Anime & Manga > Naruto
Segui la storia  |       
Autore: Hikari93    03/08/2011    10 recensioni
Seguito di "-Ti va di incontrare i miei?- Attenzione: pericolo di gelosia da parte di un padre non del tutto normale!"
[Dedicata ad Ambra Chan, che ci teneva tanto al seguito e a Terra-chan, alla quale sentivo di dover dedicare qualcosa.
Miku Uchiha, figlia di Sasuke. Fidanzata con un ragazzo di nome Satoru. Unico problema: il papà è molto geloso.
Genere: Comico, Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo Personaggio, Un po' tutti | Coppie: Sasuke/Sakura
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Epilogo
 
 
 

La cucina di casa Uchiha era in perfetto ordine, soprattutto grazie alla signora di casa che, oltre alle tante altre faccende, se ne occupava alla meglio, rendendola sempre più che presentabile. A dire il vero, Satoru non aveva fatto troppo caso all’aspetto della casa il primo giorno che vi aveva messo piede e, se proprio avesse voluto essere sincero fino in fondo, non ci aveva badato nemmeno i giorni successivi, non prima di quella sera. Quando si era presentato al capofamiglia, l’unica cosa che aveva davvero analizzato era stata la superficie ruvida del tavolo il legno, mentre in quel momento apparivano, nel suo campo visivo, anche ulteriori dettagli, come un vaso di fiori posto all’angolo, che conferiva un profumo particolare all’ambiente, le pareti di un colore piuttosto chiaro, i diversi utensili da cucina nelle loro rispettive posizioni… insomma, dava importanza anche all’ambiente, oltre che alle persone. L’atmosfera, tutto intorno, era leggera, le risate di Sakura, che discuteva col piccolo di casa, riecheggiavano, rimbombando sulle pareti ed arrivando alle sue orecchie e scaldandogli il cuore. Miku, accanto a lui, osservava i due membri della sua famiglia con uno sguardo divertito che faceva scintillare i suoi occhi vivacemente verdi. Ogni tanto, anche lei si esprimeva in una risatina sommessa, con tanto di mano davanti alla bocca che le nascondeva le labbra e, al contempo, la rendeva più graziosa. Tutto sommato, Satoru riteneva che l’aria era quella giusta, quella ottimale: lo metteva a suo agio, tant’era che già riusciva a considerarsi parte della famiglia. Scoppiava di felicità al pensiero di quando lo avrebbe detto alla sua ragazza.
Tuttavia, non poteva procedere tutto per il meglio, non in casa Uchiha. Difatti, dalla stanza collegata alla cucina – la si poteva definire una sottospecie di salotto – proveniva una sorta di aura malvagia, emanata niente di meno che dallo stesso padrone di casa. Satoru cercava di farsi forza, convincendosi che il peggio era passato nel momento in cui l’aveva visto per la prima volta e che ora, se proprio avesse dovuto succedere qualcosa, non sarebbe potuta essere chissà che.
Il suono allegro delle stoviglie fece capire a tutti i presenti che la fantomatica ora di cena era arrivata.
-Finalmente!- sentenziò Itachi, esprimendo un po’ il pensiero sia di Miku che di Satoru.
-Per una volta, hai detto la cosa giusta!- s’intromise, felice, la ragazza. Quella sera, sprizzava contentezza da ogni singolo poro. Scoccò un’occhiata al padre, che si era appena alzato dalla poltrone, gli si avvicinò e gli stampò un bacio sulla guancia, facendo per andare a sedersi.
Sasuke sbuffo silenziosamente, ma anche se lo avesse fatto più forte, probabilmente gli abitanti della casa non l’avrebbero udito: le loro orecchie, infatti, si erano abituate a quei mormorii e suoni che provenivano dal capofamiglia.
-Buon appetito!- concluse Sakura, allegra anche lei, occupando il suo posto e cominciando a mangiare in silenzio. Talvolta, adocchiava suo figlio minore, per tranquillizzarsi che riuscisse ad ingurgitare per bene la bistecca che gli aveva cucinato. –Attenzione, tesoro. Mastica bene.- gli sussurrava ogni tanto.
L’unico suono che si udiva nella stanza, a quel punto, fu quello che delle posate a contatto con i piatti, perché nessun altro dei presenti, osava spiccicare parola: chi perché immerso nei propri pensieri, chi perché pensava solo a nutrirsi, chi perché semplicemente non voleva – o non era assolutamente capace – di parlare, chi perché, facendolo, si sarebbe sentito maleducato.
A rompere l’atmosfera tetra che si era formata, fu Sakura che, con uno splendido sorriso sul volto, si rivolse all’invitato.
-Allora, Satoru, ti piace?- lo aveva trattato proprio come un bambino ma, pur rendendosene conto, non aveva potuto evitarlo. Quel ragazzo aveva la stessa età di Miku, o al massimo un paio di anni in più, e per lei sua figlia era ancora piccola. Ma quando, per una mamma, il proprio figlio smette di essere un bambino? Sakura ancora non sapeva darsi una risposta, e dubitava che ci sarebbe mai riuscita.
Il ragazzo annuì, mostrando un sorriso dolce e buffo al contempo. Aveva ancora il boccone in bocca, e non si era totalmente curato di ingoiarlo prima di rispondere: non aveva saputo decidere se fosse stato meglio rispondere a parole, ma tardi, o non tardare e rispondere a gesti. Optò per una via di mezzo: -E’ tutto ottimo signora. Complimenti, lei è davvero una cuoca eccellente.- parlò, dopo aver inghiottito.
-Grazie mille, Sato-kun.- Sakura arrossì davanti a quei complimenti, anche perché sapeva che non li avrebbe mai sentiti da chi avrebbe voluto. Indirizzò un’occhiataccia a suo marito.
Satoru seguì con gli occhi il capo di Sakura, ritrovandosi, così, a fissare Sasuke. Distolse alla svelta lo sguardo, ma non fu abbastanza rapido per evitare che l’uomo se ne accorgesse.
-Qualcosa che non va?- ecco la domanda che non avrebbe voluto sentire. In quel momento, il ragazzo pensò a tutte le raccomandazioni della sua fidanzata, quelle stesse cui si era ripetuto durante il primo colloquio col freddo Uchiha. Niente ragazzi rammolliti, niente maleducati, niente babbei.
-Niente, signore.- affermò abbastanza convinto. Fece  saettare gli occhi da una parte e l’altra della stanza, senza sapere bene dove puntarli. -Mi scusi se l’ho fissata.- balbettò, infine, dandosi dell’incapace.
-Ma papà, la smetti di spaventare la gente, o no?- si alzò Miku, a difesa del suo ragazzo, sbattendo un violento colpo sul tavolo, colpo che fece sussultare Itachi, intento a bere. Inutile dire che si pentì subito di quanto fatto, e non solo perché non era stata rispettosa. Farfugliò uno scusa poco convinto e si risedette, scrutata dagli occhi profondi del padre. Si chiedeva come fosse possibile che un uomo fosse capace di inchiodare la gente al proprio posto, senza proferire alcuna parola.
-Mamma!- Itachi interruppe quell’atmosfera spiacevole -Mi passi la bottiglia d’acqua!-
La donna si sporse per prenderla, ma fu interrotta dalla figlia che, essendo più vicina all’oggetto che serviva al ragazzino, si era offerta per procurarglielo.
-Tieni Itachi.- esclamò, soffocando una risata quando lo osservò con tanto di fazzoletto al collo, usato come una sottospecie di bavaglino. Il bambino sembrò offeso, dato che inarcò le sopracciglia e mise su un broncio malcelato. Afferrò la bottiglia con velocità e si versò l’acqua senza nemmeno ringraziare la sorella: beh, lei lo aveva offeso nel suo orgoglio da Uchiha.
Il fare fintamente irato di Itachi, aveva portato un po’ di buonumore in quella serata che sembrava stesse per precipitare. Anche a satoru che, però, si era ben visto da guardare di nuovo Sasuke.
 
“Non si può sforare con lui, eh!”, pensò, immaginandosi una futura vita da compagno effettivo di Miku. Ad essere sincero, la cosa non gli dispiaceva per niente.
 
Poi la cena passò tranquillamente, senza altre possibile fratture come quella che aveva provocato Sasuke.
-Mamma, ti do una mano con i piatti, okay?- disse Miku, alzandosi e cominciando a raccogliere le stoviglie sporche. Fece l’occhiolino a Satoru mentre passava al suo fianco e si diresse verso il lavello, aprendo la fontana per riempire l’acqua.
-Satoru, sali un attimo in camera con me?- domandò la flebile voce di Itachi, il quale acciuffò il ragazzo per la mano, come se avesse già ottenuto una risposta affermativa. Lo strattonò più volte mentre parlava.
L’Inomiya guardò la sua ragazza, come se fosse in cerca di qualche conferma. Del resto, si trovava pur sempre in una casa non sua, non poteva mica prendere le iniziative che voleva! Nemmeno se fosse il bambino di casa a chiederglielo. Sakura notò questa sua esitazione.
-Vai.- disse, con un sorriso sulle labbra. Anche Miku fece lo stesso ma, quando Satoru si voltò, scambiò un’occhiata di intesa col suo adorabile fratellino.
 
-Sato-kun, vuoi fare il mio bersaglio?- domandò Itachi, sorridendo pericolosamente e in mano degli shuriken. L’interpellato sbiancò.
-Non credo sia il caso… ecco, forse è meglio se usi quelli!- aumentò man mano la velocità con cui parlava, fino a che non corse addirittura quando vide delle armi di carta sulla scrivania.
-Ma quelle sono per i piccoli, ed io sono grande!- lagnò questi.
-Non credo tuo padre voglia.- osservò il più maturo tra i due.
-E allora mi leggi una favola?-
-Eh?- un’esclamazione di sorpresa gli venne spontanea.
-Eddai, eddai, eddai, eddai, eddai!- frignò Itachi, con tanto di lacrime agli occhi, attaccandosi al pantalone di Satoru. Questi sorrise forzatamente, sussurrando un va bene.
 
Intanto nella cucina, le due donne avevano completato tutto ciò che c’era da fare, e dei due ragazzi nemmeno l’ombra.
-Ma che stanno facendo quei due?- sbuffò Miku, in un gesto alquanto teatrale, come se fingesse. –Itachi, vieni giù!- urlò, dopo essersi affacciata per le scali.
Dopo alcuni istanti, giunse la voce del secondogenito: -Uffa, dai Miku!-
-Scendi subito!- gracchiò la sorella, senza che Sakura sapesse perché il bambino dovesse farlo, visto che non stava dando alcun fastidio. Non ebbe tempo di dar voce a quella sua domanda, che la ragazza già vide Itachi scendere giù, ma senza Satoru.
-E Satoru?- chiese, allora, lei.
-Hai detto a me di scendere, non a lui.- fece il ragazzino, scrollando le spalle. –Gli ho detto che doveva aspettarmi, perché sarei risalito a breve.-
Miku gli tirò uno scappellotto dietro la testa, accorta però a non fargli male, e cominciò a salir lentamente le scale. –Quanto è scemo Sato-kun!-
Arrivata in camera del fratello, vide tutto l’ambiente in disordine.
-Ho provato a fermarlo, ma non c’è stato verso.- si giustificò il ragazzo, intento a riordinare almeno in parte.
-Sssh, lascia perdere.- gli si avvicinò, strappandogli dalle mani quanto teneva. –In realtà era tutto un diversivo per starcene da soli.- gli accarezzò la guancia. -Itachi sapeva tutto, ha collaborato di sua spontanea volontà.- aggiunse, davanti alla faccia stralunata del suo ragazzo.
-Credimi, non penso che sia il luogo ideale… sotto c’è tuo padre.-
-Uffa, e basta con questa storia! Solo pochi minuti, poi scenderemo giù prima che lui se ne accorga e venga a controllarci.- ridacchiò, baciandolo con passione prima che lui potesse replicare. Anche se all’inizio era stato restio, anche Satoru, poi, si era fatto trasportare dalle labbra della ragazza, fino a quando non si importò più della famiglia di lei o di dove si trovavano, perché esisteva solo lui con la sua amata Miku. Non si accorsero nemmeno dei minuti che passavano e nemmeno di alcuni passi – terribili passi – che si avvicinavano.
La porta della stanza si aprì di colpo, facendo sobbalzare entrambi i giovani.
Due occhi neri perforarono Satoru, facendogli mancare il respiro, e provocarono una risata divertita, e allo stesso tempo nervosetta, di Miku.
-Avete finito? Su, di sotto.- sebbene il tono utilizzato fosse stato tranquillo, quella misera frase sembrò più una minaccia che un semplice consiglio.
 
Satoru sospirò, ancora bianchissimo in volto, pensando che era proprio un guaio a essere fidanzati con un’Uchiha, in particolar modo se si trattava della figlia di Sasuke Uchiha.
 
 
 
 



 
 
Non era proprio la fine che mi ero immaginata: a dire la verità, ne avevo di idee in mente, però non sapevo metterle per iscritto, per cui ne è uscita una fic senza capo né coda, una specie di nonsense senza una trama… chiedo scusa a tutti ;__;
Comunque, la frase finale riconduce, in qualche modo al titolo, no? >///>
No, basta, non ho scusanti.
 
Ringrazio tutti quelli che l’hanno seguita, chiedendo ancora scusa per come l’ho terminata. Il fatto era che stavo rendendo una piega toppo larga, e avrei sicuramente combinato un macello. (oltretutto, non so ben gestire i personaggi nuovi.)
Mille scuse! >////< 

 

   
 
Leggi le 10 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Naruto / Vai alla pagina dell'autore: Hikari93