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Autore: SeleneLightwood    25/07/2011    9 recensioni
Oliver Baston è innamorato di Katie Bell da una vita intera. Insomma, se non si conta il fatto che ha solo sedici anni.
Tra una squadra non sempre normale, i gemelli Weasley nel pieno della loro gloria e un tentativo di affogarsi nelle docce dopo ogni due allenamenti Oliver sarà costretto ad affrontare i suoi sentimenti, che tiene nascosti da tanto tempo.
{cit.}
Coloro che bighellonavano intorno al campo di Quidditch, quel giorno, si stupirono non poco nel vedere la squadra di Grifondoro uscire dagli spogliatoi con calma piatta, l’aria estremamente depressa, mentre da dentro non proveniva suono alcuno.
Che Oliver Baston fosse stato ucciso da un Bolide e fosse intento a suonare la sua marcia funebre altrove?
D’altro canto, era ovvio che sarebbe tornato come fantasma. Non c’era nessuna garanzia dell’esistenza del Quidditch nell’aldilà, e Baston non avrebbe certo perso l’occasione di tormentare per sempre Fred e George Weasley, probabilmente per non averlo colpito con il sopraccitato Bolide con la violenza che si addice a due suoi Battitori.
Genere: Comico, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Fred, Weasley, George, e, Fred, Weasley, Katie, Bell, Oliver, Wood/Baston
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4, II guerra magica/Libri 5-7
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Capitolo 1

Capitolo 1

-Alicia deve avere un tic nervoso-

 

 

«Credete che abbia davvero intenzione di affogarsi?».

Un mugugno giunse indistinto fino al centro dello spogliatoio, appena udibile al di sopra del rumore delle docce.

«Non credo. Non prima di aver perso definitivamente la Coppa di Quidditch, almeno».

Altro mugugno di disperazione.

«Insomma, Harry è in infermeria, ed è l’unico Cercatore che abbiamo. Ci credo che Oliver voglia ammazzarsi ».

Gemito di profondo orrore.

«Oliver, se ci senti batti un colpo, e smettila di gemere come il Barone Sanguinario ».

Un suono sordo e metallico, terribilmente somigliante al rumore che farebbe una testa sbattuta violentemente contro un muro di piastrelle bagnate, giunse fino alla squadra, riunita in cordoglio fuori dalla porta dei bagni.

«Non sembra in condizioni di parlare » sussurrò Alicia preoccupata.

Fred Weasley – o forse era George – sbuffò molto sonoramente.

«Sta solo cercando di farci sentire in colpa, quella cacca di Troll » decretò con un gesto blando della mano, utilizzando il suo miglior tono ironico.

«Sono perfettamente d’accordo » intervenne Angelina agitando una mano.

Un sospiro rassegnato parlò per tutti. Sul fatto che Angelina fosse d’accordo con Fred non c’erano mai stati dubbi.

Angelina lanciò un’occhiataccia a Katie al di sopra della tazza di tè fumante che aveva fatto apparire dieci minuti prima, quando era stato chiaro che se avessero lasciato Oliver da solo nelle docce non lo avrebbero trovato vivo al loro ritorno.

Angelina non aveva mai sopportato molto Katie. Troppo poco allegra per i suoi gusti, ma sempre pronta a ridere di tutto con Fred e George – con Fred anche troppo – e sempre impegnata con la campagna Portiamo Baston all’Esaurimento Nervoso, eppure così terribilmente anonima. Di rado qualcuno si accorgeva della sua presenza, o assenza, ad eccezione di lei. Angelina sapeva sempre quando c’era Katie in giro, perché Fred e George sorridevano un po’ troppo.

«Non siate crudeli » intervenne Alicia di nuovo. «Harry si sente già abbastanza in colpa così. E’ in infermeria e la sua povera Nimbus 2000 è stata disintegrata »

«Ed Oliver è preoccupato per lui » aggiunse, in risposta agli sguardi scettici che le riservarono i gemelli Weasley.

Sempre dolce e premurosa nei confronti di tutti, Alicia, perfino quando si trattava di difendere Oliver.

Angelina sbuffò spazientita.

«Se non vuole uscire di lì» disse. «non possiamo mica stargli appresso tutto il giorno! E’ il Capitano, non un bambino di tre anni! »

Alicia dovette ammettere, in cuor suo, che stavolta Angelina aveva ragione. Insomma, Oliver era grande e grosso. Possibile che non fosse in grado di affrontare questa sfida? Insomma, era la Coppa di Quidditch, per Morgana!

Il rumore insistente dell’acqua e i deboli gemiti all’interno diedero man forte ad Angelina, tanto che ad un certo punto i gemelli scoppiarono.

«Basta, sloggiamo. Lasciatelo al suo eterno dolore » borbottò Fred – o forse era George? – con aria melodrammatica.

«Quando gli verrà fame, vedrete che lo troveremo in Sala Grande » disse saggiamente George – che forse era Fred – avviandosi verso la porta.

Alicia si arrese e lei e Angelina si alzarono, pronte a seguirli, quando una voce si levò alle loro spalle.

«Io rimango ad aspettarlo »

Katie non si era ancora alzata dalla panca. Anzi, non aveva praticamente aperto bocca per tutto il tempo, limitandosi ad ascoltare spazientita i gemiti disperati di Oliver e a emettere uno sbuffo ogni tanto.

Quattro paia d’occhi la fissarono per una manciata di secondi, e si sentì avvampare le guance, ma poi Alicia le strizzò l’occhio e si trascinò via gli altri tre.

Alicia deve avere un tic nervoso, pensò Katie.

L’ennesimo borbottio straziato di Oliver giunse fino alle sue orecchie da sotto la porta, e le parve di sentire Angelina borbottare qualcosa che somigliava molto a un “almeno le stiamo facendo un favore”.

 

~°~

 

Oliver davvero non riusciva a capire perché non lo lasciassero morire in pace. Chiedeva solo l’oblio eterno, dopotutto. Insomma, era così difficile da capire? Cosa aveva ancora da vivere? Harry s’era fatto terrorizzare dai Dissennatori, e la sua meravigliosa scopa era finita per essere fatta a pezzettini da un albero – che sia maledetto il Platano Picchiatore cento volte – e non avrebbe potuto allenarsi per un po’, perché la sua testa non era completamente a posto. E se Harry non si allenava, la squadra non prendeva il Boccino. E se la squadra non prendeva il Boccino, avrebbe dovuto versare il suo sangue sulla Coppa di Quidditch e poi consegnarla a quello stramaledettissimo di un Marcus Flitt. E questo non era assolutamente concepibile.

Quindi, prima di cadere in basso – veramente in basso – era meglio togliersi di torno in modo molto eroico. Magari non nelle docce, ecco. Però un eroico salvataggio di Pluffa durante la partita, e poi una gravosa caduta accidentale…

Le voci fuori dalla porta lo deviarono per un attimo dai suoi pensieri di morte.

Oltre il rumore della doccia riusciva a sentire le voci ovattate provenienti dall’esterno.

«Credete che abbia davvero intenzione di affogarsi? » sentì Angelina chiedere.

Malfidati, malfidati! Dubitare così dell’eroismo del loro Capitano. Non c’erano più le squadre di Quidditch di una volta.

Emise un mugolio di protesta per far valere la sua coraggiosa posizione.

Alla fine della conversazione, interrotta ogni tanto dai suoi gemiti spazientiti e per niente addolorati – a detta sua – parve che lo spogliatoio si stesse svuotando.

Infilò la testa sotto il getto bollente e decise di friggersi la faccia per un paio di minuti, fino a che tutti non avessero smesso di fargli un agguato dietro alla porta.

Quando tutto parve silenzioso, si decise a uscire dalla doccia.

Improvvisamente colto da un brivido di freddo si avvolse in fretta nell’asciugamano e cercò a tentoni la maniglia per uscire di lì e mettersi qualcosa di caldo, rischiando di inciampare in una saponetta.

Non appena aprì la porta, però, andò a sbattere contro qualcosa di piccolo, morbido e asciutto.

Uno strilletto acuto rivelò la presenza di Katie pressata contro la sua cassa toracica.

Fece un salto indietro, da vero Grifondoro coraggioso, andando a sbattere contro un armadietto, e lui e Katie rimasero a fissarsi per una manciata di secondi.

Lei fu la prima a scoppiare a ridere. Le guance le si colorarono appena di rosso e i capelli neri le caddero lievi davanti agli occhi. Si mise una mano sulla pancia cercando di trattenersi, ma era talmente buffa, anche se gli stava ridendo in faccia, che Oliver non riuscì a trattenersi dallo scoppiare a ridere a sua volta, travolgendola di risate.

Insomma, Katie non era una ragazza dalla risata facile, o dalla risata contagiosa – esclusi i suoi momenti con i Weasley, lì si che rideva – ed Oliver aveva sentito così poche volte quelle risa che si sentì subito un po’ meglio. Certo, era ancora sull’orlo del suicidio, ma magari l’avrebbe posticipato di un po’.

«Allora» esordì Katie quando le risate isteriche di entrambi si furono spente. «Avevi deciso di affogarti nelle docce? »

Oliver fece una smorfia e le lanciò un occhiataccia.

«Una specie» ammise. «E tu, che ci fai ancora qui? Presti soccorso ai poveri Capitani caduti in disgrazia? » domandò retorico.

Katie arrossì appena e cercò di nascondere le guance dietro ai ciuffi neri.

«Ti ho aspettato, volevo controllare che non ti fossi fatto secco » scrollò le spalle, l’aria dispiaciuta.

Oliver si ricordò improvvisamente di essere mezzo nudo.

«Ehm,  Katie, sono ancora vivo, come puoi vedere. Ecco, ci vediamo in Sala Grande? Io dovrei…» balbettò un po’. «…vestirmi. » concluse, a disagio.

Katie parve rendersi conto solo in quel momento che Oliver se ne stava lì, tutto zuppo, con solo un asciugamano in vita, e fece un saltello indietro.

Pigolò uno “scusa” molto debole e si dileguò dalla porta.

Oliver se ne rimase lì, fermo come un salame, a cercare di capire cosa diavolo fosse successo. 

Si diede mentalmente dell’idiota. Come diavolo s’era ritrovato praticamente nudo davanti alla ragazza di cui era segretamente innamorato, dopo aver cercato di uccidersi nelle docce dello spogliatoio di Grifondoro?

Una scena così apocalittica era da non perdersi, insomma, ma lui si era ritrovato ingarbugliato in una situazione veramente assurda. Perché diavolo non aveva spiccicato parola? Certo, non era affatto il caso di saltarle addosso in quelle condizioni e dichiararle il suo amore – anche perché era mezzo nudo – e lei gli avrebbe riso in faccia, comunque. Che se ne faceva una ragazza bella come lei di un fissato fanatico del Quidditch insopportabile e depresso come lui?

E Katie che non s’era accorta di nulla in tutti quegli anni di convivenza al Castello, di vita gomito a gomito e di sanguinosi allenamenti.

D’accordo, erano solo due anni. Ma essere segretamente innamorati di una ragazza per due interi, lunghissimi anni non è mica una roba da poco, sapete?

Specialmente se i tuoi confidenti erano Fred e George Weasley, decisamente poco affidabili, o peggio Percy Weasley, decisamente troppo affidabile.

Oliver si ripromise di diffidare sempre delle persone con capelli così rossi e afferrò un altro asciugamano per togliersi dalla testa tutta quell’acqua, e i pensieri davvero poco tranquilli su Katie che gli andava a sbattere addosso in quella maniera, e della sensazione dolce dei suoi capelli neri sul mento.

 

~°~

 

Katie si chiuse velocemente la porta dello spogliatoio dietro le spalle.

Che vigliacca che era stata, fare una fuga del genere. E perché, poi?

Ma insomma, Oliver era lì mezzo nudo e…e cavolo, cosa le stava succedendo?

Si sentiva le guance in fiamme, e il nome Oliver la collegava al ricordo vivido del ragazzo in asciugamano dietro la porta, e lo stomaco stava iniziando a stringersi in una morsa dolorosa.

Diede la colpa alla fame con una certa inquietudine.

Insomma, si era spiaccicata addosso a Oliver per puro caso. Per puro caso era diventata tutta rossa – e lui non era da meno – e sempre per un fortuito scherzo della giornata era scoppiata a ridere come una scema, non sapendo che altro fare.

Oliver non era stato d’aiuto. Le aveva gentilmente fatto notare di avere addosso solo un asciugamano – come se non se ne fosse accorta, non era mica cieca – e lei era fuggita a gambe levate come davanti ad un Ippogrifo imbizzarrito.

Perché arrossiva davanti a Oliver Baston? E perché quell’antipatica di Angelina era convinta di averle fatto un favore?

Katie non poteva soffrire Angelina. La trovava estremamente frivola, e sempre a ridacchiare per qualche assurda battuta di Fred come se ne dipendesse la sua stessa vita.

Inoltre, non faceva altro che guardarla con astio, e la metteva terribilmente a disagio, tutte le volte che lei rivolgeva la parola a Fred. Insomma, d’accordo essere cotte perse, ma così esagerava!

Katie aveva passato la fase cotta per il gemello Weasley da un anno e mezzo, almeno.

Fred le piaceva davvero, all’epoca, ma lui era sempre lì a prenderla in giro e non sembrava interessato a niente di più, così si era limitata a vivere il suo struggente amore platonico di tredicenne e lasciar perdere dopo un po’, finendo per diventare davvero amica di quei due impiastri. L’attuale mezzo triangolo scaleno molto bislacco formato da Fred, Angelina e George era stato argomento di conversazione tra lei e Alicia – che, a differenza di Angelina, poteva considerare la sua migliore amica – ma la cosa era finita lì.

Non le piaceva più Fred da un pezzo, ormai, e considerava terribilmente inutile la gelosia di Angelina.

Del tutto immotivata, visto che ora si ritrovava a pensare a Oliver in imbarazzo e a quanto desiderasse, in quel momento, di essere inghiottita da una voragine spuntata dal terreno.

Aveva aspettato Oliver giusto perché gli stava molto simpatico e non approvava molto il modo in cui gli altri membri della squadra lo prendevano in giro.

Certo, capitava a volte che conducesse la campagna di Fred e George,  Portiamo Baston all’Esaurimento Nervoso, da sola e con gloria e onore, ma da qui ad arrossire solo per averlo visto a torso nudo era un bel passo.

Anche se, ad essere completamente sinceri con se stessi, Oliver a torso nudo era un gran bello spettacolo.

Aveva le spalle larghe da portiere e addominali da fissato del Quidditch, che non gli stavano affatto male. E poi aveva un viso dolce, e degli occhi nocciola adorabili e tristi.

Spesso sembrava un cucciolo, e non un capitano che cercava di supplicare la squadra ad ascoltarlo durante le sue lunghissime sessioni di tattica.

E la faceva arrossire come una ragazzina stracotta.

Scosse la testa e decise di rinunciare al suo buon proposito di aspettare quel decerebrato.

Si voltò e si avviò con passo svelto verso il castello, stringendosi nel mantello e nella sciarpa per ripararsi dal vento gelato, chiedendosi se non fosse stato tutto quel vapore che Oliver aveva fatto spuntare da sotto la porta a farla rincitrullire tanto da trovarlo, per un momento, così dannatamente attraente.

 

 

~°~

 

Quando Katie si presentò al tavolo di Grifondoro senza Oliver, Alicia fu costretta a sospirare di delusione.

Quanto ci avrebbe messo quella zuccona a capire che Oliver era interessato a lei, e che inconsciamente ricambiava?

Insomma, era dalla cotta per Fred che Katie non si interessava ai ragazzi, era ora di darsi una mossa!

Le fece spazio sulla panca vicino a lei, e Katie si ritrovò stretta tra Alicia e Hermione Granger.

Alicia non perse tempo.

«Dove hai lasciato Oliver?» chiese.

Katie aggrottò le sopracciglia.

«Perché me lo chiedi?» fece, sospettosa. Alicia alzò un sopracciglio.

«Perché ti abbiamo lasciato lì ad aspettarlo» rispose ovvia. Katie dovette ammettere che forse era una domanda lecita.

«Doveva finire di cambiarsi e poi penso che sarebbe venuto a pranzo»

Dopotutto era più o meno la verità, no? Alicia prese un respiro profondo e si voltò completamente verso di lei, beccandosi un’occhiata curiosa anche da Hermione Granger.

«Senti, Oliver è un bel ragazzo, no?»

Katie strabuzzò gli occhi e deglutì. Lei sapeva?

Vedendo che l’amica non rispondeva, continuò come se stessero parlando dell’ultima lezione di Erbologia.

«Insomma, tutti quegli addominali, e lui è così dolce quando non è fissato con la Coppa, e…»

Katie quasi si strozzò con il porridge. Ansimò un po’, ed Hermione Granger si sporse per darle dei colpetti sulla spalla.

«Ti sono entrati dei Nargilli in testa, per caso? Che cosa c’entra tutto ciò con il fatto che ho aspettato Oliver negli spogliatoi?» chiese Katie tossicchiando. Non aveva nemmeno finito la frase, e già sapeva di essersi incartata da sola. Era ovvio che Alicia pensasse che era rimasta lì per gli addominali di Oliver, ma andiamo, non era così superficiale!

Senza nulla togliere agli addominali, ovviamente.

«Primo, dovresti smetterla di chiacchierare con Luna Lovegood. Che diavolo sono i Nargilli, tra l’altro?» Alicia scosse la testa. «Secondo, stavo solo supponendo che Oliver ti piacesse, se ti interessa saperlo»

Katie le tappò la bocca con una mano, sibilando shhh!

Alicia le fece di nuovo l’occhiolino, e per la seconda volta in meno di due ore Katie si ritrovò a pensare qualcosa come “Alicia deve avere un tic nervoso”.

«Sei matta? Vuoi davvero mettere in giro voci del genere?» la rimproverò. Alicia se ne uscì con un ghigno degno dei gemelli Weasley.

«Quando torniamo in Sala Comune ne parliamo» decretò, senza lasciare a Katie via di scampo.

«Non mi piace Oliver» borbottò Katie in direzione dell’amica, cercando di farla ragionare.

Alicia si limitò a scuotere la testa, per nulla rassegnata, e alzò un sopracciglio come a dire “questo lo dici tu”.

Katie sbuffò e rituffò la faccia nel piatto.

Possibile che le amiche folli tutte a lei dovevano capitare?

Quando si alzarono per tornare in Dormitorio, però, Oliver non era ancora arrivato a pranzo.

Senza farsi vedere da Alicia infilò un paio di tramezzini e un succo di zucca nella borsa.

 

 

Selene’s Corner

 

Ma ciao, miei adorabili lettori! Come ve la passate?

Alcune note su questo capitolo, che vi prego di leggere:

Katie è di un anno più vecchia di Harry, Ron e Hermione, essendo presente per l’ultima volta nel sesto libro (viene a contatto con la collana di opali maledetta da Draco Malfoy e passa diverso tempo al San Mungo), quindi avrete ora informazioni in più sulla mia storia.

Le informazioni tratte dal libro sono che Katie frequenta il quarto anno, nella mia storia, e che Oliver frequenta il settimo.

Non avendo a disposizione da nessuna parte date varie sui compleanni, ho avvicinato l’età dei due protagonisti nell’unico modo possibile.

Facendo cadere il compleanno di Oliver il 23 Novembre e quello di Katie il 7 Gennaio. L’unica data di cui sono a conoscenza è l’anno di nascita di Katie: secondo Wikipedia e i miei calcoli sgangherati è nata nel 1979.

Facendo questo ragionamento, Katie ha già compiuto quindici anni a un terzo del suo quarto anno – la storia è ambientata a fine gennaio, come vi dovrebbe indicare approssimativamente il clima freddo – e Oliver ne ha ancora sedici, dovendone compiere diciassette solo a Novembre. Mi è sembrato l’unico metodo follemente possibile per alzare un po’ l’età di Katie. Solo quattordici anni mi sembravano un po’ pochi.

Detto ciò, credo di aver altre piccole cose da dire.

Alicia è molto amica di Katie, come spero di aver fatto notare, ma dal sesto anno di Katie in poi verrà “sostituita” da Leanne, che troviamo realmente in Harry Potter e il Principe Mezzosangue.

Non so che impressione ha fatto a voi, ma spero che si sia capito abbastanza bene che Oliver è innamorato di Katie da un pezzo, e che Katie inizia a provare qualcosa, per ora più che altro fisico. Avrà modo di passare più tempo con Oliver – complice l’intera squadra di Quidditch, e vedrete – e le cose si evolveranno.

Detto ciò, passo ai santissimi ringraziamenti a Roxar , AresEris , GiulsGryffindor e kateausten, che hanno recensito il Prologo, contro ogni mia aspettativa. Spero davvero che mi darete la vostra opinione, alla quale tengo molto, anche per questo capitolo!

Inoltre vorrei ringraziare  blair_15 e LucyeEle per aver inserito la mia storia nelle ricordate, e anche b r i c i o l a e Madeline, che hanno messo la storia nelle seguite insieme a coloro che hanno recensito.

Grazie, grazie infinite.

Spero che questo primo capitolo non sia troppo confusionario o esageratamente inutile.

Ci tengo molto ad avere una vostra opinione, e le recensioni negative sono bene accette.

 

Un abbraccio,

 

SeleneLightwood

 

   
 
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