Capitolo 5
 
 
Mi svegliai a causa di un raggio di sole che aveva deciso di posizionarsi sul mio viso. Mi stirai, ma sentii un peso sul petto, e ci trovai Temari.
Aveva ancora i capelli scombussolati a causa della notte precedente e a coprirla semplicemente il lenzuolo sottile, che lasciava intravedere le sue attraenti forme.
Distolsi lo sguardo da lei, ero venuto per una missione nonostante tutto e in un modo o nell'altro avrei dovuta portarla a termine pensai deciso.
Ma poi la guardai, voleva dire tradire lei, perché da un lato era davvero così e la consapevolezza che ero riuscito a sfogarmi e a sentirmi me stesso solo con lei, mi fece odiare la mia stessa missione e tradirla mi sembrò una carognata, che lei non si meritava.
-A cosa pensi?- sentii chiedermi.
Si era svegliata e mi stava guardando attentamente.
Le accarezzai una guancia, -A niente.- dissi guardando il soffitto.
-Sasuke, ti conosco ormai, so che quello sguardo indica qualcosa.-
-E come fai a esserne certa.- dissi guardandola negli occhi.
-Perché so che quegli occhi tristi non li avresti mostrati a nessuno.- disse lei calma.
-Non dire cavolate.-
-So che sei un ninja spietato e tutto, ma non per questo puoi nasconderti sempre.- disse lei prendendomi il viso tra le mani.
-Temari, se osi dire a qualcuno...-
-Cosa? Che ti sei aperto solo con me? Tranquillo non lo farò.- disse seria, -Non posso rischiare di perderti.-
Capii che lei faceva uscire la parte buona di me e mi resi conto che era vero, dannatamente vero.
La guardai senza capire, -Io sono già perso.- dissi piano.
-Invece no.- rispose lei.
-Come fai a dirlo? Vivo solo per la vendetta.-
-Sasuke, durante gli esami ho potuto conoscerti bene, sei diverso da quello di oggi, in quel tempo anche se odiavi tuo fratello, come ora, riuscivi a mantenere la tua personalità, ora sei troppo accecato dall'odio e non riesci a ricordarti com'eri, ma io si.- disse sorridendomi.
-Io sono sempre stato così.-
-No, non lo sei stato e ti dirò una cosa, che ti farà capire che io credo in te.-
-Cosa?- chiesi.
-Il mio villaggio non ha nessun segreto, noi traiamo forza dal deserto, è la fonte del nostro potere e ci aiuta in ogni momento, solo questo è il segreto.-
-Perché me lo hai detto?- chiesi arrabbiato, -Cosa ti fa pensare che non lo dirò a Madara?-
-Il fatto che almeno un poco tu tenga a me.-
La guardai scioccato, Lei ti rende migliore, bisbigliò il mio cervello, -Non dirò nulla.- dissi distogliendo lo sguardo dal suo.
Era così maledettamente bella, dannazione, pensai, imprecando verso me stesso.
-E se vorrai vedermi basta solo un piccolo segno.- disse lei.
-Come fai a sapere che me ne andrò?.- dissi alzandomi per vestirmi.
-Lo so, perché non vorresti essere scoperto ed è meglio che torni da lui.- disse alzandosi anche lei.
-Tu stai favorendo la mia vendetta?- chiesi mentre estraevo dalla borsa il kimono.
-Si, perché so che ora non c'è posto per me.- disse triste, -Ma so che non appena l'avrai finita tornerai qua.- disse asciugandosi una lacrima.
Era la prima volta che la vedevo piangere, la prima volta che vedevo una donna piangere. E mi resi conto in quel momento che lei era riuscita a darmi un calore che non avevo mai provato, in un'unica notte era riuscita a scaldare il mio cuore freddo.
E mi aveva ricordato quanto avessi sofferto in tutti quegli anni di solitudine e come in un colpo quel dolore straziante fosse sparito via.
-Ma sarò pronta a vederti in qualsiasi momento.- disse rivestendosi, -Ma ora devi andare.-
-Temari, non sono un uomo di molte parole, non se neanche se sono un'uomo.- dissi sconcertato da quelle parole, -Ma so che tu sei riuscita a leggermi dentro.-
-Si, beh capita quando provi qualcosa per qualcuno, ieri sera ti sei aperto a me e io ho capito che non eri poi così male come persona, che avevi bisogno solo di essere capito, fino in fondo.-
-Non so però quanto tempo ci vorrà per la mia vendetta.-
-Non importa, solo fatti vivo ogni tanto e sappi che sono qua.- disse con un sorriso triste.
Senza rendermene conto mi avvicinai a lei e la strinsi forte a me, quel contatto me fece sentire vivo, vivo come quando ero piccolo e i miei erano ancora vivi, vivo in un modo che non conoscevo.
La guardai e la baciai.
-Penso che comunque tu non abbia capito chi sono.- dissi ridendo.
-Invece si, sei Sasuke Uchiha, un uomo che non conosce cosa sia l'affetto, che è sempre vissuto nell'ombra e nel male, e che solo ora si è reso conto cosa vuole il suo cuore oltre alla vendetta, vuole l'amore.-
-Non so neanche cosa sia.- dissi indignato.
-Lo hai scoperto ieri sera.- disse calma.
Indossai la tunica e la guardai, -Anche tu sei diventata una donna, una donna estremamente sexy devo dire, ma ricordati una cosa.-
-Cosa?-
-Se stai con un Uchiha non puoi stare con nessun'altro, sei mia ora.- dissi gelido.
-Lo so, non ci sarò per nessun'altro.- disse abbassando lo sguardo.
-Ci rivedremo Temari.- le dissi baciandolo un'ultima volta, -E tieni d'occhio questa casa, capace che mi rifarò vivo.- dissi allontanandomi da lei.
-Lo spero.- la sentì sussurrare.
-E forse hai ragione, forse so cosa vuol dire amore, solo che non l'avevo capito, almeno fino a oggi.-
La vidi sorridere.
Sorrisi anche io e senza che nessuno se ne rendesse conto uscii da quel villaggio.
Ero andato per vederla, e per svolgere la mia missione, ma senza rendermene conto mi ero ritrovato con l'informazione che volevo, e che non avrei utilizzato e con una ragazza che aveva deciso di amare me, un mostro, un uomo a metà.
Madara non ne sarebbe stato felice, ma si sarebbe accontentato lo stesso, e io avrei ripreso ad allenarmi per sbarazzarmi il prima possibile di Itachi, perchè stavolta non lo facevo solo per me, ma anche per lei, e quindi pensai arrendendomi all'ovvio per la nostra vita futura.
Sorrisi, il destino era davvero strano, mi aveva sorpreso ancora una volta, ma sarei tornato da lei, appena avrei potuto, perché anche io provavo qualcosa e pensai che l'avrei vista bene come moglie del capo Uchiha.