Capitolo 1
-Alicia
deve avere un tic nervoso-
«Credete che abbia davvero intenzione di
affogarsi?».
Un mugugno giunse indistinto fino al centro dello
spogliatoio, appena udibile al di sopra del rumore delle docce.
«Non credo. Non prima di aver perso definitivamente
Altro mugugno di disperazione.
«Insomma, Harry è in infermeria, ed è l’unico
Cercatore che abbiamo. Ci credo che Oliver voglia ammazzarsi ».
Gemito di profondo orrore.
«Oliver, se ci senti batti un colpo, e smettila
di gemere come il Barone Sanguinario ».
Un suono sordo e metallico, terribilmente
somigliante al rumore che farebbe una testa sbattuta violentemente contro un
muro di piastrelle bagnate, giunse fino alla squadra, riunita in cordoglio fuori dalla porta dei
bagni.
«Non sembra in condizioni di parlare » sussurrò
Alicia preoccupata.
Fred Weasley – o forse era George – sbuffò molto
sonoramente.
«Sta solo cercando di farci sentire in colpa,
quella cacca di Troll » decretò con un gesto blando della mano, utilizzando il
suo miglior tono ironico.
«Sono perfettamente d’accordo » intervenne
Angelina agitando una mano.
Un sospiro rassegnato parlò per tutti. Sul fatto
che Angelina fosse d’accordo con Fred non c’erano mai
stati dubbi.
Angelina lanciò un’occhiataccia a Katie al di
sopra della tazza di tè fumante che aveva fatto apparire dieci minuti prima, quando era stato chiaro che se avessero lasciato Oliver da
solo nelle docce non lo avrebbero trovato vivo al loro ritorno.
Angelina non aveva mai sopportato molto Katie. Troppo poco allegra per i suoi
gusti, ma sempre pronta a ridere di tutto con Fred e George – con Fred anche troppo –
e sempre impegnata con la campagna Portiamo Baston
all’Esaurimento Nervoso, eppure così
terribilmente anonima. Di rado qualcuno si accorgeva della sua presenza, o
assenza, ad eccezione di lei. Angelina sapeva sempre quando c’era Katie in
giro, perché Fred e George sorridevano un po’ troppo.
«Non siate crudeli » intervenne Alicia di nuovo.
«Harry si sente già abbastanza in colpa così. E’ in infermeria e la sua povera
Nimbus 2000 è stata disintegrata »
«Ed Oliver è preoccupato per lui » aggiunse, in risposta agli sguardi scettici che le riservarono i gemelli
Weasley.
Sempre dolce e premurosa nei confronti di tutti,
Alicia, perfino quando si trattava di
difendere Oliver.
Angelina sbuffò spazientita.
«Se non vuole uscire di lì» disse. «non possiamo
mica stargli appresso tutto il giorno! E’ il Capitano, non un bambino di tre
anni! »
Alicia dovette ammettere, in cuor suo, che
stavolta Angelina aveva ragione. Insomma, Oliver era grande e grosso. Possibile
che non fosse in grado di affrontare questa sfida? Insomma, era
Il rumore insistente dell’acqua e i deboli gemiti
all’interno diedero man forte ad Angelina, tanto che ad un certo punto i
gemelli scoppiarono.
«Basta, sloggiamo. Lasciatelo al suo eterno
dolore » borbottò Fred – o forse era George? – con aria melodrammatica.
«Quando gli verrà fame, vedrete che lo troveremo in
Sala Grande » disse saggiamente George – che forse era Fred – avviandosi verso
la porta.
Alicia si arrese e lei e Angelina si alzarono,
pronte a seguirli, quando una voce si levò alle loro spalle.
«Io rimango ad aspettarlo »
Katie non si era ancora alzata dalla panca. Anzi,
non aveva praticamente aperto bocca per tutto il tempo, limitandosi ad
ascoltare spazientita i gemiti disperati di Oliver e a emettere uno sbuffo ogni
tanto.
Quattro paia d’occhi la fissarono per una
manciata di secondi, e si sentì avvampare le guance, ma poi Alicia le strizzò
l’occhio e si trascinò via gli altri tre.
Alicia deve avere un tic nervoso, pensò Katie.
L’ennesimo borbottio straziato di Oliver giunse
fino alle sue orecchie da sotto la porta, e le parve di sentire Angelina
borbottare qualcosa che somigliava molto a un “almeno le stiamo facendo un
favore”.
~°~
Oliver davvero non riusciva a capire perché non
lo lasciassero morire in pace. Chiedeva solo l’oblio eterno, dopotutto.
Insomma, era così difficile da capire? Cosa aveva ancora da vivere? Harry s’era
fatto terrorizzare dai Dissennatori, e la sua meravigliosa scopa era finita per
essere fatta a pezzettini da un albero – che sia maledetto il
Platano Picchiatore cento volte – e non avrebbe potuto allenarsi per un po’,
perché la sua testa non era completamente a posto. E se Harry non si allenava,
la squadra non prendeva il Boccino. E se la squadra non prendeva il Boccino,
avrebbe dovuto versare il suo sangue sulla Coppa di Quidditch e poi consegnarla
a quello stramaledettissimo di un Marcus Flitt. E questo non era assolutamente concepibile.
Quindi, prima di cadere in basso – veramente in
basso – era meglio togliersi di torno in modo molto eroico. Magari non nelle
docce, ecco. Però un eroico salvataggio di Pluffa durante la partita, e poi una
gravosa caduta accidentale…
Le voci fuori dalla porta lo
deviarono per un attimo dai suoi pensieri di morte.
Oltre il rumore della doccia riusciva a sentire
le voci ovattate provenienti dall’esterno.
«Credete che abbia davvero intenzione di
affogarsi? » sentì Angelina chiedere.
Malfidati, malfidati! Dubitare così dell’eroismo
del loro Capitano. Non c’erano più le squadre di Quidditch di una volta.
Emise un mugolio di protesta per far valere la
sua coraggiosa posizione.
Alla fine della conversazione, interrotta ogni
tanto dai suoi gemiti spazientiti e per niente addolorati – a detta sua – parve
che lo spogliatoio si stesse svuotando.
Infilò la testa sotto il getto bollente e decise
di friggersi la faccia per un paio di minuti, fino a che tutti non avessero smesso di fargli un
agguato dietro alla porta.
Quando tutto parve silenzioso, si decise a uscire
dalla doccia.
Improvvisamente colto da un brivido di freddo si
avvolse in fretta nell’asciugamano e cercò a tentoni la
maniglia per uscire di lì e mettersi qualcosa di caldo, rischiando di
inciampare in una saponetta.
Non appena aprì la porta, però, andò a sbattere
contro qualcosa di piccolo, morbido e asciutto.
Uno strilletto acuto rivelò la presenza di Katie
pressata contro la sua cassa toracica.
Fece un salto indietro, da vero Grifondoro
coraggioso, andando a sbattere contro un armadietto, e lui e Katie rimasero a
fissarsi per una manciata di secondi.
Lei fu la prima a scoppiare a ridere. Le guance le si
colorarono appena di rosso e i capelli neri le caddero lievi davanti
agli occhi. Si mise una mano sulla pancia cercando di trattenersi, ma era
talmente buffa, anche se gli stava ridendo in faccia, che Oliver non riuscì a
trattenersi dallo scoppiare a ridere a sua volta, travolgendola di risate.
Insomma, Katie non era una ragazza dalla risata
facile, o dalla risata contagiosa – esclusi i suoi momenti con i Weasley, lì si che rideva – ed
Oliver aveva sentito così poche volte quelle risa che si sentì subito un po’
meglio. Certo, era ancora sull’orlo del suicidio, ma magari l’avrebbe posticipato
di un po’.
«Allora» esordì Katie quando le risate
isteriche di entrambi si furono spente. «Avevi deciso di affogarti nelle docce?
»
Oliver fece una smorfia e le lanciò un occhiataccia.
«Una specie» ammise. «E tu, che ci fai ancora
qui? Presti soccorso ai poveri Capitani caduti in disgrazia? » domandò
retorico.
Katie arrossì appena e cercò di nascondere le
guance dietro ai ciuffi neri.
«Ti ho aspettato, volevo controllare che non ti
fossi fatto secco » scrollò le spalle, l’aria dispiaciuta.
Oliver si ricordò improvvisamente di essere mezzo
nudo.
«Ehm, Katie, sono ancora vivo, come puoi vedere. Ecco, ci vediamo
in Sala Grande? Io dovrei…» balbettò un po’. «…vestirmi. » concluse, a disagio.
Katie parve rendersi conto solo in quel momento
che Oliver se ne stava lì, tutto zuppo, con solo un asciugamano in vita, e fece
un saltello indietro.
Pigolò uno “scusa” molto debole e si dileguò
dalla porta.
Oliver se ne rimase lì, fermo come un salame, a
cercare di capire cosa diavolo fosse successo.
Si diede mentalmente dell’idiota. Come diavolo
s’era ritrovato praticamente nudo davanti alla ragazza di cui era segretamente
innamorato, dopo aver cercato di uccidersi nelle docce dello spogliatoio di
Grifondoro?
Una scena così apocalittica era da non perdersi,
insomma, ma lui si era ritrovato ingarbugliato in una situazione veramente
assurda. Perché diavolo non aveva spiccicato parola? Certo, non era affatto il
caso di saltarle addosso in quelle condizioni e dichiararle il suo amore –
anche perché era mezzo nudo – e lei gli avrebbe riso in faccia, comunque. Che
se ne faceva una ragazza bella come lei di un fissato fanatico del Quidditch
insopportabile e depresso come lui?
E Katie che non s’era accorta di nulla in tutti
quegli anni di convivenza al Castello, di vita gomito a gomito e di sanguinosi
allenamenti.
D’accordo, erano solo due anni. Ma essere
segretamente innamorati di una ragazza per due interi,
lunghissimi anni non è mica una roba da poco, sapete?
Specialmente se i tuoi confidenti erano Fred e
George Weasley, decisamente poco affidabili, o peggio Percy Weasley,
decisamente troppo affidabile.
Oliver si ripromise di diffidare sempre delle
persone con capelli così rossi e afferrò un altro asciugamano per togliersi
dalla testa tutta quell’acqua, e i pensieri davvero
poco tranquilli su Katie che gli andava a sbattere addosso in quella maniera, e
della sensazione dolce dei suoi capelli neri sul mento.
~°~
Katie si chiuse velocemente la porta dello
spogliatoio dietro le spalle.
Che vigliacca che era stata, fare una fuga del
genere. E perché, poi?
Ma insomma, Oliver era lì mezzo nudo e…e cavolo,
cosa le stava succedendo?
Si sentiva le guance in fiamme, e il nome Oliver
la collegava al ricordo vivido del ragazzo in asciugamano dietro la porta, e lo
stomaco stava iniziando a stringersi in una morsa dolorosa.
Diede la colpa alla fame con una certa
inquietudine.
Insomma, si era spiaccicata addosso a Oliver per
puro caso. Per puro caso era diventata tutta rossa – e lui non era da meno – e
sempre per un fortuito scherzo della giornata era scoppiata a ridere come una
scema, non sapendo che altro fare.
Oliver non era stato d’aiuto. Le aveva gentilmente fatto notare di
avere addosso solo un asciugamano – come se non se ne fosse accorta, non era
mica cieca – e lei era fuggita a gambe levate come davanti ad un Ippogrifo imbizzarrito.
Perché arrossiva davanti a Oliver Baston? E
perché quell’antipatica di Angelina era convinta di averle fatto un favore?
Katie non poteva soffrire Angelina. La trovava
estremamente frivola, e sempre a ridacchiare per qualche assurda battuta di
Fred come se ne dipendesse la sua stessa
vita.
Inoltre, non faceva altro che guardarla con
astio, e la metteva terribilmente a disagio,
tutte le volte che lei rivolgeva la parola a Fred. Insomma,
d’accordo essere cotte perse, ma così esagerava!
Katie aveva passato la fase cotta per il gemello
Weasley da un anno e mezzo, almeno.
Fred le piaceva davvero, all’epoca, ma lui era
sempre lì a prenderla in giro e non sembrava interessato a niente di più, così
si era limitata a vivere il suo struggente amore platonico di tredicenne e
lasciar perdere dopo un po’, finendo per diventare davvero amica di quei due
impiastri. L’attuale mezzo triangolo scaleno molto bislacco formato da Fred,
Angelina e George era stato argomento di conversazione tra lei e Alicia – che,
a differenza di Angelina, poteva considerare la sua migliore amica – ma la cosa era
finita lì.
Non le piaceva più Fred da un pezzo, ormai, e
considerava terribilmente inutile la gelosia di Angelina.
Del tutto
immotivata, visto che ora si ritrovava a pensare a Oliver in imbarazzo e a
quanto desiderasse, in quel momento, di essere inghiottita da una voragine
spuntata dal terreno.
Aveva aspettato Oliver giusto perché gli stava
molto simpatico e non approvava molto il modo in cui gli altri membri della
squadra lo prendevano in giro.
Certo, capitava a volte che conducesse la campagna di
Fred e George, Portiamo Baston all’Esaurimento Nervoso, da sola e con gloria e onore, ma da qui ad arrossire solo per
averlo visto a torso nudo era un bel passo.
Anche se, ad essere completamente sinceri con se
stessi, Oliver a torso nudo era un gran bello spettacolo.
Aveva le spalle larghe da portiere e addominali
da fissato del Quidditch, che non gli stavano affatto male. E poi aveva un viso
dolce, e degli occhi nocciola adorabili e tristi.
Spesso sembrava un cucciolo, e non un capitano
che cercava di supplicare la squadra ad ascoltarlo durante le sue lunghissime
sessioni di tattica.
E la faceva arrossire come una ragazzina
stracotta.
Scosse la testa e decise di rinunciare al suo
buon proposito di aspettare quel decerebrato.
Si voltò e si avviò con passo svelto verso il
castello, stringendosi nel mantello e nella sciarpa per ripararsi dal vento
gelato, chiedendosi se non fosse stato tutto quel vapore che Oliver aveva fatto
spuntare da sotto la porta a farla rincitrullire tanto da trovarlo, per un
momento, così dannatamente attraente.
~°~
Quando Katie si presentò al tavolo di Grifondoro
senza Oliver, Alicia fu costretta a sospirare di delusione.
Quanto ci avrebbe messo quella zuccona a capire
che Oliver era interessato a lei, e che inconsciamente ricambiava?
Insomma, era dalla cotta per Fred che Katie non
si interessava ai ragazzi, era ora di darsi una mossa!
Le fece spazio sulla panca vicino a lei, e Katie
si ritrovò stretta tra Alicia e Hermione Granger.
Alicia non perse tempo.
«Dove hai lasciato Oliver?» chiese.
Katie aggrottò le sopracciglia.
«Perché me lo chiedi?» fece, sospettosa. Alicia
alzò un sopracciglio.
«Perché ti abbiamo lasciato lì ad aspettarlo» rispose ovvia. Katie
dovette ammettere che forse era una domanda lecita.
«Doveva finire di cambiarsi e poi penso che
sarebbe venuto a pranzo»
Dopotutto era più o meno la verità, no? Alicia
prese un respiro profondo e si voltò completamente verso di lei, beccandosi
un’occhiata curiosa anche da Hermione Granger.
«Senti, Oliver è un bel ragazzo, no?»
Katie strabuzzò gli occhi e deglutì. Lei sapeva?
Vedendo che l’amica non rispondeva, continuò come
se stessero parlando dell’ultima lezione di Erbologia.
«Insomma, tutti quegli addominali, e lui è così dolce quando non è fissato
con
Katie quasi si strozzò con il porridge. Ansimò un po’, ed Hermione Granger si sporse per
darle dei colpetti sulla spalla.
«Ti sono entrati dei Nargilli in testa, per
caso? Che cosa c’entra tutto ciò con il fatto che ho aspettato Oliver negli
spogliatoi?» chiese Katie tossicchiando. Non aveva nemmeno finito la frase, e
già sapeva di essersi incartata da sola. Era ovvio che Alicia pensasse che era rimasta lì per gli addominali di
Oliver, ma andiamo, non era così superficiale!
Senza nulla togliere agli addominali, ovviamente.
«Primo, dovresti smetterla di chiacchierare con
Luna Lovegood. Che diavolo sono i Nargilli, tra l’altro?» Alicia scosse la testa. «Secondo, stavo solo
supponendo che Oliver ti piacesse, se ti interessa saperlo»
Katie le tappò la bocca con una mano, sibilando shhh!
Alicia le fece di nuovo l’occhiolino, e per la
seconda volta in meno di due ore Katie si ritrovò a pensare qualcosa come “Alicia deve
avere un tic nervoso”.
«Sei matta? Vuoi davvero mettere in giro voci del
genere?» la rimproverò. Alicia se ne uscì con un ghigno degno dei gemelli
Weasley.
«Quando torniamo in Sala Comune ne parliamo» decretò, senza lasciare a Katie via di scampo.
«Non mi piace Oliver» borbottò Katie in direzione dell’amica, cercando di farla
ragionare.
Alicia si limitò a scuotere la testa, per nulla
rassegnata, e alzò un sopracciglio come a dire “questo lo dici tu”.
Katie sbuffò e rituffò la faccia nel piatto.
Possibile che le amiche folli tutte a lei
dovevano capitare?
Quando si alzarono per tornare in
Dormitorio, però, Oliver non era ancora arrivato a pranzo.
Senza farsi vedere da Alicia infilò un paio di
tramezzini e un succo di zucca nella borsa.
Selene’s Corner
Ma ciao, miei adorabili lettori! Come ve la
passate?
Alcune note su questo capitolo, che vi prego di
leggere:
Katie è di un anno più
vecchia di Harry, Ron e Hermione, essendo presente per l’ultima volta nel sesto
libro (viene a contatto con la collana di opali maledetta da Draco Malfoy e passa
diverso tempo al San Mungo), quindi avrete ora informazioni in più sulla mia
storia.
Le informazioni tratte dal libro sono che Katie
frequenta il quarto anno, nella mia storia, e che Oliver frequenta il settimo.
Non avendo a disposizione da nessuna parte date
varie sui compleanni, ho avvicinato l’età dei due protagonisti nell’unico modo
possibile.
Facendo cadere il compleanno di Oliver il 23
Novembre e quello di Katie il 7 Gennaio. L’unica data di cui sono a conoscenza
è l’anno di nascita di Katie: secondo Wikipedia e i miei
calcoli sgangherati è nata nel 1979.
Facendo questo ragionamento, Katie ha già
compiuto quindici anni a un terzo del suo quarto anno – la storia è ambientata
a fine gennaio, come vi dovrebbe indicare approssimativamente il clima freddo –
e Oliver ne ha ancora sedici, dovendone compiere diciassette solo a Novembre.
Mi è sembrato l’unico metodo follemente possibile per alzare un po’ l’età di
Katie. Solo quattordici anni mi sembravano un po’ pochi.
Detto ciò, credo di aver altre piccole cose da
dire.
Alicia è molto amica di Katie, come spero di
aver fatto notare, ma dal sesto anno di Katie in poi verrà “sostituita”
da Leanne, che troviamo realmente in
Harry Potter e il Principe Mezzosangue.
Non so che impressione ha fatto a voi, ma spero
che si sia capito abbastanza bene che Oliver è innamorato di Katie da un pezzo,
e che Katie inizia a provare qualcosa, per ora più che altro fisico. Avrà modo
di passare più tempo con Oliver – complice l’intera squadra di Quidditch, e
vedrete – e le cose si evolveranno.
Detto ciò, passo ai santissimi ringraziamenti a Roxar , AresEris , GiulsGryffindor e kateausten, che hanno recensito il Prologo, contro ogni
mia aspettativa. Spero davvero che mi darete la vostra opinione, alla quale
tengo molto, anche per questo capitolo!
Inoltre vorrei ringraziare blair_15 e LucyeEle per aver inserito la mia storia nelle
ricordate, e anche b r i c i o l a e Madeline, che hanno messo la storia nelle seguite
insieme a coloro che hanno recensito.
Grazie, grazie infinite.
Spero che questo primo capitolo non sia troppo
confusionario o esageratamente inutile.
Ci tengo molto ad avere una vostra opinione, e
le recensioni negative sono bene accette.
Un abbraccio,
SeleneLightwood