Nota d’autore: Buongiorno, buon pomeriggio,
buonasera o buonanotte a tutti a seconda di quando
state leggendo!!!! Mmhhhh… allora, per cominciare,
voglio dirvi che il terzo capitolo è un po’
particolare. Troverete che qualche personaggio si
lascia scappare parole poco consone alla situazione, tipo parolacce o
espressioni che quel grande cafone potrebbe anche risparmiarsi (ora mi
linciano, i personaggi!!!-NdA). Draco
fa un po’ il cretino (e anche le sue ammiratrici mi ammazzano!!-NdA), ma sarà sempre così… POI DITEMI SE VI PIACE IL MIO
MODO DI VEDERLO!!!... Ginny è confusa e ammetto che
lo sono anch’io… comunque c’è qualche scena sul sensuale, NON SULL’EROTICO!!!…
però ho messo il raiting alto e la nota “non per
stomaci delicati” perciò chi potrebbe rimanerne impressionato è pregato di
chiudere ed è avvisato, avvertito, mezzo salvato etc,
etc… ma penso che non è niente di che… insomma,
parliamoci chiaro: c’è di peggio. Volevo chiedervi la gentilezza di commentare…
se vi va, è ovvio… il problema è che sono così depressa
per le sole quattro recensioni che ho ricevuto nel 2° cap
che comincio a pensare che la storia sia un fiasco completo… ditemelo se lo è
oppure no, non mi offendo… Volevo ringraziare da morire Lisergica90, Darthsteo, Fanny90 e Chiara la Tolkeniana
per i commenti che mi avete lasciato… davvero, ve ne sono grata.
Lisergica90: ti ringrazio!!! (con la erre moscia!!!... indovina chi è?). Tornando
seri… davvero, mi conosci, sai che se mi fai un
complimento vado in brodo di giuggiole… mi hai fatto sorridere per due giorni
di seguito… la tua recensione ci voleva proprio!!! Pensa che avevo già deciso
di non scrivere più e abbandonare tutto…
Darthsteo: Thank you for your review! ( ti ringrazio per la tua
recensione.) Cosa posso dire… spero che ti piaccia anche questo capitolo…
Continua a recensire… dimmi quello che pensi, secondo te quello che succederà
dopo e come potrebbe evolvere la storia… Ci conto, non deludermi!!!!
Fanny90: Ti sono grata per ciò che
hai scritto. Grazie per i complimenti e sono contenta che tu sia incuriosita
dalla continua… Eccoti servito il 3°capitolo! Spero che ti piaccia e che
continui a commentare!
Chiara la tolkeniana: Ciao Chiara!!! Sono felice che ti piaccia!!! Alla fine sei
riuscita a trovare la ff… oltre al fatto che non
aggiorno da almeno due settimane. Comunque spero di
farmi perdonare con il capitolo seguente… dimmi se ti piace anche questo,
ciao!!!!
Saluto
e ringrazio tutti gli altri che non hanno recensito ma
solo letto… vi prego… sono ormai in lacrime e sull’orlo del suicidio… ditemi
che ne pensate!!!
You are my past, my
present, my future
3° capitolo: L’interrogatorio
La mattina arrivò presto. Il trillo della sveglia la raggiunse
squillante all’orecchio e quasi la fece morire dallo spavento. Sospirò
tristemente e, più afflitta che mai, aprì lentamente gli occhi… fissò il buio
che ancora regnava nella stanza e pensò in silenzio a quello che avrebbe dovuto
fare quel giorno… sorrise più sollevata al pensiero che oggi avrebbe dovuto
fare solamente il turno normale, il che significava anche meno ore rinchiusa lì, meno ore a lavorare, non che a lei non
piacesse, e soprattutto meno ore con “l’onorevole compagnia” di Draco Malfoy… scacciò dalla testa
quell’ultimo pensiero e si alzò quasi allegra dalle
morbide e calde coperte del suo letto. Andò in bagno e dopo essersi lavata la
faccia scelse di mettere un talleur-pantalone
sportivo sul blu notte, dello stesso colore della
divisa. Si pettinò quasi canticchiando un vecchio motivo delle Sorelle Stravagarie e li lasciò sciolti sulle spalle. Prese la
bacchetta che poggiava sempre sul comodino, accanto al letto e la intascò, dopo
essersi messa la divisa da Auror. Si guardò di nuovo
allo specchio e dopo aver contemplato in ogni minimo particolare il suo viso, e
trovando solo difetti che preferì ignorare, scese in cucina dove trovò Ron, Hermione ed Harry ad aspettarla. Ron la
salutò sbadigliando sonoramente:
-Ciao…-
-Buongiorno a tutti!- rispose allegramente, ritrovandosi gli occhi
di tutti e tre addosso a fissarla perplessa. Ginny
ricambiò il loro sguardo e obbiettò:
-Bhè!? Cosa avete da
guardarmi, così?-
-Come mai sei così allegra?- chiese esterrefatta Hermione.
-Come?-
-Ginny! Devi passare un’altra
giornata con Malfoy!!! Come
fai ad essere così contenta?- sbottò Ron infastidito,
come se gli avesse fatto un torto irreparabile.
-Suvvia, Ron… approposito!
Oggi avete notte?- Hermione rispose
serena per suo marito, precedendolo nella battuta:
-Si… temo che oggi avremo modo di incontrarci poco… tu torni alle
cinque e noi andiamo via alle otto di sera…-. Ron
sbruffò contrariato e offeso, con le braccia conserte:
-Già, Hermione… tu parli così
tranquillamente perché se avessi avuto la possibilità di sposare il tuo lavoro anzichè me lo avresti fatto…- Hermione
sospirò stanca e gli sbattè
davanti la tazza con il thè al limone che le aveva
chiesto. Parte del liquido si riversò sul tavolo e Ron
la fissò contraendo la mascella indispettito per poi
sbottare:
-Non ti sopporto, a volte.- Hermione si sedette accanto a Ginny e sparò
rabbiosa:
-Ascolta, Ron… se vuoi litigare me lo
dici apertamente, chiaro? Ti giuro che oggi non è assolutamente giornata… vedi
di non provocarmi con le tue battute, intesi?- Ron la
fulminò con lo sguardo e sollevò la sua tazza con
l’intenzione di berne il liquido. Se lo portò al naso
e odorò il profumo per poi dire tagliente:
-E’ meglio che io controlli
che non ci sia nessun veleno, qui dentro… quella è capace di avvelenarmi.-. Hermione prese il bicchiere
di succo di zucca di Ron e glielo buttò in faccia,
bagnandolo così tutto di spremuta. Ron sbattè nero di rabbia le palpebre due volte e cominciò a
respirare affannosamente, cercando di trattenere un urlo. Al contrario Hermione si alzò in piedi ed esplose:
-E’ così? Adesso ti avveleno anche le
cose????!!!! Ti è piaciuta la spremuta? Sappi che l’ho
fatta io!!! E’ stata buona? Se era avvelenata ti
assicuro che saresti già morto!!! Ti odio!!!- detto
ciò, scappò via, chiudendosi a chiave nella camera da letto. Ron saltò su e gridò:
-Hermione!! Torna qui!!!- Poi sparì oltre la soglia della porta e Ginny lo sentì sbattere i pugni contro la porta chiusa a
chiave ed urlare parole che non capì. Si voltò verso Harry
che fissava annoiato il suo piatto colmo di uova a
pancetta. Egli prese la brocca del succo e se ne versò un po’ nel bicchiere per
poi sorseggiarlo pazientemente. Dopo poco, allora Ginny
chiese incerta:
-Harry… sai qualcosa riguardo a
quei due e al loro comportamento?- Il ragazzo sospirò
e disse:
-Non ce la faccio più…evitiamo di parlarne che è meglio…-
-Ma… Harry,
questa volta mi sembra serio…-. Egli si aggiustò gli occhiali sul naso e le
sussurrò, avvicinandosi a lei per non farsi sentire da quei due che stavano
litigando apertamente, ora:
-Ron mi ha esposto il problema, prima
che Hermione si alzasse… addirittura sta notte non ha
dormito per quel fatto… praticamente, ieri stavano per
addormentarsi quando Hermione gli ha detto che vuole
un figlio.- Ginny sorrise contenta ed obbiettò:
-Bhè… non è stupendo?- Harry scosse la testa e continuò:
-Si… lo sarebbe se Ron fosse pronto… ha detto che è ancora troppo giovane per fare il papà… insomma,
lo conosci, no?… mi ha elencato tanti di quei motivi per aspettare un altro po’
che quasi mi ha convinto… comunque Hermione si è
alzata e lo ha scoperto a parlare con me, ed ora non mi rivolge più la
parola…-. Ginny sospirò e rispose:
-Però Hermione ha ragione… in fondo
senza figli…-
-Ma se Ron
non è ancora pronto? Scusa, hanno tutta una vita davanti… perché proprio ora?- Ginny sospirò e disse:
-Forse perché dare la vita è un gesto
d’amore??? Ron quando si è sposato sapeva benissimo
che un matrimonio senza figli vale ben poco, senza parlare poi del fatto che se
si è sposato con la mentalità da ragazzino, in tre anni di matrimonio dovrebbe
essere maturato… -
-Non possono continuare a fare per il momento la coppietta felice
e spensierata?-
-Ron è rimasto un bambino, ed il solo
pensiero di veder gironzolare per casa uno scricciolo che porta il cognome Weasley e di esserne lui il responsabile e padre, gli fa a
dir poco accapponare la pelle… ecco perché non si sente pronto!-
-Secondo me ha ragione lui…-
-Lei… sono sposati da tre anni ed è giusto che Hermione
voglia completare la sua famiglia con dei figli… se Ron
è un bambino, non ci può fare niente!!!-
-La pensate tutte
allo stesso modo, voi donne!!!- borbottò il ragazzo, mettendo sotto i denti un
pezzo di pancetta. Ginny sorrise e senza rispondergli
si alzò e controllò l’orologio. Dopo si stiracchiò con sottofondo le urla dei
due e le minacce della moglie nei confronti del marito che tentava di ribattere
con altrettanta veemenza, ma che veniva zittito dalla
parlantina velenosa ed altera della ragazza. Salutò Harry
con un “Ci vediamo stasera” e si smaterializzò. Davanti le
comparve l’Atrium del Ministero e si diresse verso un
ascensore, decisa a prenderlo. Si infilò dentro,
cercando di prendere aria perché era pieno zeppo e fu l’unica a scendere al
piano del Quartier Generale degli Auror.
Attraversò velocemente il corridoio infinito, lungo il quale si estendevano le stanze e gli uffici dei suoi colleghi Auror. Quando raggiunse il suo
ufficio trovò la porta socchiusa. Pensò che probabilmente Malfoy
doveva già essere arrivato. Senza bussare, la spalancò
e se la richiuse alle spalle. Draco
era in piedi e leggermente appoggiato sulla sua scrivania, a leggere qualcosa
che doveva essere un giornale. Quando sentì la porta
chiudersi, alzò gli occhi e li poggiò su Ginny.
-Buongiorno…- lo salutò Ginny di buon
umore, sedendosi al suo posto e controllando le nuove scartoffie che erano
comparse sulla sua già disordinata scrivania.
-Buongiorno, Weasley…-
ricambiò distrattamente egli, osservandola attentamente in ogni minimo
particolare. Ginny se ne accorse
e contraccambiò lo sguardo sorpresa. Allora Draco
domandò subito con un ghigno sciocco sulle labbra:
-Che ti prende Weasley?
Come mai così lieta, oggi? Potter ci ha provato con
te?- Ginny lo guardò storto
e pensò infastidita che per rovinare la giornata ci volevano solamente le sue battute
affilate e taglienti. Si mantenne dalla voglia di dargli un pugno sul naso e ribattè irritata:
-Ah! Sta’ zitto!!! Posso sapere a
colazione cosa mangi???-
-Weasley… ti ho semplicemente fatto
una domanda e tu mi rispondi così sgarbatamente… non vale, sai???- Ginny fissò quella dannata
espressione provocatoria che aveva dipinto in volto e cercando di tenere le
mani apposto si limitò a sbottare:
-Và all’inferno…-
-Ci sono già stato, grazie… sai, è un posto molto caldo… dove ti è
concesso di fare tutto… e per “tutto” intendo “qualunque cosa”.- lanciò uno sguardo sporco alla ragazza che lo sostenne con
altrettanta intensità, fissandolo bieca e capendo a quale argomento si stesse
riferendo. Draco scoppiò a ridere sonoramente e poi
scosse la testa divertito, ricominciando ad occuparsi
del suo giornale e rimanendo appoggiato alla scrivania. Ginny
lo contemplò a lungo, piangendo se stessa e la sua innata sfortuna di essersi
ritrovata come collega di stanza giusto quell’individuo a dir poco abbietto ed insopportabile. Dopo
un po’ gli chiese incuriosita della sua risposta:
-Cosa faresti se tua moglie, dopo tre
anni di matrimonio, ti chiedesse di avere un figlio? L’accontenteresti oppure
altro?- Draco la guardò
sinceramente perplesso e poi, quasi subito, tramutò la sua espressione in una
divertita. Infine disse:
-Io? Perché dovrei rovinarmi la vita con un
moccioso urlante per casa? Ho una vita davanti per fare il padre… oltre al
fatto che mia moglie avrebbe sempre meno voglia di venire a letto con me… mi
disturberebbe questo suo calo di desiderio e di attenzioni
verso di me.- Ginny lo fissò con un sopracciglio
alzato e sbottò:
-Già… c’era da aspettarselo da voi uomini…-. Draco
lasciò i documenti sul tavolo e si diresse verso la scrivania della ragazza.
Dopo appoggiò le mani agli angoli di questa e si sporse leggermente verso di
lei, giusto quel tanto che la fece allontanare di scatto ed appoggiare
completamente allo schienale della sedia. Draco
ghignò per questo suo movimento involontario e sporgendosi di più verso di lei
fino a quasi eliminare le distanze, sussurrò con quella faccia di schiaffi che fece mancare un battito a Ginny:
-Perché mi hai fatto questa domanda?-
-Volevo… sapere il tuo parere… in fondo tu… sei un uomo…-
-“In fondo”?- ironizzò lui, calcando sull’espressione per metterla
in difficoltà. Ginny arrossì violentemente e cercò di
allontanare la faccia da quella del ragazzo, sentendosi maledettamente idiota,
per poi continuare:
-Volevo sapere che ne pensavi… non sapevo
a chi… chiederlo.- Ingoiò nervosamente a vuoto, sentendosi avvampare sempre di
più. Draco rise in faccia alla ragazza per poi bisbigliare
con tono sottilmente sensuale e provocatorio:
-Il tuo faccino si sta tingendo di rosso… sarà imbarazzo o altro?-
Ginny riprese un po’ del suo coraggio e
sbottò infastidita:
-Vai a farti…-
-Ragazzina!!!! Non è femminile quella parola che stavi per dire… pensavo che le tue labbra sapessero di rosa
e invece…- lasciò sospesa la frase e poi rise di gusto allontanandosi da lei
divertito, con un sopracciglio biondo alzato. Ginny
arrossì di nuovo e si sentì per l’ennesima volta in due
giorni oggetto di scherno. L’osservò per tutto il suo metro e 86 e provò
un odio e un fastidio indicibile per ogni suo minimo centimetro. Draco riprese fiato e concluse la
sua scenata con:
-Sei davvero una ragazzina… arrossire solo perché ti parlo!!!-. Ginny saltò in piedi e ribattè:
-Per tua norma e regola non sono una
ragazzina… mi vedi?? Fino a prova contraria ho tutt’altro
che l’aspetto di una “ragazzina”!!!-
-Il fatto che fossi attraente non lo
metto in dubbio…- dopo, con un’espressione furba ed ammiccante, la rimirò dall’alto
in basso e poi continuò –ma ti manca l’intelligenza di una donna, cosa che non
potrai mai avere… non prendertela con me… la natura ha voluto che nel tuo DNA
ci fossero i geni dei Weasley… questo ti fa perdere
parecchi punti…-. Ginny esplose in un ruggito di
frustrazione che anziché frenare la tagliente lingua del ragazzo l’affilò
ancora di più. Stava ottenendo quello che voleva e lei glielo stava porgendo su
un piatto d’argento. Purtroppo la sua opera fu interrotta dalla porta che si
spalancò e si chiuse con un tonfo forte e veloce. Ginny
si voltò verso il nuovo venuto e cambiò completamente espressione: sorrise ad
un Auror che doveva avere all’incirca la stessa età
della ragazza. Aveva dei capelli castani, corti ma non troppo e la pelle era
chiara, diafana. Era robusto al punto giusto, ed il suo viso che aveva un
qualcosa di magnetico, forse per gli occhi castani e profondi per quello che
esprimevano o per le labbra carnose, in quel momento esprimeva terrore e
preoccupazione.
-Ginevra!!!!- chiamò
agitato egli, dirigendosi verso la ragazza che chiese stupita:
-Serge… cosa è successo!!!???-
-Hai… hai sentito la notizia????-
-No… Quale!!!?- Serge
si girò a fissare Malfoy che non disse niente ma che
aveva dipinta in volto un’espressione seria e fredda, e poi riportò
l’attenzione sulla ragazza:
- Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato…
non si sa come, ma ha riacquistato i suoi poteri ed ha attaccato Washington!!!- Ginny si voltò a guardare il
biondo che lasciò trasparire leggermente dello sconcerto e dello stupore. Ma il notiziario non sembrava essere finito, perché Serge titubante continuò:
-E… c’è dell’altro… Migliaia di Auror sono morti negli Stati Uniti… Tu-Sai-Chi
stava per conquistare la Casa Bianca Magica… centinaia di babbani
sono passati a miglior vita e i Maggiori sospettano che presto arriveranno in
Inghilterra e attaccheranno il Ministero in massa… oltre al fatto che porranno
le proprie basi in punti strategici del Regno Unito…-. Ginny
si risedette e sospirò sconvolta dalla notizia appena ricevuta.
-Ora tutta l’Inghilterra è in subbuglio e per questo motivo sarà
più facile attaccarla.-. Malfoy
si intromise nella discussione, interrompendo con voce
gelida ed impersonale il collega:
-Come l’avete saputo?- Serge si voltò a guardarlo e con tono perplesso chiese:
-Tu saresti Draco Malfoy,
l’Auror nuovo?-. Draco
sbottò spazientito e con tono sgarbato:
-Si… ti dispiacerebbe rispondere alla mia domanda?-.
-Ci è arrivato un gufo da New York, se ci
tieni tanto a saperlo!- rispose Serge con altrettanta
stizza, perdendo tutto il suo gentile cipiglio. Fu odio a prima vista e dopo
essersi fulminati con uno sguardo, l’ultimo terminò:
-Dobbiamo intensificare i controlli, a quanto
pare… penso proprio che fra poco riceverete un avviso di convocazione da
McGriffith che vi dirà quale luogo dell’Inghilterra
dovrete perquisire e sorvegliare da cima a fondo.-. Ginny aprì la bocca per rispondere, ma non riuscì neppure a
pronunciare un suono che la porta per una seconda volta si aprì e si richiuse
di scatto con un tonfo. Serge si spostò dalla visuale
di Ginny che potette vedere un Harry,
piuttosto scompigliato e sconvolto, precipitarsi verso di lei e di Serge.
-Harry!! E’ successo
qualcos’altro?-. Il ragazzo poggiò entrambe le mani sulla scrivania di Ginny e sbottò tutto d’un fiato:
-Ragazzi!!! Corthoulth,
un paesino nei pressi di Londra, è stato attaccato sta’notte dai Mangiamorte. La battaglia si è conclusa
solo un’ora fa. Abbiamo perso tre Auror… Helly, Zoinsh e Kidham… I Mangiamorte che sono
stati catturati, stanno per essere portati qui… ora ho bisogno di alcuni Auror che si diano la
pena di interrogarli.-. Ginny
sospirò per il peso delle notizie che le erano state date sul momento e, senza
chiedere parere a Malfoy che la stava fulminando con
gli occhi, disse:
-Mandane qui qualcuno… ce ne occuperemo
io e Malfoy…- Harry le
sorrise più sollevato per avergli fatto un favore e concluse, dirigendosi
immediatamente verso la porta:
-Ti ringrazio… te ne manderò cinque… sono venti e vedrò gli altri
chi potrà interrogarli… io ne ho già sei… te li farò scortare da alcuni Auror… ciao.- Detto questo, senza neppure aspettare la
risposta della ragazza, volò via. Serge
la guardò preoccupato e ignorando completamente il biondo disse:
-Ma… cinque non saranno troppi?
Potresti stancarti… in fondo ci vuole tempo per farli parlare… va a finire che
domani mattina sei ancora qui!!!- Ginny
sorrise scuotendo la testa e disse:
-Sta’ tranquillo… è tutto
apposto.- Allora Serge annuì poco convinto
e prima di uscire dalla stanza anche lui le domandò speranzoso:
-Magari… dopo posso invitarti a prendere qualcosa con me al caffè
del Ministero?-
-D’accordo… verrò oggi pomeriggio…
forse alla pausa pranzo…-
-Mi mandi un messaggio?-
-Va bene…-. Serge le rivolse un ampio
sorriso e se ne uscì chiudendo soddisfatto e sollevato la porta dietro di se. Ginny si passò una mano sugli occhi e dopo li riaprì. Con sua somma sorpresa si ritrovò l’espressione
infuriata del ragazzo che sibilò, trattenendo a stento la rabbia:
-Ma bene, Weasley!!!
Che fai? Ora ti metti a rispondere anche al posto mio?-
-Ho dovuto… Harry è un capitano e
dobbiamo fare quello che dice.-
-Potrà essere tutti gli ufficiali che vuole, ma tu avresti dovuto
chiedermi un parere!!-. Ginny
non rispose e si limitò a fissarlo con sguardo altero. Poi sbottò:
-Allora… sappi che o volente o nolente l’avresti
dovuto fare… non possiamo non essere d’accordo… essere colleghi di
ufficio significa collaborare e cercare di risolvere un certo problema del
Ministero… in questo caso è l’interrogatorio dei Mangiamorte
e noi saremo ben felici di interrogarli insieme.-
-Cosa te lo fa credere?-
-Cosa??? Bhè… è
ovvio… guarda il lato positivo!!! Se li interrogherai, saprai dove si trova tuo
padre e tutto sarà più facile!-
-Questo non ti autorizza, Weasley… come
nessuno ti ha autorizzato a dire a quel tuo amico”Sono-gentile-con-tutti”
che avresti accettato l’incarico di sorvegliare con me un settore
dell’Inghilterra!!- le rispose rabbiosamente lui,
puntandole gli occhi di ghiaccio addosso, come se fossero pugnali gelati. Ginny si spazientì ed, alzatasi in piedi, sbottò
infastidita:
-Primo, mio caro, il signor Sono-gentile-con-tutti
si chiama Serge Corignan e,
secondo, perché se non lo avessi accettato io, me lo avrebbe imposto McGriffith, dal momento che siamo
obbligati a passare i turni, gli stessi turni con i nostri compagni di
ufficio.- Draco indurì la mascella, ma non disse
niente. In quel momento si sentì felice di aver zittito quel serpente che aveva
davanti e di aver vinto lei, per la prima volta da molto tempo. Abbozzò un
sorriso soddisfatto e quando sentì bussare, si girò verso la porta chiusa, per
dire all’unisono con Draco che fissava ancora la
ragazza con manie omicide:
-Avanti.- Serge entrò ed annunciò con
tono ufficioso:
-I Mangiamorte sono
arrivati… li faccio entrare?- Ginny rispose
per Draco:
-Si, grazie Serge… possibilmente uno alla volta.- Serge annuì ed uscì
subito per andarli a prendere. Draco, furioso come
non mai, si andò a sedere dietro la sua scrivania e con voce acuta, come quella
di una bambina, le fece il verso:
-Grazie Serge…-. Ginny
gli sorrise apertamente, consapevole di averlo ferito
nell’orgoglio per il fatto di essere stato prevaricato da una persona che
considerava al di sotto di se. Dalla porta fece il suo ingresso un Auror che portò con se un Mangiamorte.
Lo trasportò letteralmente davanti alla scrivania del ragazzo
e gli intimò seccamente di sedersi. Egli non obbedì. Ginny
intervenne educatamente nel quadretto e disse al collega:
-Lasci, ce ne occupiamo noi… può andare.-. Si meritò un’occhiataccia di Draco
che ignorò volutamente e con coraggio. Il biondo si sedette al posto suo e
fissò con rancore il Mangiamorte che aveva davanti. Ginny si alzò e si installò
affianco a Draco, sedendosi sulla scrivania. Draco sbiancò quasi… Ginny, dal
canto suo, poiché non si era accorta di niente, osservò il Mangiamorte
che aveva di fronte a se: doveva essere un uomo sulla trentina, vestito tutto
di nero da capo a piedi. Aveva la pelle mulatta e folti
capelli neri e corti gli coprivano la testa. Aveva le mani legate da una
pesante catena e queste a prima vista sembravano sporche di sangue che si stava
ossidando, diventando nero. Una ferita gli spiccava sul sopracciglio sinistro
ed era ancora sanguinante. Un livido, invece, si estendeva viola sotto il
mento. Draco gli indicò la sedia che aveva dietro di
se e ordinò secco:
-Si sieda.- Il Mangiamorte
rimase immobile a fissare il biondo in cagnesco. Draco
non si scompose minimamente per il suo sguardo e ripetè
con freddezza:
-Si sieda.- Questa volta l’uomo di colore diede
segni di vita e rispose:
-No.-
-Glielo ripeto: si sieda con le buone, oppure assaggerà la mia
bacchetta.- In atto dimostrativo cominciò a giocare con l’arma magica, fissando
con rabbia il Mangiamorte.
-Che il cielo ti possa dannare!!!!-
Sibilò l’ultimo, concludendo la sua battuta colma di odio con lo sputare
addosso all’Auror. Draco
non si scompose e mormorò tranquillamente, puntandogli contro il braccio la
bacchetta:
-FERIO!!!- Il Mangiamorte
urlò per il dolore e si controllò il braccio dove una profonda ferita si era
aperta. Ginny si riscosse e disse scandalizzata:
-Non lo puoi fare, Draco!!!-. Egli la guardò crudelmente divertito e sbottò:
-Certo che posso, invece… la cosa è
legale…- Ginny stava per ribattere, ma il ragazzo la
precedette e disse con tono falsamente gentile, rivolto all’individuo davanti a
se:
-Ora, se non le dispiace sedersi…- Il Mangiamorte, suo malgrado, obbedì. Draco sorrise soddisfatto a Ginny
che evitò il suo sguardo e cominciò a parlare:
-Allora… di grazia, le dispiacerebbe dirmi il suo nome?-
-Fottiti.- Ginny lo guardò indispettita e continuò con tono tagliente:
-Dopo di lei, questo è ovvio…-
-Andresti bene per una casa di tolleranza, maledetta stronza.- Draco si alzò dalla
sedia e dopo aver circumnavigato la scrivania, lo prese
per i capelli e tirandoglieli forte gli puntò la bacchetta alla tempia e lo
minacciò:
-Adesso chiedi immediatamente scusa alla mia collega, altrimenti
ti faccio saltare quel cervello pieno di letame che tieni, hai capito????- Il Mangiamorte lo maledì con
parole pesanti e si beccò un pugno sulla guancia da fargli sanguinare il naso
copiosamente. Ginny saltò in piedi e lo allontanò da
lui dicendo:
-Basta! Lascialo parlare… vedrai che la finirà…- Poi si girò a guardare il Mangiamorte e
si avvicinò a lui per controllargli la lesione:
-Mi faccia vedere.- Disse gentilmente ma
egli la mandò via gridando:
-Levami le mani di dosso!! Maledetta
sgualdrina!!-. Ginny lo
guardò in silenzio e fu spinta via dal ragazzo che lo prese per i vestiti neri
e lo buttò per terra. Il Mangiamorte cadde
rovinosamente anche per il peso delle catene di ferro e dopo Draco si avvicinò a lui e lo fece rialzare malamente per poi prenderlo per la gola e stringergliela
forte. L’uomo cominciò a soffocare ed emise dei suoni strozzati. Draco allora ringhiò:
-Chiedi immediatamente perdono per quello che hai detto, oppure ti
farò strisciare per terra come un verme perché sarai
così pieno di ferite che non avrai neanche la forza di metterti in
ginocchio!!!!- Egli sibilò diventando rosso per la mancanza di aria:
-M…Mai.- Draco aumentò la stretta sul
suo collo ed attese. Ginny disse ansiosa e
preoccupata:
-Basta… ora stai esagerando… lo ucciderai così!!!!-.
-Vediamo quanto resiste, il bastardo!!-.
Aumentò di più la presa sul suo collo e l’individuo cominciò
a divenire viola. Alla fine, ad un passo dallo strangolamento, biascicò più
morto che vivo:
-S…cusa.- Malfoy
lo lasciò lentamente e lo spinse senza alcun ritegno sulla sedia che si trovava
dietro di lui.
-Vedo che abbiamo cominciato a ragionare… Weasley,
hai accettato le scuse? Perché se non sono state soddisfacenti, allora questo
“signore” di “rispettabile” fama sarebbe disposto a rifartele.- Sbottò con tono
fortemente ironico rivolto al Mangiamorte
che ancora si stava riprendendo per il tentato strangolamento. Ginny si tirò su le maniche della divisa e si avvicinò a quell’ultimo e, senza rispondere,
chiese:
-Come sta?-
-M…meglio.- Ginny annuì e continuò:
-Vuole un bicchiere d’acqua?-
-No.- Draco la guardò storto e si piazzò
dinnanzi a lui per poi dire sbrigativamente con le braccia conserte:
-Allora… se sua signoria ha finito di riprendersi dallo shock,
possiamo cominciare l’interrogatorio. Le dispiacerebbe dirmi il suo nome?-
-Quello di mio padre.-
-Temo di non essere stato chiaro: Allora,
figlio di puttana, vediamo se ti arriva diretta, la domanda: dimmi il tuo nome
oppure questa volta finisco di ucciderti.-. L’uomo
ringhiò con rabbia e poi cedette:
-James Tony Frank
Newton.- Draco incantò una
piuma e le ordinò di scrivere tutto ciò che si stava dicendo. Alla fine gli
rivolse l’attenzione e disse con tono mellifluo:
-Bene…- Ginny si intromise
e chiese con tono professionale:
-Dunque… sa perché lei è qui?- Il Mangiamorte
la scrutò con rabbia e concluse alla fine con
maleducazione:
-No.- Draco rise di gusto a sentire ciò
e disse piuttosto ironicamente:
-Certo… un bastardo con le mani sporche di sangue che si ritrova
ai polsi catene magiche anti-smaterializzazione in un
Quartier Generale degli Auror ci è capitato per sbaglio… non raccontare cazzate, Newton.- finì poi digrignando i denti e
prendendolo per i vestiti neri senza grazia.
-Non sei degno neppure di toccare questo vestito, Malfoy.- lo ammonì l’altro quasi a
minacciarlo.
-Ti assicuro che finirai nell’angolo più remoto della prigione di Azkaban e farò in modo che i Dissennatori buttino anche la chiave… hai afferrato?-
-Tuo padre te la farà pagare… e il mio fantasma gioirà di questo…-
-Seppure ne rimarrà uno, dopo aver finito di passare la vita lì
con i Dissennatori.-
-Tuo padre era orgoglioso di te… puntava sul tuo futuro di Mangiamorte… sei un sovversivo nella tua famiglia, Draco… gli spiriti dei tuoi avi ti si rivolteranno contro…-
-Saprò come proteggermi… ma nel frattempo te ne sarai andato a
fare fottere con il tuo
Signore Oscuro.- detto questo lo mollò e si voltò a guardare Ginny che lo stava fissando attentamente. Allora parlò:
-Cominciamo… sbrigati a rispondere, Newton… altrimenti ti prenderò
a calci e le parole te le farò uscire una ad una da
quella bocca dannata.-. Poi continuò rivolto a Ginny con velata ironia:
-Vuoi fare qualche domanda, Weasley?- Ginny la captò e disse rivolto ad Mangiamorte:
-Mi vuole spiegare il motivo della sua presenza all’attacco di Cortoulth?-
-Sono un Mangiamorte, se non te ne sei
accorta, stupida Auror.-
-Quindi ammette di aver partecipato allo scontro?-
-Si.-
-Sappia che sono costretta a farle queste domande altrimenti le
posso assicurare che la sbatterei in galera senza neppure un processo.-
-Cerchi di fare l’acida? Tesoro… andresti bene per una sveltina.- disse con tono cattivo
l’uomo che si ritrovò con il naso deviato per via di un pugno che gli arrivò in
faccia da Malfoy. Quest’ultimo
lo prese per il colletto e nonostante tutto la vittima
cercasse di liberarsi gli disse:
-Vedi di fare meno il pagliaccio, Newton… non credo che avrò per tutto
l’interrogatorio la pazienza che sto dimostrando!!! Ringrazia la signorina che
ha avuto la gentilezza di presiedere con me l’interrogatorio perché, ti
assicuro, che se fossi stato da solo con me, saresti uscito di qui solo da morto.-
Dopo lo lasciò e fece il giro per andarsi a sedere dietro alla scrivania.
-Mi dica: perché avete attaccato il paese?- riprese Ginny, approfittando del silenzio tra i due.
-Per… perché ce lo hanno ordinato.-
biascicò il Mangiamorte, con il naso colante sangue e
la voce nasale per via del setto deviato.
-Chi?-
-Lucius Malfoy.-
Ginny si girò a guardare Draco
che non trovò per niente stupito. Freddamente, osservava come incantato colui che aveva davanti.
-Conosce Lucius Malfoy?-
-Si.-
-E come?-
-Non te ne frega niente.-
-Se glielo domando, probabilmente mi interesserà…-
-Non rispondo alle tue domande.-
-Qualcosa mi dice che lo farai, invece.-
Detto questo, Malfoy gli puntò addosso la bacchetta e
mormorò:
-FERIO.- Il Mangiamorte urlò e dal
braccio destro gli zampillò altro sangue che sporcò il pavimento. Ginny urlò:
-Adesso basta, Draco!!!-
ciò detto, gli strappò di mano la bacchetta. Per la prima volta Draco rimase stupito del comportamento della ragazza e non
replicò neppure perché lei riattaccò a parlare con l’uomo di colore:
-E allora?-
-Io… fattelo dire da Malfoy.- Ginny si voltò a guardarlo ed egli
la ricambiò in tralice, guardandola in modo particolare. Anche se con
l’interrogatorio non c’entrava niente, provò un brivido lungo
tutta la schiena. Gli diede le spalle e continuò:
-Lucius Malfoy
ha organizzato anche l’attacco a Washington?-
-Si. Malfoy Senior è uno dei fedelissimi
ed è il braccio destro dell’Oscuro Signore… abbiamo seguaci in tutto il mondo e
abbiamo comunicato la data del nostro attacco ai compagni Americani… tornando
al Mangiamorte Malfoy… sta
organizzando una serie di attacchi qui nel Regno
Unito… ma non so di quale entità siano… l’Oscuro non ci mette al corrente di
tutto… ha paura che qualcuno faccia la spia e che lo tradisca…-
-Sa qual è la sede
di Lei-Sa-Chi?-
-Nessuno di noi lo sa… non sappiamo dove si trovi…
le informazioni ci vengono recapitate mediante persone sempre diverse… ma si
dice che non abbia una sede fissa… si dice che la cambia in continuazione.-
-E Lucius Malfoy? Dove lo si può trovare?-
-Chi lo sa! Si dice che sta sempre con
l’Oscuro e che si unirà a tutti i Mangiamorte quando
verrà…- Ginny insistette, piuttosto interessata:
-Cosa avverrà?-
-La battaglia finale… quando ci sarà la
presa del Ministero Inglese e la sconfitta di Harry Potter per mano dell’Oscuro…-
-Sa quando
succederà?-
-No.-. Ginny
annuì pensierosa e poi si voltò verso Draco per
chiedergli:
-Hai qualcos’altro da domandargli?- Incrociò
di nuovo lo stesso sguardo di prima e provò nuovamente una strana sensazione allo
stomaco che ignorò volutamente. Gli diede le spalle e sentì la sua risposta:
-Si… toglimi una curiosità, Newton… oltre ai 17 omicidi che ti
sono stati attribuiti… quanta altra gente hai
ammazzato?- L’uomo ringhiò:
-Fai tu… maledetto traditore.- Draco lo fulminò con lo sguardo, si alzò dalla sedia, ignorandolo, e
aprì la porta dell’ufficio per chiamare l’Auror che
l’aveva scortato. Questi entrò e se lo portò via e si chiuse la porta alle
spalle. Draco si girò verso la ragazza con la faccia
deformata dalla rabbia. Per una frazione di secondo, Ginny
ebbe paura. Lo vide dirigersi verso di lei e fermarlesi
davanti. La sovrastava con la sua altezza ed in confronto a lui si sentì
minuscola ed indifesa. Egli le chiese con rabbia:
-Allora?-
-“Allora” cosa, scusa?- provò lei in tono innocente, accorgendosi
subito del suo profumo dolce ed aspro al tempo stesso che le confuse i sensi. Draco le sibilò in faccia:
-Sai come ci si comporta durante un interrogatorio, Weasley? Lo sai che non devi mettere in difficoltà il tuo
collega davanti al nemico? Lo sai? O devo ricordartelo
io?-
-Stavi facendo una cosa che non era lecita…
anche se è concesso dalla legge trattare così i criminali, quello che
hai fatto va contro ogni etichetta morale… Diamine, Draco!!
Sono anche loro persone!! Questo significa eguagliare
a zero la dignità di un uomo!-
-Stiamo parlando di un serial Killer, Weasley!!!! Come puoi parlare di un uomo se uccide a sangue freddo
e senza pensarci due volte??? Sai oppure no che se
fosse stato per lui ti avrebbe ridotto a brandelli con le maledizioni senza
perdono?-
-E’ proprio questo che ci differenzia
da loro, Draco!!! Noi Auror lavoriamo per la giustizia… e la giustizia implica la
diplomazia… come puoi torturare un Mangiamorte
affinché parli?-
-Mi pareva però che ti fosse piaciuto quando
ti ho difeso dalle parole di quel bastardo…-
-Sei stato gentile e ti ringrazio… ma
avrei preferito che lo avessi fatto in modo più consono!-
-Questo però non toglie il fatto che ti
sia comportata in modo non adatto!-
-A cosa ti stai riferendo? Al fatto che ti abbia
strappato di mano la bacchetta?- Obbiettò Ginny
porgendogliela con gentilezza. Egli gliela strappò con rabbia.
-Oh! Ma che grazia, Draco!-
ironizzò la ragazza.
-Chi ti ha dato il permesso di chiamarmi
per nome?- domandò infastidito, poi sempre più vicino a lei che ribattè spiritosamente, accentuando l’ironia sull’ultima
parola:
-Bhè… non sapevo che bisognava
chiederti il permesso di chiamarti per nome, “Draco”…-
Egli ringhiò per nulla al mondo divertito, calcando fortemente sul cognome per sottolineare la differenza, sbottò:
-“Weasley” non provocarmi…- Ginny assunse un aria di sfida e
chiese:
-Altrimenti che fai? Mi ammazzi o mi lanci addosso
una maledizione FERIO?- Malfoy la scrutò con
odio dall’alto in basso e pensò rabbiosamente che proprio lei, quella dannata
ragazzina lo stava sfidando… sapeva di ragazzina che reca ancora l’odore di
libri, di scuola e di passeggiatine con le amiche per i suoi corridoi… di
ragazzina innocente, indifesa e allegra, oltre che pulita… oppure di ragazzina
in cerca di guai. Pensò che era piuttosto carina, intraprendente, coraggiosa e
soprattutto incosciente perché lo stava provocando… e pensò che quell’incoscienza le dava del pepe, per non parlare poi del
carattere focoso e stuzzicante che la signorina possedeva. Voleva darle una
lezione che non avrebbe dimenticato facilmente… lo infastidiva quel ghigno di
sfida che aveva in faccia… provò un moto di rabbia improvviso che non riuscì a
controllare e che lo fece agire fulmineamente. Le afferrò violentemente i polsi
e la sbattè a muro con brutalità. Ginny
spalancò gli occhi sorpresa e gemette quando realizzò
ciò che era accaduto. Assunse un’aria spaventata, perdendo rapidamente lo
sguardo di sfida che prima aveva dipinto sul viso. Lui allora strinse ancora di
più i polsi della ragazza e avvicinò il suo viso a quello di lei e schiacciando
il suo corpo al suo.
-Adesso hai paura, Weasley?- le sussurrò dopo all’orecchio con sensualità e respirò il suo
profumo di lavanda e fiori freschi lentamente. La sentì rabbrividire per la
sensazione che ebbe, per la voce, per il respiro caldo e irregolare sul collo
scoperto e giocò crudelmente su questo.
-Hai capito che, se mi provochi, potresti farti davvero molto
male?- Ginny era pietrificata
e respirava letteralmente a fatica. Sentiva il calore del suo corpo avvolgerla,
per non parlare del suo ammaliante profumo da uomo che maledì mentalmente
perché le stava facendo annebbiare la mente. Percepì i muscoli tonici e ben
scolpiti contro il suo seno e provò a rimanere lucida e a dire, anche se ormai
nel suo cervello la quantità di ossigeno necessario
stava diminuendo rapidamente:
-L…lasciami…-
-Davvero? Cos’è? Non ti piace? Mi stai deludendo…- rispose lui, bisbigliando con le labbra che sfioravano ogni
tanto il collo bianco della ragazza che tremò visibilmente. Ghignò e continuò a
rimanere in quella posizione.
-Lascia…mi… mi metto a
gridare…-
-Fallo, allora… anche se dubito che il tuo corpo risponderà ai tuoi ordini…- Allentò la presa sui suoi polsi e cominciò a
carezzarglieli lentamente e con una calma quasi maniacale. Poggiò le labbra
sulla morbida pelle diafana del collo e le lasciò distrattamente qualche bacio
asciutto e sensuale al punto da farla gemere controvoglia. Draco,
alla fine, le sussurrò all’orecchio:
-Che c’è? Adesso ti piace? Ci sono
tanti modi per fare del male… c’è quello più doloroso e quello meno… io
preferisco il secondo…- Le mordicchiò leggermente il lobo e Ginny
sospirò e provò uno spiacevole tuffo allo stomaco… pensò che se le torture fossero state tutte così avrebbero portato alla follia in
poco tempo. Implorò tuttavia il cielo che non finisse
mai e vibrò al contatto delle labbra del ragazzo contro la pelle del suo
zigomo. Si ritrovò quasi a sperare che la baciasse, ad implorare mentalmente di
continuare in quella lenta e dolce agonia che le stava facendo perdere il lume
della ragione.
-Stai facendo il… cascamorto con me?-
-Weasley… sei dannatamente carina…
ma non fino al punto da ridurmi in quelle condizioni.-
-D…dovrei considerarlo un complimento?-
-Come vuoi… ma volevo dirti che se sarai
così imprudente da provocarmi di nuovo, non mi fermerò qui...- Ginny ingoiò a vuoto e percepì appieno la minaccia che le
lasciò sulla pelle del collo in tono vellutato. Tuttavia,
sentì, con un moto di dispiacere, il suo corpo allontanarsi dal proprio ed il
suo profumo svanire dolcemente come un sogno ad occhi aperti. Lo guardò negli
occhi grigi sentendo improvvisamente che un pugno invisibile le veniva affondato nello stomaco provocandole dolore… o era
uno sciame di farfalle che volava troppo in fretta… Gli vide dipingersi in
faccia un ghigno di quelli suoi che le diede fastidio, facendole rivoltare
tutto… realizzò a rallentatore che quel bastardo si stava prendendo gioco di
lei. Sentì bussare alla porta e si riscosse dal trance
della situazione. Si avvicinò a lui e lo spinse con forza sul petto,
fulminandolo con lo sguardo.
-Levati di mezzo, Malfoy…- gli ringhiò a
bassa voce contro. Il ghignò si allargò sul suo viso
regale e le sussurrò con lentezza e voglia repressa:
-Ti desidero, Weasley… sarai mia entro
l’estate…-
-Contaci… preferirei morire…- Draco rise brevemente. Ginny lo
spinse via di nuovo con più convinzione e gridò decisa, dirigendosi verso la
porta:
-Avanti!-. Un altro Auror aprì la porta e comparve
sulla soglia. Salutò educatamente, portandosi di taglio una mano su una tempia
e chiese:
-Buongiorno, tenente Weasley… posso fare entrare un altro Mangiamorte?-
-Si, la ringrazio… cerchiamo di muoverci…- L’Auror
annuì ed uscì, lasciandoli soli. Malfoy
guardò la ragazza con un ultimo sguardo significativo
e si andò a sedere dietro la sua scrivania. Ginny gli
si piazzò affianco e in piedi e non lo degnò più di
uno sguardo, durante tutto l’interrogatorio.
****
Quando anche l’ultimo Mangiamorte fu andato via ormai erano le sette di sera. Tutto quel tempo speso senza nemmeno una pausa di cinque minuti o
una parola tra i due per arrivare alla conclusione che era in programma un
attacco di massa al Ministero di Londra e che ormai per la prossima settimana
era stato fissato da Voldemort un attacco nella
metropoli babbana cinese di Shangai.
Dall’ultimo Mangiamorte erano addirittura riusciti a
sapere che nelle vicinanze della capitale inglese vi era un covo dei più
importanti Mantelli Neri degli ultimi 10 anni… da li pervenivano alcune
informazioni e certe indicazioni sui vari attacchi. Ginny
si massaggiò energicamente le tempie… aveva un mal di
testa infernale… si chiese se erano gli interrogatori a distruggerla o era la
semplice presenza di quell’essere abbietto che la
stava rimirando con sguardo bieco. Era seduta alla sua scrivania e si massaggiò
gli occhi chiusi e davanti le comparvero tanti disegni
strani che cominciarono a ballare da una parte all’altra… fantastico… il mal di
testa doveva essere pesante… Controllò l’orologio e si alzò dalla sedia… aveva
fatto due ore di straordinario e la cosa l’aveva seriamente buttata per terra.
Raccolse tutto ciò che si sarebbe dovuta portare a casa e poi si ricordò
dolorosamente di una cosa: qualcuno dei due sarebbe dovuto andare a riferire a McGriffith dell’esito che avevano
riportato gli interrogatori… al solo pensiero di dirlo al furetto che si
trovava davanti le venne la nausea e per scontare il nervosismo si aggiustò i
capelli dietro un orecchio. Alla fine fu costretta ad alzare lo sguardo su di
lui e a trovarlo a scrutarla con un’attenzione maniacale… Ignorando i suoi
occhi che avevano preso quasi una tonalità di bianco, tanto erano chiari, disse
infastidita:
-Senti… qualcuno deve andare a riferire quanto abbiamo saputo
dall’interrogatorio al Generale…-
-Bhè… pensavo che quella fossi tu… ho notato che ti stavi preparando…-
-Forse non hai capito… devi andare tu… in fondo
sei tu che ti devi “ambientare”!- lo rimbeccò calcando ironicamente
sull’ultima parola.
-Ma, se non sbaglio, tu devi
illustrarmi il “retto modo di fare”!- le rispose con finta innocenza lui.
-Ho mal di testa… se hai
intenzione di farmi arrabbiare, ti assicuro che ci stai riuscendo…-
-Ho raggiunto uno degli scopi a cui tanto aspiravo…-.
Ginny non disse niente e si limitò a fissarlo,
mandandolo mentalmente al paese confinante. Draco
sembrò leggerle la mente e sbottò con un sorriso divertito:
-Ti ringrazio…- La ragazza sbruffò con
rabbia e si avviò verso la porta. Con l’intenzione di andare lei da McGriffith, pur di levarselo davanti e di non sentire le
sue sparate fuori luogo, la aprì ma lo sentì sbottare:
-Stasera che fai? Vai a casa e quando tutti dormono ti infili nella camera di San Potter
e te la spassi con lui?- Ginny si girò a fissarlo con
uno sguardo omicida e ringhiò:
-Quello che faccio a casa e di notte non
è affar tuo, intesi? Più che altro sei tu, quello da
condannare…-
-Mmhhh… se ti interessa
la mia condotta morale, ne sono orgoglioso…-
-E’ il mio ultimo pensiero, credimi…-
-Pensavo che stanotte non avessi nulla da fare e cercassi un po’
di compagnia… ne sono deluso, davvero!- recitò Draco con finto tono melodrammatico. Ginny
si sbattè la porta alle spalle, trattenendosi a mala
pena dal rispondere per le rime a quel dannato maledetto schifoso del suo collega.
Sentì la porta spalancarsi improvvisamente e si girò per trovarlo affacciato
alla soglia a gridare:
-Se stanotte ti senti sola, tieni
presente Malfoy Manor!-.
Alla fine rise divertito e aspettò la risposta di Ginny
che gridò furiosa, allontanandosi sempre di più a passi pesanti:
-Và all’inferno!-. Aspettò che fosse sparita dalla sua vista per
ricordare il suo profilo e pensare che era proprio carina… Weasley,
stracciona, ex-Grifondoro ma pur sempre carina… ripensò con un sorriso malizioso a
quando le era saltato addosso, a quando senza alcuna grazia l’aveva sbattuta al
muro e aveva cominciato a baciarle il collo, carezzandole i polsi e con le
labbra la sua pelle calda e bianca immacolata… ricordò anche del fatto di
averla sentita sospirare per i suoi baci sottili e provocatori e la sensazione
che il suo corpo e il calore con il profumo che ne emanava gli avevano fatto
correre un brivido lungo tutta la schiena… pensò con freddezza che una notte
con lei sarebbe valsa altre cento con altrettante donne senza nome e identità,
oltre che faccia… perché quando hai voglia e non vuoi problemi, la prima che ti
capita sottomano va bene… ghignò di nuovo e ricordò la promessa che le aveva
fatto alcune ore prima: entro l’estate sarebbe stata sua… una Weasley sua… la sua mente calcolatrice rise divertita per
l’assurdità detta… il suo stomaco si contrasse orribilmente al pensiero dei
suoi occhi azzurri che aveva incrociato la prima volta nell’Atrium…
****
Ginny, sbraitando mentalmente
dopo essere uscita dall’ufficio di McGriffith, si
smaterializzò a casa sua nel salotto. Harry era
sdraiato sul divano e fissava il soffitto con faccia seria e preoccupata, come
se avesse trovato lì qualcosa che per gli altri abitanti della casa potesse
essere stato mortale. Ron era profondamente addormentato su una poltrona e russava
leggermente con la bocca aperta. Quando Harry
sentì il rumore della materializzazione si drizzò in
piedi e, vedendosi comparire davanti Ginny, si buttò
su di lei, mentre Ron sussultava aprendo gli occhi
per il rumore e poi, ancora addormentato, riprendeva a dormire.
-Ginny!- sussurrò apprensivo il
ragazzo, levandole gentilmente di mano le cose che portava e appoggiandole al
tavolino di legno basso dove giacevano anche un paio di pergamene
scarabocchiate appallottolate e una boccetta di inchiostro
nero mezza vuota con intinta dentro una piuma di fagiano tutta rovinata.
-Harry, ciao! Non sapevo che
stesse riposando!- si scusò, indicando suo fratello con un dito. Harry scosse il capo e continuò, arrivando dritto al punto:
-Come è andata oggi con Malfoy?- Ginny lo guardò punta sul vivo e
istericamente si portò una ciocca di capelli dietro ad un orecchio. Fece finta
di essere stata distratta e chiese:
-Cosa, Harry?-
-Malfoy… come si è comportato oggi?- Ginny rise e
cercando di nascondere un punta di rossore sulle guance disse:
-Benone, benone…
molto molto bene, benché
sembri strano… ho trascorso proprio una meravigliosa giornata!!!- Mai si sentì
così bugiarda come in quel momento… le tornarono alla mente i baci che quel serpente
le aveva soffiato sul collo come brezza e che si sentiva impressi a fuoco sulla
pelle, per non parlare poi delle sue mani sui suoi polsi… Harry
la guardò stupito e chiese, piuttosto sorpreso che un feeling così tranquillo
si fosse stabilito tra i due:
-Come?- Ginny annuì sorridendo e fu
sollevata dal vedere la sua faccia farsi ancora più perplessa… per lo meno aveva recitato così bene da fargliela bere come se fosse
acqua…
-Ma Ginny…
sei sicura? Ti vedo un po’-
-Non preoccuparti… sono nervosissima perché sono stanca e devo
ancora fare una relazione a McGriffith sugli
interrogatori… ora vado in camera!- disse tutto d’un
fiato la ragazza, interrompendo Harry che obbiettò:
-Ma ho sentito che Malfoy ha ridotto a brandelli un tizio… prima di mandarlo
ad Azkaban, lo hanno portato in infermeria!-. Ginny però si era già portata verso la porta della stanza.
Allora Harry, capendo che la ragazza stava di nuovo
tentando di evitare la cena, le si piazzò davanti e le
chiese:
-Allora? E’ vero?-
-Si… Harry, ti dispiacerebbe lasciarmi
passare?-
-Hai intenzione di saltare di nuovo la cena o sbaglio?-
-Sono stanca… non ho fame…-
-Come “non hai fame”? E’ da un po’ di tempo che non fai un pasto completo… ti disintegrerai!-
-Va bene, ma oggi no… domani cenerò, te lo prometto!-
-Non ti credo!-
-Harry! Adesso cado svenuta per
terra, se non mi fai passare!- lo minacciò lei per
farlo togliere davanti. Il ragazzo obbedì, anche se cercò di ribattere con un
debole “ma” che non diede i suoi effetti. La giovane lo sorpassò in fretta per
evitare qualche altro tentativo di cattura e salì in fretta le scale, decisa a
raggiungere la sua camera prima che anche sua madre la beccasse e la
costringesse a mangiare… quando finalmente arrivò si
chiuse la porta alle spalle e si appoggiò, riprendendo fiato, al legno solido a
rovinato dal tempo… quando si fu ripresa, si puntò la bacchetta contro e si
fece comparire il pigiama addosso. Il mal di testa la stava facendo impazzire…
sospirò, massaggiandosi energicamente le tempie, e si buttò di peso sul letto…
era così stanca da sentirsi priva di forza fin dentro il midollo… forse Harry aveva ragione… forse avrebbe dovuto mangiare
qualcosa… poi cambiò idea e pensò a quel furetto che aveva avuto la disgrazia
di ritrovarsi come collega… era lui la causa di tutti i suoi mali, si ritrovò a
riflettere contrariata… aveva avuto la capacità di rendere il
suo turno di otto ore un vero macigno… dopo le notizie di Serge a cui non aveva neanche risposto e chiesto scusa di
non aver fatto un spuntino con lui, e quelle di Harry,
ci mancavano solamente le sue battute stupide, degne degli imbecilli più
imbecilli di tutta la Terra… pensò alla discussione che aveva avuto con lui e
al fatto che si era trasformato in un vero e proprio scontro, culminante in quella
reazione da parte del ragazzo… ammise di non averla prevista, quando lo
provocava… il solo pensiero di essere stata sbattuta a muro da lui le fece
venire una rabbia terribile… i lividi che si era trovata sui polsi e che ora al
solo toccarli le facevano un male del demonio contrastavano con il modo con cui
l’aveva baciata sul collo… si ritrovò ad ammettere che in fatto di sesso e
seduzione era abile quanto il diavolo, ma come si sa, ciò andava sempre in
coppia con il sadismo ed una mente calcolatrice… perché quel ragazzo biondo era
un calcolatore freddo e dal talento innato a fare del male agli altri… lo
stomaco le si chiuse al ricordo del gemito che involontariamente le era
scappato… la spaventò il piacere che aveva provato in quel momento ed il
desiderio represso di essere baciata da quelle labbra sottili e crudeli, ma
capaci di portarti allo zenit… paradossalmente si ritrovò a sperare che fosse
andato avanti, che non si fosse fermato ad una semplice bacio sul collo… pensò
con ironia di essere veramente cattiva nei propri confronti… erano dolci, erano
leggeri, erano freschi, erano asciutti, erano sensuali, erano tentatori, erano
ammaliatori, erano angelici… erano demoniaci, erano crudeli, erano di una
freddezza quasi mortale, erano traditori, erano assassini, erano derisori,
erano ingannevoli… erano di Draco Malfoy…
realizzò con sommo orrore di essere attratta da quel ragazzo… da quegli occhi…
da quel corpo atletico il cui pensiero, con ogni forza, cercò di scacciare via…
Lo sentì addosso, a schiacciarla contro il muro, a darle quelle sensazioni che
solo un bravo seduttore sa dare… si sentì fastidiosamente addosso il profumo di
Draco e il suo calore che lento le accarezzava la
pelle non solo del viso ma che penetrava anche attraverso i vestiti e la
pervadeva tutta, schiacciandola in una morsa lenta e dolce e crudele e
derisoria allo stesso tempo… ricordò di aver provato una stranissima
sensazione… era più bassa di lui e quando si era ritrovata contro il suo petto
si era sentita imprigionata completamente… non aveva avuto altre vie di fuga…
anche se avesse voluto respingerlo non ci sarebbe riuscita… Si rigirò nel letto
e rimase a guardare nel buio la finestra che aveva dimenticato di chiudere con
le persiane… domani sarebbe stato doloroso quasi quanto una martellata sugli
occhi alzarsi. Non aveva voglia di alzarsi e andare a chiudere. Un’insolita
pigrizia la prese e cominciò a pensare di comportarsi veramente in modo strano…
La verità era che si sentiva talmente confusa da dubitare di essere
sana di mente… non le era mai capitato, da almeno cinque anni a quella parte di
sentirsi così turbata… rise da sola e si ritrovò a riflettere: “Per chi, poi?”.
Già… per chi poi si sentiva confusa? O meglio: per
cosa? Forse per un serpente maledetto dagli occhi di ghiaccio e dal ghigno
facile quanto la battuta affilata? La cosa non le piacque
affatto… e non le piacque soprattutto il pensiero che fece dopo… che un
sorriso sincero sulle sue labbra sottili ed esperte sarebbe stato il più bello
in assoluto al mondo… in particolar modo se rivolto a lei. Suo malgrado si ritrovò a pensare anche all’invito che le aveva fatto a Malfoy Manor… il suo istinto
reagì: sarebbe stato bello andare a casa
sua quella notte… e non per parlare… quello no…
Dunque! Eccoci ritrovati alla fine del terzo
capitolo!!!! Che dire???? Non
so se vi piace… ho come la strana sensazione che la storia piaccia
a pochi… vi prego!!!! COMMENTATE!!!! FATEMI SAPERE SE VI PIACE, ALTRIMENTI MI
FATE SCRIVERE COSI’… COME UNA SCEMA!!! La mia
autostima è sottoterra… mi chiedo, mi domando, mi ossessiono su cosa c’è che
non va nel mio modo di scrivere… DITEMI QUALCOSA!!! SCRIVETEMI CRITICHE
COSTRUTTIVE, MA VI PREGO!!! COMMENTATE!!!!
E dopo questo sfogo
melodrammatico, partorito dalla mia mente malata, volevo
salutarvi e darvi appuntamento al prossimo capitolo con (rullo di tamburi)… emh… con… NON SO COME CHIAMARLO!!! Comunque scusatemi! Oggi
sono proprio fusa…
Ciao!!!!