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Autore: Apricot    29/07/2011    6 recensioni
Si, la sua voce era morbida, calda, familiare ed elegante proprio come il velluto rosso.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Il momento tanto aspettato era arrivato.
Valigie: pronte. Borsa dell'essenziale:pronta. Voglia di partire: alle stelle. Voglia di andare via da lui: inesistente.
Zayn mi accompagnò al aeroporto e aspettò che Peter e il suo seguito di aiutanti salissero per salutarmi.

-E così non ci rivedremo per un po'...-


Già.-  dissi abbassando lo sguardo.


Non volevo rendere il momento drammatico e strappalacrime, non sapevo come gestire quel genere di situazioni. Quindi gli sorrisi e lo abbracciai.
Mi strinse sempre più forte a sé. Soltanto in quel momento mi resi conto del rapporto che nei giorni si era instaurato tra noi due.
Fino ad allora avevo sempre avuto il terrore di lasciare Harry quando in realtà la cosa più preoccupante era lasciare Zayn. Si, eravamo solo amici. Ma gli amici a volte sanno completarti di più di quanto non lo possa fare il tuo 'Amore'.
Come avrei fatto senza di lui? Mi era capitato di stare in assenza di Harry per intere settimane, ma non di Zayn.

-Mi mancherai- mi sussurrò all'orecchio destro.


-Anche tu. Ti voglio bene.-


Tentò di lasciare la presa ma lo strinsi più forte.
Alzò lo sguardo e senza neanche guardarmi negli occhi appoggiò le sue labbra sulle mie, in un intenso bacio a stampo.
Tenni lo sguardo basso e mi allontanai da lui.

-Zayn? -


-Adesso è meglio se sali. Stanno aspettando te.-


-Che cosa dovrebbe rappresentarmi quel ba...-


-É meglio se vai adesso! -


-Aspetta io voglio saper...-


-Vai!-


lo guardai con lo sguardo più dolce che avessi potuto fare e salii.
 
Viaggiare in aereo mi è sempre piaciuto.
Mi chiedo come degli essere così infinitamente piccoli e impotenti difronte al resto del''universo siano riusciti a creare qualcosa di così favoloso come l'aereo. Per una volta alla famosa affermazione 'Oggi hai la testa fra le nuvole' che tutti ti dicono quando ti stai bellamente facendo gli affari tuoi puoi rispondere 'É vero'.
Dunque mi preparai mentalmente. L'indomani sarei andata alla presentazione del libro in uno strano show televisivo poco conosciuto. Avevo controllato tutta la lista degli invitati, ma non c'era nessuno che conoscevo. Dunque li cercai su internet. Niente, dovevano essere autori decisamente non conosciuti. Un po' come me d'altronde.
Il viaggio non sarebbe durato molto. Dopo aver finito il capitolo del libro in corso di creazione mi misi le cuffie dell' Ipod alle orecchie e mi abbandonai alle note del piano di Ludovico Einaudi.
Evitai di ripensare al saluto di Zayn, ma fu del tutto inutile. Cosa significava quel bacio.
Era a conoscenza di me e Harry. Ci conoscevamo da mesi e lui non aveva mai dato segno di essere interessato a me. Mai. Si era persino fidanzato per qualche settimana con una certa Vanessa. Non l'avevo mai incontrata ma non la sopportavo a prescindere. Non si sopporta mai la ragazza del proprio migliore amico.
Harry non avrebbe dovuto sapere niente di questo. Nessuno ci aveva visti. Io di sicuro non avrei parlato, e Zayn ci avesse tenuto al suo bel faccino non lo avrebbe fatto neanche lui.
Sentivo come una vocina dentro di me che mi diceva “Scrivigli, su forza, so che vuoi farlo”.
Mi girai.

-Peter! Cosa stai dicendo?- Ok, forse non era una vocina dentro di me, ma una vocina dietro di me.


-Vi ho visti.-


-Oh porca pagnotta! Nel senso che hai visto tutto?-


-Si certo. In che altro senso se no?-


-Non posso scrivergli. Non saprei cosa dirgli. Forse dovrei prima sentire Harry.-


-Harry può aspettare. Non trovi che questo problema sia maggiore?-


-Ok, gli scrivo.-


Presi il cellulare nuovo che mia madre mi aveva regalato per il mio diciassettesimo compleanno.
Ciao come stai? Senti, c'è qualcosa che vorresti dirmi per caso?”
Gli inviai il messaggio. Ovviamente prima di arrivare alla versione definitiva dovetti cancellarlo tre volte, cercare sul dizionario un sinonimo di coglione, e chiedere aiuto su internet.
Non mi rispose. Mi sembra ovvio.
Non importava. Quella sera avrei chiamato Harry, mi sarei accertata che lui non sapesse niente e avrei aspettato che fosse Zayn a chiamarmi per darmi spiegazioni. Si insomma, tu non puoi baciare qualcuno e poi pretendere che quella persona non chieda spiegazioni. Non ci si comporta così.
Maledetto.
 
Hotel a cinque stelle, frigobar in camera e aria condizionata. Cosa potevo desiderare di più dalla vita.
Kevin aveva fatto recapitare il vestito che avrei indossato quella sera direttamente in camera mia. Kevin era il figlio di Peter, lavorava insieme a lui durante l'estate.
 Ed ora quel vestito era lì, sul letto, coperto da un telo trasparente. Meravigliosamente bianco a fiorellini azzurri. Lo indossai e mi 'acconciai i capelli', che nel mio gergo significa che li lasciai sciolti sulle spalle in tutta la loro castana boccolosità.
25 minuti di ansia, panico, stridolii di varia acutezza e poi finalmente arrivai sul posto.
Lo show si sarebbe svolto in una specie di palco con due bei divani piazzati al centro e divisi da un tavolino dove c'erano una pila di libri, tra i quali ne spiccava uno con la copertina verde: il mio.
Non era uno show molto famoso, e probabilmente poche persone lo avrebbero visto e avrebbero pensato “Wow, voglio assolutamente comprare il libro di quella ragazza. Deve essere magnifico!”
Ma cosa importava ? Io stavo per andare in televisione, per la seconda volta. L'ansia era a dir poco alle stelle.
 
La mia presentazione fu l'ultima. Già, l'ultima. Pessima cosa, dato che la gente cambia canale di solito dopo il secondo stacco pubblicitario. Ad ogni modo tutto filò per il meglio.
Qualche domanda sul perché avevo scritto quel libro, qual'era l'argomento principale e sul come una ragazza così giovane era riuscita scrivere un libro. Risposi naturalmente e con molta disinvoltura alle domande. Precisai anche il fatto che quello era in realtà il mio terzo libro, ma che gli altri due non erano mai stati 'seriamente' pubblicati. Ringrazio Dio di conoscere il francese meglio dell'Inglese, altrimenti sarei stata proprio nei guai.

-Hai pensato a qualcuno in particolare mentre lo scrivevi -


Quando scrivi un libro automaticamente è come se lo leggessi; e quando qualcuno legge un libro si immagina sempre come il protagonista.


Non potevo essere più soddisfatta di così. Il libro aveva riscosso più successo all'estero, principalmente in Francia e in Svizzera , che in Italia; ma mi andava bene lo stesso.
 
Stavo bellamente fantasticando su come sarei diventata una delle più grandi scrittrici moderne con la testa appoggiata al finestrino freddo e duro quando squillò il cellulare.
There once was a group with Liam and Niall...Vas happening boys Vas happening boys?...”
Si, quella era la mia suoneria.

-Harry!-


-Mi manchi!-


-mi manchi anche tu!-


-come è andata?-


-benissimo direi!-


-cosa ti hanno chiesto?-


-Niente di che, mi hanno detto che mi passeranno l'intervista per e-mail, poi te la invio...-


-La voglio assolutamente vedere! Spero tu ci abbia fatto pubblicità!-


-Ahahaha! Siete voi che dovete farmi pubblicità!-


-É passato un giorno. Ne mancano solo 30!-


-I giorni passano più lentamente se passi il tempo a contarli!-


-Hai ragione. Ma non vedo l'ora di vederti. Ti ho pensata tutto il giorno.-


Già, anche io avevo pensato a lui. Però avevo pensato anche a Zayn.

-Ti sei dimenticato della promessa? Non ti devi rovinare il divertimento solo perché io starò via! Voglio che tu passi la più bella vacanza- lavoro della tua vita! Come stanno gli altri a proposito?-


-Gli altri stanno praticamente tutti dormendo eccetto Liam.-


-Davvero? Me lo passi?-


-Scordatelo!-


-Eh?-


-Tu devi passare come minimo un'ora al telefono con me... poi magari ti passo Liam!-


L'ora al telefono la passammo per davvero. Una delle tante ore che passammo al telefono. Gli raccontai tutto nei minimi dettagli. Lui mi disse quanto aveva apprezzato la nostra notte di addio.
E poi gli chiesi di Zayn.

-Te l'ho detto, dorme!-


-Sei sicuro? Magari sta facendo finta!-


-No, non sta facendo finta, dorme. Il fuso orario ci ha un po' 'sballati' tutti. Io ho sonno ma resto al telefono solo per sentirti.-


-Sei adorabile. Mi sono iscritta a Twitter!-


-Oddio, quando? -


-Mi sembra ieri in aereo. Avanti aggiungimi ai followers! Fammi un po' di pubblicità, voglio arrivare a 40 tweet entro domani mattina.-


Mi fermai un momento prima di proseguire.

-Oddio ma sto parlando come Louis!-


-Ahahah! Sapevo che sarebbe successo, twitter ha influenzato anche te.-


-No, no. Mai. Io non diventerò mai schiava di un social network come te!-


Ridemmo di questo fatto per una decina di minuti. Poi decisi di scrivere il mio primo Tweet : mi manchi. 
  
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