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Autore: Circe    31/07/2011    8 recensioni
La battaglia non va per il verso giusto, gli Horcrux sono stati distrutti e la bacchetta di Sambuco non funziona a dovere. Il Signore Oscuro improvvisa quindi una ritirata tattica per non venire definitivamente sconfitto. Insieme a lui solo Bellatrix, la persecuzione dell'amore, un problema da affrontare e il potere da riconquistare.
E la storia ... si ripeterà.
Seguito di “Sgáth, che significa oscurità”
Genere: Drammatico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Andromeda Black, Bellatrix Lestrange, Voldemort | Coppie: Bellatrix/Voldemort
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VII libro alternativo
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- Questa storia fa parte della serie 'Eclissi di luna: l'oscurità totale'
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Il freddo fuoco del mio Signore: Bellatrix

Sapevo che non era il tipo da concedere romanticherie, che non si sarebbe fatto avvicinare tanto facilmente, che non mi avrebbe permesso di entrare nel suo cuore come mi aveva permesso di entrare nel suo letto.

Lo sapevo.

Eppure, il permesso di dormirci, in quel letto, è stata fra le concessioni più uniche e preziose che il mio Signore mi avesse mai fatto.

Non volevo in nessun modo sprecarla, perdere tempo a pensare perché lo avesse fatto, o a qualsiasi altro significato nascosto dietro alla sua azione del momento.

Era solo mia e tale sarebbe stata per sempre.

Ne ero certissima.

Appena l’ho sentito uscire dalla grande porta che dava sui corridoi interni, sono restata sola, nel silenzio.

Improvvisamente, dal nulla, esistevo solo io, io e il suo profumo freddo e sfuggente, io e il calore delle lenzuola dove avevamo consumato l‘ennesima punizione, io e tutte le mie sensazioni per lui.

Dolore, sofferenza, ossessione, adorazione, amore.

L’amore, che non esiste, lo so, e che per questo odiavo provare incondizionatamente, perennemente, e ostentatamente, per lui.

È lui che mi tortura l’anima come tortura la pelle del mio braccio sinistro: lui il diavolo, io la strega, da sempre … per sempre.

Mi sono rigirata fra le lenzuola, cercando una posizione più calda, come più protetta. Le ho alzate leggermente sulle spalle, lasciandomi coprire tutta, come se cercassi un suo abbraccio. Un abbraccio che non arriverà mai.

Ho appoggiato il volto sul cuscino, strofinandolo leggermente, volevo una carezza, uno sguardo … il suo amore.

A quel pensiero, improvvisamente, una stretta insopportabile allo stomaco mi ha fatto quasi morire dal dolore, per poi dirigersi su fino al cervello, facendomi ancora male, impedendomi i normali pensieri. Solo uno capeggiava e rimbombava ovunque, dalle viscere alla memoria, dal cuore all’anima: il più doloroso.

Lui non ama.

“Perché no, mio Signore?” ho vagamente sussurrato, con una voce talmente dolorante che sembrava stridere persino alle mie orecchie.

Piangevo sempre davanti a lui, era liberatorio, sola invece, non riuscivo a versare nemmeno una lacrima.

Ho cercato di stringere più forte le lenzuola attorno a me e d’improvviso una valanga di ricordi mi sono piombati addosso con il loro sapore dolce di dolore. Non ho un solo ricordo completamente bello col mio Signore, nemmeno uno. Sono sopravvissuta così ad Azkaban, perché nessun Dissennatore può togliere i ricordi più splendidi, se allo stesso tempo sono anche pieni di lacerazione e male.

Dopo la prigione, ce ne sono stati mille altri. Sempre più intensi.

Il fuoco perenne del camino di villa Malfoy, il vento sulla terrazza nel buio della notte, il suo tocco violento fra la mia carne, la prima volta che mi ha presa, quella notte di pochi anni fa, e il rumore dei vestiti che mi strappava con lenta crudeltà …

Stringevo così forte i denti sulle labbra ad ogni singola visione ad occhi chiusi, ad ogni singolo pensiero, che ho iniziato a sentire il sapore del sangue.

Mentre sorridevo, mi bruciava effettivamente il labbro inferiore, e sorridevo perché sentivo ancora una volta la stessa sensazione, la sensazione che mi aveva provocato lui, con quello schiaffo, quell’unica volta che aveva avvicinato le sue labbra alle mie, tanto tempo fa ormai.

Sentivo ormai il mio respiro concitato, sapevo di essere giunta al limite delle mie forze, ho lasciato i polmoni allentarsi e ho sperato che i ricordi mi abbandonassero come il respiro che esalavo piano.

Di nuovo calma ho rilassato tutti i muscoli, lasciando morbidamente le mie membra sul letto, c’era solo il mio respiro nel buio, ero completamente sola.

Io, nel letto del mio Signore.

Percepivo ancora umido fra le cosce, dappertutto … mi piaceva, mi faceva sentire di sua completa e totale proprietà.

Senza quasi rendermi conto di ciò che stavo per fare, ho spostato la mano sulla pelle umida, accarezzandola piano e trattenendo quell‘umidità ormai appena accennata, quella parte di lui che tante volte ormai mi aveva lasciato dentro, da quando c’era Sgath fra noi.

L’ho sentita tra le dita mentre il cuore batteva troppo, mi faceva male, così, lentamente, l’ho portata vicina per sfiorarla.

“Baciatemi, mio Signore.” ho sussurrato, o forse solo pensato, mentre le mie labbra la toccavano appena.

Solo dopo poco ho posato la mano sul cuscino, vicina al mio volto e l’ho guardata felice.

Sorridendo ho chiuso gli occhi e mi sono abbandonata al calore sulle lenzuola, calore che ormai era solo il mio.

Soltanto poco prima di addormentarmi, vagamente, ho fatto caso ad un evento particolare: ho sentito il vento cambiare molto velocemente, e sbattere sempre più forte sui vetri delle finestre, mentre l’aria diventava più fredda man mano.

Era strano, inusuale per quel periodo.

Al momento comunque non mi importava.

Al momento sentivo solo il freddo fuoco del mio Signore.

……………………………..

Note:

Eccomi con l’aggiornamento! Vado più veloce perché questi capitoli erano già più o meno pronti nella mia mente e non sono particolarmente lunghi.

In questo in particolare ho dovuto fare numerosi riferimenti alla ff precedente, in particolare i luoghi di incontro tra Bellatrix e l’Oscuro Signore (davanti al camino di villa Malfoy e sulla terrazza sempre della villa) e due riferimenti a due capitoli precisi (“Da lasciarci entrambi senza fiato! E “Questo era un bacio, mio Signore?” rispettivamente per i vestiti strappati e la prima volta che i due fanno sesso, mentre l‘altro per il sapore di sangue sulle labbra).

Per il resto mi pare non ci sia altro da dire, si prepara un evento drammatico, questo è chiaro, spero di poter aggiornare presto.

Ringrazio per le letture e le recensioni, come sempre risponderò in ritardo … in un paio di giorni però, arriverò da tutte!

   
 
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