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Autore: ScudoDiTiglio    04/08/2011    1 recensioni
Anche nelle giornate più noiose in cui tutto sembra girare per il verso storto, la vita può prendere una piega decisamente inattesa! Ecco cosa accade se, a soli undici anni, improvvisamente si scopre di essere imparentati con alcuni personaggi del tuo libro preferito: “- Non so se tu sai chi sono io... - riprese a parlare la donna con un tono e uno sguardo che parevano un po' tristi. La ragazzina scosse piano la testa, - Immagino che Lei faccia parte del mondo magico. La Strega sorrise e annuì, - Sono Lilian Luna Potter, Ministro della Magia - si presentò stringendo la mano della sua giovane interlocutrice. Poco ci mancò che la saliva andasse di traverso a Diana! Lilian Luna Potter?! La bambina figlia di Harry e Ginny che compariva nell'epilogo di Harry Potter e i Doni della Morte assieme ai fratelli e ai cugini?? - La figlia di Harry Potter... - sussurrò flebilmente, guardandola con tanto d'occhi, chi l'avrebbe mai detto? - Oh, non solo... sono anche la sorella del tuo nonno paterno, James -. Ma cosa c'entrerà la città perduta di Petra con i discendenti del Salvatore del Mondo Magico?
Genere: Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Albus Severus Potter, Altro personaggio, James Sirius Potter, Lily Luna Potter, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Salve gente!!! XD Dopo tanto, ma tanto tempo, eccoci qua per il Grande Ritorno di Diana Potter!!! [ScudoDiTiglio comincia a saltare per tutta la stanza] [Oh, eccoti di nuovo, ormai ti davamo per dispersa! N.d. Marius] [Ah già,ci sei anche tu, me n'ero quasi dimenticata... n.d. ScudoDiTiglio che con un'abile mossa schiva uno Schiantesimo lanciatole da Marius] Bene, adesso che siamo in estate e FINALMENTE mi sono liberata degli esami di maturità [SSSSIIIIIII!!!! ^__________^ N.D. ScudoDiTiglio, che ricomincia a saltare per tutta la casa] mi auguro di essere almeno un poco più regolare con gli aggiornamenti, sia di questa che della nuova storia che ho postato: “Il ritorno dei Doni”, mi perdonate se mi faccio un poco di autopubblicità, vero? XD [Sicuramente in quella non ci sono personaggi super fighi come me!!! N.d. Marius tutto tronfio] [Va bo' va, sorvoliamo, sarà meglio non discuterne in questa sede =.= n.d. ScudoDiTiglio]

Dunque, ragazzuoli, a questo tal punto non posso far altro che augurarvi... BUONA LETTURA!!! XD

 

 

Capitolo VIII

 

SI VA A HOGWARTS!!!

 

Diana non ricordava di aver mai passato un'estate più divertente prima di allora. Era stata benissimo alla Tana, suo zio e i gemelli Weasley erano decisamente forti, non c'era altro termine per descriverli, e gli adulti erano veramente degli ospiti esemplari. Soprattutto le due donne, Era e Fiona avevano sempre fatto di tutto perchè i due Potter si sentissero come a casa propria.

Addirittura, il 31 Luglio, giorno dell'undicesimo compleanno dell'Erede Perduta dei Potter, le avevano preparato una festa a sorpresa con i fiocchi, in cui lei aveva avuto occasione persino di conoscere i coniugi Paciock e il loro nipote più giovane, Matthew; fratello di Nathan, che si apprestava a frequentare il secondo anno a Hogwarts, ma non solo.

Erano stati invitati persino Ted e Victoire Lupin, ormai anziani, assieme al figlio Romolo e al loro nipotino Bart (figlio di quest'ultimo), un bimbo di soli sei anni piuttosto esuberante. In realtà ci sarebbe dovuto essere anche Aaron, il loro nipote più grande, che si apprestava a frequentare il settimo anno a Hogwarts, però pareva che avesse avuto un impegno all'ultimo momento.

In tutto questo, scherza scherzando, il primo Settembre era finalmente arrivato e gli abitanti della Tana erano in fibrillazione per il viaggio verso la stazione di King's Cross.

<< Accidenti! >> esclamò Imeneo Weasley cercando di incastrare a forza i bauli dei suoi figli nel portabagagli della Opel Astra, << Se sono così pieni ora che siete al primo anno, vorrò vedere cosa sarà i prossimi! >>

<< Senti Marius, se devi andare al Ministero, Diana può benissimo venire con noi in stazione... >> stava dicendo invece Fiona al giovane Auror.

<< No, no, non preoccuparti Fiona. Ti ringrazio, ma ci tengo a salutare mia nipote al binario Nove e Tre Quarti! >>

Zio e nipote si sorrisero, loro non avevano avuto problemi a sistemare il baule di Diana nel sellino della motocicletta di Marius, dato che lui aveva avuto la furba pensata di rimpicciolirlo con la bacchetta.

<< Ci vediamo sul treno, allora! >> le gridò Giada balzando sulla Opel, prima che suo padre mettesse in moto, mentre Diana si sistemava al suo posto dietro Marius.

<< Farai un incantesimo d'invisibilità per non farci vedere dai Babbani, vero? >> volle assicurarsi Diana quando si alzarono in volo, ricordando la disavventura di Harry e Ron con la macchina volante.

<< Sì, sì, tranquilla, non sono così sprovveduto! >>

Speriamo...

Per non farsi notare, l'ultimo tratto di strada fino alla stazione lo percorsero via terra come se fossero stati su una moto ordinaria, dopodiché Marius parcheggiò di fronte ad una delle entrate principali, poi lui e Diana si fecero strada tra la marea di gente e riuscirono ad entrare.

Per Merlino!” pensò l'Erede perduta dei Potter osservando la brulicante folla di viaggiatori che correva freneticamente da una parte all'altra, “Come caspita dovremmo fare a non farci vedere da tutta questa gente?

<< Vieni >> le sussurrò il Cacciatore di Maghi Oscuri prendendola per mano, << Avviciniamoci disinvoltamente e quando arriveremo fai esattamente quello che farò io, così attraverseremo la barriera assieme >>.

Sua nipote annuì e lo seguì, così, quando giunsero di fronte al pilastro di pietra tra i binari 9 e 10, entrambi appoggiarono la mano contro di esso con aria casuale, dopodiché si ritrovarono in una stazione parallela affollata quanto la precedente, solo che qui le sagome della gente erano rese evanescenti dal denso fumo che usciva dalla locomotiva del treno rosso che incombeva sui numerosi Maghi adulti, adolescenti e bambini.

I due Potter cercarono di spostarsi il più discretamente possibile in mezzo a quel mare di gente schiamazzante che trascinava pesanti bauli urtandosi a vicenda, ci mancava soltanto che qualcuno li riconoscesse in mezzo a quel marasma!

Non appena si furono avvicinati abbastanza a quel treno imponente (sebbene avesse l'aria piuttosto antica), Marius prese il baule dalle mani di Diana e lo sollevò per caricarlo sul treno, già ghermito di studenti vocianti, mentre lei teneva Pan stretto a sé.

<< Allora >> esclamò il giovane Auror con un gran sorriso posando affettuosamente le mani sulle spalle della ragazzina, << Penso proprio che ci rivedremo a Natale, però intanto passa un buon anno e mi raccomando, fai vedere a tutti di che pasta sono fatti i Potter! >>

Diana sorrise, leggendo i libri non aveva potuto fare a meno di immaginarsi nei panni di una studentessa di Hogwarts, e durante l'estate aveva atteso con trepidazione il momento della partenza... ora però, oltre alla grande emozione, sentiva un groppo allo stomaco, sarebbe stato tutto come si era aspettata? E soprattutto sarebbe piaciuta a suo prozio e sua cugina?

<< Credi che con il Cappello Parlante potrò comportarmi come aveva fatto tuo nonno? >> domandò allo zio cercando un consiglio.

Lui sorrise, << Ma certamente, piccola! >> esclamò scompigliandole i lunghi capelli rossi,

<< A mio parere, non appena ti vedrà, non esiterà a scorgere il tuo animo da coraggiosa Grifondoro, quindo saprà da sé dove inserirti. Però se vorrai, come dire... dargli una piccola spinta, fallo tranquillamente! >> le consigliò con un tono gioviale. << Al massimo penso che ti farà una lunga tirata sul fatto che ricordi i tuoi avi Potter, eccetera eccetera... >>

Diana non poté fare a meno di scoppiare a ridere, se con il passare degli anni non aveva cambiato musica, quello era proprio un atteggiamento tipico del Cappello Parlante!

<< Mi mancherai, zietto! >> disse la ragazzina a suo zio tra il serio e il divertito, prendendogli una mano.

Lui la guardò con un'espressione intenerita, << Anche tu mi mancherai moltissimo, nipotina! >> le rispose sinceramente abbracciandola forte, << Mi raccomando, scrivimi da Hogwarts >>.

<< D'accordo, però mi toccherà utilizzare uno dei gufi della guferia, dato che non ne ho uno mio >>

gli fece notare sciogliendosi a fatica dall'abbraccio e posando un piede sul primo gradino della scala che portava dentro al treno.

<< Puoi sempre chiederlo a tua cugina Pleiade, o anche a quel vecchio brontolone di zio Al. Te lo presteranno sicuramente! >> sorrise Marius divertito.

Diana lo imitò, però non poté fare a meno di scuotere la testa facendo ondeggiare leggermente i riccioli rossi; rivolgersi alla cugina d'accordo, però dubitava che una studentessa potesse chiedere il gufo al Preside quando voleva, sebbene questo fosse suo prozio.

Dopo che suo zio l'ebbe abbracciata un'ultima volta e baciata sulle guance, finalmente la ragazzina s'imbarcò con il cuore che andava a mille e, fattasi strada tra un sacco di ragazzi dagli undici ai diciassette anni che riempivano il lunghissimo corridoio, trascinò il proprio baule in uno scompartimento vuoto nella fila di sinistra.

Pan, ormai di due mesi, non esitò ad appallottolarsi su un sedile per sonnecchiare tranquillamente mentre la sua padrona, sistemato il bagaglio nella reticella sopra i sedili, si affacciò al finestrino per salutare un'ultima volta suo zio, ancora fermo sulla banchina, mentre il treno iniziava a vibrare, segno evidente che si stava mettendo in moto.

Diana agitò la mano in direzione di Marius finché l'Espresso non ebbe svoltato per lasciare l'affollata galleria della stazione e uscire in mezzo alla sconfinata campagna inglese.

Non appena ebbe richiuso il finestrino per ritirarsi dentro, l'Erede perduta dei Potter non fece a tempo a voltarsi, che la porta scorrevole che dava sul corridoio si aprì di botto e un folto gruppo di persone si riversò all'interno dello scompartimento con un gran trambusto.

<< Dovete smammare, piccoletti! >> gridò uno spilungone palestrato dai lineamenti aspri con occhi e lunghi capelli scuri dalla pettinatura rasta, che portava un lungo mantello nero, pantaloni verdi e camicia argento, oltre alla cravatta a strisce degli stessi colori, così come i suoi due compagni.

Dei Serpeverde! Cominciamo bene!” pensò Diana raddrizzando la schiena e alzando fieramente la testa, pronta a chiedere loro cosa ci facessero lì, mentre Pan inarcava la schiena e rizzava il pelo infastidito. Vista dal di fuori la cosa avrebbe avuto un effetto comico, tenendo conto delle dimensioni del micio tartarugato.

<< Questo è il nostro scompartimento! >> urlò un altro tra i tre, dalla pelle nera, troncando sul nascere la sua domanda, però non era rivolto a lei, bensì a...

<< Giada! Febo! >> esclamò improvvisamente Diana riconoscendo i suoi amici, letteralmente circondati da quei tre teppisti.

Tutto il gruppo si volse di scatto verso di lei. << Diana! >> la chiamò la bionda Weasley scansando abilmente quei tre e correndole incontro, cominciando a parlare in fretta, << Noi ti abbiamo vista affacciata al finestrino dalla banchina, quindi ci siamo affrettati a raggiungerti ma sono arrivati loro e... >>

<< Tu! >> gridò nuovamente il ragazzo dai capelli rasta, che aveva parlato puntando minacciosamente il dito verso Diana, << Come ti sei permessa di occupare il nostro scompartimento con i tuoi amichetti?>>

<< Eh no! >> esclamò indignata l'Erede Perduta dei Potter, << Scusate tanto ma non mi pare che ci sia scritto il vostro nome, lo occupa chi arriva prima! >>

<< Piccola insolente! >> urlò il teppista contraendo pericolosamente la mascella, << Come ti permetti di mancare di rispetto ai grandi?! Portali via immediatamente, Goile! >>

ordinò voltandosi verso un mastodonte di circa seicento chili, dai lunghi capelli scarmigliati e tratti grotteschi che ricordavano un uomo di Neanderthal e teneva Febo per un braccio senza troppa delicatezza, il quale si avvicinò con passo pesante alla ragazza dai lunghi capelli rossi e afferrando malamente anche il braccio di lei con la mano libera, per trascinarli entrambi verso la porta scorrevole.

<< Lasciaci andare immediatamente, razza di deficiente! >> urlò Febo fuori di sé, suscitando l'ilarità dei tre teppisti.

I due ragazzi vennero scaraventati in pieno corridoio, e Diana avrebbe sicuramente sbattuto la faccia a terra se non fosse stata pronta ad atterrare sui gomiti e sulle mani.

<< Ancora tu, Nott?! >> esclamò una voce alta e profonda che non pareva assolutamente appartenere a nessuno dei tre e Diana si sentì afferrare per un braccio e tirare su senza aver avuto il tempo di capire cosa stesse accadendo, dopodiché si ritrovò accanto a Febo (anche lui di nuovo in piedi), mentre Giada si sporgeva da dentro lo scompartimento.

Un ragazzo di circa diciassette anni, alto e ben temprato, dai capelli neri lunghi fino alla fine del collo, grandi occhi decisi di un blu argenteo dal taglio leggermente a mandorla, che portava un lungo mantello nero, camicia dorata e pantaloni di un rosso fiammante con cravatta dagli stessi colori e un distintivo d'oro da Caposcuola appuntato al petto, si ergeva di fronte al Serpeverde rasta che aveva chiamato Nott, sovrastandolo.

Vedendolo, Diana sgranò gli occhi, si ricordava perfettamente di lui, era il ragazzo che aveva incrociato al Ghirigoro!

<< Ma... lui è... >> borbottò Febo all'orecchio di Diana con un tono stupito, ma non fece a tempo a terminare la frase, poiché il Caposcuola parlò nuovamente.

<< Mi sembrava di averti già detto che se ti avessi sorpreso nuovamente a infastidire altri ragazzi, soprattutto del primo anno, per te sarebbero stati guai seri, Nott! >>

Gli ricordò con un tono di voce minacciosamente calmo che quasi quasi era anche peggio di un urlo potente.

Diana pensò di cogliere un lampo di paura negli occhi scuri di Nott, però subito dopo il ragazzo ghignò con aria tronfia; << E io devo ricordarti chi è mia madre, Lupin. Lei potrebbe benissimo punire te, anche se ti hanno fatto Caposcuola! >>

<< So benissimo chi è tua madre, Nott, ma non me ne importa un accidente >> lo interruppe Lupin senza cambiare tono ed espressione, portandosi i pugni sui fianchi.

<< Intanto cominciamo col levare una ventina di punti a Serpeverde, così ci penserete un po' di più la prossima volta che vi verrà l'idea d'importunare qualcuno >>.

<< Ehi, ma non è giusto! Il trimestre non è iniziato e poi non abbiamo neanche tirato fuori le bacchette! >> protestò il ragazzo nero.

<< E ci mancherebbe pure, Zabini >> gli si rivolse Lupin, << Infatti sapete benissimo che è vietato sfoderare le bacchette nei corridoi del treno e della scuola. E per la cronaca, il fatto che il trimestre non sia ufficialmente cominciato non vi autorizza a fare i prepotenti >>.

Lupin lanciò loro un'occhiata penetrante come se volesse trapassarli prima di ordinare loro: << E ora vedete di sparire e di non avvicinarvi a questi ragazzi, se non volete un'ammonizione ufficiale e che altri punti vengano sottratti alla vostra casa! >>

Diana guardò esterrefatta i tre che si allontanavano senza una sola parola, ridotti da leoni prepotenti a pulcini impauriti.

Il Caposcuola si voltò verso di loro con un'aria decisamente più conciliante, con un sorriso che dava una luce decisamente diversa ai suoi grandi occhi di un blu argenteo.

<< Tutto bene, ragazzi? >> domandò loro con un tono gioviale che ricordò a Diana suo zio Marius.

<< Ehm... sì, grazie... >> balbettò Febo, che si riprese per primo.

<< Chi erano quei tre? >> volle sapere invece Giada, che si era subito affrettata ad avvicinarsi.

<< Igor Nott, Arald Zabini ed Edgar Goile, tre prepotenti Serpeverde del terzo anno. Li controllo fin dal loro primo anno, da quando sono diventato Prefetto, ormai le punizioni che ho inflitto loro non si contano più >>. Lupin fece una pausa e osservò più attentamente i due gemelli Weasley, prima di riprendere a parlare: << Se non sbaglio invece voi due siete i figli di Imeneo Weasley, vero? Mi ricordo di voi, quando eravate più piccoli >>.

<< Ehm... sì, io sono Giada e lui e Febo >> rispose la bionda un po' intimidita, << Invece lei è Diana >> si affrettò a dire indicando la ragazza dai lunghi riccioli rossi, che era rimasta dietro di lui ad osservare la scena, mentre Pan le si era avvicinato per arrampicarsi tra le sue braccia.

La ragazzina non poté fare a meno di sussultare quando il Caposcuola si voltò verso di lei e sgranò gli occhi, già grandi di per sé.

<< Sei Diana Potter?! >> esclamò con un tono stupito chinandosi leggermente verso di lei.

<< Io... s-sì... >> balbettò lei presa alla sprovvista, come sempre del resto quando gli altri sapevano chi lei fosse.

<< È bello conoscerti, Diana >> disse il giovane con un gran sorriso stringendo la piccola mano all'Erede Perduta dei Potter con la sua piuttosto grande. << Io sono Aaron Lupin, siamo lontani parenti >>.

Diana sorrise, in effetti l'aveva sospettato quando aveva sentito Igor Nott chiamarlo “Lupin”. << Sei il nipote di Ted e Victoire, vero? >> Infatti si era anche ricordata di quel famoso nipote loro che non era potuto venire alla sua festa di compleanno alla Tana.

Aaron annuì sorridendo, << Esatto, e anche il figlioccio di tuo padre! >>

La risposta non poté lasciarla più sorpresa, << Quindi tu... conoscevi mio padre?! >>

<< Sì, e mi ricordo perfettamente che quand'ero bambino avrei voluto essere come lui da grande! >> le confidò con un sorriso che però aveva un che di triste.

<< Scusate! >> esclamò ad un certo punto riscuotendosi e dando un'occhiata all'orologio appeso al suo polso, << Ora devo lasciarvi, la riunione dei Prefetti che abbiamo indetto nella carrozza di testa inizia tra cinque minuti. Mi raccomando, fatevi rispettare! >> li esortò alzando il pugno in aria in segno di forza.

<< É stato bello conoscerti, Diana! >> sussurrò all'Erede Perduta dei Potter in modo che fosse la sola a sentirlo, battendole un amichevole colpetto sulla spalla.

Diana non poté fare a meno di seguirlo con lo sguardo finché non venne inghiottito dal resto degli studenti di cui pullulava il corridoio.

<< Diana? Che fai, non entri? >> la ragazzina dai lunghi riccioli rossi si riscosse sentendo la voce di Giada e vedendo che l'amica era ancora ferma sulla soglia dello scompartimento, così si affrettò a seguirla all'interno e a chiudere la porta scorrevole.

<< Voi lo conoscevate già? >> domandò Diana sedendosi accanto a Giada vicino al finestrino con Pan appallottolato in grembo che giocava con le sue mani.

<< Lo abbiamo visto un paio di volte, quand'eravamo piccoli >> rispose Giada, << Però se non ci avesse detto lui chi era, non l'avrei mai riconosciuto! >> ammise.

<< E poi non avrei mai immaginato che tuo padre fosse suo padrino! >> rincarò la dose Febo, concitato.

Diana annuì, << Nemmeno io! Chissà se mia madre lo sa, non mi ha mai parlato di lui... >>

<< Se è per questo neanche dei tuoi nonni e i tuoi zii! >> le ricordò Febo senza il minimo imbarazzo, beccandosi un calcio sullo stinco dalla sorella, seduta proprio di fronte a lui.

<< Che c'è? È vero! >> si difese il ragazzino con un tono e un'espressione che a Diana ricordarono particolarmente suo bisnonno Ron.

<< Sì, ma non mi pare il caso di ricordarglielo! >> esclamò Giada con un cipiglio alla Molly Weasley senior.

Febo fece per ribattere, ma venne distratto dalla porta scorrevole che si apriva e da una donna bassa e tarchiata con un largo abito verde acido e marrone e i capelli neri e grigi raccolti sulla testa, di età indefinibile, che trasportava un grosso carrello carico di cioccolata, dolciumi vari e alcune bottiglie contenenti del liquido arancione dall'aspetto invitante che Diana sapeva essere Succo di Zucca.

<< Qualcosa dal carrello, cari? >> domandò la Strega senza dare un'inflessione particolare alla voce.

Diana si alzò e si avvicinò assieme agli altri due per esaminare le vivande. Sebbene avesse trascorso l'ultima parte dell'estate nel Mondo della Magia, non aveva ancora avuto modo di assaggiare le Gelatine Tuttigusti + 1 o le Cioccorane (di cui tutti e tre si impadronirono al volo). Giada comprò anche dei Zuccotti di Zucca e Bacchette Magiche alla Liquirizia, Febo si fornì di Gomme Bolle Bollenti e polentine, infine Diana prese alcuni pacchetti di Gelatine Tuttigusti + 1, dopodiché pagarono e schiacciarono un tasto che stava sul bordo di tutti i sedili per far saltare fuori da sotto di essi un ripiano dove appoggiare il tutto.

<< Mmmmm! Gusto di neve! >> esclamò Giada infilandosi in bocca una Gelatina, invece Diana scartò una Cioccorana e fu abile a riprenderla al volo, dopo che questa ebbe tentato di saltare giù dal “tavolino”, dopodiché tirò fuori la figurina che avrebbe dato inizio alla sua raccolta personale.

<< Chi ti è uscito? >> le domandò Giada curiosa, sporgendosi verso di lei per vedere bene.

<< Ma dai! Sembra fatto apposta! >> rise una volta visto il personaggio “rinchiuso” nella figurina.

<< Perchè? Chi è? >> chiese immediatamente Febo, e Diana si affrettò a mostrargli l'immagine di Marius Potter che salutava dalla sua motocicletta.

<< Come se non l'avessimo visto abbastanza in carne e ossa quest'estate! >> esclamò il ragazzino divertito, e tutti e tre scoppiarono a ridere.

<< Sarà meglio che non venga mai a saperlo >> ridacchiò Diana infilandosela in una tasca della leggera felpa di cotone verde acqua che le arrivava poco sopra la metà della coscia, << Altrimenti mi vedo già la sua aria tutta baldanzosa! >>

Il resto del pomeriggio procedette così, a gustare i dolci del Mondo Magico e collezionare le figurine saltate fuori dalle Cioccorane, tra cui l'Erede Perduta dei Potter trovò anche suo nonno James Sirius Potter (un uomo dai capelli lunghi fino alla fine del collo ancora neri, a parte qualche screziatura d'argento, grandi e magnetici occhi di un marrone scurissimo, quasi neri, e stravaganti abiti da Mago), Albus Severus Potter, Preside di Hogwarts, e Lilian Luna Potter, Ministro della Magia, oltre a figure più classiche come Morgana, Circe, Medea, Nicholas Flamel, Albus Silente e tante altre.

Verso le 17:55 circa risuonò una voce propagatasi dall'altoparlante per tutto il treno: << Tra cinque minuti arriveremo a Hogwarts. Siete pregati di lasciare il bagaglio sul treno; verrà portato negli edifici della scuola separatamente >>.

<< Accidenti, il mantello! Spero proprio di non averlo dimenticato a casa...>> esclamò Giada balzando il piedi e rovistando freneticamente nel suo baule, mentre Diana, ridendo silenziosamente sotto i baffi che non aveva, si allacciava alle spalle il suo e sistemava Pan in una tasca interna.

<< Sorella sbadata! >> rise Febo improvvisamente, << L'hai messo nel mio baule! >> esclamò afferrando due lunghi mantelli neri e porgendone uno alla sorella.

<< Ma no, non può essere! Per me ce l'hai messo inavvertitamente tu! >>

<< Sì, sì certo, come no! >>

Diana sentiva distrattamente il loro battibecco, poiché ora che stava per scendere dal treno parecchi pensieri si affollavano nella sua testa: sarebbe riuscita a finire a Grifondoro? I Tiger l'avrebbero attaccata una volta scoperto che studiava a Hogwarts? E, cosa ancora più importante; sarebbe piaciuta a suo prozio Albus e sua cugina Pleiade? 

  
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