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Autore: LuxHP    08/08/2011    4 recensioni
Siamo nel bel mezzo del settimo libro,Hermione si trova a Malfoy Manor,insieme ad Harry e Ron,e Bellatrix la sta torturando atrocemente. Sta per infliggerle il colpo di grazia quando...Draco interviene. Una storia complessa,non priva di colpi di scena,basata sulla mia coppia preferita : Draco ed Hermione.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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ff5 Stavolta effettivamente ho fatto un po' tardi!!!! Vogliate scusarmi ^^''  Eccoci entrati nel VIVO della storia ! Anche Harry e Ron sono fuggiti,con gli altri ( CHISSà DOVE?? RISPETTERò IL LIBRO STAVOLTA?? UHM CHI LO SA xD ) , Hemrione e Draco sono alle prese coi primi inevitabili battibecchi, e Bellatrix si mangia le mani per la disperazione (BEN LE STA, DICO IO)! 
Che dire ancora?? Ah sì.. di nuvo GRAZIEEEEEEEE a chi mi segue e chi recensisce ,a tutti !! 
Ringrazio in particolar modo @Thumbelina per i consigli di punteggiatura che, aimè, lo so, non sempre rispetto :P
 Vi prego, se trovate la mia storia noiosa, o qualsiasi altra cosa, fatemelo sapere ( magari VI PREGO in MODO CARINO, altrimenti ne morirei xD ). E' tutto davvero! Buona lettura, un bacio grande COSì, Lux.


CAPITOLO 5. 

Harry, Ron e Luna, seguiti dal fabbricante di bacchette Olivander e dal folletto Unci Unci, si smaterializzarono insieme a 
 Dobby, il  soggiorno forzato a Malfoy Manor ormai solo un brutto ricordo.
Il luogo in cui il loro piccolo amico li aveva condotti era un paesino formato da un gruppo di case arroccate su una scogliera, a circondarle soltanto una grande distesa di acqua scura. Un posto solitario, almeno a prima vista, lontano dal pericolo, sempre apparentemente, e perlopiù anche piuttosto grazioso. C'era solamente un problema. Poco prima della fuga, Ronald aveva chiaramente chiesto all'elfo di portarli a Villa Conchiglia, da suo fratello Bill e sua moglie Fleur. E quella non era decisamente Villa Conchiglia. 
Mettendo a fuoco la situazione, il rosso si rivolse a Dobby, cercando di mantenere la calma. I capelli rosso zafferano venivano scompigliati dal vento gelido proveniente dal mare poco distante. Le mani erano congelate dal freddo; le sfregò per riscaldarsi.
- Miseriaccia amico! Non per sconvolgerti, o cosa, ma non ci troviamo esattamente dove ti avevo chiesto di andare - era convinto che avessero sbagliato località. Magari erano poco più a est, o poco più a nord da casa di suo fratello. In fondo, il mare c'era! Quanto potevano essere lontani? Guardò Harry speranzoso, sperando che lo rincuorasse, ma il ragazzo sembrava spaesato quanto lui, se non di più. Dal canto suo Luna gironzolava poco distante, enormemente assorbita in solo Dio sa cosa, lo sguardo come al solito piuttosto perso nel nulla. Unci Unci, invece, era seduto a terra insieme al vecchio Olivander, entrambi nel più completo silenzio e nella più assoluta calma. Poco importava dove fossero, l'importante era non aver tirato le cuoia!
- Padron Weasley deve scusare, Dobby non poteva portare da fratello Weasley -
- E perchè diamine non .. - cominciò Ron
- I Mangiamorte hanno preso Villa Conchiglia,padrone,loro hanno distrutta,Dobby sapeva ma non poteva dire,prima doveva portare in salvo lei e padron Harry e vostri amici ... - lo interruppe tremando e piangendo l'elfo. 
- D .. distrutta? - balbettò. Sembrava non aver afferrato del tutto il concetto. - In che senso d..distrutta? -
Non arrivò nessuna risposta.
- COSA VUOL DIRE DISTRUTTA??? DOVE SONO MIO FRATELLO E SUA MOGLIE? - Stavolta aveva urlato. E non gliene importava. 
- Loro stanno bene, alla Tana, nessuno è ferito - rispose il piccoletto mantenendo gli occhi bassi. 
Il giovane si girò di spalle, blaterando parole incomprensibili per cinque minuti buoni. Poi, parve calmarsi un po', si accomodò su uno scoglio poco distante e si prese la testa fra le mani, respirando rumorosamente.
- Va bene Dobby - stavolta fu Harry, che si era ripreso più in fretta dalla notizia, a parlare - ma allora, dove ci troviamo? -
- Questo - presentò l'altro con un ampio gesto del braccino - E' il paesino di Little Cloud -
- Ehm, bene - il moro sembrava ancora perplesso - Ma dove alloggeremo? -
- C'è una casa laggiù, padron Harry, è vuota. Dobby porta subito a vedere - e detto ciò iniziò a camminare a passo svelto verso il piccolo agglomerato di abitazioni. Gli altri, qualcuno riluttante, lo seguirono. Si fermarono davanti ad una villetta davvero minuscola, con i muri dipinti di verde e le finestre color crema. Nonostante fosse disabitata, non sembrava in pessimo stato, se si volevano escludere l'intonaco scrostato e il tetto mancante di qualche tegola.  
- Ecco, è questa - gli occhi del piccolo elfo brillarono pieni di aspettativa.
- E'..ehm, è davvero.. - tentò Harry 
- Voglio dire, è ... - si sforzò Ron, che adesso aveva ripreso un po' di colore, dopo lo spavento iniziale. 
- Io la trovo meravigliosa ! - esclamò imprrovvisamente Luna, togliendo tutti dall'imbarazzo - Certo, sarà piena di nargilli, ovviamente, ma c'era da aspettarselo. So io cosa fare. Per il resto, è davvero perfetta! - sembrava sincera. Fece una leggera pressione sulla maniglia della porta, che cedette immediatamente, ed entrò, trascinandosi dietro il foletto borbottante, Olivander, e anche uno stupito e grato Dobby. 
Solo i due migliori amici restarono fuori, improvvisamente entrambi pensierosi. Erano salvi, vero, ma c'era qualcuno che non potevano dimenticare, qualcuno che non si sarebbero mai perdonati di aver lasciato nelle grinfie di Bellatrix Lestrange : Hermione. Non c'era stato tempo per riuscire a far fuggire anche lei, si sarebbe scatenata troppa confusione, e di certo sarebbero stati catturati di nuovo. Ma sarebbero tornati presto indietro a riprendersela, non c'era nemmeno bisogno di dirlo. Non l'avrebbero abbandonata. 
Il primo a riscuotersi dal filo del proprio ragionamento fu Harry; diede una leggera pacca all'amico sulla spalla e gli sorrise.
- So a cosa stai pensando. Capirà, vedrai. Stai tranquillo, non la abbandoneremo lì. - 
Il giovane annuì. Poi, abbassandosi leggermente per non sbattere la testa, varcò la soglia della casetta, seguito a ruota dall'altro ragazzo.
 
                                                                                  ***


Intanto, nella residenza invernale dei Malfoy, Hermione riposava tranquilla nel SUO letto a baldacchino. Nella SUA camera. 
Ancora non ci credeva che quella fosse davvero la propria stanza: sembravano gli appatamenti di una regina. Coperte di seta, tende di raso,mobili costosi, un frigobar e persino un bagnetto personale, con tanto di idromassaggio e radio incorporata nella vasca. Però, il nemico si trattava bene. Non appena varcata la soglia, passato il primo attimo di stupore, non aveva resistito : si era spogliata e senza nemmeno preoccuparsi di chiudere la porta a chiave, si era precipitata verso la vasca. Dopodichè, riempitala di acqua e sali da bagno, vi si era immersa, godendosi un lungo momento rilassante. Infine, con indosso solo la biancheria pulita, era crollata sopra il materasso, esausta e necessitante di una bella dormita. Avrebbe pensato ai problemi più tardi, di certo non sarebbero fuggiti. E nemmeno lei si sarebbe mossa : le acque erano ancora troppo irrequiete per arrischiarsi a ricomparire. 

Si svegliò di soprassalto, aggrappandosi alle lenzuola madide di sudore. Aveva fatto un incubo terribile: Harry e Ron erano intrappolati nelle segrete di Malfoy Manor, ed imploravano il suo aiuto. Lei li guardava, da fuori la cella, abbarcciata a Draco, e stava ridendo. Poi si era voltata e se ne era andata insieme al biondo. 
Era stato orribile, e come se non bastasse adesso si sentiva anche più in colpa nei confronti dei suoi migliori amici. Scosse la testa e dei boccoli castani le ricaddero davanti agli occhi. Guardò l'orologio che aveva al polso: segnava le quattro di mattina. Stranita,si puntellò sui gomiti e si mise a sedere sul letto, poi scese e, infilata una camicia da notte, uscì per recarsi al piano inferiore. Tanto non avrebbe comunque chiuso occhio.

Draco Malfoy soffriva d'insonnia, non era una cosa molto risaputa. Tuttavia era così. Anche quella notte, svegliatosi d'improvviso, non era riuscito a riprendere sonno e aveva deciso di leggere un libro in salotto. Stava giusto per iniziare il secondo capitolo, totalmente immerso nella storia, che sentì dei passi felpati scendere la scaletta a chiocciola. Doveva per forza essere la Mezzosangue, non c'era nessun altro in casa; per sicurezza, comunque, sollevò la bacchetta all'altezza del naso ed attese.
Una figura stava avanzando lentamente, avvolta in una vestaglia azzurra, i capelli sciolti e ribelli ad incorniciare il volto assonnato. Ripose la bacchetta ed osservò con cura la ragazza che si stava avvicinando. Era decisamente attraente: il tessuto del completo da notte le copriva a stento metà delle cosce snelle, e dalla scollatura si intravedeva chiaramente il reggiseno di pizzo. Malfoy deglutì, cercando di scacciare la nube di pensieri osceni che gli si era annidata in testa : si trattava pur sempre di una Mezzosangue! Fingendo indifferenza, ritornò alla propria lettura ed attese che fosse lei a rivolgergli la parola.
- Malferret, cosa ci fai ancora in piedi? - gli chiese infatti questa bruscamente, sedendosi, non senza una piccola esitazione, a pochi centimetri da lui, sul divano.
- Potrei farti la stessa domanda, ma non credo di essere interessato alla risposta. - sorrise falsamente cordiale - come vedi stavo leggendo, e non vorrei essere distratto - .
Hermione strabuzzò gli occhi: il furetto sapeva anche leggere? E soprattutto cosa leggeva?  Si morse le labbra e cercò di sbirciare al di sotto delle pagine del volume, allungando la testa riccioluta. La tipica curiosità dei Grinfondoro stava prendendo il sopravvento. Non essendo riuscita ad intravedere nemmeno un pezzo del titolo, optò per il metodo più semplice.
- Hm hm , Malfoy, di che cosa si tratta? -
Nessun segno di vita.
- Vorrei sapere.. che libro è ? -
Il ragazzo sfogliò una pagina.
' Stronzo ' pensò rabbiosamente la giovane ' Sei un emerito stronzo, non c'è niente da fare'
Stava giusto per alzarsi e tornarsene da dove era venuta, quando Draco parlò :
- Romeo e Giulietta -
Per poco non cacciò un urlo dallo stupore. Il re delle serpi si interessava a storie del genere?? Questi parve capire, perché continuò :
- Non meravigliarti, Mezzosangue. A dire la verità trovo questo libro interessante, certo, ma piuttosto improbabile. Forse perché non riesco a rispecchiarmi nei protagonisti. Loro sono così ... - parve sforzarsi per cercare il termine adatto.
- Innamorati? - finì per lui Hermione.
- Già. -
- L'amore è una cosa normalissima -
- Non per me -
- Non credi nell'amore Malfoy ? - si morse la lingua. Come diavolo le era saltato in mente di fargli una domanda del genere? Tuttavia, non poteva negare che moriva dalla voglia di sapere cosa avrebbe risposto.
Il biondo si concesse qualche secondo, poi parlò senza esitazioni nella voce profonda :
- No, Granger, non ci credo. Nè tantomeno nell'amicizia. Credo che ogni cosa nella vita si faccia al fine di raggiungere un obbiettivo, e che esistano soltanto alleati, non persone di cui ti puoi fidare davvero. L'amore non esiste. Però credo nella passione, nel desiderio ... -
- In poche parole, sei un egoista arrivista che usa le donne per procurarsi piacere -
- Credimi, piccola Sanguesporco, quando una donna è con me, non è solo lei a procurarmi piacere. Direi soprattutto il contrario - disse ammiccando.
La Grifondoro arrossì.
- Cosa c'è, ti ho messa in imbarazzo? -
- N..no -
Le si avvicinò pericolosamente, poggiandole una mano su una coscia.Le portò le labbra vicino all'orecchio e sussurrò suadente :
- Se vuoi, ti dimostro che ciò che ho appena affermato è la verità -
Un brivido scosse la ragazza, che lo scacciò.
- Io sono una Mezzosangue, non ricordi? Dovresti odiarmi, non sedurmi -
L'altro rise amaramente.
- Hai ragione, Granger - e si ritrasse. Dopodichè si alzò e la guardò negli occhi. Di nuovo, per la seconda volta in poche ore. Lei ricambiò il suo sguardo, imprigionata in quegli occhi così magnetici. Fu lui ad interrompere per primo il contatto. Si voltò ed iniziò a salire le scale; a metà si fermò e senza girarsi le augurò:
- Buonanotte piccola Mezzosangue -
- Buonanotte Malfoy - bisbigliò Hermione, ancora confusa.
Rimase in tensione finchè non sentì chiudersi la porta della camera del ragazzo, poi finalmente si rilassò e si distese sul divano.


  
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