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Autore: iesnoth    02/08/2011    7 recensioni
{Crossover La Sirenetta / Il Pianeta del Tesoro}
Traduzione italiana di un crossover inglese, sul sito deviantArt.
Ambientata dopo "Il Pianeta del Tesoro" e durante "La Sirenetta"
Jim, allievo dell'Accademia Interstellare, viene spedito sulla Terra per un addestramento sul campo, dalla durata di un mese, e si ritrova agli ordini del principe Eric.
Ariel, per amore del principe, firma il contratto con Ursula, ma ad accoglierla sulla terraferma troverà Jim, che la proteggerà e le insegnerà tutto quello che vuole sapere sul mondo degli uomini.
Un ragazzo dallo spazio. Una ragazza dal mare. Due persone, un amore, un'epica avventura.
Genere: Angst, Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: AU, Cross-over, Lime, Movieverse, Traduzione | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Titolo: Landlocked.
Link originale : qui. Capitolo II
Autore
: iesnoth. Americana, account qui.
Traduttrice
: Vesi. Me, myself and I, account su EFP qui.

Pairing
: Ariel/Jim
Rating
: Giallo
Genere
: Angst, Avventura, Romantico
Avvertimenti
: AU, Crossover, Lime, Movieverse, Traduzione
Disclaimer
: I personaggi di Ariel, Jim, Flounder, Morph, Scuttle ed Eric appartengono alla Walt Disney Pictures; gli altri, così come la storia, sono di proprietà dell’autrice originale. Io sono solo la traduttrice – leggasi: l’ultima ruota del carro XD
Note
: Se siete puristi delle coppie Disney, e fieri shippers Ariel/Eric, non vi consiglio di leggere questa fanfiction u.u

Note della Traduttrice:
Benritrovati!
Sono davvero contentissima, e sorpresa assai, dell’accoglienza positiva di questa storia: lo è anche l’autrice, alla quale passerò tutti i commenti non appena ritornerà nella sua casa del Midwest – adesso, per chi fosse interessato, è in Canada.

Per il momento, un miliardo di grazie a tutti coloro che hanno commentato, preferito, seguito, ricordato e letto <3

L'immagine è come sempre opera della nostra autrice :)

Note dell’Autrice:
Stessa cosa del primo capitolo. Ho cambiato un po’, anche se non così tanto. Spero vi piaccia!

 

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JPG

 

Dopo due giorni di allenamento serrato e intenso studio con il Capitano Harris della Flotta Imperiale, Jim venne informato del suo primo effettivo incarico.
“Prima di tutto, vorrei complimentarmi con lei, signor Hawkins, per il suo duro lavoro, e la sua eccellente abilità. Le sue referenze non le rendevano giustizia” Jim abbassò la testa per nascondere un sorriso soddisfatto “In qualunque caso, ha ancora molto da imparare” continuò il capitano, “Quindi il suo primo compito sarà semplice. Sarà il mio primo ufficiale onorario, durante la breve crociera per il compleanno del Principe. Di solito non tengo un primo ufficiale – si rischiano tentativi di ammutinamento – ma per una notte non può succedere niente di grave, e sarà un’esperienza di incredibile valore per lei, giovane Hawkins”
Il capitano annuì tra sé e sé in approvazione, poi tornò bruscamente al suo solito atteggiamento sospettoso, e gli occhi di Jim si spalancarono per la sorpresa. Il Capitano Harris era il più lunatico che avesse mai incontrato, e anche il più paranoico.
“Ma per tutta la durata della festa, deve stare sempre al mio fianco. La sua mansione è solo quella di riferire i miei ordini all’equipaggio, eseguire le commissioni che le assegnerò e osservare le manovre di un’attuale navigazione. Non ci saranno interruzioni del lavoro dei marinai, né tantomeno alcun contatto con gli invitati. Mi sono spiegato?” Jim annuì, di nuovo sull’attenti “La nave salpa stasera alle otto, ma mi aspetto che lei sia qui alle sei del pomeriggio precise per ispezionare la nave con me. Assicurarsi che l’artigiglieria sia intatta, che non ci siano clandestini…” l’attenzione di Jim scemò man mano che il capitano proseguiva con il suo monotono elenco. Il suo primo incarico. Finalmente. Gli ultimi due giorni erano stati tediosi e noiosi a dir poco, sempre a dover ripetere qual’era la funzione di questo e come si chiamava quell’altro.
Jim non era ancora uscito in mare, nemmeno con una lancia, senza contare il suo bisogno del cielo, che era acutizzato dall’impossibilità di soddisfarlo.
Se il capitano fosse stato a conoscenza della reale vastità dell’esperienza del suo apprendista, Jim si sarebbe considerato offeso, vedendosi assegnato un compito così. Ma anche se il lavoro sarebbe probabilmente stato noioso, il ragazzo voleva disperatamente solcare le onde.

“… E faremo qualsiasi rammendo le vele necessitino. Non mi fido di nessuno, quando si parla delle mie vele. Capito, Hawkins?” stava dicendo il capitano.
Jim spostò lo sguardo su di lui, al suono del suo nome. Era stato fermo a fissare il soffitto come se avesse potuto perforarlo con gli occhi, e vedere i cieli.
“Sì, signore, certo, signore” annuì. Il capitano scosse la testa in approvazione, poi lanciò al ragazzo un affilato sguardo obliquo “A che ora deve essere alla nave, Hawkins?”
“Alle sei di pomeriggio, signore” Il capitano indurì ancora di più la sua espressione.
“Alle sei di pomeriggio, cosa?”
“Precise” rispose Jim immediatamente, cercando di non roteare gli occhi. Il capitano annuì di nuovo, questa volta in segno di congedo, e Jim fu più che sollevato di poter lasciare la stanza

La parte migliore della giornata di Jim erano le due ore libere che usava per lavorare al suo surf solare improvvisato. Era riuscito a portarsi dietro i pezzi più importanti nascondendoli tra i suoi vestiti, nelle valigie, ma doveva ancora procurarsi una nuova vela e trovare una tavola che fosse sufficientemente resistente.
Morph, che era riuscito a scroccare un passaggio in una delle sue tasche senza che il ragazzo se ne accorgesse, gli aveva portato un buon numero di candidate, ma Jim era deciso a trovare da solo l'asse perfetta.

Gli mancava volare. La nostalgia dello spazio era così potente che guardare le stelle di notte, e sapere di non poterle raggiungere, era una tortura, ma doveva ammettere che il mare, con i suoi umori mutevoli e le profondità sconosciute, gli risultava intrigante.
In effetti, era solo il parallelo tra mare e spazio che gli impediva di uscire pazzo (*).

Morph tubò comprensivo mentre Jim guardava il cielo fuori dalla finestra per la quindicesima volta da quando aveva cominciato a lavorare sul surf; quindici minuti prima.
"Lo so, lo so" mormorò Jim, spostandosi verso destra per incidere un piccolo graffio sul muro con un cacciavite. Contò i segni sulla parete, anche se sapeva già quanti fossero "Solo tre giorni, dopotutto" ammise, tornando al dispensatore difettoso che aveva sulle ginocchia.

"Solo tre giorni cosa?" chiese una voce dietro di lui. Jim impallidì "Toc toc" aggiunse l'uomo alto e moro dall'ingresso.
"Vostra Maestà" sorrise Jim, nascondendo lentamente il suo lavoro sotto una vela lì vicino e prendendo il suo kit di rammendo.
Il principe superò la soglia e si avvicinò, inclinando la testa da un lato con fare curioso. Lo spazionauta si ricordò della domanda del suo ospite "Oh, sono arrivato qui solo tre giorni fa"
"Nostalgia di casa?" chiese l'altro, chinandosi per sedersi vicino a Jim sul pavimento di legno massiccio. Jim fissò insistentemente la stoffa che aveva tra le mani
"Sì, signore" il principe rise
"Signore è il capitano. Il mio nome è Eric"
"Scusa, Eric" acconsentì Jim, rivolgendo al principe un mezzo sorriso "E' l'abitudine" Cominciò a ricucire la vela, sperando che il principe si stufasse e andasse via.
Eric semplicemente annuì "Su cosa stai lavorando?" Jim sbiancò di nuovo e sperò che l'abbronzato principe non avesse notato nulla.

"Uhm... Un progetto privato" si concesse di dire
"Ah" fece Eric, ma Jim poteva vedere senza problemi che il principe stava contenendo a stento la sua curiosità.
Infine: "Che tipo di progetto?"
Jim alzò le spalle: "Privato", ripeté.
Eric ridacchiò e tirò una pacca amichevole alla spalla di Jim "Va bene" una pausa "A dir la verità, non sono venuto qui a investigare sulle tue attività extracurricolari. Mia cugina dice che ti ha visto in giro per il porto del palazzo, e a quanto pare le ha preso un'improvvisa passione per la navigazione. Vuole incontrarti"

Jim non poté trattenere un singhiozzo. Proprio quello che voleva fare nel suo tempo libero: accompagnare una spocchiosa (*) viziata a spasso per i moli. In effetti, aveva sentito parlare di questa cugina durante le sue esercitazioni. Sable. E, se le dicerie erano vere, non aveva nessuna fretta di incontrarla.
Ma cosa poteva fare? Non conosceva bene i costumi della nazione, quindi non aveva la minima idea di quanto potesse dire di no a questo principe prima che fosse considerato un tradimento.
Quindi invece di dire che aveva cose migliori da fare, come avrebbe disperatamente voluto, ritirò attentamente il suo rammendo e chiese "Andiamo?"

 

Ariel esplorò smaniosa il sito del naufragio. Dal momento che aveva dimenticato il suo ultimo carico di tesori il giorno prima, aveva convinto Flounder ad accompagnarla in una seconda ricerca.

"Ma perché non possiamo semplicemente andare alla roccia di Scuttle a riprendere quello che avevi trovato l'altra volta?" aveva mugugnato Flounder, mentre in lontananza si era delineata la decadente silhouette della nave. Era pericolosamente vicina alla costa; chiunque, dalla scogliera soprastante, poteva vedere chiaramente attraverso l'acqua cristallina.

"Lo faremo" spiegò Ariel "Dopo questo giro"
Ora, con Flounder che guardava nervosamente fuori dalla grande finestra della cabina, la sirena perlustrò i forzieri alla ricerca di nuovi oggetti. Aveva già trovato un meraviglioso aggeggio di metallo a tre punte, ma aveva la sensazione che ci fosse anche qualcos'altro...

 

I due uomini impiegarono almeno un'ora per trovare la regale cugina. Questo perché Sable si era, in effetti, assunta l'onere di preparare un picnic su una scogliera a circa duecento metri dalle mura del castello... E il picnic era per due.

Jim guardò Eric andarsene con terrore crescente. Non gli piaceva il modo in cui quella tipa lo stava fissando, e non avrebbe fatto finta di essere all'oscuro del motivo. Il ragazzo era stato cresciuto in un ambiente modesto, ma il fatto era che era molto attraente e, molto probabilmente, fin troppo gentile. Quindi sapeva benissimo che quello che Sable stava guardando famelica non era il sandwich.

"Dunque, ehm..." balbettò, raccogliendosi le ginocchia al petto "Un bel banchetto, abbiamo qui. Tu hai cucinato qualcosa?"
Sable sorrise altezzosa e inarcò un sopracciglio "Certo che no. Sei un po' lento, non è vero? C'era da aspettarselo, però... Il migliore della tua classe, speravo valesse qualcosa"
Le spesse sopracciglia di Jim si abbassarono per l'offesa, ma pensò fosse meglio lasciare che lei continuasse ad analizzarlo.
La ragazza avrebbe abbassato la guardia, e magari allora Jim sarebbe riuscito a trovare un modo per svignarsela.

"Bé" cominciò lentamente "Non sono stato istruito nel galateo come voi, Maestà" Sable attorcigliò i suoi boccoli scuri sulle dita e batté le lunghe ciglia.
"Bé" lo imitò "Almeno ti hanno insegnato un po' di buone maniere" mosse una gamba vicino a quella del ragazzo, scoprendo la pelle. Jim non ne era sicuro, ma era piuttosto convinto che quello non fosse un comportamento accettabile. Spostò lontano il piede. Sable sospirò.

"Un bravo ragazzo, eh?" borbottò, ritirando la gamba e spostando lo sguardo sul paesaggio "Questo potrebbe rivelarsi complicato" Jim annuì vigorosamente, inginocchiandosi per alzarsi.
"Moltissimo" concordò "Sono sicuro che troverete altri ragazzi disposti a-"
"Complicato, ma interessante" rettificò Sable, voltandosi di nuovo verso di lui. Indicò la coperta stesa a terra "Siediti" Jim obbedì riluttante.

"Queste cose di solito non prendono tanto tempo, sai" lo informò lei "Ho tutta l'intenzione di aspettare"
Jim decise di smetterla, con la pagliacciata "Bé, come avete detto voi, sono troppo stupido per capire suggerimenti e insinuazioni" infilò una mano nella tasca della giacca e ne tirò fuori una vecchia pipa, chiaramente d'antiquariato.

"Fumi?" chiese Sable, attonita. Jim sorrise, godendo del suo disagio "Se la cosa vi dà fastidio, sì" le disse, prendendo un accendino dall'altra tasca e accendendo il tabacco. Sable fumava di rabbia almeno quanto la pipa.
"Mi dà fastidio" ringhiò lei. Non le piaceva il modo in cui la trattava questo ragazzo. Non le piaceva il fatto che non sembrava intenzionato ad assecondare i suoi desideri. E di certo non le piaceva la sottile sensazione che lui fosse di gran lunga più intelligente di lei.
Le sopracciglia della ragazza si aggrottarono nella collera "Non mi piace proprio per niente! (*)"

E con velocità sorprendente, afferrò la pipa e la lanciò oltre la scogliera, nel mare.
Jim guardò con orrore l'ultimo ricordo di suo padre che si perdeva per sempre.

 

 

Note della Traduttrice di fine capitolo:

Going insane. Ho preferito usare “uscire pazzo”, invece di semplicemente “impazzire”. Questo perché ho pensato che rendesse meglio l’idea.

At all. Anche qui, come sopra, ho preferito “proprio per niente” al posto di “affatto”. Mi suonava più attuale, e molto più diretto.

  
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