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Autore: DarkSide_of_Gemini    24/07/2011    4 recensioni
Una AU scritta a quattro mani da Makochan e KanondiGemini96. In una Atene moderna i SAINT sono una squadra speciale al servizio della giustizia che combattono il crimine senza usare poteri speciali ma con le tecniche dell'indagine scientifica. Ognuno di loro ha un ruolo: Sion è il capo della SAINT, Saga lo psicologo, Death Mask il medico legale, Kanon un... hem... collaboratore di giustizia, Aphrodite il tossicologo ecc... Tra incomprensioni e colpi di scena i dodici eroi faranno del loro meglio per risolvere casi difficili e sconfiggere il narcotrafficante Julian Kevines. Ps: i personaggi sono un pò tutti ma non riesco a metterlo... buona lettura ^-^
Genere: Azione, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Sorpresa
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'SAINT'
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Cap. 25°: Dies Irae

                                                                                                                                                                                        

Kanon riempì l’ennesima tazza di caffè e tornò a sedersi, facendosi cadere pesantemente sulla sedia della cucina.

Guardò sconsolato i vari fogli scribacchiati ed appallottolati sul tavolo, e giunse alla conclusione che il metodo di suo fratello, cioè prendere ordinatamente appunti su qualche caso per chiarirsi le idee, era una gran perdita di tempo e, nel suo caso, anche di sonno.

Più ci rimuginava sopra, più Kanon si convinceva che dietro tutta la faccenda della sparizione di Saga c’era sicuramente Julian Kevines; già, ma perché perdere tempo a rapire suo fratello, quando poteva far contattare direttamente lui?

A meno che

il pensiero fu così improvviso che per poco non gli cadde la tazzina dalle mani: a meno che Julian non avesse scambiato Saga per lui!

In fondo, erano gemelli, no? Ma come poteva Kevines commettere uno sbaglio così grossolano? Lui che sapeva anche quanti capelli aveva in testa!

Più probabile che avesse mandato qualcuno a cercarlo. Ma anche così…

All’improvviso, Kanon si sbatté la mano sulla fronte. La giacca! Saga non gli aveva forse chiesto la giacca in prestito? In quel modo anche uno degli uomini

di Kevines avrebbe potuto sbagliarsi!

 

“Dannata giacca di pelle nera! Era diventata l’unica cosa che mi distingueva da quell’angioletto di Saga!”

 

Stava per dilettarsi in una serie di imprecazioni che avrebbero fatto arrossire Death Mask e Shura messi insieme, quando un rumore di vetri rotti lo fece scapicollare in salotto; si guardò intorno cercando di individuare qualcuno, ma un oggetto attirò la sua attenzione.

 

“Maledizione! Siren è proprio fissato con questi messaggi! E soprattutto il metodo, che lascia un po’ a desiderare!”

 

Infatti, proprio come il primo messaggio, quello era avvolto in un ciottolo di medie dimensioni, l’unica differenza era che fortunatamente non l’aveva colpito

in testa. Quando l’aprì, però, la scrittura non era quella del’austriaco, bensì un’elegante grafia in inchiostro blu scuro.

Ma era il contenuto quello che lo lasciò davvero di sasso:

Se vuoi rivedere tuo fratello vivo, ci vediamo stasera all’incrocio tra il cinema Kaloys e via Satheros, alle dieci e mezza.

Ci sarà qualcuno ad accoglierti.

Poseidon

 

“Il vecchio lupo di mare ha colto l’occasione” pensò Kanon storcendo un angolo della bocca “e visto che è stato così gentile da inviarmi persino l’invito scritto, credo proprio che non potrò deluderlo. Aspettami, Kevines

*

Kanon si strinse addosso la giacca di Saga e chiuse la porta attento a non fare il minimo rumore.

Uscito dal portone prese un gran respiro e trattenne per qualche secondo il fiato, guardandosi attentamente intorno.

Si incamminò a passo svelto tra le strade buie di Atene, la mano destra nella tasca a stringere il manico della pistola che aveva appena caricato; non è il caso

di farsi sorprendere disarmato da un tipo come Kevines, specie se è incazzato nero con te e tiene in ostaggio tuo fratello maggiore.

Il cinema distava una buona mezz’ora da casa di Saga, a piedi, e Kanon rimpianse di non avere una macchina a disposizione.

Dapprima aveva pensato di chiamare Sion, ma non era decisamente una buona idea: sicuramente il capo avrebbe organizzato le cose in grande stile, fatto circondare il cimitero, ed avrebbe mandato tutto a monte.

E poi, Kanon conosceva troppo bene Julian: se non usi la massima discrezione con lui, puoi considerarti un uomo morto.

No, stavolta voleva giocare personalmente con il grande Poseidon; e non era assolutamente il caso di farlo sentire braccato, altrimenti addio Saga.

Man mano che si avvicinava al luogo dell’appuntamento, Kanon rallentava il passo, fino a fermarsi del tutto all’angolo del cinema.

Si appoggiò al muro freddo e si voltò verso sinistra, poi guardò a destra, ma non c’era anima viva; controllò l’orologio: erano le dieci e mezza in punto.

Pochi minuti dopo, infatti, sentì qualcosa. Un rumore acuto, che si ripeté per due, tre volte.

Era il segnale stabilito dai Marine per avvertire la persona nel vicolo a squagliarsela in caso di pericolo!

Finalmente, dall’angolo opposto fece capolino un ragazzo dai lunghi capelli neri, che gli fece segno di seguirlo.

Kanon si diresse verso il cancello principale del cimitero e strinse le sbarre cercando di forzarlo, ma il ragazzo lo stava già trascinando dalla parte opposta

 

:-Non di là-:

 

gli sussurrò. Risalì la via deserta ed imboccò un piccolo sentiero sterrato, ben nascosto tra i folti rami degli alberi.

Era piuttosto veloce, ma ogni tanto si gettava rapide occhiate alle spalle per accertarsi che Kanon lo stesse seguendo; zigzagarono ancora un po’ facendosi largo tra il fogliame, e giunsero ad uno spiazzo, dove le erbacce avevano ormai infestato la zona, e crescevano sulle lapidi e le croci storte.

Kanon si guardò intorno cercando di individuare Kevines. Si voltò verso il ragazzo, ma quello era già sparito.

 

:-Hei, che scherzo è questo? Kevines, sono qua, che ne dici di venire fuori? È troppo tardi per giocare a nascondino!-:

 

non rispose nessuno.

Restò per un po’ ad ascoltare il vento che faceva volare le foglie secche intorno a lui, ed il fruscio delle fronde degli alberi, ma di Kevines neanche l’ombra.

Incrociò le braccia al petto

 

:-Se non venite fuori, me ne vado! E chiedete il riscatto di mio fratello direttamente al suo buon capo! Cosa ve ne pare? Sarà felicissimo di pagarlo!-:

 

stava per fare dietrofront, quando un altro rumore lo fece girare su se stesso, cercando di individuarlo.

Non era il fischio. Stavolta era un suono leggero, cristallino. Una specie di melodia.

Kanon ci mise qualche secondo per capire che si trattava di un flauto, e che il motivo era quello di Dies Irae.

Si diresse verso il suono, fermandosi a volte ad ascoltare più attentamente, tornando indietro e cercando invano di chiamare Julian minacciandolo di andarsene e lasciargli il fratello a carico.

Quando sbucò finalmente da dietro un cipresso, il suono si spense all’improvviso.

 

:-Saga…?!-:

 

il fratello, legato ad un albero, gli lanciò un’occhiataccia

 

:-Ma tu sei un completo idiota! Che cosa ci fai qui?-:

 

lui gli si avvicinò e gli pizzicò una guancia con un sorriso sarcastico

 

:-Ti salvo, naturalmente-:

 

una voce provenne dalle sue spalle, e contemporaneamente Kanon sentì una canna di pistola premergli sulla schiena

 

:-Tu non salvi proprio nessuno… Sea Dragon. O preferisci che ti chiami semplicemente Kanon Kenuryos?-:

 

Julian gli si piazzò davanti, puntandogli la pistola ad un centimetro dal collo; sporse leggermente il labbro inferiore in fuori e sembrò calcolare la situazione.

Sempre tenendolo sotto tiro, si allontanò di qualche passo

 

:-No, sarebbe troppo facile…-:

 

Kanon sollevò un sopracciglio, incrociando le braccia sul petto

 

:-Bè, perché non ci colpisci e te ne lavi le mani?-: lo sfidò :-O forse hai troppa paura di esporti, Poseidon?-:

 

Julian rise

 

:-Esatto, vedo che le tue intuizioni sono sempre corrette. E’ proprio per questo che farai tu il lavoro al mio posto-:

 

Kanon lo guardò senza capire.

In quel momento Siren sbucò da dietro la cappella raggiungendoli con passo calmo. Guardò un attimo i due fratelli ed emise una risata acuta

 

:-Sapete che siete proprio ridicoli?-:

 

Saga si dimenò cercando di allentare la corda che lo teneva stretto all’albero

 

:-Dì un po’, ti sei mai visto tu?!-:

 

Kanon scosse la testa guardando il fratello con aria di compatimento.

Julian si rigirò la pistola tra le mani e cominciò a passeggiare intorno a Kanon

 

:-Stà un po’ a sentire, Kanon: ti sembra credibile la storia del capo del narcotraffico di Atene nord-est che uccide il fratello per vendetta, ne occulta il cadavere nel cimitero dove nessuno cercherebbe mai e poi, per la disperazione si suicida? Sarà uno scoop sensazionale, e lo sai come sono i giornalisti… calano come avvoltoi alle notizie di questo genere-:

 

:-Cosa vuoi dire con questo?-:

 

gli chiese lui seguendolo con lo sguardo, pronto a scattare se avesse alzato la pistola.

Julian alzò la mano, guardandolo con un espressione crucciata

 

:-Io sono una persona onesta, Kan-…-:

 

Saga emise una finta risata e chiese con voce stridula

 

:-Persona onesta?!-:

 

Kevines gli lanciò un’occhiata infastidita e continuò

 

:-Voglio farti un ultima proposta, Kanon. Fino ad ora sono stato paziente, ma adesso il gioco cambia: ascolta, se elimini il testimone…-:

 

indicò con un cenno Saga osservando le reazione dei due

 

:-io ti permetto di tornare in servizio, se si può dire così, senza dover spiegazioni a Sion o a gli altri SAINT. Alla prigione ci penserò io, sai come sono queste faccende… non vedrai più l’ombra di una cella e neanche quella del guastafeste che ti ci ha rinchiuso per cinque anni. Se non è un affare questo… hai dieci secondi per pensarci. Oh, ma forse sono troppi ed io non sono paziente quando aspetto risposte di certo genere; diciamo che ne hai… tre -:

 

Sorrento si avvicinò alle spalle di Kanon

 

:-Ce l’hai una pistola?-:

 

:-Ma certo che ce l’ha-: rispose Julian senza dargli il tempo di negare :-io i miei uomini li addestro per bene. Allora, qual è la tua risposta?-:

 

:-Devo dire che la tua proposta mi alletta, Capo…-:

 

:-Ca-capo…?-: chiese Saga guardando prima il fratello, poi Julian :-Kanon, che storia è questa…?-:

 

Kanon non rispose. Estrasse la pistola dalla tasca e la puntò dritto su Saga, restando per qualche secondo a guardare compiaciuto il terrore e la delusione dipingersi sul volto del fratello. Saga fece per dire qualcosa ma dalla bocca non gli uscì alcun suono, solo un lamento strozzato appena udibile.

 

:-… ma sfortunatamente per te ho altri progetti!-:

 

Kanon si voltò di scatto e premette il grilletto; il proiettile centrò il fianco destro di Julian che lanciò un urlo e cadde in ginocchio, dopo aver restituito il colpo.

Il gemello avvertì un forte dolore alla spalla e contemporaneamente vide Siren puntare su di lui, così alzò la mano e sparò centrandolo in pieno petto.

Lanciando un’imprecazione guardò Saga, che a sua volta lo fissava con gli occhi sbarrati, incredulo

 

:-Ka-Kanon… t-tu…? Tu, cioè… tu!-:

 

:-Lo so: sono un genio-:

 

:-No, sei un completo pazzo psicopatico con manie di protagonismo che va a cercarsi guai come se non ne avesse già abbastanza! Insomma, sei un perfetto idiota matricolat-….-:

 

:-Hei, ti ricordo che ho ancora un pistola in mano-:

 

:-Anche io…-:

 

Julian li teneva sotto tiro, con un sorrisetto di trionfo stampato sulla faccia

 

:-Siren aveva ragione… siete… ridicoli…-:

 

:-Se fossi in te non ci proverei-:

 

Sion si chinò fulmineo su Kevines ammanettandolo e sollevandolo di peso, dopo avergli sottratto la pistola.

Guardò i gemelli come per dire: con voi faccio i conti più tardi, e consegnò Julian ad Aioria che era arrivato subito dopo di lui seguito da Aioros, Shura e Marin.

Si chinò un attimo per guardarlo in faccia

 

:-Per adesso finisci all’ospedale, Poseidon, ma stai tranquillo che qualche anno di cella non te la toglie nessuno. Che ne dici a Sounion, nella celle dell’ex

Sea Dragon? Non può essere che un onore-:

 

il rumore della sirena delle ambulanze si faceva man mano più vicino.

Aioros si stava dando da fare per slegare Saga, che non appena fu di nuovo libero si precipitò a sostenere Kanon.

Quello gli sorrise

 

:-Ammettilo… ti ho fatto paura…-:

 

:-Se non fossi così felice per essere sopravvissuto, ti avrei già strozzato. Sei fortunato, oggi sono di buon umore-:

 

Kanon storse l’angolo della bocca, premendosi una mano sulla spalla

 

:-Fortunato non direi…-:

 

Saga sospirò e si rivolse ad Aioros

 

:-Ascolta, io accompagno questo scemo all’ambulanza prima che mi svenga in braccio. Puoi dirmi solo se Sion è troppo incavolato? Perché in caso preferisco rimanere con Kanon all’ospedale!-:

 

:-Forse la vista di entrambi vivi gli ha fatto l’effetto di un calmante, ma non ci conterei troppo. Era già su di giri quando sei sparito tu, figuriamoci quando Kanon non ha risposto al telefono e non l’ha trovato a casa! Ma comunque, penso che te la caverai-:

 

.-Capisco… e poi… come avete fatto a sapere che eravamo qui?-:

 

Aioros si spostò di un paio di centimetri ed il ragazzo che aveva condotto Kanon al cimitero fece capolino da dietro la sua schiena

 

:-Consideratelo il vostro salvatore. Adesso è meglio che vai verso le ambulanze, non voglio avere Kanon sulla coscienza. Ma… in ogni caso io ti aspetto a casa tua…-:

 

così Saga si passò un braccio del fratello attorno al collo e lo guidò verso le luci blu che lampeggiavano, facendosi strada tra gli arbusti con al mano libera.

 

:-Vuoi piantarla di ridere, idiota? Ti ricordo che sei a rischio di dissanguamento!-:

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Bene ragazzi, insolitamente puntuali ma siamo qui! Forse perché il capitolo in questione era in corso nel sacro computer della sottoscritta… <.< no, Mako, non sto insinuando nulla, perché? Tu lenta? Ma noo, non direi mai una cosa del genere!!

Coooomunque… si avvicina la fine… ah, che bello, finalmente forse ci libereremo dall’idiota megalomane <__<

 

 Diana924: Heilà! Ha fatto le cinque per il concerto… oh, io lo farei! *scambia il cinque con Kanon* mènage à trois?? Dove c’è da scopare LAVORARE c’è Sorrento!!

Thetis la cretina con la pentola in testa e Scilla il deficiente che si fa uccidere da Shun sono altri due incapaci, santi ragazzi… ma che ci vogliamo fare, ci sono toccati questi…

L’immagine è MOLTO xD si, ci siamo capiti, cara :D

Si, July, hai Sorrento, metti da parte il pudore e scatenati!! xDD tanto la sappiamo TUTTI che cosa fate voi due, chiusi in uno scantinato buio…

Alla prossima!^.^

                            

 Violet Acquarius: Ciao ^^ Julian è un pollo perfetto! Anche se preferisco Pesce Pagliaccio, ci siamo capite xD Ooooh, sarebbe bellissimo vedere i nostri SAINT versione CSI *çççç* magari potremmo contattare il Kuru e farci un pensierino…

Cosa faranno a Saguccio *estrae un bazooka e punta sui due viscidi vermi* assolutamente NULLA!! Ci siamo capiti, maniaci psicotici che non siete altro??

Naa, lo legano solo ad un albero, nulla di che! xD che cosa ci hanno fatto, poi, lo sanno loro *comincia con pensieri poco casti*

Ma comuque… adesso sembra tutto risolto!

Ed io ti saluto =D anzi, ti salutiamo ;)

 

 Pilatigirls: Beeeea, non siamo state noi a rapire Saga!! *chiude la porta dello sgabuzzino dove c’è il gemello imbavagliato* eh-heeeem… bè, passiamo oltre!

Julian ormai è andato completamente! La poverino gli è arrivata al cervello… no, anzi, siccome il cervello è andato via (o non c’è mai stato) gli è andata in quella specie di soffitta sparti orecchie che si ritrova!

Ti auguriamo buone vacanze e buon rientro, probabilmente ritroverai la fic conclusa =D

Bacino :*

 

Alllora, giunti alla fine del cammin di nostra vita… odio doverlo fare, ma ci vuole anche lui!

E’ giunto il momento del lecchino di Julian! (Tesoro, sembri un cameriere dei castelli medievali… -__-“)

 

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