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Autore: Oximoron    07/08/2011    4 recensioni
Questa storia, narra le vicende di tre amiche ignare del loro meraviglioso passato. Grazie ad un viaggio studio nella città da loro tanto amata, Londra, scopriranno la loro discendenza e un passato assai ricco di colpi di scena e tradimenti. Molti interrogativi saranno presto svelati dalle azioni di personaggi assai significativi; un preside freddo e composto, una famiglia apparentemente triste e piena di tanti pensieri. Questi, sono pochi dei tanti ingredienti che arricchiranno il viaggio delle ragazze.
Genere: Mistero, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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The mood of the lady 
 
 
Siamo quattro ragazze di 17 anni e nel periodo natalizio del 2010 abbiamo come avuto...una...ILLUMINAZIONE *ç* ..mi spiego; eravamo alla fermata del bus e ci siamo messe a ricordare i bei vecchi tempi. Parlavamo dei soliti cartoni ( come I Cavalieri dello Zodiaco, Dragon Ball e così via ) , ci divertivamo nei peggio modi e poi ad un certo punto abbiamo parlato delle vicende di Lady Oscar. Ci siamo messe a canticchiare la sigla ... e li è venuto il BOOM; subito, abbiamo associato Lady ad una nostra amica ( una del nostro quartetto ) che non era potuta uscire quel giorno con noi. Ed è nata LADY ELE! La storia originale, è assai banale.. e non sprecheremo dunque tempo nel narrarla. Preferiamo utilizzare questo personaggio per una storia seria v.v bene, questo è il primo capitolo e se avremo abbastanza commenti ( intendiamoci: non pretendiamo niente di surreale! Questa storia è una sorta di sfogo alle nostre frustazioni emo ** no scherzo, la scriviamo per puro divertimento ) continueremo con i capitoli. Ogni capitolo, se proseguiremo, sarà narrato da una delle ragazze. ENJOY :3
 
Beatrice, Giulia, Jessica, Eleonora ( Lady Ele v.v )



CAPITOLO 1 - Skeletons in the closet ... or maybe not. - Elisabetta

 
 
 
Sinceramente, non pensavo di ritrovarmi qui..no, non dopo tutto quello che è accaduto in questi mesi. Il trasloco, dopo 18 anni passati con i miei,oppure il fatto di dover andare in una grande città che è tutto il contrario di dove sono cresciuta...beh, devo dire che proprio non me l'aspettavo. Sono sorpresa ecco; sorpresa e non del tutto ottimista sul mio futuro. Eppure sono qua, in uno dei tre paesi che ho sempre voluto visitare e nella capitale: Londra. Sto scendendo gli scalini e, sinceramente, dopo due ore di viaggio mi sento un po' scombussolata. Il cielo è coperto e l'aria è fredda. Appena ho messo piede sulle scale, un tizio che sembrava la brutta copia di Bud Spencer, mi ha quasi fatto cadere di sotto. Per fortuna Ilaria m'ha ripreso al volo. Cazzo ma mica tutti siamo delle bestie! Ci sono anche i nani ossuti come me. Comunque, ora siamo all'aereoporto per riprendere i bagagli e sicuramente il mio sarà l'ultimo. Penso questo per un semplice e logico motivo: io sono una che viaggia solitamente con l'essenziale, quindi ho solo un trolley e una borsa a tracolla per metterci il portafoglio, il cellulare e cose così, di valore insomma. Ilaria e Giulia invece non ne parliamo. Giulia ha quattro valigie e a malapena riesce a portarle tutte mentre Ilaria ne ha due, una borsa a tracolla e uno zainetto sulle spalle. Hanno chiesto a Gianni e a Lorenzo di aiutarle,evidentemente sono pesanti...non riesco acapirle. Adesso che la situazione è tornata leggermente stabile, ci stiamo dirigendo verso gli arrivi dove ad attenderci c'è il preside di Oxford, Armand Lestat Smith, accompagnato dalla vicepreside Mina Bouvier e dal segretario Gary Runners. Il preside appare come un uomo sulla cinquantina ma sembra molto più giovane; porta dei capelli neri raccolti in un codino che lascia  posare sulla schiena. Ha una carnagione molto chiara, occhi grigi che si vedono raramente e uno sguardo molto severo, burbero direi...uno sguardo d'autorità. Mi sembra impossibile vederlo davanti a noi, a pochi metri.Mesi fa, sognavo questo momento come il più significativo della mia vita. Sognavo di vincere questo viaggio studio e per questo mi sono dedicata anima e corpo nei mesi passati alla lingua inglese. Siamo tutte emozionate e la presenza di Armand, ci intimorisce un po'. Appena vede arrivare il nostro gruppo, un piccolo ghigno quasi divertito compare sul suo volto e inizia a parlare. 
"Benvenuti a Londra, i miei più sinceri saluti. Ditemi, voi sareste gli allievi di Lady Barbara e frequentate il corso di Lettere e Filosofia a Firenze, dico bene? Quella meravigliosa città d'arte che ho avuto piacere di visitare qualche anno fa, quando venni con lo scambio culturale e conobbi la vostra preside. Davvero una donna squisita" Durante tutto il suo discorso, non ha battuto ciglio; è rimasto composto con le braccia posizionate dietro la schiena. Siamo rimasti davvero affascinati dal suo accento perfettamente inglese. Un'accento che noi non potremo mai eguagliare. La nostra professoressa e accompagnatrice, Angelica, fa un passo avanti e si avvicina ad Armand, stringendogli la mano
" Vi ringrazio per l'accoglienza, Sir Smith, io sono Angelica Montale e parlo a nome dei miei allievi. Sono la professoressa di Storia dell'Arte e "
"Lady Barbara perché non è presente a quest'incontro? Mi aveva assicurato della sua presenza!"
il suo tono di voce è assai mutevole noto: di colpo è diventato molto più freddo e tutt'altro che gentile. Angelica si schiarisce la voce, quasi imbarazzata ( o impaurita? ) e cerca di riprendere la correttezza del discorso
" La mia..la mia collega non è potuta venire..per, hem, problemi di famiglia. Devesapere che si è separata poche settimane fa e ancora non ha mandato giù questo boccone amaro.." sorride quasi nervosa e Ilaria subito chiede ciò che tutti noi pensiamo in questo preciso momento
"Prof ma che dice? Come può essersi separata se suo marito è mo" Giulia le tira una gomitata
" Zitta, lascia perdere " sottovoce spostandola dal gruppo "Sicuramente Angelica ci sta tenendo all'oscuro di un qualcosa di piccante " sorride " Sai, dicono tanto di noi ma anche i prof hanno la loro vita articolata,forse la preside deve tenere qualcosa di nascosto ad Armand " le due sghignazzano e io sospiro posando nuovamente lo sguardo verso i due che hanno fatto presto a non calcolarci. Armand osserva Angelica quasi come volesse leggerle dentro, con quegli occhi penetranti ma la vicepreside interrompe la piccola conversazione, avvicinandosi.
"Sir Armand, dobbiamo smistare i ragazzi nelle famiglie che li ospitano.O stasera non potranno essere presenti alla cena di benvenuto, sono stanchi e avranno bisogno di riposare" il preside inspira silenzioso e socchiude gli occhi
"Molto bene. Scusate la mia irruenza, non mi aspettavo che Lady Barbara non si facesse vedere ad una così importante visita, spero stia bene dovunque essa sia. Prego, io e i miei colleghi vi conduciamo alle famiglie che dovranno ospitarvi. Voi, Lady Angelica, alloggerete con me e i miei colleghi, nella mia Villa" il preside sorride leggermente facendo arrossire Angelica e dal fondo del gruppo, si leva il solito "Uhhhh" da idioti. La prof è una donna molto timida e imbranata, per questo viene sempre presa di mira durante le interrogazioni soprattutto dai ragazzi. Ma è proprio questo che amiamo di lei. Subito, ci dirigiamo con Armand e i suoi colleghi, verso una spiazzo dove ci sono delle coppie ad attenderci con dei ragazzi appresso: le famiglie che dovranno ospitarci. Il preside e la prof si mettono a parlare con loro, mentre noi ci mettiamo su delle panchine ad attendere. Ilaria subito guarda uno dei ragazzi delle coppie che dovranno ospitarci; inizia subito con i suoi commenti e io e Giulia sospiriamo. Beh diciamo che Ilaria..ha una curiosa interpretazione del "piacere". Ma ormai c'abbiamo fatto l'abitudine. Dopo una ventina di minuti, notiamo però con quasi una leggera paura, che siamo rimaste le sole a non essere state smistate; tutti i nostri compagni hanno trovato le famiglie mentre noi niente. Decido di andare dal preside, che saluta l'ultima famiglia, per avere spiegazioni. Cerco di non farmi tremare la voce
" Mi perdoni, Sir Armand, ma non ci sono altre famiglie? " il preside sorride con uno strano ghigno e sussurra "No" allora io deglutisco appena e lo guardo "E..noi tre non abbiamo una famiglia?" e lui risponde tranquillamente " Ovvio che l'avete, ma per dei piccoli problemi non potranno raggiungervi. Vi daremo la via e un taxi, per andare da loro" avuta la risposta, il preside riprende a parlare con Angelica per anche dirle la via della casa. Io torno da Ilaria e Giulia, raccontando il tutto. Ci guardiamo un po' preoccupate e affermiamo "Incominciamo bene..."

 
   
 
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