta sui due viscidi vermi*
assolutamente NULLA!! Ci siamo capiti, maniaci psicotici che non siete altro??
Naa, lo
legano solo ad un albero, nulla di che! xD che cosa
ci hanno fatto, poi, lo sanno loro *comincia con
pensieri poco casti*
Ma comuque… adesso sembra tutto risolto!
Ed io ti saluto =D anzi, ti salutiamo ;)
Pilatigirls: Beeeea, non siamo
state noi a rapire Saga!! *chiude la porta dello
sgabuzzino dove c’è il gemello imbavagliato* eh-heeeem… bè, passiamo oltre!
Julian ormai è
andato completamente! La poverino gli è arrivata al cervello…
no, anzi, siccome il cervello è andato via (o non c’è mai stato) gli è andata
in quella specie di soffitta sparti orecchie che si ritrova!
Ti auguriamo buone vacanze e buon rientro, probabilmente ritroverai la fic conclusa =D
Bacino :*
Alllora, giunti
alla fine del cammin di nostra vita…
odio doverlo fare, ma ci vuole anche lui!
E’ giunto il momento del lecchino di Julian!
(Tesoro, sembri un cameriere dei castelli medievali…
-__-“)